venerdì 30 novembre 2012

Io vi troverò (Taken)

anno: 2008   
regia: MOREL, PIERRE 
genere: thriller 
con Liam Neeson, Maggie Grace, Leland Orser, Jon Gries, David Warshofsky, Holly Valance, Katie Cassidy, Xander Berkeley, Olivier Rabourdin, Gérard Watkins, Famke Janssen, Marc Amyot, Arben Bajraktaraj, Radivoje Bukvic, Mathieu Busson, Michel Flash, Nicolas Giraud, Rubens Hyka, Camille Japy, Valentin Kalaj, Fani Kolarova, Goran Kostic, Christophe Kourotchkine, Edwin Kruger, Jalil Naciri, Anca Radici, Nathan Rippy, Helena Soubeyrand, Tommy Spahija, Anatole Taubman, Bertrand Treuil, Opender Singh, Christy Reese, George Hertzberg, Nabil Massad, Ivette Gonzalez 
location: Francia, Usa
voto: 6

Nella prima mezz'ora, prima di arrivare all'action movie per cui uno ha deciso di acquistare il biglietto o il dvd (sempre che non lo abbia trovato in qualche torrente o in groppa a un mulo...), bisogna sorbirsi i cachinni di una diciassettenne viziata (Grace), che strepita perché papi (Neeson) non la manda con l'amichetta mentecatta (Cassidy) a fare un viaggio in Europa. Papi in effetti sa il fatto suo: per anni è stato un agente segreto e adesso che sua figlia vive insieme alla sua ex moglie (Janssen) con un uomo ricchissimo e potente, il rischio di finire in qualche guaio aumenta.
Ecco infatti che le due ragazzine, appena arrivate a Parigi, vengono rapite da una gang di albanesi per essere avviate sulla strada della prostituzione d'alto bordo con ricchi bavosi (le pretese di fiction del film hanno impedito a Berlusconi i partecipare al casting). Papi giura loro di trovarli, pur avendo un notevolissimo svantaggio temporale.
Alla fiera dell'improbabile, non mancano tutti i cliché del cinema fascistoide e xenofobo, dall'uomo che si fa giustizia da solo agli albanesi brutti, sporchi e molto cattivi. Eppure, passata quella insopportabile mezz'ora iniziale - tutta una sottolineatura dei sensi di colpa che papi ha verso sua figlia per averla trascurata durante la crescita a causa del suo lavoro - alla fine ci si diverte. Cinema fracassone, botte da orbi, arti marziali, esplosioni nemmeno fossimo sulla striscia di Gaza, tutto secondo la prospettiva ipertrofica tipica di Luc Besson, che ha scritto il film insieme a Robert Mark Kamen.    

giovedì 29 novembre 2012

Questa storia qua

anno: 2011
regia: PARIS, ALESSANDRO * RIGHETTI, SIBYLLE
genere: documentario
con Vasco Rossi, Novella Rossi, Ivana Lenzi, Marco Gherardi, Giulio Santagata, Marco Manzini, Lucio Serra, Manola Righetti, Maurizio Ferlito, Gaetano Curreri, Giuliano Riva, Angelo Righetti, Floriano Fini, Stef Burns
location: Italia
voto: 5

Questa storia qua sembra quasi la storia di uno qualsiasi. Uno che nasce negli anni Cinquanta a Zocca, piccolo comune nel modenese. Il padre camionista, gli amici, il bar, le ragazze, le prime esperienze da disc-jockey nella radio libera locale. Quell'uomo qualsiasi è Vasco Rossi, il più celebrato rocker nazionale, esploso negli anni Ottanta grazie a brani immortali come Albachiara, Siamo solo noi e Vita spericolata. Una storia fatta di determinazione e fiducia, ma anche di modestia ("non sono mica più intelligente degli altri: solo che quando scrivo canzoni ogni tanto ho delle botte di genio"), di piccole soddisfazioni (la vincita de L'usignolo d'oro da bambino) e di inciampi: la cocaina, il carcere a Pesaro. Non fosse stato il Vasco nazionale, questo film - diretto da due ventottenni e costruito sulle testimonianze di amici e parenti e sulla memoria dello stesso protagonista, nonché su immagini di repertorio, filmini in super 8, istantanee della comunità locale - non avrebbe mai trovato posto nelle sale cinematografiche: il tentativo, nato da un'idea di Sybille Righetti, di ricondurre Questa storia qua alle sue radici di provincia è troppo insistito, non riuscendo a proporsi né come ricostruzione antropologica né come ritratto a tutto tondo di questo artista contraddittorio e pulsante.    

lunedì 26 novembre 2012

Di nuovo in gioco (Trouble with the curve)

anno: 2012       
regia: LORENZ, ROBERT 
genere: drammatico 
con Clint Eastwood, Amy Adams, Justin Timberlake, John Goodman, Matthew Lillard, Robert Patrick, Scott Reeves, Ed Lauter, Matt Bush, Chelcie Ross, Rus Blackwell, Brian F. Durkin, Joe Massingill, Raymond Anthony Thomas, Clifton Guterman, George Wyner, Bob Gunton, Jack Gilpin, Louis Fox, Ricky Muse, Tom Dreesen, Peter Hermann, James Patrick Freetly, Norma Alvarez, Tyler Silva, Jay Galloway, Seth Meriwether 
location: Usa
voto: 3

Era dai tempi di Nel centro del mirino, anno di grazia 1993, che Clint Eastwood non si prestava come attore per un film che non fosse suo. Con Di nuovo in gioco (pessimo adattamento di Trouble with the curve, che fa riferimento alle traiettorie curve in lancio nel gioco del baseball), l'ormai ottantaduenne Clint interpreta Gus, un talent scout del baseball dal passato glorioso ma dal presente difficile. La sua vista comincia ad appannarsi e le nuove tecnologie - messe anche al servizio delle analisi sportive - sono per lui un concorrente sleale, al punto che nel team nel quale si è distinto per decenni scoprendo enormi talenti qualcuno vorrebbe silurarlo proprio per via dei suoi metodi all'antica. Come se non bastasse, il rapporto con la figlia quasi trentenne (una scialba Amy Adams), brillante avvocatessa, è alquanto difficile. Dopo la morte di sua moglie, Gus ha dovuto crescerla da solo, trasformandosi programmaticamente in un padre assente per evitarle una vita difficile. La missione di scovare un nuovo talento del baseball in vista dell'anno che sta per iniziare diventa per padre e figlia l'occasione per ritrovarsi e raccontarsi.
L'esordiente Robert Lorenz, già assistente alla regia per lo stesso Eastwood, non riesce che a produrre una copia sbiadita dell'arte del Maestro, dirigendo un film nel quale inanella uno dopo l'altro una serie di stereotipi sulla cultura americana: dal baseball ai saloon travestiti da pub dove si suona la musica country, Di nuovo in gioco è un film tutti dicono "wow!" e nel quale non manca neppure l'icona pop delle teenager, Justin Timberlake, messo lì come specchietto per le allodole. Ci mancavano soltanto i poster di Marilyn Monroe, i riferimenti alla guerra del Vietnam e la statua della libertà e il quadro sarebbe stato completo. L'unico motivo di interesse del film sta nella dialettica tra vecchio e nuovo, ma anche in questo caso la sceneggiatura si gioca il suo asso in maniera didascalica e pure il finale, che dà un senso al titolo originale del film e spezza il ritmo monocorde dell'opera, è ampiamente telefonato.    

domenica 25 novembre 2012

Essential killing

anno: 2010   
regia: SKOLIMOWSKI, JERZY 
genere: avventura 
con Vincent Gallo, Emmanuelle Seigner, Zach Cohen, Iftach Ophir, Nicolai Cleve Broch, Stig Frode Henriksen, David L. Price, Tracy Spencer Shipp, Mark Gasperich, Phillip Goss, Klaudia Kaca, Dariusz Juzyszyn, Raymond Josey, Robert Mazurkiewicz, Janusz Wojtarowicz, Pawel Baranek, Marcin Galazyn, David Jefferson, Donnell Knox, Geo D. Oliver, Kamil Ruszecki, Stanislav Marek Lukasik, Jérôme Dassier, Daniel Bratterud, Geir Marring, Bakar Mustapha, Øysteun Nordli, Patrick Gudmundsen, Morten Muom, Kristoffer Kaayne Kaalsaas, Rune Øgaard, Daniel William Verstegen, Bilbjørn Ruus, Hâvar Austli, Kenneth Berger, Even Løken Bergan, Morten Enger, Christian Teisnes, Stefan Johansen, Niklas Nygaard, Lars Markus Verpeide Bakke, Lars Berg Jensen, Kamil Hagberg, Ivar Eeg Gusscard, Thor Arne Thomassen, Âge Ruste, Lars Jonas Carberg, Ola Østbye Høiecgen, Louis Rustam Foss, Johannes Randem, Trygve Gausdal, Christian Aaslie, Aras Kanani, Ferdinand Gulbrandsen, Victor Alexander Viita, Torgrim Ødegård, Uno Wahl, Varg Strande, Anders Kile Cronningsæter, Byørn Ivar Lund, Håkon Speirs Færvik, Frank Benjamin Finger, Thomas Berg, Bjørn Fjærestad, Fredrik Formo, Ivan Andreassen, Magnus Opsahl, Eirik Daleng, Emerson Reichert Gomes 
location: Afghanistan, Polonia
voto: 7

Non ha un nome, non dice una sola parola. Sappiamo solo che quando, nella feritoia di un canyon nel mezzo del deserto dell'Afghanistan, si vede davanti tre militari americani, spara. Gli danno la caccia, lo catturano e lo trasferiscono con altri detenuti tra le nevi della Polonia. Ma il blindato che li trasporta slitta e lui riesce a liberarsi. Da quel momento inizia una lotta per la sopravvivenza che lo costringerà ad uccidere quando non vorrebbe.
Latitante dalle sale cinematografiche italiane da oltre un ventennio, il talentuoso regista polacco Skolimowski torna al cinema con un'opera estrema, che sospende il giudizio e si discosta da qualsiasi presa di posizione morale per mostrarci l'istinto di sopravvivenza nel suo spirito più puro.
Premio speciale della giuria e premio Cinemavvenire alla 67a Mostra internazionale del cinema di Venezia (2010). Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile a Vincent Gallo.
Vuoi vederlo? Lo trovi qui.

domenica 18 novembre 2012

Sulla mia pelle

anno: 2003   
regia: JALONGO, VALERIO
genere: drammatico
con Ivan Franek, Vincenzo Peluso, Donatella Finocchiaro, Mario Scarpetta, Stefano Cassetti, Antonio Pennarella, Riccardo Zinna
location: Italia
voto: 5

Opera seconda, invisibile o quasi, di Valerio Jalongo, romano classe 1960, regista impegnato che dopo aver firmato un episodio nel collettaneo Juke box, si era fatto notare con il discreto Messaggi quasi segreti - Spaghetti slow. Come nella sua opera precedente, anche in questa si trova il tema della dialettica tra autorità e voglia di libertà. Se nel film del 1998 i due poli erano rappresentati da un padre e un figlio, in Sulla mia pelle il nucleo è dato dall'istituzione carceraria. È da qui che Tony (Franek), istituzionalizzato presso una casa circondariale campana, prende a morsi la pochissima libertà che gli viene concessa grazie a un lavoro presso un caseificio locale. Qui l'uomo scopre che il suo datore di lavoro (Peluso) ha diverse grane con la camorra. Un po' per amore (verso la sorella del suo capo, interpretata da Donatella Finocchiaro), un po' per un insopprimibile bisogno di giustizia, decide allora di sacrificare la propria libertà per ridare ai suoi "padroni" una vita più serena.
Costellato da buone intenzioni, il film scritto e diretto da Jalongo rimane in parte irrisolto: un po' per qualche deviazione narrativa non strettamente necessaria (i due compagni di cella del protagonista); e un po' perché lascia l'impressione di un film a teorema, con qualche cliché di troppo, a cominciare dal secondino di buon cuore e dalla tresca tra "il bruto" e la bella.
Volete vederlo? lo trovate qui.

sabato 17 novembre 2012

Vodka lemon

anno: 2003       
regia: SALEEM, HINER  
genere: grottesco  
con Romik Avinian, Lala Sarkissian, Ivan Franek, Rouzanne Mesropian, Zahal Karielachvili, Armen Marutyan  
location: Armenia
voto: 1

L'incontro tra due anziani vedovi in Armenia. Surreale, ostinatamente alla ricerca della cifra più lirica, sembra uscito da un mix tra Kusturica e Kaurismaki. Una noia mortale.    

domenica 11 novembre 2012

Red lights

anno: 2012       
regia: CORTES, RODRIGO
genere: thriller
con Cillian Murphy, Sigourney Weaver, Robert De Niro, Elizabeth Olsen, Toby Jones, Joely Richardson, Burn Gorman, Craig Roberts, Karen David, Patricia Potter, Leonardo Sbaraglia, Jeany Spark, Jan Cornet, Peter Brooke, Garrick Hagon, Eugenio Mira, Jesse Bostick, Gina Bramhill, Pablo Derqui, Molly Malcolm, Mitchell Mullen, Benjamin Nathan-Serio, Aidan Shipley, Jeff Mash, Simon Lee Phillips, Liliana Cabal, Nathan Osgood, Paulette Sinclair, Lynn Blades, Ann Turnbull, Roscoe van Dyke, Brian Lehane, Miquel Bordoy, Xavier Capdet, Eben Young, Julius Cotter
location: Usa
voto: 5

Chi vincerà nell'ennesimo confronto serrato tra il razionalismo scientifico e le pretese inattingibili della parapsicologia? Prova a rispondere a un quesito che il cinema pone per l'ennesima volta (Il tocco della medusa, Vidocq, Le verità nascoste) l'opera seconda del regista spagnolo Rodrigo  Cortés (che si è guadagnato i galloni hollywoodiani grazie al successo del suo precedente ed estremo lungometraggio, Buried), che arpeggia sapientemente sulla tastiera della tensione, salvo poi risolvere il film in una maniera tanto telefonata quanto pilatesca.
La vicenda si svolge negli Stati Uniti, dove la professoressa Margaret Matheson (Weaver) e il suo assistente Tom Buckley (Murphy) indagano per conto del Centro di studi sui fenomeni paranormali sui tanti casi di impostori che si sono venduti al pubblico facendosi passare per sensitivi, mentre in realtà usano soltanto trucchetti tecnologici sofisticatissimi. La vicenda si fa più complicata quando torna sulle scene Simon Silver (De Niro), un sensitivo cieco che si sottopone volontariamente agli esami dei ricercatori. Qualcuno ci lascerà la pelle e Silver avrà una bella sorpresa.
Se la parte thriller e quella documentaristica del film possiedono un apprezzabile mordente, il film si rivela però assai schematico (i due ricercatori hanno entrambi ragioni biografiche che li spingono verso la ricerca pervicace della verità scientifica), prevedibile e con un finale tanto debole quanto ellittico e forzato.    

sabato 10 novembre 2012

Un'estate da giganti (Les géants)

anno: 2011       
regia: LANNERS, BOULI
genere: avventura
con Paul Bartel, Zacharie Chasseriaud, Marthe Keller, Karim Leklou, Martin Nissen
location: Belgio
voto: 4

La fotocopia sbiadita di quel film seminale che fu Stand by me è ambientata tra i lussureggianti paesaggi montani del Belgio, dove tre ragazzini 14-15 enni - due di loro sono fratelli con i genitori sempre assenti - si arrabattano come possono in un'estate difficile da passare. Non sanno come tirare avanti ma sono abituati a farlo da soli, sicché raccolgono la prima occasione che si offre loro: quella di cedere in affitto per sei mesi, e per una cifra irrisoria, la casa dove abitano a un losco cocainomane. Il problema è: dove andranno a stare per tutto quel tempo? E così comincia l'avventura con la forzatura delle serrature delle case da villeggiatura, l'incontro fortunato con una filantropa, l'occupazione di una stamberga sul fiume.
Fin dalle prime scene - paesaggi magnificamente fotografati, cura dei dettagli, ritmi volutamente dilatatissimi a dispetto degli appena 83 minuti del film - si intuiscono subito gli intenti lirici del regista. Tanta abbondanza di mezzi espressivi, coniugata con la bravura dei tre piccoli interpreti, non basta però a dare all'opera un senso compiuto: in questo film che sta tra fiaba e road movie sono troppe le ellissi narrative e troppo vaghi gli intenti stessi del racconto, che finisce col risultare un'istantanea sbiadita di un romanzo di formazione che ha la durata di una sola estate.    

venerdì 9 novembre 2012

Ex drummer

anno: 2007   
regia: MORTIER, KOEN 
genere: grottesco 
con Dries Vanhegen, Norman Baert, Sam Louwyck, Gunter Lamoot, Tristan Versteven, Dolores Bouckaert, Barbara Callewaert, François Beukelaers, Bernadette Damman, Jan Hammenecker, Wim Willaert, Sebastien Dewaele, Eric Vanrenterghem, Dubbe, Kurt Vandemaele, Flip Kowlier 
location: Belgio
voto: 3

Uno è un tossico erotomane e stupratore. Un altro è violento e pure mezzo sordo. Il terzo ha un braccio semiparalizzato ed è omosessuale. Sono i tre membri di una rock band belga piuttosto âgée, i Femimists, alla ricerca di un batterista. Lo trovano in uno scrittore di successo (Vanhegen) che, pur non avendo alcuna invalidità, in compenso non sa suonare la batteria. E il gioco è fatto: l'impresa del quartetto si trasformerà in una discesa negli inferi.
Immagini proiettate al contrario, stanze capovolte, linguaggio scurrile, oscenità di ogni genere - dallo stupro di una vecchia cicciona pelata alla sodomia spropositata tra maschi fino a un tizio che si evira il suo membro gigantesco - dialoghi beckettiani con tanto di disquisizioni sulla morte di re Baldovino sono gli addendi di un film che punta al risultato più scorretto possibile e non salva nessuno. Si rimane travolti dall'inventiva visionaria che frulla insieme il Danny Boyle più iconoclasta con la cinico TV di Ciprì e Maresco e i deliri di Alex De La Iglesia. Insomma, il film tratto dal romanzo di Herman Brusselmans è molto punk, in tutti i sensi, ma con troppa forma, tantissima maniera e nessun contenuto.    

lunedì 5 novembre 2012

Redacted


anno: 2007   
regia: DE PALMA, BRIAN
genere: guerra
con Sahar Alloul, Happy Anderson, Lara Atalla, Karima Attayeh, Francois Caillaud, Patrick Carroll, Andrew Cullen, Rob Devaney, Izzy Diaz, Mike Figueroa, Qazi Freihat, Shatha Haddad, Paul Hijazin, Suhail Abdel Hussein, Ty Jones, Dhiaa Kahlil, Hiyam Abdel Karim, Yanal Kassay, Ohad Knoller, Shukraya Maran, Sabrine Munther, Paul O'Brien, Adel Odai, Kel O'Neill, Hameed Sahi, Abigail Savage, Nick Seeley, Issam Shamary, Daniel Stewart Sherman, Julie Thiery, Helen Zamel, Jafar Zoubi, Mazen Zoubi, Zahra Zubaidi
location: Iraq, Usa
voto: 8

Nel 2006, nel corso della famigerata "missione di pace" per difendere la "nascente democrazia irachena" due soldati, per puro sadismo e ferocia belluina, irrompono nella casa di una famiglia locale, stuprano una ragazzina di 15 anni e la massacrano insieme ai suoi congiunti, giustificando l'episodio come una rappresaglia per l'uccisione di un commilitone. Nel loro reparto militare non manca chi s'indigna e chi riprende tutto con una videocamera.
Potentissimo film di denuncia antimilitarista, ma anche antiamericana, firmato con stile da mockumentary da Brian De Palma, che con l'escamotage del film nel film realizza un'opera di inusuale verismo. La storia, ispirata a un fatto realmente accaduto, mette impietosamente a nudo la pagliacciata delle presunte "armi di distruzione di massa" e altre corbellerie uscite dal cilindro dell'unico presidente scimmia che gli Usa abbiano mai avuto, George W.Bush. Durissimo nel suo iperrealismo, Redacted si candida a rimanere come una pietra miliare del cinema antimilitarista, in una ghirlanda ideale che aggiunge una gemma preziosa a film come Stalag 17, Orizzonti di gloria, Apocalypse now, Soldato blu e Full metal jacket.
Leone d'argento a Brian De Palma per la miglior regia alla 64. mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia (2007).    

giovedì 1 novembre 2012

Come l'ombra

anno: 2007   
regia: SPADA, MARINA
genere: drammatico
con Anita Kravos, Karolina Dafne Porcari, Paolo Pierobon, Loris Carraro, Alessandro Codaglio, Graiella Comana, Cristiana Corradi, Gisella Filippi, Lorenzo Lastrucci, Patrizia Olgiati. Alessandro Stellacci, Ivan Stojanov
location: Italia
voto: 3

Un ambiguo professore di russo (Pietrobon), che per ragioni ignote si è trasferito dall'Ucraina a Milano, chiede a una sua alunna sulla trentina (Kravos), impiegata presso un'agenzia turistica, di prendersi in casa per qualche giorno una sua lontana cugina (Porcari) fino a quando lui non rientrerà in città. La donna dapprima nicchia, quindi accetta e avvia con la nuova arrivata un rapporto amichevole. Ma improvvisamente la ragazza scompare.
Sarà che l'opera dell'esordiente Marina Spada è stracarica di ellissi, ma del lungometraggio non si riesce proprio ad afferrare il senso: non è un film sulla xenofobia, né un'opera sui clandestini che arrivano in Italia. Non è neppure un film sull'amore frustrato e se è invece un film sull'amicizia femminile, al massimo potremmo parlare di un abbozzo. La regista si sforza di dare un'impronta autoriale al suo lavoro (siamo smaccatamente dalle parti dell'Antonioni di L'avventura), a suon di riprese in campo lunghissimo, immagini fisse e un'insolita scelta nella messa fuori fuoco delle scene (la fotografia è di Gabriele Basilico). Ma tutto ciò non basta né a comporre un'opera sull'amicizia né tanto meno a raccontare una città come Milano, nonostante le marchette a Esselunga, Coin e tanti altri marchi commerciali.
Premio per la miglior regia al Mar del Plata film festival 2007.