venerdì 31 marzo 2000

Boys don’t cry

anno: 1999
regia: PEIRCE, KIMBERLY
genere: drammatico
con Hilary Swank, Chloë Sevigny, Peter Sarsgaard, Brendan Sexton III, Alicia Goranson, Alison Folland, Jeanetta Arnette, Matt McGrath, Cheyenne Rushing, Robert Prentiss, Rob Campbell
location: Usa   
voto: 8

La vera storia di Teena Brandon (Hilary Swank), discola ventunenne che, tra un'entrata e un'uscita dal riformatorio, si mette in viaggio con un gruppo di sballati nella direzione di Falls City, nel Nebraska. Qui, recitando la commedia e fingendosi un ragazzo dall'aspetto efebico, si innamora di Lana (Sevigny). Finirà prima violentata e poi massacrata da due bulletti locali amici di Lana, che - una volta scoperta la vera identità sessuale di Brandon-Teena - aveva accettato la realtà. Il film di Peirce parte in sordina, come un'antologia degli eccessi dei giovani provati dalla sterilità della vita di provincia, per poi prendere quota con una preziosissima e rara delicatezza, imbattendosi sui temi dell'amore saffico e della crisi di identità sessuale, trattati con una rotondità impressionante di sfumature e non trascurando mai la fluidità del racconto. Strameritato l'Oscar quale migliore attrice protagonista a Hilary Swank, bellezza diafana con occhi intelligentissimi e sorriso ammaliante, anche camuffata da ragazzo.

mercoledì 29 marzo 2000

La proprietà non è più un furto

anno: 1973       
regia: PETRI, ELIO   
genere: grottesco   
con Ugo Tognazzi, Flavio Bucci, Daria Nicolodi, Mario Scaccia, Orazio Orlando, J.Guiomar, C.Polizzi, J.Herlin, A.Pometti, P.D’Orazio, L.Guerra, G.Milli, Luigi Proietti, Salvo Randone           
location: Italia
voto: 4   

Un facoltosissimo macellaio romano (Ugo Tognazzi) viene preso di mira da un impiegato della banca dove tiene il suo capitale (Flavio Bucci). Quest'ultimo accende una spirale di furti senza senso che fornisce fortuitamente al plutocrate l'opportunità di arricchirsi ulteriormente con i soldi dell'assicurazione.
Partito dall'idea che la proprietà, al contrario di quanto non reciti il notissimo apoftegma di Proudhon, sia effettivamente un furto, Petri redige con Ugo Pirro un copione grottesco che vorrebbe essere un apologo post-sessantottino sull'efferatezza del capitalismo, anche quando è travestito da plebe. L'operazione, caratterizzata da un'espressionismo cinematografico che sembra anacronistico, riesce però soltanto a metà, finendo presto col naufragare nel mare delle buone intenzioni e perdendo la rotta verso un racconto minimamente sensato.    

martedì 28 marzo 2000

Preferisco il rumore del mare

anno: 1999   
regia: CALOPRESTI, MIMMO  
genere: drammatico  
con Silvio Orlando, Michele Raso, Mimmo Calopresti, Andrea Occhipinti, Enrica Rosso, Marcello Mazzarella, Eugenio Masciari, Fabrizia Sacchi, Raffaella Lebboroni, Palma Valentina Di Nunno, Paolo Cirio  
location: Italia
voto:8

Giunto dalla Calabria presso la comunità torinese di Don Lorenzo (Mimmo Calopresti), il quindicenne Rosario (Raso) conosce il coetaneo Matteo (Cirio), figlio indolente di un uomo che ha puntato molto sul lavoro e poco sugli affetti (Silvio Orlando). I due ragazzi entrano progressivamente in sintonia a dispetto delle abissali differenze: pigro, disinteressato alla scuola e bugiardo Matteo; studioso, tenace e leale Rosario. Il rapporto finirà quando le disattenzioni del padre di Matteo si trasformeranno in ingiustificate calunnie nei confronti del riservato Rosario, che a quel punto decide di abbandonare la comunità e fare ritorno al paese natale, dove lo aspettano gli sberleffi dei compaesani.
Ancora una volta coadiuvato da Heidrun Schleef e Francesco Bruni, Calopresti è ormai una certezza del cinema d'autore italiano. Le atmosfere rarefatte e introspettive delle sue pellicole sono la vera miccia che lascia esplodere una vampata di emozioni, calibrate questa volta sull'ineffabilità del disagio adolescenziale e su un inespresso conflitto generazionale. Gli attori adeguatissimi, le luci artificiali di una Torino quasi sempre notturna, benissimo fotografate da Luca Bigazzi, e l'ottima colonna sonora di Franco Piersanti coronano un'opera che rappacifica il pubblico con il cinema made in Italy.    

sabato 25 marzo 2000

Face/Off – Le due facce di un assassino

anno: 1997       
regia: WOO, JOHN   
genere: fantastico   
con John Travolta, Nicolas Cage, J.Allen, G.Gershon, D.Swain, A.Nivola, N.Cassavetes   
location: Usa
voto: 5   

Ossessionato dalla morte del figlio, ucciso da un super-terrorista (Nicholas Cage), l'agente Sean Archer (John Travolta) è deciso a sbarrare la strada al criminale anche a costo di farsi cambiare in connotati. Catturato il delinquente, Archer si sottopone ad uno scambio di persona che consiste nell'inversione della sua faccia con quella del rivale. Con il nuovo aspetto finisce allora in un carcere di massima sicurezza, nel quale cerca di carpire informazioni sull'esplosione di una megabomba destinata a fare saltare il palazzo di giustizia a Washington. Le cose vanno storte quando il rivale sfugge dalla sorveglianza. Tra i due si innesca una lotta senza esclusione di colpi.
Partito da uno spunto originale e interessante, con tutti i corollari che ne conseguono (scambio di ruoli, di vite, di moglie e di amante), John Woo non tarda ad imboccare la strada del fumetto e quelle del mito (Castore e Polluce, la guerra di Troia), venendo meno a qualsiasi pretesa di plausibilità. La dimensione fantascientifica del film deborda così nel parossismo stracarico di violenza, iperadrenalinico, terribilmente moralista e sacrilego al tempo stesso con cui, per un'ora abbondante, lo spettatore viene bombardato da una climax di esagerazione che tocca l'apice nella scena di chiusura, spettacolarissima e con protagonista una corsa di motoscafi.    

domenica 19 marzo 2000

Il mistero Von Bulow (Reversal of fortune)

anno: 1990       
regia: SCHROEDER, BARBET  
genere: giallo  
con Glenn Close, Jeremy Irons, Ron Silver, Annabella Sciorra, U.Hagen, F.Stevens, C.Baranski, J.Gilpin  
location: Usa
voto: 6

Giallo giudiziario intessuto sull'intensissimo lavoro che un celebre avvocato inglese di origine ebraica (Ron Silver) realizzò dopo essere stato assoldato dal danese Claus Von Bulow (Jeremy Irons), ricchissimo quanto sinistro individuo di Newport, accusato di avere volutamente provocato nel 1979 il coma della moglie americana (Glen Close) con un'iniezione di insulina. Al verdetto iniziale di 30 anni di pena, il Tribunale d'Appello rispose con l'assoluzione ottenuta dall'incredibile lavoro avvocatizio.
Tra flashback e incontri in tribunale, Schroeder ricostruisce con un montaggio efficacissimo, un plot che richiama il Rashomon di Kurosawa e un algido distacco dai suoi personaggi un fatto di cronaca vero che divenne poi il soggetto del romanzo dello stesso avvocato Alan Dershowitz, dal quale il film è tratto (la sceneggiatura è di Nicholas Kazan, che aveva sceneggiato Patty, il film su Patricia Hearst che fu difesa dallo stesso Dershowitz). La vicenda rimane avvolta nel mistero fino alla fine e il vero protagonista del film diventa l'inamidato ed arido ambiente aristocratico del quale i due Von Bulow fanno parte e nel quale tutti diffidano e tramano contro tutti.
Prodotto da Oliver Stone. Oscar a Jeremy Irons come migliore attore.    

giovedì 16 marzo 2000

Fucking Åmål – Il coraggio di amare

anno: 1999       
regia: MOODYSSON, LUKAS  
genere: commedia  
con Alexandra DahlStröm, Rebecca Liljeberg, Mathias Rust, Erica Carlson, M.Hörberg, A.Widegren, J.Ung, L.Skagestam  
location: Svezia           
voto: 6,5

Nella cittadina svedese di Åmål la vita degli adolescenti locali trascorre tra frivole festicciole, corteggiamenti sfrontati, alcol e cannabinoidi. La sedicenne Agnes è una reietta schifata da tutti per via dei suoi interessi culturali sopra la media e quelli sessuali fuori dalla media. Elin è invece la più carina del paese ma, a dispetto della cattiva fama, non è mai stata a letto con un uomo. Tra le due nasce progressivamente un sodalizio e un'intimità che diventano impermeabili al cicaleccio malizioso e crudele della provincia dove vivono.
Lukas Moodysson stravolge lo stereotipo che per anni ha accompagnato i costumi sessuali degli svedesi, mostrando una gioventù fragile, piena di insicurezze, inesperta, pronta al pregiudizio. Il tema dell'amore saffico è raccontato con squisita delicatezza, in un crescendo narrativo di grande efficacia.    

domenica 12 marzo 2000

Insider – Dietro la verità

anno: 1999       
regia: MANN, MICHAEL 
genere: drammatico
con Al Pacino, Russell Crowe, Christopher Plummer, D.Venora, P.Baker Hall, L.Crouse, D.Mazar
location: Usa
voto: 6 

Un giornalista di un'importantissima testata televisiva americana (Al Pacino) sta conducendo un'inchiesta sulle multinazionali del tabacco, quando si imbatte in uno scienziato (Russell Crowe) che è stato appena licenziato da una di queste per non averne condiviso la politica sfacciatamente indifferente alla salute dei cittadini. Quando il caso finalmente sta per trovare l'eco che merita presso l'opinione pubblica, attraverso la registrazione esclusiva di un'intervista nella quale vengono svelati i torbidi retroscena della fabbricazione delle sigarette, giornalista e scienziato vengono abbandonati da tutti. Ma la causa avrà forse la meritata attenzione…
Sul solco tracciato da Frank Capra con Mr.Smith va a Washington, Mann innesta il suo cinema di impegno realizzato con la magniloquenza dei prodotti hollywoodiani. Sovraccarico e ridondante, il film stempera la consistenza dei contenuti in una forma opaca e complessa, con troppi affluenti su un fiume narrativo in piena. Memorabile la colonna sonora di Lisa Gerrard e Pieter Bourke, nella quale compare anche Rites di Jan Garbarek.