venerdì 10 maggio 2019

Non sono un assassino

anno: 2019       
regia: ZACCARIELLO, ANDREA    
genere: giallo    
con Riccardo Scamarcio, Alessio Boni, Claudia Gerini, Edoardo Pesce, Barbara Ronchi, Pasqualina Sanna, Sarah Felberbaum, Silvia D'Amico, Caterina Shulha, Vincenzo De Michele, Elisa Visari, Flavia Gatti    
location: Italia, Thailandia
voto: 4    

Il vicequestore Francesco Prencipe (Scamarcio) è l'ultimo ad avere visto vivo il giudice Mastropaolo (Boni), l'amico di una vita che dopo due anni si è rifatto vivo per convocarlo nel suo sontuoso studio di Bari. Non ci sono prove schiaccianti, ma solo la testimonianza di un vecchio contadino che sembra inchiodarlo. Prencipe, che è un poliziotto con parecchi scheletri nell'armadio della sua vita privata, si difende appellandosi a un vecchio amico (Pesce) di quand'era ragazzo, un avvocato che da tempo non esercita più per via della sua instancabile attitudine all'alcol.
Quarto film in vent'anni per Andrea Zaccariello, già autore dei mediocri Boom, Sei come sei e Ci vediamo domani, che risaliva al 2012. Difficilmente, dopo aver visto un'opera come questa - tratta dal romanzo di  Francesco Caringella - sentiremo la mancanza dei suoi film. Già perché Non sono un assassino è un film pasticciatissimo, assimilabile a quel guazzabuglio di Una storia senza nome: una serie disarticolata di flashback e flackback nel flashback, per seguire i quali bisogna stare attentissimi alle frezze sulle tempie di Scamarcio. Ai contorsionismi della trama si accompagna poi una recitazione da incubo, con uno scarto indicibile tra Scamarcio e Pesce da una parte e tutti gli altri - compreso un invecchiato Alessio Boni e la Gerini che si affanna a parlare con accento pugliese - dall'altra.    

martedì 7 maggio 2019

Un uomo tranquillo (Cold Pursuit)

anno: 2019       
regia: MOLAND, HANS PETTER    
genere: gangster    
con Liam Neeson, Laura Dern, Micheál Richardson, Michael Eklund, Bradley Stryker, Wesley MacInnes, Tom Bateman, Domenick Lombardozzi    
location: USA
voto: 6,5    

Nell'obitorio il poliziotto è lapidario: "oggi tanti ragazzi si drogano senza che i genitori se ne accorgano". Ma Nels Coxman (Neeson), da poco insignito dell'onorificenza di cittadino dell'anno, non ci sta. Non crede affatto che suo figlio sia morto per overdose. Scopre infatti che lo hanno eliminato soltanto perché aveva visto e saputo troppo rispetto a un carico di droga passato per la mani di un suo amico e sparito misteriosamente. Coxman decide allora di risalire la filiera che, dall'esecutore materiale del delitto, porta su su fino al vertice, rappresentato da un crudelissimo narcotrafficante vegano ossessionato dall'educazione del figlio (Bateman) e dal suo rivale indiano. In mezzo una galleria di personaggi bislacchi destinati a morire uno dopo l'altro.
Dopo l'enorme successo riportato in patria e all'estero con In ordine di sparizione, Hans Petter Moland viene reclutato per un remake in carta carbone dell'originale, ammaliato dalle sirene di Hollywood che sono riuscite ad attrarre persino un indipendente come Haneke. E anche stavolta il risultato - comunque convincente - è inferiore all'originale e fa pagare pegno a Liam Neeson, sempre più prigioniero di un type casting da vendicatore solitario. Se si guadagna in effetti speciali e location, si perde decisamente quella venatura grottesca - con smisurato ridimensionamento della porzione assegnata alla sottotrama che coinvolge i due killer gay - che aveva reso grande l'originale, e che qui è ridotta a rango di scialba imitazione. Rimane comunque un incontro piuttosto riuscito tra la violenza grottesca dei Coen e Tarantino e un plot narrativo che sta tra Un borghese piccolo piccolo e Il giustiziere della notte.    

mercoledì 1 maggio 2019

Disobedience

anno: 2017       
regia: LELIO, SEBASTIAN    
genere: drammatico    
con Rachel Weisz, Rachel McAdams, Alessandro Nivola, Allan Corduner, Nicholas Woodeson, Cara Horgan, Mark Stobbart, Sophia Brown, Bernardo Santos, Anton Lesser, Dominic Applewhite    
location: Regno Unito
voto: 5,5    

L'anziano rabbino di una comunità inglese ebrea assai coesa muore. Al suo funerale arriva, del tutto inattesa, l'unica figlia dell'uomo (Weisz), che ha ricevuto la notizia dalla moglie (McAdams) del discepolo prediletto del defunto (Nivola). Tra le due in passato c'era stata una storia di amore saffico fortemente osteggiata da tutta la comunità. Il nuovo contatto riaccende la vecchia fiamma.
Il cileno Sebastian Lelio si conferma il cantore di personaggi femminili sempre piuttosto estremi, come in Gloria e Una donna fantastica. Qui però il racconto - tratto dall'omonimo best seller di Naomi Alderman - arranca, l'enfasi sullo stigma della protagonista (accolta come una vera straniera, nonostante i suoi tentativi di stare nelle righe) è a tratti eccessiva ma l'apologo sulla discussione di principi morali gravidi di conseguenze, di cui deve farsi carico l'aspirante rabbino, riscatta in parte certe lungaggini del film.