venerdì 29 ottobre 1999

Tutto su mia madre (Todo sobra mi madre)

anno: 1999   
regia: ALMODOVAR, PEDRO
genere: drammatico
con Cecilia Roth, Marisa Paredes, Candela Peña, Antonia San Juan, Penélope Cruz, Eloy Azorín, Toni Cantó, Fernando Fernán Gómez, Carlos Lozano, Rosa Maria Sardà, Carmen Fortuny, Yael Barnatán, Malena Gutiérrez, Carmen Balagué, Juan José Otegui, José Luis Torrijo, Manuel Morón, Fernando Guillén, Inmaculada Subira, Esther García, Lola García, Paz Sufrategui, Agustín Almodóvar, Carlos García Cambero, Rosa Manaut, Daniel Lanchas, Michel Ruben, Juan Márquez, Patxi Freytez    
location: Spagna
voto: 8

Perso il figlio diciottenne a causa di un investimento automobilistico, la 38enne Manuela (una Roth di inestimabile bravura, un immenso talento) si sposta da Madrid a Barcellona alla ricerca di Lola, il transessuale che, prima di passare al terzo sesso, era l'inconsapevole padre del ragazzo. Nella città catalana Manuela ritrova un'amica trans del passato, Agrado, conosce Rosa (Penelope Cruz), una giovane suora che dalla stessa Lola aspetta un bambino e ritrova Huma (Peredes), l'attrice lesbica che è stata la causa involontaria della morte di suo figlio. Per tutte queste donne è l'occasione per fare il punto della propria esistenza ed analizzare i propri affetti.
Abbandonati i panni del trasgressore a tutti i costi, Almodovar conferma la sua dimensione ottimale dopo i riusciti Carne tremula e Il fiore del mio segreto. Muovendosi con agilità e disinvoltura tra i grandi temi della vita (l'amore, la morte, il sesso, la malattia, la maternità), il regista iberico realizza un'opera corale struggente e magnificamente raccontata, con cui dimostra ancora una volta di essere anche un grande conoscitore del cinema, capace di passare dalle tonalità melodrammatiche di Eva contro Eva e Un tram che si chiama desiderio (ma c'è anche una chiara citazione da La sera della prima di Cassavetes) a quelle scanzonate di Come sposare un miliardario. Nella colonna sonora compare la splendida Gorriòn di Dino Saluzzi. Il film ha strameritato l'Oscar come migliore pellicola straniera.    

La leggenda del re pescatore (The fisher king)

anno: 1991       
regia: GILLIAM, TERRY
genere: fantastico
con Robin Williams, Jeff Bridges, Amanda Plummer, M.Ruehl, M.Jeter, W.J.Marshall, C.Howell, Tom Waits
location: Usa       
voto: 5

Nel giro di tre anni il conduttore radiofonico Jack (Jeff Bridges) vede ribaltarsi la sua vita: dal protervo e sedicente disk jockey che era, si trasforma in un essere spesato divorato dal rimorso. La sua compagna (Mercedes Ruhel), tiranneggiata fino a poco tempo prima, passa dalla parte del più forte. La causa di tutto è una sua affermazione che ha spinto un radioascoltatore a compiere un massacro in un locale newyorchese. Nei lunghi vagabondaggi notturni tra discariche e suburre, Jack conosce il barbone Parry (Robin Williams), un ex-professore diventato psicotico proprio dopo avere perso sua moglie in occasione di quella strage. L'incontro frutterà ad entrambi una rigenerazione: Parry conosce un'altra donna (Amanda Plummer), mentre Jack può finalmente tornare al suo lavoro con sentimenti più umani.
Girato come al solito con il gusto dell'eccesso, della parodia e del fantastico, il film scritto da Richard LaGravenese è un apologo sulla solidarietà umana, raccontato a più livelli: di classe, di sesso, di cultura. Il plot funzionerebbe se non fosse che Robin Williams rimane perennemente e insopportabilmente sopra le righe e che il film si dipana in tempi eccessivamente lunghi. Leone d'argento alla Mostra di Venezia e Oscar per la migliore attrice non protagonista alla Ruhel.    

sabato 23 ottobre 1999

Provaci ancora, Sam (Play it again, Sam!)

anno: 1972   
regia: ROSS, HERBERT   
genere: commedia   
con Woody Allen, Diane Keaton, Tony Roberts, Jerry Lacy, Susan Anspach, Jennifer Salt, Joy Bang, Viva, Suzanne Zenor, Diana Davila, Mari Fletcher   
location: Usa
voto: 8   

San Francisco. Il critico cinematografico Sam (Allen) è stato appena lasciato dalla moglie. Una coppia di suoi carissimi amici, Linda (Diane Keaton) e Dick (Tony Roberts), fa di tutto per procurargli qualche compagnia femminile, mentre Humphrey Bogart (Jerry Lacy) si abnega nelle fantasie di Sam per dargli consigli su come comportarsi con le ragazze. Infilato un insuccesso dietro l'altro, Sam finisce con l'innamorarsi proprio di Linda, che peraltro è in crisi matrimoniale con Dick. Ma al dunque finisce col farsi da parte in un finale nel quale ricalca pedissequamente lo stile del Bogart di Casablanca.
Basato sul testo teatrale di Woody Allen e sceneggiato dallo stesso comico ebreo-newyorchese, Provaci ancora Sam è un divertito ed irriverente omaggio alla magniloquenza di Hollywood coniugato con la consueta autoironia di Allen, sempre pronto a mettere in primo piano le sue incorreggibili nevrosi.    

giovedì 21 ottobre 1999

Come te nessuno mai

anno: 1999   
regia: MUCCINO, GABRIELE  
genere: commedia  
con Silvio Muccino, Anna Galiena, Luca De Filippo, Valeria D’Obici, Enrico Silvestrin, Giulia Ciccone, Giorgio Pasotti, Veronica Gentili, Diane Fleri, Gregorio Paolini, Alessandro Palombo, Francesco Rotoli, Alfonso Favino, Saverio Micheli, Nicola Campiotti, Cristiano Juliano, Adele Tulli, Sara Pelagalli, Giuseppe Sanfelice di Monteforte, Caterina Silva, Giulia Carmignani, Simone Pagani, Giulia Steigerwalt, Luis Molteni
location: Italia   
voto: 7,5

Durante i giorni dell'occupazione di un liceo romano, il quindicenne Silvio (Silvio Muccino) fa la sua prima esperienza sessuale con una coetanea della quale non si era mai accorto per andare dietro ad un'altra.
A 33 anni Muccino, autore del copione con il fratello Silvio e con una sua compagna di classe, ripete l'ambientazione scolastica del film d'esordio (Ecco fatto) e consolida il suo interessamento per il mondo degli adolescenti. Sulla scia di un'altra opera dello stesso periodo, La prima volta, il regista racconta i turbamenti propri di quella età attraverso gli elementi topici del comportamento degli adolescenti: il conflitto con i genitori (splendidamente interpretati da Luca De Filippo e Anna Galiena), i consigli chiesti ad un fratello più grande con molte teorie ma poca pratica (Enrico Sivestrin), i "tradimenti" dei compagni, il disorientamento politico. Se su questi piani il film segue un ritratto quasi filologico della "generazione X", è su quello dei contenuti che si può avanzare qualche riserva: l'inevitabile confronto con i movimenti studenteschi precedenti (quelli del 1968, del 1977 e del 1989) si traduce nella rivendicazione di un diritto al qualunquismo che svuota completamente di significato le ragioni di quei movimenti. Omologando paradossalmente i ragazzi degli anni '90 sotto lo slogan del "siamo contro l'omologazione di massa" il film finisce col rendere un pessimo servizio ad una generazione disperatamente alla ricerca di un'identità.    

mercoledì 20 ottobre 1999

84 Charing Cross road

anno: 1987   
regia: JONES, DAVID 
genere: drammatico 
con Anne Bancroft, Anthony Hopkins, Judi Dench, J.DeBaer, M.Denham, E.David, M.Ruehl, D.Gerroll, W.Morgan, I.McNeice, J.Smith-Cameron, T.Isbell 
location: Regno Unito, Usa

voto: 8 

La corrispondenza trentennale, iniziata nel 1949, tra la sceneggiatrice ebrea newyorchese perennemente il bolletta Helene Hanff (Anne Bancroft) e il direttore di una libreria d'antiquariato londinese situata all'84 di Charing Cross, Frank Doel (Anthony Hopkins), al quale la donna si rivolge per rimpinguare la sua biblioteca con testi della letteratura britannica. Quando i due stanno per incontrarsi è ormai troppo tardi.
Autentica elegia sul piacere della lettura, imparentato con film che di epistolari e libri hanno fatto il loro centro di gravità (Scrivimi fermo posta, Lettera a tre mogli e Farenheit 451, tanto per citare a caso), il film sceneggiato da Hugh Whitemore e tratto dalla pièce autobiografica della Hanff, trova una originalissima chiave narrativa non facendo mai incontrare i due protagonisti - peraltro responsabili di una prova leggendaria - e consegnando alla bravura degli interpreti e alla densità dei dialoghi il peso dell'intera architettura dell'opera. Mel Brooks, marito della Bancroft, figura nelle vesti di produttore esecutivo.    

lunedì 18 ottobre 1999

A proposito di Henry (Regarding Henry)

anno: 1991       
regia: NICHOLS, MIKE   
genere: drammatico   
con Harrison Ford, Annette Bening, Bill Nunn, M.Allen, D.Moffat, R.Bartlett, B.Altman, R.Miller           
location: Usa
voto: 8   

Colpito accidentalmente alla testa da un proiettile, durante una rapina, un avvocato di New York cinico e senza scrupoli (Harrison Ford) deve intraprendere la lenta e difficile strada verso la rieducazione motoria e mentale. La moglie (Annette Bening) e un fisioterapista innamorato della vita (Bill Nunn) lo restituiranno alla vita in una pelle molto più umana.
Improbabile e talvolta sentimentale e zuccheroso, il film scritto dal giovane Jeffrey Abrams ha però il merito di raccontare la resurrezione morale del protagonista - uno dei miti della cultura americana - puntando su una miriade di dettagli e su un plot non privo di risvolti giallorosa che accattivano lo spettatore. La fotografia di Giuseppe Rotunno conferisce un'ottima confezione al prodotto.    

sabato 2 ottobre 1999

Vip, mio fratello superuomo

anno: 1968   
regia: BOZZETTO, BRUNO    
genere: animazione    
location: Italia
voto: 8    

Per realizzare le sue pretese di vendere al mondo intero i suoi prodotti, una vecchia plutocrate vuole verificare le sue tecniche di lavaggio del cervello sulle creature più resistenti, i Vip, esseri eccezionali capaci di volare e dalla forza strepitosa. La sua cavia è però Minivip, un Vip a potenzialità ridotte, che per cavarsela ha bisogno dell'aiuto dell'aitante fratello. Ma sarà proprio Minivip a sventare il pericolo finale.
Fiaba insieme ecologista e antitotalitaria, in linea con gli ideali della rivolta di quegli anni, il film sceneggiato da Bruno Bozzetto, Attilio Giovannini e Guido Manuli non cede al linguaggio corrivo ma inventa continuamente in una chiave accessibile ai bambini e divertente per gli adulti.
Nella colonna sonora compaiono Vai, vai e Nella giungla di Johnny Gregory, il complesso vocale 4 + 4 di Nora Orlandi, Vip e Metti un tigre nel doppiobrodo cantate dal compianto Herbert Pagani.