mercoledì 31 dicembre 2008

Racconti da Stoccolma (När mörkret faller)

anno: 2008   
regia: NILSSON, ANDERS
genere: drammatico
con Oldoz Javidi, Lia Boysen, Reuben Sallmander, Peter Engman, Bahar Pars, Per Graffman, Mina Azarian, César Saracho, Bibi Andersson, Annika Hallin, Nisti Stêrk, Anja Lundqvist, Zeljko Santrac, Jonatan Blode, Christopher Wollter, Tuva Sällström, Toni Haddad, Simon Engman, Ashkan Ghods, Magnus Rossman, Tomas Bolme, Patrik Karlson, Fredrik Eriksson, Fyr Thorwald, Tobias Aspelin, Ralph Carlsson
location: Svezia   
voto: 8

Tre storie di e contro la violenza. Una ragazza di origine mediorientale, figlia di rigidissimi emigrati, decide di denunciare la propria famiglia dopo che questa ha costretto al suicidio la sorella, rea di essere uscita con un ragazzo. Una giornalista televisiva di successo deve vedersela con la violenza di un marito che non è alla sua altezza e con l'invidia dei colleghi. Il gestore di un ristorante di lusso subisce minacce per evitare che vada a testimoniare a favore di un suo amico, vittima di un'aggressione omofoba.
Il regista svedese Anders Nillson intreccia magnificamente tre storie terribili nella civilissima Stoccolma, senza alcun compiacimento e alcuna concessione allo spettacolo fine a se stesso. Se si accettano certi colpi bassi che il regista assesta allo stomaco dello spettatore (la scena del suicidio in mezzo al traffico toglie davvero il sonno), non si può che restare ammirati per la nettezza con cui il film denuncia la violenza silenziosa e omertosa che si annida nelle famiglie e talvolta persino nelle aule di tribunale. Un film che - anche grazie alla presenza di Bibi Andersson - rappresenta l'ideale trait-d'union con il cinema svedese di un maestro come Ingmar Bergman.    

lunedì 29 dicembre 2008

Lo sguardo di Ulisse (To Vlemma tou Ulisse)

anno: 1995   
regia: ANGELOPOULOS, THEODOROS   
genere: drammatico   
con Harvey Keitel, Erland Josephson, Maia Morgenstern, Thanassis Vengos, Ghiorgos Michalakopoulos, Dora Volanaki, Mania Papadimitriou   
location: Albania, Bulgaria, Grecia, Macedonia, Romania
voto: 1   

A. (Keitel), alla maniera di Ulisse, va alla ricerca di una pellicola girata all'inizio del Novecento dai fratelli Manakias, reperto rarissimo che riprende la vita delle filatrici in una zona della Grecia. In un viaggio a metà strada tra l'onirico e il metafisico, A. gira per Grecia, Albania, Macedonia, Bulgaria e Romania, passando attraverso zone colpite dalla guerra, simboli della Storia, gente comune.
Lo si potrà anche amare, ma quando Angelopoulos non ti risparmia neppure un passo nella camminata di un suo personaggio, quando richiede a uno come Harvey Keitel una recitazione da sonnambulo, quando fa interpretare le tre donne chiave del racconto dalla stessa attrice e quando dilata tutto questo a quasi tre ore di durata, beh, concedetemelo: è insopportabile. Non rimane che guardare continuante l'orologio e sonnecchiare, magari alzando di tanto in tanto una palpebra per vedere scene bellissime come quella del trasporto della testa della statua di Lenin. O richiuderla per ascoltare le musiche impagabili di Eleni Karaindrou.    

domenica 28 dicembre 2008

La sorgente del fiume (The weeping meadow)


anno: 2004   
regia: ANGELOPOULOS, THEODOROS   
genere: drammatico   
con Alexandra Aidini, Nikos Poursadinis, Giorgos Armenis, Vassilis Kolovos, Eva Kotamanidou, Toula Stathopoulou, Michael Yannatos   
location: Grecia
voto: 3   

Una comunità greca è costretta a rientrare in patria dall'arrivo dell'Armata Rossa nel 1921 a Odessa. Tra loro Heleni e Alexis, che si amano e che per sottrarsi al padre di lui, che - rimasto vedovo - vorrebbe la ragazza in sposa, sono costretti a fuggire a Salonicco. Alexis sbarca il lunario suonando la fisarmonica, poi emigra in America ma il soggiorno e la conseguente separazione da Heleni e dai loro figli si fa ben più lunga del previsto.
Angelopoulos dirige un film dal respiro epico, con ambienti rurali che sembrano presepi viventi, immagini magnifiche degne dei quadri di Bruegel, riprese in campo lunghissimo che rimangono scolpite sulle retine e nella memoria. Ma il racconto è eccessivamente ambizioso e fluviale, procede lentissimo attraverso tre decenni di storia europea, girato quasi in tempo reale, finendo col richiedere allo spettatore un durissimo esercizio di concentrazione .
Bellissime come sempre le musiche di Eleni Karaindrou.

venerdì 26 dicembre 2008

L'ultima missione (MR 73)

anno: 2007   
regia: MARCHAL, OLIVIER
genere: poliziesco
con Daniel Auteuil, Olivia Bonamy, Catherine Marchal, Francis Renaud, Gérald Laroche, Guy Lecluyse, Philippe Nahon, Moussa Maaskri, Swan Demarsan, Virginia Anderson, Christian Mazucchini, Tony Gaultier, Louise Monot
location: Francia   
voto: 8

A Marsiglia un serial killer ha brutalmente assassinato 5 donne. Sul caso indaga Louis Schneider (Auiteuil), poliziotto disilluso, alcolizzato e con una moglie gravemente malata. I vertici della polizia decidono di passare il caso in altre mani e Louis continua a indagare per proprio conto.
Dopo la bella prova di 36 Quai des Orfes, Olivier Marchal, ex poliziotto che conosce bene l'ambiente e la corruzione che vi circola, firma un polar crepuscolare, per nulla consolatoria, con al centro un personaggio solitario e senza speranze e sullo sfondo una pioggia incessante. Ma realizza anche due film al prezzo di uno: già, perchè nella trama si incardina anche la vicenda parallela e senza nessi con la prima di una ragazza venuta a sapere che l'uomo che assassinò 25 anni prima i suoi genitori sta per essere scarcerato per buona condotta, nonostante l'ergastolo inflittogli. L'accavallamento narrativo crea qualche intoppo al film e ne denuncia l'eccesso di ambizioni, ma nel complesso il risultato - nonostante qualche clichè nella figura del protagonista - è originale e toccante.    

mercoledì 24 dicembre 2008

L'ignoto spazio profondo (The wild blue yonder)

anno: 2005   
regia: HERZOG, WERNER   
genere: documentario   
con Brad Dourif, Franklin Chang-Diaz, Shannon Lucid, Ted Sweetser, Martin Lo, Roger Diehl, Michael McCulley, Ellen Baker, Donald Williams    
location: Germania
voto: 3   

Cos'accadrebbe se, in un futuro imprecisato, gli alieni provenienti dall'ignoto spazio profondo volessero mettere piede sulla terra? La risposta arriva, articolata in dieci capitoli, dalla fantasia di Werner Herzog, che con pochissimi mezzi e molto materiale di seconda mano (immagini della NASA, documentari, spezzoni di cinema muto, volteggi in assenza di gravità) assembla un film ad alto tasso sperimentale, molto ambizioso, nel quale la voce in campo e fuori campo dell'alieno Brad Dourif - unico attore del film - ci racconta il fallimento della missione aliena in una terra tornata ormai alla preistoria. La scelta stilistica è ardita, all'insegna di un pauperismo che assembla i canti dei tenores sardi con le musiche di Haendel e la teoria delle stringhe con le farneticazioni dell'unico protagonista del film. Il tutto a sponsorizzare una mistica che rimane imperscrutabile.    

venerdì 19 dicembre 2008

Come Dio comanda

anno: 2008       
regia: SALVATORES, GABRIELE
genere: noir
con Filippo Timi, Elio Germano, Fabio De Luigi, Alvaro Caleca, Angelica Leo, Linda Bobbo, Alessia Bellotto, Alessandro Bressanello, Giuseppe Cristiano, Franco De Maestri, Andrea De Nori, Ludovica Di Rocco, Giovanni Franzoni, Vasco Mirandola, Rita Pirro, Stefano Rota, Valentina Sussi
location: Italia
voto: 2

In una notte di pioggia, nella provincia friulana un borderline disadattato e visionario (Germano) insegue una ragazza in motorino (Leo), tenta un amplesso in mezzo a un bosco e in un "impeto amoroso" la uccide. Sconvolto, chiama Rino (Timi), l'unico amico che ha, un altro disadattato con esoftalmo, razzistissimo e filonazista che vive in una stamberga col figlio quattordicenne (Caleca), pressato dai servizi sociali che giustamente vorrebbero toglierglielo. Nel caos della situazione Rino finisce accidentalmente in coma. Accorso sul posto e ignaro dei fatti, suo figlio crede che la ragazza sia morta per colpa sua.
Bisogna avere una particolare vocazione teologica per vedere un film dove compare la parola dio nel titolo, dove uno tre dei protagonisti si chiama Cristiano e dove un altro vive in una casa che è un presepe perenne. Peccato che poi si esca dal cinema smoccolando dopo aver visto questa pellicola dietro la quale convergono i due re Mida al contrario del cinema italiano, gli apostoli del cinema pattumiera: Elio Germano e Niccolò Ammaniti. Già, perché se il primo si presta soltanto a interpretare opere immonde con una recitazione costantemente sopra le righe e un'impostazione vocale da coro delle voci bianche (Ultimo stadio, Liberi, Il passato è una terra straniera), dai soggetti del secondo - scrittore molto in voga tra la plebaglia dei lettori - sono scaturite perle come Branchie, Il siero della vanità e L'ultimo capodanno (ma a onor del vero Io non ho paura si poteva salvare). Va detto  che - fatta eccezione per il cast - la confezione è notevole e che i movimenti di macchina sono tutt'altro che banali ma per fare del cinema d'autore ci vogliono anche delle buone storie e rovistare nel torbido con la pretesa di fare del verismo può portare a opere come questa, inverosimili e senza capo né coda.    

martedì 16 dicembre 2008

L'ospite inatteso (The Visitor)

anno: 2008       
regia: McCARTHY, THOMAS   
genere: drammatico   
con Richard Jenkins, Hiam Abbass, Haaz Sleiman, Danai Gurira, Marian Seldes, Maggie Moore, Michael Cumpsty, Bill McHenry, Richard Kind, Tzahi Moskovitz, Amir Arison, Neal Lerner, Waleed Zuaiter, Laith Nakli, Earl Baker Jr.    
location: Usa
voto: 6   

Il professor Walter Wale (interpretato dal noto caratterista Richard Jenskins), rimasto vedovo, deve lasciare per qualche giorno il Connecticut per presenziare a una conferenza. Arrivato a New York, dove ha un secondo appartamento, scopre che la casa è stata subaffittata a una giovane coppia: lei è un'artigiana senegalese, lui un musicista siriano che suona il tamburo. Comprendendo le difficoltà dei due ospiti inattesi, il professore si rende disponibile a ospitarli finché i due non troveranno un'altra sistemazione. Quando il musicista viene arrestato perchè è clandestino e non ha i documenti, per il professor Wale inizia una battaglia per portarlo fuori dal carcere, con a fianco anche la madre del ragazzo.
Opera seconda di Thomas McCarthy, cineasta indipendente finemente abile nel coinvolgerci nei paradossi del post-11 settembre, raccontando quell'America incapace di rigenerarsi dalla propria diffusa intolleranza. L'esatto contrario di ciò che capita al protagonista di questa pellicola minimalista, un uomo grigio che da anni vive nella monotonia, e per il quale l'incontro con il diverso significa l'occasione per rigenerare la propria esistenza al ritmo del tamburo.    

domenica 7 dicembre 2008

The Millionaire (Slumdog Millionaire)

anno: 2008   
regia: BOYLE, DANNY
genere: drammatico
con Dev Patel, Anil Kapoor, Saurabh Shukla, Rajendranath Zutshi, Jeneva Talwar, Freida Pinto, Irfan Khan, Azharuddin Mohammed Ismail, Ayush Mahesh Khedekar, Sunil Kumar Agrawal, Jira Banjara, Sheikh Wali, Mahesh Manjrekar, Sanchita Couhdary, Himanshu Tyagi, Sharib Hashmi, Virendra Chatterjee, Feroz Abbas Khan, Virender Kumar, Devesh Rawal, Rubiana Ali, Ankur Vikal, Uday Chopra, Chirag Parmar, Nazneen Shaikh, Farzana Ansari, Anupam Shyam, Salim Chaus, Singh Shera Family, Harvinder Kaur, Narendra Singh Bhati, Tanay Chheda, Ashutosh Lobo Gajiwala, Satya Mudgal, Janet de Vigne, William Relton, David Gilliam, Mia Drake, Kinder Singh, Christine Matovich Singh, Thomas Lehmkuhl, Siddesh Patil, Najma Shaikh, Saeeda Shaikh, Alka Satpute, Tabassum Khan, Tanvi Ganesh Lonkar, Sitaram Panchal, Nigel Caesar, Ajit Pandey, Kedar Thapar, Amit Leonard, Rajesh Kumar, Sagar Ghopalkar, Pradeep Solanki, Abdul Hamid Sheikh, Dheeraj Waghela, Arfi Lamba, Taira Colah, Varun Bagri, Ankur Tewari, Anjum Sharma, Madhur Mittal, Sarfaraz Khan, Syed Fazal Hussain, Umar Khan, Imran Hasnee, Homai Billimoria, Udayan Baijal, Sandeep Kaul, Rufee Ahmed, Rhea Lawyer, Deepali Dalvi, Anisha Nagar, Farrah Shaikh, Mamta Sharma, Neha M. Khatarawalla, Tanya Singh, Anand Tiwari, Faezeh Jalali, Meghana Jhalani, Rupali Mehra, Anju Singh, Saurabh Agarwal
location: India   
voto: 8,5

Come fa il diciottenne Jamal (Patel), che ha sempre vissuto nella baraccopoli di Bombay, a conoscere le risposte a tutte quelle domande, al punto da vincere una montagna di rupie? Se lo chiede un funzionario di polizia la sera in cui Jamal andrà a giocarsi al quiz televisivo la cifra più alta che la televisione di stato indiana abbia mai elargito. Le risposte di Jamal non vengono dai libri, ma da una terribile esperienza di vita.
Se i Millions non avevano portato fortuna in patria a Danny Boyle, con The millionaire l'estroso regista britannico si rifà del flop del film diretto 3 anni prima con tanto di interessi. Il film è un omaggio fin tropo esplicito a Bollywood, giocato com'è sul racconto epico, la storia d'amore raccontata come una favola e persino l'immancabile balletto, fortunatamente relegato ai titoli di coda (ma dietro la macchina da presa si alterna anche un regista del posto, Loveleen Tandan). Di primo acchito si potrebbe pensare che il film sia piuttosto corrivo. Boyle invece lo innerva invece di trovate originali, lo costruisce con uno schema che ricorda quello de I soliti sospetti e colloca al centro del racconto una figura a metà strada tra un Candide volteriano e il Forrest Gump di Zemeckis. Le rimanenti magie sono affidate al talento visionario di Boyle: inquadrature sghembe, effetto stroboscopico, montaggio da perfetto story-board e uso del fish-eye: tutto a servizio di una struttura narrativa palpitante che non rinuncia alle esagerazioni tipiche del regista di Trainspotting.    

martedì 2 dicembre 2008

Tu devi essere il lupo

anno: 2005   
regia: MORONI, VITTORIO   
genere: drammatico   
con Ignazio Oliva, Valentina Carnelutti, Valentina Merizzi, Sara D'amario, Gianluca Gobbi, Amandio Pinheiro, Vera Gandola, Mauro Mannella    
location: Italia
voto: 6   

L'equilibrio precario di Carlo (Oliva), ragazzo-padre che fa il tassista a Sondrio, e Valentina (Merizzi), la sua figlia adolescente, entrambi abbandonati dalla mamma (Carnelutti) della ragazza quando quest'ultima era appena nata.
Al suo primo lungometraggio, Vittorio Moroni racconta una piccola storia scavando sulle emozioni, i silenzi, le presenze-assenze di figure femminili, in un gioco di chiaroscuri che dimostra grande sensibilità. Affetti raccontati con grazia e profondità e costantemente sull'orlo del melodramma per un film uscito nelle sale grazie all'impegno e alla caparbietà del regista e del suo staff (distribuzione Myself, un nome che è tutto un programma).    

lunedì 24 novembre 2008

Alla luce del sole

anno: 2004   
regia: FAENZA, ROBERTO  
genere: biografico  
con Luca Zingaretti, Alessia Goria, Corrado Fortuna, Giovanna Bozzolo, Francesco Foti, Piero Nicosia, Lollo Franco, Mario Giunta, Pierlorenzo Randazzo, Gabriele Castagna, Salvo Scelta  
location: Italia
voto: 6

Il 15 settembre 1993, nel giorno del suo 56ersimo compleanno, don Pino Puglisi (Zingaretti) viene ucciso e lasciato in mezzo alla piazza di quel quartiere di Palermo, Brancaccio, dove aveva cercato di fare del bene.
Il film di Faenza, aderente a un modello a metà strada tra Mery per sempre e L'attimo fuggente, racconta la vita di uno dei tanti martiri della mafia, il suo tentativo di puntare sui più piccoli per farli crescere con una prospettiva diversa, pur in assenza dei necessari sussidi e nell'indifferenza delle istituzioni. La regia è piuttosto anonima e televisiva, il cast non è certo di prima scelta ma il racconto della vita di questo prete coraggioso, pur cedendo a tratti il passo all'agiografia, si fa seguire piacevolmente.    

lunedì 17 novembre 2008

The Orphanage (El Orfanato)

anno: 2008       
regia: BAYONA, JUAN ANTONIO  
genere: horror  
con Belen Rueda, Fernando Cayo, Roger Príncep, Mabel Rivera, Montserrat Carulla, Andrés Gertrúdix, Edgar Vivar, Óscar Casas, Mireia Renau, Georgina Avellaneda, Carla Gordillo, Alejandro Camps, Carmen López (II), Óscar Lara, Geraldine Chaplin  
location: Usa
voto: 2

Insieme a suo marito, una 37nne (Rueda) decide di trasformare l'orfanotrofio che ha rilevato in una casa famiglia per bambini disabili. Suo figlio comincia a crearsi amici immaginari, la donna non gli presta ascolto e il ragazzino scompare. Fino a quando la casa non comincia a popolarsi dei fantasmi del passato.
Opera prima di Juan Antonio Bayona, pupillo del regista visionario Guillermo Del Toro, che non aggiunge nulla ad almeno trent'anni di consolidata iconografia horror. Il film di fatto è affidato al tecnico del suono, tanto la suspense è affidata per intero a rumori e crepitii. Tutto il resto sa di già visto: dalle apparizioni di The Others all'amico immaginario di Piccoli fuochi e Il sesto senso fino all'ordito di Suspense, film del 1961. Imbarazzante il livello di recitazione dell'intero cast.    

domenica 16 novembre 2008

Changeling

anno: 2008   
regia: EASTWOOD, CLINT 
genere: drammatico 
con Angelina Jolie, John Malkovich, Jeffrey Donovan, Colm Feore, Jason Butler Harner, Amy Ryan, Michael Kelly (II), Devon Conti, Eddie Alderson, Gabriel Schwalenstocker, Jason Ciok, Devon Gearhart, Geoffrey Pierson, Gattlin Griffith, Michelle Martin, Jan Devereaux, Erica Grant, Antonia Bennett, Kerri Randles, Frank Wood, Morgan Eastwood, Madison Hodges, J.P. Bumstead, Debra Christofferson, Russell Edge, Stephen W. Alvarez, Peter Gerety, Pete Rockwell, John Harrington Bland, Pamela Dunlap, Roger Hewlett, Jim Cantafio, Maria J. Rockwell, Wendy Worthington, Riki Lindhome, Dawn Flood, Dale Dickey, Sterling Wolfe, Michael McCafferty, David Goldman, Denis O'Hare, Anthony De Marco, Joshua Logan Moore, Joe Kaprielian, Ric Sarabia, Muriel Minot, Kevin Glikmann, Drew Richards, Hope Shapiro, Caleb Campbell, Jeff Cockey, Zach Mills, Kelly Lynn Warren, Colby French, Scott Leva, Richard King, Clint Ward, Reed Birney, Michael Dempsey, Peter Breitmayer, Phil Van Tee, Jim Nieb, Lily Knight, Jeffrey Hutchinson, Brian Prescott, Ryan Cutrona, Mary Stein, Gregg Binkley, William Charlton, Cooper Thornton, Asher Axe, Dalton Stumbo, Austin Mensch 
location: Usa
voto: 9 

Los Angeles, 1928. Christine Collins (Jolie), donna sola con figlio a carico, un giorno, tornando a casa dalla compagnia telefonica dove lavora come centralinista, non trova più il suo bambino. Allerta la polizia, le indagini partono in ritardo e dopo qualche mese le riportano un ragazzino che non è il suo (lo scambiato del titolo). Lei alza un polverone, la polizia non gradisce e in un batter di ciglia la donna finisce internata in un manicomio senza nessunissima ragione. Ci penseranno un poliziotto scrupoloso, un pastore presbiteriano della locale radio losangelina (Malkovich) che ha un conto aperto col dipartimento di Polizia e un avvocato prodigioso a dare una svolta alla storia, che rivela dettagli orribili.
A 78 anni Eastwood continua a sfornare capolavori con l'energia e la creatività di un ragazzo. The changeling sembra essere la summa dell'eredità raccolta dal grande cinema del passato, da Hawks a Ford fino a Siegel, capace com'è di coniugare il Serpico della polizia corrotta e collusa con la malavita con la Frances di Jessica Lange, rinchiusa per congiura in un manicomio, entro una cornice assai classica, servita da una sceneggiatura impeccabile. Tratto da una storia vera, portata su copione da J. Michael Straczynski, il film miscela melodramma, genere poliziesco, thriller, horror e dramma giudiziario mostrando violenze psicologiche, torture, esecuzione capitale, orrori inenarrabili che hanno i bambini come vittime, a ricordarci che l'umanità - si sa - fa schifo. Il tutto sorretto delle scenografie impeccabilmente veriste, dalla recitazione da standing ovation di tutto il cast con una Angelina Jolie mai tanto brava, dai movimenti di macchina da antologia e dalla notevole colonna sonora scritta dallo tesso regista: unico, immenso Clint.    

mercoledì 12 novembre 2008

Un altro pianeta

anno: 2008   
regia: TUMMOLINI, STEFANO  
genere: grottesco  
con Antonio Merone, Lucia Mascino, Chiara Francini, Francesco Grifoni, Tiziana Avarista, Saschat, Francesco Zecca, Michele D'Aiello, Mario Grossi, Stefano Tummolini  
location: Italia
voto:6

Inizia e finisce con un amplesso (omo il primo, etero il secondo) tra le dune della spiaggia di Capocotta, nei pressi di Roma, una qualsiasi giornata estiva di Salvatore (Merone, qui canche co-sceneggiatore), antieroe solitario alla ricerca di se stesso tra i grovigli di ricordi implacabili. Nel suo caracollare sulla sabbia incontrerà una fauna umana variegata e bizzarra, tra cui una ragazza sieropositiva (Mascino) in cerca di un po' d'amore.
Stefano Tummolini, per anni assistente regista di Ferzan Ozpetek (qui esplicitamente citato) firma un'opera extra-low budget (meno di 1000 euro) di impronta situazionista. Antinarrativo e grottesco, il film mette in scena forme diverse di solitudine attraverso il prisma del protagonista, un omosessuale solitario e scostante con nascosti fremiti di tenerezza. Con la sua videocamera Tummolini sta addosso ai suoi personaggi, ne spoglia anima e corpi mostrando la loro fragilità nel momento in cui le barriere vengono abbattute, ne riprende umori e amori con piglio quasi documentaristico, a tratti riesce persino a essere toccante, ma nel complesso Un altro pianeta non va molto oltre il divertissement un po' audace  e scombiccherato, anche simpatico, ma alla fin fine poco consistente. Commedia  e melò si danno qui convegno in quello spazio del cinema dove si incontrano Rohmer e Fassbinder, Emmer e Antonioni, tra leggerezza, giochi dell'anima, gayezza e dialoghi a tratti ricercati.
La presenza marcatamente tridimensionale di Chiara Francini, attrice fiorentina con più curve dell'autodromo di Monza e bravissima nei panni di una simpatica oca giuliva, da sola vale il prezzo del biglietto.    

lunedì 10 novembre 2008

Agente 007 - Quantum of Solace

anno: 2008       
regia: FORSTER, MARC
genere: spionaggio
con Daniel  Craig, Olga  Kurylenko, Mathieu  Amalric, Judi  Dench, Giancarlo  Giannini, Gemma  Arterton, Jeffrey  Wright, David  Harbour, Jesper  Christensen, Anatole  Taubman, Rory  Kinnear, Joaquín  Cosio, Jesús  Ochoa, Glenn  Foster, Paul  Ritter, Simon  Kassianides, Stana  Katic, Lucrezia  Lante della Rovere, Neil  Jackson, Tim  Pigott-Smith    
location: Haiti, Regno Unito
voto: 4

Un losco faccendiere (Amalric) che ha il suo quartier generale ad Haiti sta trafficando con un dittatore sudamericano destituito e con alcuni imprenditori poco raccomandabili per assicurarsi le risorse d'acqua che cominciano a scarseggiare. James Bond (che per la seconda volta ha la faccia proletaria di Daniel Craig), l'agente segreto 007 al servizio di sua maestà la regina d'Inghilterra, coglie l'occasione della missione assegnatagli da M (Dench) per vendicarsi dell'uccisione della sua fidanzata.
La struttura dei film con James Bond/agente 007, il personaggio partorito dalla fantasia di Ian Fleming, è sempre la stessa: tanta tecnologia, un pizzico di eros, suggestività delle location e adrenalina al massimo. Le differenze tra un film e l'altro vanno colte da altro: il tasso di ironia, la tenuta del plot narrativo, l'efficacia delle scene acrobatiche e delle invenzioni spettacolari. Quantum of solace, affidato alla regia di Marc Forster (Vero come la finzione, Neverland) è uno dei peggiori 007 di sempre: di ironia non c'è traccia, il tasso di erotismo è azzerato, persino la tecnologia - che negli episodi precedenti ci ha abituati ad automobili super accessoriate - è confinata alla scena d'apertura, con un inseguimento mozzafiato sulle alpi italiane. Ma ciò che più colpisce in negativo del 22esimo episodio di 007 è la totale inconsistenza del racconto, che va a parare su una banale giustapposizione di episodi dislocati tra Siena, Haiti, Bregenz (in Austria), la Bolivia, la Russia e ovviamente l'Inghilterra. E ciò a dispetto del fatto che sul copione abbia messo la firma Paul Haggis, uno che non soltanto aveva firmato il precedente Casino Royale, ma che aveva anche sceneggiato con Eastwood Lettere da Iwo Jima e Million Dollar Baby nonché diretto film di buona fattura come Crash  e Nella valle di Elah. Un blasone che non è sufficiente a capire - se non a grandi linee - quale sia la trama di questo film noioso, che oltre che per la sequenza iniziale si farà ricordare soltanto per quella dell'inseguimento durante il palio di Siena e per quella in occasione della rappresentazione della Tosca nel teatro di Bregenz.    

Sunshine

anno: 2007   
location: BOYLE, DANNY
genere: fantascienza
con Cillian Murphy, Chris Evans, Rose Byrne, Michelle Yeoh, Hiroyuki Sanada, Cliff Curtis, Troy Garity, Benedict Wong, Mark Strong, Nicholas Pinnock, Chipo Chung, Paloma Baeza
location: Regno Unito
voto: 6

In un futuro imprecisato, il sole si sta spegnendo. A bordo della astronave Icarus II, 7 anni dopo il fallimento della Icarus I, un equipaggio di otto astronauti parte per una nuova missione, con il compito di lanciare una bomba che lo riaccenda. Uno dopo l'altro, tra imprevisti ed errori, i membri muoiono e a bordo dell'astronave c'è anche un inquilino imprevisto.
Collocato più dalla parte di 2001 odissea nello spazio che non da quella della fantascienza infantile e stucchevole di Guerre stellari, Sunshine parte come un dramma psicologico, si trasforma in un dramma catastrofico e finisce come un incubo horror. Danny Boyle, il celebrato regista inglese di Trainspotting, gioca le carte migliori con l'ambientazione claustrofobica, la piccolezza dell'uomo davanti all'universo e le dinamiche ambigue tra i protagonisti, finendo col perdere spesso il senso del racconto, che si fa sfilacciato e confuso in più di un'occasione.    

lunedì 3 novembre 2008

La banda Baader Meinhof (Der Baader Meinhof Komplex)

anno: 2008   
regia: EDEL, ULI
genere: storico
con Martina Gedeck, Moritz Bleibtreu, Johanna Wokalek, Bruno Ganz, Simon Licht, Jan Josef Liefers, Alexandra Maria Lara, Heino Ferch, Nadja Uhl, Hannah Herzsprung, Niels-Bruno Schmidt, Stipe Erceg, Daniel Lommatzsch, Vinzenz Kiefer, Volker Bruch, Eckhard Dilssner, Bernd Stegemann, Tom Schilling, Katharina Wackernagel, Anna Thalbach, Jasmin Tabatabai, Hans Werner Meyer
location: Germania   
voto: 8,5

Frettolosamente rubricata come la versione tedesca delle Brigate Rosse, la RAF (Rote Armee Fraktion) fu la più potente cellula terroristica di ispirazione leninista che insanguinò la Germania negli anni '70. Andreas Baader (Bleibtreu) - tutto nervi e grinta - ne fu il braccio armato, Ulriche Meinhoff (Gedek) - giornalista, intellettuale, donna capace persino di lasciare due figlie per sposare la causa rivoluzionaria - ne fu la mente. Uli Edel, che già aveva scioccato il pubblico europeo con Cristiana F. Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino, rispolvera quegli anni drammatici ripercorrendone gli eventi più significativi: dall'ideologia antimperialista, alle esercitazioni paramilitari in Giordania e ai contatti con il mondo arabo, alle stragi e agli attentati degli anni 1970-1972, fino alla cattura dei suoi leader, ai vari processi, alla formazione di nuove generazioni di terroristi, al rapimento del presidente della Confindustria tedesca e al dirottamento di un aereo con civili a bordo. I protagonisti di quella stagione di violenza "furono suicidati" in cella uno dopo l'altro, lasciando aperto un enigma non ancora chiarito. Edel racconta tutto questo adottando un stile classico, ricorrendo a immagini di repertorio e a un casting che annovera il meglio della attuale scena tedesca. Né revisionista né apologetico, La banda Baader Meinhof è ben bilanciato tanto sul piano della forma che su quello dei contenuti. La prima prevede un'equilibrata ripartizione tra gli anni delle azioni terroristiche e quelli del carcere duro, in cella di isolamento, con un registro narrativo che passa dai toni muscolari dell'action movie a quelli introspettivi del melodramma. Analogamente, il regista tedesco riesce a tenersi a debita distanza da qualsiasi tentazione di giudizio, facendo vedere che se da una parte i terroristi della RAF non andavano tanto per il sottile, anche il potere costituito non faceva sconti, come provano le molte scene di sevizie ai danni dei detenuti. Il tutto inquadrato in un film dal respiro epico, con suggestive e spesso violentissime scene di massa, un montaggio serrato e una durata (150 minuti) che non attenua neppure per un attimo l'attenzione dello spettatore.    

sabato 1 novembre 2008

Il passato è una terra straniera

anno: 2008       
regia: VICARI, DANIELE  
genere: drammatico  
con Elio Germano, Michele Riondino, Chiara Caselli, Valentina Lodovini, Marco Baliani, Daniela Poggi, Maria de la Salud Jurado, Romina jr Carrisi, Lorenza Indovina, Federico Pacifici, Antonio Gerardi  
location: Italia
voto: 5

A Bari Giorgio (Germano), figlio di un professore universitario (Baliani) e di un'insegnante (Poggi), è a un passo dalla laurea in Giurisprudenza. L'incontro con Francesco (Riondino), un Lucignolo che lo condurrà sulla cattiva strada, trasformerà la sua vita, facendola passare per il gioco delle carte, lo smercio di cocaina e persino per lo stupro.
L'ennesimo ritratto di gioventù bruciata - ricavato dall'omonimo best seller di Gianrico Carofiglio - non aggiunge nulla alla schiera sempre più fitta di opere che indagano gli abissi dell'anima dei ragazzi. Un po' buddy movie, un po' racconto di formazione e un po' thriller, Il passato è una terra straniera prosegue la disamina del tema che tanto sta a cuore al regista sabino, quello della ricerca del limite, esplicitato già nei titoli (Velocità "massima", "L'orizzonte" degli eventi). A dare corpo e anima al protagonista borderline di questa vicenda è Elio Germano, che ricalca il personaggio interpretato ne Il mattino ha l'oro in bocca, film anch'esso ambientato nel mondo del gioco d'azzardo. Il suo dioscuro Michele Riondino sfoggia una performance di pari livello, la regia si fa apprezzare senza ricorrere a virtuosismi, il trucco degli attori è eccellente ma su tutto aleggia un'inequivocabile sensazione di déjà vù.    

venerdì 31 ottobre 2008

Si può fare

anno: 2008   
regia: MANFREDONIA, GIULIO
genere: commedia
con Claudio Bisio, Anita Caprioli, Andrea Bosca, Giovanni Calcagno, Giuseppe Battiston, Giorgio Colangeli, Michele De Virgilio, Carlo Giuseppe Gabardini, Andrea Gattinoni, Natascia Macchiniz, Rosa Pianeta, Daniela Piperno, Franco Pistoni, Pietro Ragusa, Franco Ravera, Bebo Storti, Daniele Ferretti, Tony D'Agostino, Maria Rosaria Russo, Ariella Reggio, Giulia Steigerwalt
location: Italia
voto: 8

Milano, 1984. Un ex sindacalista (Bisio) viene chiamato a dirigere una cooperativa di disabili psichici. Idealista e volitivo, l'uomo trasforma i matti in soci e li responsabilizza mettendoli nelle condizioni di fare un lavoro vero, quello di parquettisti. Con il cambio di gestione sanitaria arriva anche lo scalaggio degli psicofarmaci, poi il sesso e persino l'amore. Ma uno di loro (Bosca) non ce la farà a reggere i ritmi di una vita "normale", nonostante l'incredibile successo dell'impresa.
Ispirato a quella grande stagione del terzo settore che in Italia vide nascere le cooperative per disabili a corollario della legge Basaglia (la famosa legge 180), affrancando la follia dalla coercizione dei manicomi, Si può fare - opera terza di Giulio Manfredonia - è una commedia indovinata con più di un debito (fin troppo esplicito) verso Qualcuno volò sul  nido del cuculo e Risvegli. Si ride, e molto, e ci si commuove per un film capace di coniugare impegno sociale e registri comici, e di scegliere, a dispetto dei blasonatissimi riferimenti di partenza, un percorso narrativo originale e spesso tutt'altro che scontato.   

sabato 25 ottobre 2008

Saimir

anno: 2005   
regia: MUNZI, FRANCESCO   
genere: drammatico   
con Michel Manoku, Xhevdet Feri, Lavinia Guglielman, Anna Ferruzzo, Genti Hazizi, Antonella Cerainara, Muradiu Cizmic, Alessio Falcinelli, Edim Jacellari, Ilaria Ciucci, Giovanni Paoloni, Isadora Pasinato Giorgi, Claudio Lavoretti, Massimo Palmucci, Olha Ohura, Giuseppe Bruschelli, Mario Patanè, Erjion Aliko, Resid Hrustcic, Olta Hamzaj, Salir Cizmic, Elio Sallabanda, Valon Ratkocevi, Auni Ismajlji, Antonio Obino, Marzia Bodoni, Matilde De Sanctis, Francesca Quagliero, Serenella Proietti, Donjiette Gerguri, Dentrit Gerguri, Hossain Kalam, Abdul Mannan, Ivan Muradiu, Abdul Mosabbi   
location: Italia
voto: 6   

Il sedicenne albanese Saimir (Manoku) vive con suo padre (Feri) in un sobborgo del litorale laziale. Qui aiuta il genitore, che è in attesa di sposarsi con un'italiana per prendere la cittadinanza, in un traffico di immigrati clandestini che i due caricano a bordo di un camion. Quando Saimir si innamora di una sua coetanea, per fare colpo e avere più denaro a disposizione su di lei non ha altro mezzo che aumentare il livello di rischio. Finisce così con altri ragazzi a svaligiare un villa, quindi assiste alle sevizie ai danni di una quindicenne e, in un sussulto di orgoglio, decide di denunciare tutto.
Opera prima cupissima, a suo modo estrema nella conservazione degli idiomi originali (gran parte del film è sottotitolata), con momenti di violenza sconcertante (lo stupro, il furto nella villa). Siamo dalle parti dei Dardenne, con un'attenzione particolare a volti e paesaggi scarnificati, in quella zona del realismo che non concede nulla alla retorica. Vincitore del nastro d'argento 2006 per regia di un'opera prima.

giovedì 23 ottobre 2008

La classe - Entre les murs

anno: 2008   
regia: CANTET, LAURENT
genere: drammatico
con François Bégaudeau, Nassim Amrabt, Laura Baquela, Cherif Bounaïdja Rachedi, Juliette Demaille, Dalla Doucoure, Arthur Fogel, Damien Gomes, Louise Grinberg, Qifei Huang, Chien-wei Huang, Franck Keïta, Henriette Kasaruhanda, Lucie Landrevie, Agame Malembo-Emene, Rabah Naït Oufella, Carl Nanor, Esméralda Ouertani, Burak Özyilmaz, Eva Paradiso, Angélica Sancio, Boubacar Touré, Justine Wu, Samantha Soupirot, Atouma Dioumassy, Nitany Gueyes, Vincent Caire, Olivier Dupeyron, Patrick Dureuil, Frédéric Faujas, Dorothée Guilbot, Cécile Lagarde, Anne Langlois, Yvette Mournetas, Vincent Robert, Anne Wallimann-Charpentier, Fatoumata Kanté, Abdoul Drahamane Sissoko, Adeline Fogel, Sezer Özyilmaz, Wenlong Huang, Cheick Baba Doumbia, Marie-Antoinette Sorrente, Silma Aktar, Aline Zimierski, Stéphane Longour, Olivier Pasquier, Julie Athenol, Céline Spang, Marie-Laure Bulliard, Robert Demaille, Lingfen Huang, Khalid Amrabt, Jean-Michel Simonet
location: Francia   
voto: 8

François insegna francese in una terza media di una scuola collocata nella banlieue parigina. Ce la mette tutta per dare spunti di riflessione ai suoi ragazzi, per tenerli alla larga da omologazione e bullismo ma l'impresa sembra essere davvero titanica e non tutti i colleghi sono dalla sua parte.
Conservando il caratteristico stile semidocumentaristico e il consueto piglio sociologico, Cantet firma un ritratto a tutto tondo della scuola francese, sineddoche di problemi e difficoltà che investono la società intera. Lo fa a partire dal best seller di François Bégaudeau, che del film è anche il protagonista, raccontando la coesistenza difficile tra culture diverse, i consigli di classe e quelli di disciplina, gli incontri tra docenti e genitori, le continue logomachie in aula, la povertà culturale diffusa. Ma su tutto predomina l'Edipo irrisolto dei ragazzi, questo continuo scatenarsi contro le istituzioni non trovando in famiglia una controparte adeguatamente antagonista, ma soltanto ectoplasmi che rispondono a comando alle loro esigenze di consumo. Macchina a spalla, recitazione iperrealista, zoomate sui dettagli dell'abbigliamento e il bordone del continuo chiacchiericcio in aula amplificano il verismo di un film che è l'ideale continuazione di Essere e avere, con i piccoli protagonisti di quel gioiello cinematografico ormai cresciuti e sempre più difficili. Palma d'oro al festival di Cannes.    

martedì 21 ottobre 2008

Wall-e

anno: 2008   
regia: STANTON, ANDREW
genere: animazione
location: Usa
voto: 7

Nell'anno 2800 il pianeta Terra è diventato una gigantesca pattumiera. L'accumulo di rifiuti e l'aria irrespirabile ha costretto quel che resta dell'umanità a vivere a bordo di un'enorme astronave, sdraiata su lettini ad aria, controllata dal Grande Fratello, cieca all'ambiente che le è intorno e impachidermita dagli eccessi dietetici. Sulla terra è rimasto soltanto il robot-spazzino Wall-E, che con impagabile zelo continua a costruire grattacieli di rifiuti. Ma allo sbarco di Eve, una sonda lanciata dagli umani per verificare le condizioni della Terra, per Wall-E e la sua esistenza solitaria, accompagnata soltanto da una blatta, la vita comincia a cambiare e forse anche gli umani avranno qualche speranza in più.
Apologo ambientalista contro la degenerazione tecnologica, il lungometraggio della Pixar diretto da Andrew Stanton si avvale di una stupefacente quanto iperrealistica messinscena, offre allo spettatore un messaggio dai forti contenuti pedagogici ma è sostanzialmente fiacco sul piano narrativo: la scelta di avvalersi pressoché di un solo personaggio, per di più rinunciando alle parole, è troppo estrema per non avere dei costi. Sicché il film si trasforma in molte occasioni in una giustapposizione di trovate visivamente strabilianti, sostenute da un ritmo iperbolico e da citazioni cinefile (si va da 2001 Odissea nello spazio a Qualcuno volò sul nido del cuculo) ma sostanzialmente ripetitive. L'eccessiva durata dà ulteriore conto dell'infinita gamma di idee e trovate che quelli della Pixar avevano nel loro cilindro, proprio come il prestigiatore di Presto, il divertentissimo cortometraggio di pura comicità slapstick che accompagna il film.    

lunedì 20 ottobre 2008

Vicky Cristina Barcelona

anno: 2008       
regia: ALLEN, WOODY  
genere: commedia  
con Scarlett Johansson, Rebecca Hall, Javier Bardem, Penélope Cruz, Chris Messina, Patricia Clarkson, Kevin Dunn, Silvia Sabaté, Pablo Schreiber, Zak Orth, Abel Folk, Julio Perillán, Joel Joan, Carrie Preston, Manel Barceló, Jaume Montané, Lloll Bertrán, Josep Maria Domènech  
location: Spagna
voto: 6

Vicky (Joahnsson) e Cristina (Hal) sono amiche da una vita. Il volo dagli States le porta a Barcellona, dove conoscono un pittore sottaniere ed epicureo (Bardem). Vicky, che sta per sposarsi, è la prima a finire nel letto dello sconosciuto, che a breve inizia una relazione con Cristina. Le geometrie dell'amore si complicano quando il  triangolo si trasforma in un quadrilatero con la ricomparsa di Maria Melena (Cruz), la ex moglie del pittore.
La voce off che puntella il film la dice lunga sulla regia numero 37 (e 1/3) di Woody Allen: molto mestiere senza andare troppo per il sottile, scorciatoie narrative, ricerca figurativa al minimo sindacale, battute che innescano al massimo un sorriso. Insomma, se la forma del film è quella di un grande professionista ormai svogliato, il contenuto sembra non prendere una strada molto diversa: la dialettica tra ragione e sentimento, tanto cara al regista newyorchese da almeno un decennio, stavolta appare sotto le spoglie dell'amore liquido: ognuno dei protagonisti ha il proprio ricettario per la felicità ma nessuno riesce a raggiungerla. Il disincanto dal mondo del vecchio Woody trapela da tutte le parti, accompagnato dalle stoccate riservate ai connazionali, troppo borghesi, materialisti e massificati per poter trovare l'amore.    

domenica 19 ottobre 2008

Indovina chi? (Guess who?)

anno: 2005   
regia: SULLIVAN, KEVIN RODNEY
genere: commedia
con Bernie Mac, Ashton Kutcher, Zoe Saldana, Hal Williams, Kellee Stewart, Robert Curtis-Brown, Ronreaco Lee, Paula Newsome, Phil Reeves, Sherri Shepherd, Nicole Sullivan, Jessica Cauffiel, Jonell Kennedy, Niecy Nash, Kimberly Scott, Denise Dowse, Chad Gabriel, Gus Lynch, Amanda Tosch, Andy Morrow 
location: Usa
voto:3

La vita del giovane newyorchese Simon Green è già abbastanza in salita dopo aver dato le dimissioni quando gli spetta un ostacolo ancora più difficile: l'incontro col futuro genero. Il quale è un nero vecchia maniera, mentre lui è un bianco. Ne nasceranno equivoci e conflitti, con inevitabile happy ending.
Ispirato al film Indovina chi viene a cena? (1967) diretto da Stanley Kramer e scritto da William Rose, il film di Kevin Rodney Sullivan non fa che invertire le parti tra bianchi e neri, aggiungere melassa in quantità industriale, sistemare qualche battutina qui e lì. Troppo poco per impedire a chi ha visto l'originale di parlare di autentico vilipendio.    

martedì 14 ottobre 2008

Oxford Murders - Teorema di un delitto

anno: 2008   
regia: DE LA IGLESIA, ALEX  
genere: giallo  
con John Hurt, Elijah Wood, Leonor Watling, Julie Cox, Burn Gorman, Anna Massey, Jim Carter, Alan David, Ian East, Charlotte Asprey, Alex Cox, Tom Frederic, Dominique Pinon, Danny Sapani, Martin Nigel Davey  
location: Regno Unito
voto: 7,5

Oxford, 1993. Una catena di omicidi sembra nascondere la mano di un serial killer con forti inclinazioni matematiche: accanto ai corpi vengono trovati simboli di una setta pitagorica. Il professor Seldom (Hurt) e un giovane studente americano (Wood) cercando di districare l'ingarbugliatissima matassa a suon di intuizioni e ragionamenti. Ma la verità forse è meno logica delle apparenze.
Partendo dal romanzo "La serie di Oxford" di Guillermo Martínez, De La Iglesia firma un'opera assai ambiziosa, nella quale matematica, filosofia, logica e psicologia costituiscono il vero asse portante. L'intreccio è ben congegnato, la macchina da presa si muove con qualche artificio e apprezzabili piani sequenza, ma al film non mancano qualche scantonamento nel grand guignol e una rappresentazione dei matematici ai limiti della caricatura. Ma la sfida tra maestro e allievo sulla ricerca della verità rimane perfettamente costruita.    

giovedì 9 ottobre 2008

Barbara

anno: 1998   
regia: ORLANDO, ANGELO  
genere: commedia  
con Valerio Mastandrea, Marco Giallini, Jacqueline Lustig, Giorgio Molino, Fabio Ferri, Massimiliano Bruno, Elisabetta La Rosa, Daniele Silvestri, Armando De Razza  
location: Italia
voto: *

Due amici avvocati sulla trentina (Mastandrea e Giallini) - intenzionati a passare una serata facendo giochetti erotici con la loro amichetta Barbara - si ritrovano legati al letto della donna che nel frattempo è uscita di casa. Una congerie di personaggi circola per la casa ma nessuno di loro si prende la briga di slegarli.
Non è tratto da Beckett e neppure da Jonesco questo cinema dell'assurdo inguardabile e fatto con quattro soldi. Uno spazio recitativo tanto ristretto avrebbe richiesto la presenza di un fuoriclasse dietro la macchina da presa. Il modestissimo Angelo Orlando, qui alla seconda prova dopo il pessimo L'anno prossimo vado a letto alle dieci, dimostra una incredibile tracotanza, girando un film inconsistente che non viene neppure salvato da qualche timido tentativo di battuta da parte dei due protagonisti.    

mercoledì 8 ottobre 2008

Il matrimonio di Lorna (Le silence de Lorna)

anno: 2008       
regia: DARDENNE, JEAN-PIERRE * DARDENNE, LUC  
genere: drammatico  
con Arta Dobroshi, Jérémie Renier, Fabrizio Rongione, Alban Ukaj, Morgan Marinne, Anton Yakovlev, Grigori Manoukov, Mireille Bailly, Stéphanie Gob, Laurent Caron, Baptiste Sornin, Alexandre Trocky, Cédric Lenoir, Cécile Boland, Serge Larivière, Philippe Jeusette, Sophia Leboutte, François Sauveur, Christian Lusschentier, Stéphane Marsin, Olivier Gourmet    
location: Belgio
voto: 7  

Per denaro e per acquisire la cittadinanza belga, la giovane albanese Lorna (Dobroshi) sposa un tossico (Renier). Nel programma dei suoi "datori di lavoro" l'uomo deve andare anzitempo al Creatore per overdose, in modo che Lorna possa prestarsi a un nuovo matrimonio bianco per far acquistare la cittadinanza belga a un russo. Ma Claudy, il tossico, proprio grazie alla vicinanza di Lorna comincia a uscire dal tunnel della droga, la ragazza gli si affeziona e vorrebbe cambiare i programmi dei suoi aguzzini. Le cose si complicano irrimediabilmente.
Il cinema morale dei Dardenne, premiato a Cannes per la miglior sceneggiatura, guarda al problema dello sfruttamento dell'uomo sulla donna da una prospettiva insolita, solo in apparenza più umana. E lo fa con uno sguardo lucido, senza fronzoli, inteso a mettere a fuoco un dramma umano che nel finale sembra sconfinare in una sorta di delirio allucinatorio derivato da un immane senso di colpa. La macchina da presa si muove in maniera meno concitata rispetto alle opere precedenti (Rosetta su tutte), mentre rimangono il taglio documentaristico e l'indagine sociale, con un cenno al tema dell'aborto che ci si augura non venga impugnato per l'ennesima crociata antiabortista. Sulla messa in scena aleggia un'aria iperrealista, resa possibile dalle prove maiuscole dell'intero cast, con un Jérémie Renier emaciato e ridotto pelle e ossa nella parte del drogato dolorosamente credibile.    

venerdì 26 settembre 2008

Burn After Reading - A prova di spia

anno: 2008        regia: COEN, ETHAN * COEN, JOEL   
genere: commedia nera   
con George Clooney, Frances McDormand, John Malkovich, Tilda Swinton, Brad Pitt, Richard Jenkins, David Rasche, J.K. Simmons, Olek Krupa, Michael Countryman, Kevin Sussman, J.R. Horne, Hamilton Clancy, Armand Schultz, Pun Bandhu, Karla Cheatham-Mosley, Jeffrey DeMunn, Richard Poe, Carmen M. Herlihy, Raul Aranas, Judy Frank, Sándor Técsy, Yury Tsykun, Brian O'Neill, Robert Prescott, Matt Walton, Lori Hammel, Crystal Bock, Patrick Boll, Logan Kulick, Dermot Mulroney    
location: Usa
voto: 7   


Burn after reading, ovvero "bruciato dopo aver letto" ma anche "masterizzato dopo la lettura dei dati". È nel segno dell'efficacissimo gioco di parole in inglese che parte l'ultimo film della "trilogia dell'idiota" che i fratelli Coen hanno affidato alla mimica piroettante di George Clooney. La vicenda ruota attorno a un cd contenente le memorie di un ex agente della CIA (Malkovich) che finisce accidentalmente nelle mani di Brad Pitt e Frances McDormand, impiegati presso una palestra. I due sperano di poterci fare un gruzzoletto, contattano i russi nemmeno fossimo ancora ai tempi della Guerra Fredda e cercano di vender loro il "prodotto". Ma le cose si complicano irrimediabilmente e ci scappano pure diversi cadaveri.
Liberamente ispirato al romanzo di Stansfield Turner, Burn after reading è una commedia nera nella quale i fratelli Coen fanno scivolare in secondo piano il loro estro visivo (è la prima volta che rinunciano al direttore della fotografia dei 12 film precedenti) per dar fondo a quello visionario: l'intreccio è a tratti farraginoso ma l'umorismo nero che aleggia su tutto il film - a cominciare da quello che va a bersagliare lo zelo da burocrate con cui, ai vertici della CIA, vengono prese decisioni più che disinvolte su omicidi e ricatti - rende il film assai divertente e godibile, a dispetto della sensazione di déjà vù percepibile in più di un'occasione.    

sabato 20 settembre 2008

V per vendetta (V for vendetta)

anno: 2006   
regia: McTEIGUE, JAMES    
genere: fantastico    
con Natalie Portman, Hugo Weaving, Stephen Rea, John Hurt, Stephen Fry, Sinéad Cusack, Rupert Graves, Tim Pigott-Smith, John Standing, Natasha Wightman, Cosima Shaw, Roger Allam, Ben Miles, Eddie Marsan, Amelda Brown, Antje Rau, Chad Stahelski, Andy Rashleigh, Tara Hacking, Roderick Culver, Megan Gay, Guy Henry, Billie Cook, Carsten Hayes, Madeleine Rakic-Platt, Bradley Steve Ford, Malcolm Sinclair, Adrian Finighan, Joseph Rye, Raife Burcell, Brin Rosser, Juliet Howland, Ian T. Dickinson, Ben Posener, Dulcie Smart, Daniel Donaldson, David Merheb, Simon Newby, Mary Stockley, Anna Farnworth, Paul Antony-Barber, Michael Simkins, Martin McGlade, Matt Wilkinson, David Leitch, Matthew Bates, Eamon Geoghegan, Gerard Gilroy, Julie Brown, Sophia New, Kyra Meyer, Laura Greenwood, Jason Griffiths, Imogen Poots, Greg Donaldson, Grant Burgin, Martin Savage, Derek Hutchinson, Caoimhe Murdock, Oliver Bradshaw, John Ringham, Charles Cork, Simon Holmes, Mark Longhurst, Patricia Gannon, Richard Campbell, Alister Mazzotti, Mark Phoenix, Ian Burfield, Emma Field Rayner, Clive Ashborn, William Tapley, Richard Laing, Jack Schouten, Selina Giles    
location: Usa
voto: 6    

In un futuro imprecisato successivo a una guerra batteriologica scatenata a scopo di potere, l'Inghilterra è costretta a una dittatura durissima, con sorveglianza a vista ed esercito schierato per le strade. V (Weaving), un misterioso rivoluzionario che gira con una maschera sul viso armato di spade e pugnali, decide di vendicarsi di tutti gli squallidi politicanti che gli hanno sterminato la famiglia, arrivando a distruggere il palazzo governativo. A fiancheggiarlo la figlia orfana di due rivoluzionari trucidanti durante la resistenza (Portman).
Tratto dall'omonimo romanzo illustrato di David Lloyd e sceneggiato dai fratelli Wachowski (quelli di Matrix), V per vendetta è un fantasy movie atipico, un po' Orwell, un po' cappa e spada, metafora di un futuro non troppo lontano, devastato dalla repressione della diversità, dalla militarizzazione, dal terrorismo e dalle torture. Figurativamente potente, corredato da sontuose scene di massa, coloratissimo, il film diretto in chiave gothic-dark da James McTeigue aggiorna le scelleratezze del Grande Fratello al futuro che verrà, impantanandosi a tratti in una trama eccessivamente farraginosa.    

lunedì 15 settembre 2008

Lolita

anno: 1997   
regia: LYNE, ADRIAN  
genere: erotico  
con Jeremy Irons, Dominique Swain, Melanie Griffith, Suzanne Shepherd, Frank Langella, Joan Glover, Pat Pierre Perkins, Erin J. Dean, Ed Grady, Ben Silverstone, Keith Reddin  
location: Usa
voto: 5

Arrivato in una piccola dittadine del New England, nel 1947 il maturo professor Humbert (Irons) prende una cotta per la figlia della padrona di casa (Swain), una ninfetta col vizio della provocazione. Per stare accanto alla ragazzina, il professore ne sposa la madre (Griffith) e alla morte improvvisa di quest'ultima si mette in viaggio per mezza America con quella che ormai è diventata sua figlia adottiva al seguito. Ma qualcuno li segue imperterrito e Humbert sospetta che si tratti di qualche agente della buoncostume. Cimentarsi con la traduzione cinematografica del romanzo di Nabokov che Stanley Kubrick aveva trasformato in un capolavoro è un'impresa davvero impossibile. Adrian Lyne ci prova aumentando a dismisura il tasso di morbosità, ricorrendo a luci flou, dissolvenze, immagini patinate. Gli attori sono all'altezza, ma la regia si fa sentire troppo, sul film aleggia un'insopportabile retorica vagamente sessuofoba, il patetismo dilaga e il mistero del racconto si stempera in una scelta stilistica eccessivamente esplicativa.    

venerdì 5 settembre 2008

La morte e la fanciulla (The death and the maiden)

anno: 1994   
regia: POLANSKI, ROMAN  
genere: noir  
con Sigourney Weaver, Stuart Wilson, Ben Kingsley, Krystia Mova, Jonathan Vega, Gilberto Cortes, Rodolphe Vega  
location: Argentina
voto: 6,5

In una notte di pioggia incessante Paulina Escobar (Weaver), ex-desaparecida cilena riuscita a sfuggire alle persecuzioni dei militari agli ordini di Pinochet ritrova per caso l'aguzzino che la torturò e stuprò ripetutamente durante la sua prigionia (Kingsley). Improvvisa così un processo all'uomo davanti a suo marito (Wilson), un magistrato con grandi ambizioni di carriera.
Tratto dal lavoro teatrale di Ariel Dorfman rappresentato in mezzo mondo, La morte e la fanciulla trova nella versione del regista polacco un'ottima orchestrazione di caratteri, una dramma a tre e una messinscena cupa e claustrofobica. Non sapremo mai se il presunto aguzzino sia davvero tale e Polanski è bravissimo a lasciare il finale aperto, suggerendo una strada indecifrabile tra furore paranoico per le torture subite e arroganza del potere.

mercoledì 3 settembre 2008

Pranzo di ferragosto

anno: 2008   
regia: DI GREGORIO, GIANNI
genere: grottesco
con Gianni Di Gregorio, Valeria De Franciscis, Marina Cacciotti, Maria Calì, Grazia Cesarini Sforza, Alfonso Santagata, Luigi Marchetti, Marcello Ottolenghi, Petre Rosu
location: Italia   
voto: 7,5


Giovanni è un uomo sulla sessantina che vive a Trastevere con la vecchia madre, una nobildonna decaduta che lo tiranneggia ripetutamente. Perennemente in bolletta, Giovanni non sa come fare per saldare i buffi con il padrone di casa, il quale gli propone l'azzeramento di una parte del debito in cambio dell'ospitalità all'anziana madre per il giorno di ferragosto. La richiesta si estende a quella di una zia, a cui si aggiunge anche la madre del medico di Giovanni, costretto così a passare i giorni intorno a ferragosto tra le bizze di quattro ottuagenarie impertinenti.
A sessant'anni Gianni di Gregorio, già co-sceneggiatore di film come Gomorra e Ospiti (entrambi firmati da Matteo Garrone, qui in veste di produttore), esordisce dietro la macchina da presa con un piccolo film minimalista (75 minuti appena), uno dei nipotini di quel grottesco alla vaccinara che iniziò trent'anni fa con Ecce bombo e che annovera tra i suoi proseliti film come Amore tossico (1983), L'imperatore di Roma (1988), Estate romana (2000), Cecilia (2001) e Chi nasce tondo… (2008). Nato da un episodio realmente accaduto al regista-sceneggiatore, Pranzo di ferragosto scruta con occhio leggero tra i clichè della terza età, indugia senza tanti complimenti sui segni inequivocabili del tempo che passa a suon di primi piani, testimonia con umorismo le piccole manie delle quattro cariatidi, adottando uno stile iperrealista servito dall'uso accorto della macchina a spalla.    

giovedì 21 agosto 2008

Il promontorio della paura (Cape Fear)

anno: 1962   
regia: THOMPSON, JACK LEE    
genere: thriller    
con Gregory Peck, Robert Mitchum, Martin Balsam, Telly Savalas, Lory Martin, Jack Kruschen, Polly Bergen    
location: Usa
voto: 6    

Dopo otto anni di galera, Max Cady (Mitchum) va alla ricerca dell'avvocato Peck) che - testimoniando contro di lui - lo costrinse a una così lunga reclusione. Mantenendosi costantemente al di qua della soglia della legalità, Cady perseguita l'avvocato e la sua famiglia, costringendo il rivale dapprima a un'imboscata con tanto di sicari, quindi a una trappola su una casa galleggiante.
Teso e nervoso, il noir tratto dal romanzo The executioners di John D. MacDonald è un buon prodotto di genere carico di suspence. Anni dopo l'accoppiata De Niro - Nolte, guidata da Scorsese, sarà protagonista di un remake molto più crudo, teso e violento.    

domenica 17 agosto 2008

I protagonisti (The player)

anno: 1992   
regia: ALTMAN, ROBERT   
genere: thriller   
con Tim Robbins, Greta Scacchi, Fred Ward, Whoopi Goldberg, Peter Gallagher, Gina Gershon, Lyle Lovett, Vincent D'Onofrio, Dean Stockwell, Richard E. Grant, Sydney Pollack, Brion James, Cynthia Stevenson, Dina Merrill, Leah Ayres, Paul Hewitt, Angela Hall, Jeremy Piven, Frank Barhydt, Mike Kaplan, Kevin Scannell, Susan J. Emshwiller, Michael Tolkin, Stephen Tolkin, Natalie Strong, Randall Batinkoff, Peter Koch, Pamela Bowen, Jeff Celentano, Sally Kirkland, Scott Glenn, Teri Garr, Peter Falk, Paul Dooley, Cathy Lee Crosby, James Coburn, Robert Carradine, Gary Busey, Karen Black, Bruce Willis, Burt Reynolds, Rod Steiger, Malcolm McDowell, Cher, Nick Nolte, Jack Lemmon, Elliott Gould, Jeff Goldblum, Shari Belafonte, Patrick Swayze, Ray Walston, Robert Wagner, Lily Tomlin, Susan Sarandon, Mimi Rogers, Marlee Matlin, Felicia Farr, Michael Bowen, René Auberjonois, Harry Belafonte, Julia Roberts, Anjelica Huston, John Cusack   
location: Usa
voto: 7,5   

Griffin Mill (Robbins), dirigente di una major hollywoodiana, da tempo riceve strane minacce che arrivano con delle cartoline. Messosi in testa di scovare il suo nemico nascosto, crede di trovarlo in uno sceneggiatore frustrato, compagno di una bellissima donna (Scacchi). Durante un diverbio lo uccide e riesce perfino a farla franca. Salvo che poi il vero nemico si rifa' vivo aggiungendo alle minacce anche quella di spifferare tutto sull'accaduto.
Con una miriade di personaggi, un cast all-stars, una struttura narrativa a mosaico e un finale aperto, Altman firma una delle sue opere migliori degli anni '90, sulla scia di un'altra opera caustica come Nashville. Mosso da vecchi rancori, il regista si prende una personale rivincita sul Hollywood, mettendone alla berlina il cinismo paludato. Il film segnò anche la resurrezione di Altman, dopo una serie di opere disastrose realizzate nel corso degli anni '80.
Premi per la miglior regia (Robert Altman) e la miglior interpretazione maschile (Tim Robbins) al 45mo festival di cannes (1992).
Nastro d'argento 1993 come regista del miglior film straniero a Robert Altman.

domenica 10 agosto 2008

American psycho

anno: 2000   
regia: HARRON, MARY  
genere: thriller  
con Christian Bale, Justin Theroux, Josh Lucas, Bill Sage, Chloë Sevigny, Reese Witherspoon, Samantha Mathis, Matt Ross, Jared Leto, Willem Dafoe, Cara Seymour, Guinevere Turner, Stephen Bogaert, Monika Meier, Reg E. Cathey, Blair Williams, Marie Dame, Kelley Harron, Patricia Gage, Krista Sutton, Landy Cannon, Park Bench, Catherine Black, Margaret Ma, Tufford Kennedy, Mark Pawson, Jessica Lau, Lilette Wiens, Glen Marc Silot, Charlotte Hunter, Kiki Buttignol, Joyce R. Korbin, Reuben Thompson, Bryan Renfro, Ross Gibby, Christina McKay, Alan McCullough, Anthony Lemke, Connie Chen  
location: Usa
voto: 3

New York, fine anni '80. Patrick Bateman (Bale) è il rampollo di una holding finanziaria con sede a Wall Street. Il tempo in ufficio lo passa ad ascoltare musica e a fare parole incrociate, quello fuori dal lavoro lo trascorre tra locali lussuosi, sfarzo, carte di credito, esibizione di biglietti da visita. E omicidi. È un culture del corpo e del sadismo e massacra con efferatezza ferina amici, colleghi, prostitute, in un delirio psicotico inarrestabile. La Harron porta sul grande schermo l'immondo romanzo di Bret Easton Ellis, il best seller omonimo che tanto successo ebbe all'inizio degli anni '90. La regia è convenzionale, le scene di violenza rimangono sempre fuori campo ma l'inconsistenza della pagina scritta - un apologo sulla degenerazione dello yuppismo - non permette al film salti di qualità.    

giovedì 7 agosto 2008

Il Cavaliere Oscuro (The Dark Knight)

anno: 2008   
regia: NOLAN, CHRISTOPHER   
genere: fantastico   
con Christian Bale, Heath Ledger, Aaron Eckhart, Michael Caine, Maggie Gyllenhaal, Gary Oldman, Morgan Freeman, Monique Curnen, Ron Dean, Eric Roberts, Michael Jai White, Nestor Carbonell, Chin Han, Ritchie Coster, Joshua Harto, Anthony Michael Hall, Melinda McGraw, Nathan Gamble, Cillian Murphy, Colin McFarlane, Nydia Rodriguez Terracina, William Smillie, Michael Vieau, Beatrice Rosen, Keith Szarabajka, Michael Stoyanov    
location: Usa
voto: 7,5   

Nell'immaginaria città di Gotham City la mafia fa il bello e il cattivo tempo. Da sola la polizia non riesce a fronteggiare speculazioni finanziarie e attacchi terroristici, esacerbati dalla crudeltà belluina di Joker (Ledger), uno psicopatico conciato da clown, che sembra più interessato alla distruzione fine a sé stessa che all'accumulo di denaro. Bruce Wayne (Bale), dandy plutocrate di giorno ed eroe tecnologico di notte sotto le spoglie di Batman, è allora costretto a fare gli straordinari per assicurare i criminali alla giustizia e consegnare alla città il volto di un uomo credibile (Eckhart) sul quale si possa fare affidamento senza doversi affidare ai miracoli dello stesso Batman.
Decima trasposizione cinematografica dedicata all'eroe supertecnologico creato dalla fantasia di personaggi Bob Kane e Bill Finger e secondo (dopo lo strepitoso Batman begins) per la regia di Christopher Nolan, Il cavaliere oscuro è un'opera fluviale (2 ore e mezza di durata) centrato sui temi del caso e del caos ("sai cos'ha di bello il caos? È equo!", continua a ribadire il cattivissimo Joker). Effetti speciali faraonici, finezze psicologiche, ellissi narrative, gadget tecnologici futuristici, ossessione del doppio, violenza a gogò sono i cardini attorno ai quali ruota l'ennesimo riuscito film del regista britannico, che si conferma uno dei pochissimi registi in grado di elevare a rango del cinema d'autore i prodotti nati per la cultura di massa. Strepitosa la prova di Heath Ledger - che conferisce a Joker una straordinaria carica di allucinata malvagità con venature punk - morto per overdose di farmaci dopo le riprese e vero protagonista del film.    

giovedì 31 luglio 2008

Riprendimi

anno: 2008   
regia: NEGRI, ANNA  
genere: sentimentale  
con Alba Caterina Rohrwacher, Marco Foschi, Leonardo Bono, Damiano Bono, Valentina Lodovini, Alessandro Averone, Marina Rocco, Cristina Odasso, Francesca Cutolo, Massimo De Santis, Hossein Taheri, Giulia Weber, Leonardo e Damiano Buono, Sebastiano Colla, Giacomo Giorgi Alberti, Antonio Sinisi, Antonio Serrano, Marco Calvani, Giovanna Mori, Raimondo Brandi, Pamela Sabatini, Rosa Canova, Jacob Olesen, Enzo Cocomero  
location: Italia   
voto: 7

Due ragazzi decidono di girare un documentario sul precariato nel mondo dello spettacolo come fosse un reality. Giovanni (Foschi) e Lucia (Rohrwacher), trentenni, sposati e con un figlio piccolo, si prestano all'iniziativa. Ma l'intento iniziale del documentario si trasforma nella testimonianza della frattura di un legame nuziale: Giovanni se ne va da casa, Lucia si dispera e cerca invano di riconquistarlo.
Riprendimi, originale a partire dal significato doppio del titolo ("fammi tornare con te" e "fammi delle riprese"), è un film spigliato e simpatico che porta a maturazione le potenzialità intraviste nell'opera di esordio della regista, In principio erano le mutande. Molti dettagli della vicenda sono inverosimili, ma l'accento posto sulla ricaduta del precariato lavorativo sui sentimenti e l'analisi dello smarrimento esistenziale dei trentenni di inizio del XXI secolo è accattivante. Anna Negri dirige senza strafare ma mostrando uno stile assai personale. A lasciare perplessi è invece lo scarto impressionante tra i due protagonisti: Alba Rohrwacher è di una naturalezza e di una bravura da brivido mentre Marco Foschi è sempre più impostato e legnoso.    

domenica 20 luglio 2008

La stagione dell'amore

anno: 2008   
regia: SCURATI, ANTONIO   
genere: documentario   
con Antonio Scurati   
location: Italia
voto: 6   

Parte da quei Comizi d'amore che Pasolini girò nel 1965 per raccontare l'amore in tutti i suoi risvolti questo documentario della durata di un'ora, le cui testimonianze sono raccolte, girando in lungo e in largo per la penisola, dallo scrittore e intellettuale Antonio Scurati. Prodotto dalla Fandango di Domenico Procacci, La stagione dell'amore si concentra sui mesi estivi per raccontare il rapporto degli italiani con il sesso, l'amore, il matrimonio, la Chiesa cattolica, l'omosessualità, la politica, i DiCo. Ne esce un quadro a tratti interessante ma frammentario, nel quale l'intenzione documentaristica viene sopravanzata da una spinta analitica che mette in chiara evidenza le contraddizioni e i ritardi di un paese di destra fortemente ancorato agli aspetti peggiori della cultura cattolica.    

sabato 19 luglio 2008

Ospiti

anno: 1998   
regia: GARRONE, MATTEO
genere: commedia
con Julian Sota, Llazar Sota, Corrado Sassi, Pasqualino Mura, Paola Rota, Paolo Sassanelli, Maria Ramires, Gianni Di Gregorio, Salvatore Samnsone, Alessandro Busiri Vici, Laura Denoyer, Mimmo Mancini, Dino Abbrescia, Massimiliano Cambarau, Giuseppe Santoni, Primavera Dominicis, Fabiana Santini, Tonio Minischetti, Silvia Manjeiga Pousa, Cecilia Sena Montiero, Massimo Priori, Stefano Sperduti, Donatella Rimoldi, Eugenio Cappuccio
location: Italia   
voto: 6


Due cugini ventenni albanesi, un pensionato sardo con una moglie col morbo di Alzheimer e un fotografo stralunato: intorno a questi quattro personaggi ruota un film coraggioso e insolito, dichiaratamente sperimentale, semidocumentaristico, con molta macchina a spalla e suono in presa diretta. I due cugini Ghini e Gherti, arrivati da poco a Roma con il miraggio di un lavoro, sono molto diversi tra loro: Ghini è determinato e attivo, Ghereti è un lavativo. A fornire loro un alloggio provvisorio ci pensa Corrado (Sassi), un fotografo balbuziente che conduce una vita strampalata. Gherti passa il suo tempo libero in compagnia di un pensionato alla ricerca della moglie che si è persa. Tutto qui. Il film ispira una simpatia irresistibile nel suo pauperismo radicale, collocandosi ancora una volta in una Terra di mezzo tra fiction e documentario, scelta che nel caso di Garrone sembra la più adatta per raccontare le peripezie degli extracomunitari in Italia.    

mercoledì 9 luglio 2008

Noi due sconosciuti (Things we lost in the fire)

anno: 2008   
regia: BIER, SUSANNE
genere: drammatico
con Halle Berry, Benicio Del Toro, David Duchovny, Alexis Llewellyn, Micah Berry, John Carroll Lynch, Alison Lohman, Robin Weigert, Omar Benson Miller, Paula Newsome, Sarah Dubrovsky, Maureen Thomas, James Lafazanos, Liam James, Quinn Lord, Patricia Harras, Abraham Jedidiah, Ken Tremblett, Caroline Field
location: Usa   
voto: 8

Audrey Burke (Berry) perde tragicamente suo marito (Duchovny), un uomo eccezionale. Rimane sola a Seattle con due figli piccoli da tirar su. Nel giorno del funerale viene in contatto con Jerry (Del Toro), il miglior amico di suo marito, un tossicodipendente che lei ha sempre odiato, convinta che di quell'amicizia approfittasse soltanto. Lui vive in una topaia e non ha un lavoro, lei abita in una casa signorile e ha disperatamente bisogno di un sostegno. Sicché Jerry va a stare per un po' in una dependance della donna. I suoi  figli si affezionano a lui, che riesce laddove il marito perfetto aveva fallito. Tra i due comincia una coesistenza difficile e tormentata.
Chi ha visto Non desiderare la donna d'altri e Dopo il matrimonio sa che lo spunto è identico ai due film precedenti della regista: un uomo si sostituisce a un altro nella vita di una donna rimasta sola. Nonostante la struttura-fotocopia del racconto, stavolta la Bier vola ancora più in alto che nei film precedenti: la magia sta nelle sfumature, nella delicatezza con cui vengono raccontati i particolari (Jerry che conosce piccoli, innocenti segreti del suo amico di cui Audrey non è al corrente; il figlio di Audrey che supera le sue paure di bambino grazie a un semplicissimo escamotage di Jerry). Certo, il mondo rappresentato da Susanne Blier è lastricato di buoni sentimenti e molto lontano dalla realtà, i personaggi di contorno sono umanissimi e il racconto pare a tratti oleografico, ma la regista danese - qui alla sua prima trasferta oltreoceano - si presenta ancora una volta come un'implacabile esattrice delle emozioni. Si piange e ci si commuove, ma il prezzo del biglietto lo vale soprattutto la prova olimpica di Benicio del Toro, che non sfigurerebbe accanto a quelle da manuale di De Niro in Toro scatenato o di Nicholson in Qualcuno volò sul nido del cuculo.    

lunedì 30 giugno 2008

Romanzo di un giovane povero

anno: 1995   
regia: SCOLA, ETTORE  
genere: drammatico  
con Rolando Ravello, Alberto Sordi, Isabella Ferrari, André Dussollier, Mario Carotenuto, Renato De Carmine, Gianfelice Imparato, Sara Franchetti, Aida Billarelli, Nathaly Caldonazzo, Gloria Sirabella, Gea Martire, Barbara D'Urso, Enzo Monteduro  
location: Italia
voto: 6

Vincenzo Persico (Ravello) ha trent'anni, una laurea con 110 e lode e nemmeno una lira nel portafogli. Vive in un quartiere popolare romano con la madre vedova, si arrabatta dando ripetizioni private ma arriva a stento alla fine del mese. Un bel giorno un anziano condomino, il signor Bartoloni (Sordi), gli propone, dopo una bevuta al bar, di uccidere la moglie tiranna e inferma. Alla morte della donna, la magistratura apre un'inchiesta su segnalazione dello stesso Bartoloni, che accusa Vincenzo della morte della signora. Vincenzo accetta la carcerazione senza opporre resistenza ma il sostituto procuratore che ha in mano il caso (Dussollier) non è affatto convinto che lui sia l'omicida.
A metà strada tra Dov'è la libertà...? e Delitto per delitto, Scola ricorre a uno stratagemma narrativo non proprio originalissimo e a tratti ellittico per raccontare lo stato di precarietà dei giovani in un contesto di ordinaria ipocrisia. Ravello e Sordi sono due mostri di bravura ma a sorprendere è sopratutto Isabella Ferrari, giustamente insignita con la Coppa Volpi come migliore interprete non protagonista (ex aequo con Ian Hart). Ultima apparizione per l'ottimo Mario Carotenuto, nel ruolo del tipografo.

domenica 29 giugno 2008

Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto

anno: 1970   
regia: PETRI, ELIO   
genere: grottesco   
con Gian Maria Volonté, Florinda Bolkan, Gianni Santuccio, Orazio Orlando, Sergio Tramonti, Filippo Degara, Arturo Dominici, Vittorio Duse, Vincenzo Falanga, Ugo Adinolfi, Massimo Foschi, Aleka Paizi, Salvo Randone, Aldo Rendine, Gino Usai, Giuseppe Terranova, Franco Marletta, Fulvio Grimaldi, Giuseppe Licastro, Pino Patti, Guido Buzzelli, Roberto Bonanni, Giacomo Bellini   
location: Italia
voto: 9,5   

Nel giorno della sua promozione a capo della Squadra Omicidi della polizia, "il dottore" (Volontà) uccide la sua ricchissima amante, rea di averlo ripetutamente umiliato. L'uomo lascia indizi ovunque ma i suoi colleghi, "burocrati" e "questurini"  come li appella lui stesso, si rifiutano di vedere l'evidenza.
Il capolavoro di Elio Petri e Ugo Pirro è un racconto kafkiano sulla dialettica tra potere e impotenza. Al motto "repressione è civiltà", il capo della sezione omicidi inneggia a pratiche irregolari, incita i controlli, fomenta le delazioni, stimola le intercettazioni telefoniche, non esita a violare la legge durante sommari interrogatori. Con questi strumenti espressivi l'opera di Petri tratteggia un quadro assai grottesco dell'ipocrisia che dilaga nella stanze del potere, muovendosi tra registri grotteschi, flashback dannunziani e sferzate di violento cinismo. Impressionante per la sua assoluta qualità la prova di Volontè, premiato con col Davide di Donatello. Memorabili le musiche di Morricone.
Premio Oscar nel 1970 per il miglior film straniero. Nastro d'argento nel 1971 per la miglior regia e per il miglior attore (Volontè). Grolla d'oro 1970 a Volontè come migliore attore.