martedì 28 dicembre 1999

Mister Hula Hoop (The hudsucker proxy)

anno: 1994   
regia: COEN, JOEL    
genere: commedia    
con Tim Robbins, Jennifer Jason Leigh, Paul Newman, Charles Durning, John Mahoney, Jim True-Frost, Bill Cobbs, Bruce Campbell, Harry Bugin, John Seitz, Joe Grifasi, Roy Brocksmith, John Wylie, I.M. Hobson, Gary Allen, John Scanlan, Richard Woods, Jerome Dempsey, Peter McPherson, David Byrd, Christopher Darga, Patrick Cranshaw, Robert Weil, Mary Lou Rosato, Ernest Sarracino, Eleanor Glockner, Kathleen Perkins, Joseph Marcus, Peter Gallagher, Noble Willingham, Barbara Ann Grimes, Thom Noble, Steve Buscemi, William Duff-Griffin, Anna Nicole Smith, Pamela Everett, Arthur Bridgers, Sam Raimi, John Cameron, Skipper Duke, Jay Kapner, Jon Polito, Richard Whiting, Linda McCoy, Stan Adams, John Goodman, Joanne Pankow, Mario Todisco, Colin Fickes, Dick Sasso, Jesse Brewer, Philip Loch, Stan Lichtenstein, Todd Alcott, Ace O'Connell, Richard Schiff, Frank Jeffreys, Lou Criscuolo, Michael Earl Reid, Mike Starr, David Hagar, Willie Reale, Harvey Meyer, Tom Toner, David Fawcett, Jeff Still, David Gould, Gil Pearson, Marc Garber, David Massie, Mark Jeffrey Miller, Peter Siragusa, Nelson George, Michael Houlihan, Ed Lillard, Wantland Sandel, James Deuter, Roderick Peeples, Cynthia Baker    
location: Usa
voto: 7    

1958. Lasciata la cittadine di Muncie per trovare un'occupazione a New York, dopo un breve periodo passato all'ufficio recapiti Norville Barnes (Tim Robbins) viene eletto presidente delle Industrie Hudsucker allo scopo di fare precipitare il costo delle azioni societarie diventate patrimonio degli azionisti dopo la morte suicida del precedente presidente (Charles Durning). Meno stupido di quello che sembra e comunque molto fortunato, Norville inventa l'hula hoop, che fa volare i proventi dell'azienda. Intralciato dal vicepresidente Sidney J.Mussburger (Paul Newman) e screditato dagli articoli di una giornalista arrivista (Jennifer Jason-Leigh), Norville trova per il rotto della cuffia la strada di un confermato successo.
Commedia fantastica che è soprattutto un omaggio ai classici Hollywoodiani (si va da La sete del potere a La quattordicesima ora, La signora del Venerdì fino a La vita è meravigliosa e Quarto potere), sceneggiata dai fratelli Coen con Sam Raimi, il film è un tripudio di intelligenza, di trovate geniali e visionarie, un saggio di regia cinematografica (gran parte del merito è del direttore della fotografia Roger Deakins), imperniato sul concetto che la semplicità (quella del protagonista, quella dell'oggetto) - come già insegnava il Elwood P.Dowd interpretato da James Stewart in Harvey - vince sempre sulla protervia del potere. Peccato che il risvolto sentimentale del racconto stemperi la forza grottesca del film.

domenica 26 dicembre 1999

I gangsters

anno: 1946       
regia: SIODMAK, ROBERT  
genere: gangster  
con E.O’Brien, Ava Gardner, A.Dekker, S.Levene, V.Barnett, J.Corey, V.Christine, J.Lambert, C.D.Brown, D.MacBride, C.MacGraw, W.Conrad, Burt Lancaster                
location: Usa
voto: 5  

Un ispettore assicurativo (O'Brien) indaga sulla morte del gestore di un distributore di benzina del New Jersey, noto come "lo svedese" (Burt Lancaster) e con un passato da pugile. Scopre così che l'uomo, molti anni prima, aveva commesso una rapina i cui proventi non erano ancora stati ritrovati. A muovere i fili del complicato ingranaggio sembra esserci una donna amante dell'organizzatore della rapina (Ava Gardner).
Noir di genere, tratto dalla novella di Hernest Hemingway e sceneggiato da Anthony Veiller, il film si dipana come un lungo assemblaggio di flashback imperniati sui personaggi che aiutano l'ispettore a ricostruire la vicenda. Teso e ben diretto, I gangsters non spicca comunque il salto oltre la barriera della convenzionalità. Don Siegel ne girò un remake nel 1964, dal titolo Contratto per uccidere.    

domenica 5 dicembre 1999

The sixth sense – Il sesto senso

anno: 1999       
regia: SHYAMALAN, M.NIGHT 
genere: horror 
con Bruce Willis, Toni Collette, O.Williams, Haley Joel Osment         
location: Usa
voto: 7,5

Il dottor Malcolm Crowe (Bruce Willis), un affermato psichiatra di Philadelphia, sta studiando il caso di Cole (il bravo Collette), un bambino che gli racconta di essere perseguitato da orribili fantasmi. Il caso gli ricorda quello di un paziente del passato, che una notte si introdusse armato in casa sua rimproverandolo di averlo abbandonato e sparandogli. Crowe trova il modo per far sì che il bambino riesca a non avere più paura di questi fantasmi. Sulla carta sembra una storiella per cerebrolesi. Al cinema, il film del regista indiano è un fantathriller con risvolti psicanalitici sostenuto da un'altissima tensione e da un'atmosfera inquietante che rapisce irrimediabilmente lo spettatore. Il film ha un sottofinale strepitoso e un finale che merita di campeggiare stabilmente tra le punte più alte del cinema horror, realizzato risparmiando sull'idiozia dei cadaveri e degli effetti speciali e puntando sull'intelligenza di un'eccellente sceneggiatura.    

giovedì 2 dicembre 1999

Ognuno cerca il suo gatto (Chacun cherche son chat)

anno: 1996       
regia: KLAPISCH, CEDRIC  
genere: commedia  
con G.Clavel, Z.Soualem, R.Lecalm, O.Py          
location: Francia
voto:4

In partenza per una breve vacanza, Chloe (Garance Clavel) affida il suo gatto ad un'anziana signora (Renée La Calm). Al ritorno però la donna le comunica che il gatto non si trova più. Ha allora inizio una ricerca per le strade di Parigi in occasione della quale Chloe si imbatte in una fauna umana eterodossa e variegata.
Klapisch rimane del tutto indifferente alla sostanza del racconto e punta tutto su un cinema antropologico apprezzabile nelle intenzioni e nella libertà espressiva ma che finisce irrimediabilmente per sconfinare in un vuoto bozzettismo. In chiusura della colonna sonora si può ascoltare Glory box dei Portishead.    

martedì 30 novembre 1999

I due mondi di Charly (Charlie)

anno: 1968       
regia: NELSON, RALPH    
genere: drammatico    
con Cliff Robertson, C.Bloom, L.Skala, L.Janney, R.White                
location: Usa
voto: 5,5    

Se qualcuno volesse creare un Bignami del cinema, almanaccando film per ogni epoca, certamente non potrebbe non indicare I due mondi di Charly come l'emblema del cinema americano degli anni '60. Con tutti i pregi e i difetti di quella lunga stagione cinematografica, il film di Ralph Nelson, tratto dal romanzo Flowers for Algernon di Daniel Keyes e sceneggiato da Stirling Silliphant, è ambientato a Boston, dove l'ebete Charly (Cliff Robertson, che grazie a questo film vinse l'Oscar), che non riesce nemmeno a vincere le gare di intelligenza contro un topo (l'Algernon del titolo originale), viene sottoposto ad un'operazione dai dottori Straus (Lilia Skala) e Nemur (Leon Janney). Gradualmente, recupera capacità cognitive, poi diventa un prodigio della scienza, una sorta di enciclopedia vivente dallo spiccato senso critico. Ma da solo è costretto a rendersi conto che l'operazione ha soltanto un successo momentaneo.
Girato con l'estetica propria di quegli anni (split-screen, divagazioni semi-psichedeliche, ralenty improvvisi) e sostenuto da un afflato morale che bilanciava certa ingenuità sul piano dell'immagine, Charlie è un esplicito atto d'accusa ad una società malata di tecnologia, massificata dalla televisione ed incapace di prendersi cura dei suoi rappresentanti più deboli senza istituzionalizzarli.    

domenica 28 novembre 1999

Con Air

anno: 1997       
regia: WEST, SIMON  
genere: thriller  
con Nicolas Cage, John Cusack, John Malkovich, Steve Buscemi, Ving Rhames, Colm Meaney, M.Williamson, R.Ticotin, M.Potter, David Chappelle, M.C.Gainey, J.Roselius, Renoly, D.Trejo, J.Borrego, N.Chinlund, A.Featherstone, J.Zuniga  
location: Usa
voto: 4

Su un aereo in partenza da Mobile, in Alabama, viaggia la crema del crimine, un esercito di detenuti che deve essere trasferito in un carcere di massima sicurezza. I galantuomini, guidati dal folle Cyrus (John Malkovich), hanno però architettato un piano per dirottare il velivolo. Toccherà all'ex-graduato Cameron Poe (Nicholas Cage), che è con loro nello stesso aereo che lo riporterà a casa dopo una ingiusta detenzione di otto anni, sventare ulteriori pericoli.
Nel film dell'inglese Simon West si vedono molti muscoli ma neanche una traccia di materia grigia: la sceneggiatura di Scott Rosenberg (già autore di Cosa fare a Denver quando sei morto) si affida interamente agli effetti speciali, che coniugati con una violenza parossistica creano un film "fast food la cui opulenza è solo di superficie" (Nazzaro) e uguale a mille altri, pura vacanza per la mente. Nella colonna sonora compare la celeberrima Sweet home Alabama dei Lynyrd Skynird, il complesso sudstatunitense che perì in un incidente aereo.    

venerdì 26 novembre 1999

Eyes wide shut

anno: 1999   
regia: KUBRICK, STANLEY
genere: erotico
con Tom Cruise, Nicole Kidman, Sydney Pollack, Todd Field, Sky Dumont, Louise J. Taylor, Stewart Thorndike, Marie Richardson, Jackie Sawiris, Leslie Lowe, Leelee Sobieski, Vinessa Shaw, Abigail Good, Fay Masterson, Thomas Gibson, Madison Eginton, Rade Serbedzija
location: Regno Unito
voto: 8,5

I film di Kubrick hanno diviso critica e pubblico da sempre. Su di lui si sono spesi fiumi di aggettivi: eccessivo, geniale, perfezionista, inimitabile, pedante, originale, cerebrale. Figurarsi quando, ormai defunto, l'occasione è data da un'opera che il regista statunitense trapiantato in Inghilterra ha confezionato senza potere assistere al suo debutto nelle sale. Geniale a partire dal titolo (Eyes wide shut sta per occhi spalancati, chiusi, un riferimento non solo alla dimensione al tempo stesso onirica di chi ha gli occhi chiusi eppure segue un proprio percorso razionale ad occhi ben aperti, ma anche agli sguardi degli amanti che diffidano dell'altro baciandosi e tenendoli sgranati oppure vi si abbandonano ad occhi ben chiusi), il film di Kubrick è un saggio di regia cinematografica, di talento narrativo, di acume psicologico che mette in scena una coppia benestante e all'apparenza felice, Bill e Alice (Tom Cruise e Nicole Kidman, mai stati tanti bravi e misurati), che innescano un gioco di tradimenti sfiorati nel momento in cui lei confessa a lui di avere desiderato, tempo addietro, un altro uomo. Ecco allora che Bill inizia un viaggio che sembra una discesa metaforica nei labirinti della psiche in un mondo fatto di sesso estremo, di necrofilia, di bambine prestate dai padri ai pedofili di turno, di prostitute sieropositive, di orge con tanto di riti sacrificali, per poi tornare - alla maniera del protagonista di Fuori orario - sulla sponda più sicura del suo letto, dove una moglie che ha scoperto la sua notte brava lo attende per una comprensiva verità. Dopo avere esplorato praticamente tutti i generi cinematografici, il vegliardo Kubrick si cimenta con la consueta meticolosità con l'erotismo, un sottogenere del melodramma che fa presto a scivolare nel grottesco involontario. Da Maestro qual è, il regista trova invece una sua originalissima lettura non soltanto raccontando il film - tratto da Doppio sogno di Arthur Schnitzler e sceneggiato con Frederic Raphael - in una chiave gialla, ma risucchiandoci nel vortice di avventure del protagonista che ha l'involontario ruolo del voyeur (ancora una volta, gli occhi del titolo), spettatore di un erotismo algido che si consuma con disumano distacco, emblema di un'epoca che anche nel sesso cerca di schivare la noia della massificazione con una ricerca coatta della trasgressione, dimenticando che l'eros è lì, a due passi, tra le gambe di tua moglie.

sabato 20 novembre 1999

Serpico

anno: 1973   
regia: LUMET, SIDNEY   
genere: poliziesco   
con Al Pacino, John Randolph, Jack Kehoe, Biff McGuire, Barbara Eda-Young, Cornelia Sharpe, Tony Roberts, John Medici, Allan Rich, Norman Ornellas, Edward Grover, Albert Henderson, Hank Garrett, Damien Leake, Joseph Bova, Gene Gross, John Stewart, Woodie King Jr., James Tolkan, Ed Crowley, Bernard Barrow, Sal Carollo, Mildred Clinton, Nathan George, Gus Fleming, Richard Foronjy, Alan North, Lewis J. Stadlen, John McQuade, Ted Beniades, John Lehne, M. Emmet Walsh, George Ede, Charles White, F. Murray Abraham, Don Billett, Raleigh Bond, John Brandon, James Bulleit, Roy Cheverie, Sam Coppola, Marjorie Eliot, René Enríquez, Conard Fowkes, Frank Gio, Trent Gough, Paul E. Guskin, Judd Hirsch, Bianca Hunter, Richard Kuss, Tony Lo Bianco, George Loros, Kenneth McMillan, Stephen Pearlman, Tim Pelt, William Pelt, Jay Rasumny, Jaime Sánchez, Franklin Scott, Tom Signorelli, Ben Slack, Tracey Walter, Mary Louise Weller   
location: Usa
voto: 8   

La vera storia di Frank Serpico (Al Pacino), poliziotto hippy di New York che fece scoppiare un colossale scandalo sulle bustarelle che la polizia prende dalla malavita locale. Ferito quasi mortalmente durante l'incursione nella abitazione di alcuni delinquenti e privato dell'aiuto dei colleghi, Serpico chiuse la carriera testimoniando contro queste malefatte e ritirandosi in Svizzera. 
Girato a basso costo come un telefilm e costruito su una struttura a episodi che caratterizza l'intera opera, il film basato sul libro di Peter Maas e sceneggiato da Wlado Salt e Norman Wexler si fa apprezzare per la tensione morale più che per la costruzione cinematografica. Negli anni, Serpico è rimasto un punto di riferimento per i tanti film che hanno riproposto il problema della corruzione nelle forze di Polizia.    

giovedì 18 novembre 1999

Da grande

anno: 1987 
regia: AMURRI, FRANCO
genere: comico
con Renato Pozzetto, Giulia Boschi, Alessandro Haber, Joska .Versari, Gaia Piras, Alessandro Partexano, Ottavia Piccolo
location: Italia   
voto: 8,5

Marco Marinelli è un bambino di 8 anni, sensibile, che fa ancora la pipì a letto e soffre per la mancanza dell'affetto paterno. Dopo l'ennesima rampognata dei genitori il giorno del suo compleanno, Marco vede trasformarsi la fantasia in realtà: diventa improvvisamente grande, va a vivere a casa della sua maestra (Giulia Boschi) che se ne innamora, trova lavoro come baby-sitter e arriva addirittura a simulare un rapimento (di se stesso) per estorcere denaro al ricco zio. Ma è qui che cominciano i guai, che termineranno soltanto quando Marco torna alle giuste dimensioni… 
Uno spunto esilarante e poetico allo stesso tempo, messo nelle mani di un Pozzetto di una comicità surreale e incontenibile, perfetto nel calarsi nei panni dell'adulto con comportamenti da bambino, servito anche dall'ottimo copione che il regista Amurri ha scritto con Stefano Surriè e che gli è addirittura valsa un'imitazione oltreoceano da parte niente di meno che di Tom Hanks, interprete di un remake istantaneo con Big.    

mercoledì 17 novembre 1999

Bronx (A Bronx tale)

anno: 1993   
regia: DE NIRO, ROBERT  
genere: gangster  
con Robert De Niro, Chazz Palminteri, Lillo Brancato, Francis Capra, Taral Hicks, Katherine Narducci, Clem Caserta, Alfred Sauchelli Jr., Frank Pietrangolare, Joe Pesci, Robert D'Andrea, Eddie Montanaro, Richard DeDomenico, Paul Perri, Louis Vanaria, Dominick Rocchio, Luigi D'Angelo, Joe D'Onofrio, Dave Salerno, Fred Fischer, Patrick Borriello  
location: Usa
voto: 8  

Bronx, New York, anni '50. Calogero (Lillo Brancato) è diviso tra due padri: quello naturale (Robert De Niro) è un onesto conducente d'autobus che cerca d'impartirgli lezioni di lealtà e morale; Sonny (Chazz, cioè Calogero, Palminteri) è un padrino locale, dal quale Calogero è affascinato fin da ragazzino e che diventa per lui una figura di riferimento. Il ragazzo appena può cerca di sgattaiolare nella bisca dove passa il tempo il capomafia, a dispetto delle continue rampognate del genitore. Eppure, entrambi gli adulti cercheranno di crescerlo come meglio gli sarà possibile.
Accusato ingiustamente di avere saccheggiato i luoghi comuni del gangster-movie, De Niro - per la prima volta dietro la macchina da presa - dimostra non soltanto di avere magnificamente appreso la lezione di Coppola, Scorsese e Leone, ma di saperla aggiornare con una miscela riuscitissima di elementi comici e melodrammatici, mettendo in scena l'incarnazione "di quella "mafia pulita" che secondo alcuni fu l'espressione paternalistica e illuminata di una difficile congiuntura sociale e scomparve dopo l'entrata di Cosa Nostra nella droga" (Kezich). Gran parte del merito va a Chazz Palminteri, la cui sceneggiatura meritò lodi in teatro. Da notare che in Pallottole su Broadway, di Woody Allen, Palminteri impersona un gangster con il bernoccolo per le sceneggiature teatrali.    

martedì 16 novembre 1999

Sono pazzo di Iris Blond

anno: 1996       
regia: VERDONE, CARLO 
genere: commedia 
con Carlo Verdone, Claudia Gerini, Andrea Ferréol, N.Fumo, Nello Mascia, M.Musy, M.Reitano         
location: Italia
voto: 1

Con poche eccezioni (il dittico d'esordio, Compagni di scuola, Maledetto il giorno che t'ho incontrato), da anni Verdone gira sempre lo stesso film. Sposta il luogo d'azione (abbiamo visto i paesi dell'est in Perdiamoci di vista, la Scozia in Maledetto il giorno che t'ho incontrato, la Maremma in Al lupo al lupo; questa volta è il turno di Bruxelles) e sceglie partner diverse (negli anni '80 toccava a Eleonora Giorgi, Ornella Muti e Nancy Brilli; nei '90 Margherita Buy, Francesca Neri, Asia Argento; stavolta è il turno di Claudia Gerini, che già gli era a fianco nel mediocre Viaggi di nozze) ma la solfa è sempre la stessa: uno sfigato ipocondriaco turlupinato dalla belloccia di turno. Romeo-Verdone è infatti un gigolò con pretese da musicista che conosce l'inquieta Iris (Gerini). Insieme formano un duo che dopo le difficoltà iniziali annuncia l'affermazione solo per Iris. La storia, fra recriminazioni e incomprensioni, si rompe. Sciatto, sgangherato e volgare secondo il suo stile, Verdone, autore del copione con Francesca Marciano e Pasquale Plastino, tocca uno dei punti più bassi della sua carriera palesando l'albagia di chi pensa di poter far convivere nello stesso film due anime che non ci sono: quella del regista e quella del musicista. Corrive e da dimenticare le musiche di Lele Marchitelli.    

West and soda

anno: 1965   
regia: BOZZETTO, BRUNO    
genere: animazione    
location: Italia
voto: 7    

In un paesino di poche anime del far west un bruto vuole impossessarsi del terreno dove vive Clementina, una tranquilla campagnola. L'arrivo del pistolero Johnny sistemerà la faccenda. Cartoon pauperistico che fa il verso allo spaghetti-western con pochi soldi e molta fantasia. Atmosfere alla Sergio Leone, garbo e divertimento corredano un'opera discontinua ma memorabile, frutto del copione di Bozzetto e Attilio Giovannini.

domenica 14 novembre 1999

Il profeta

anno: 1968   
regia: RISI, DINO  
genere: commedia  
con Vittorio Gassman, Ann-Margret, Oreste Lionello, Liana Orfei, Yvonne Sanson, Fiorenzo Fiorentini, Geoffrey Copleston, Evi Rigano, Harry Stuart, Franco Gulà, Giuseppe Altamura, Giovanni Ivan Scratuglia, Anita Saxe, Enzo Robutti, Tiziano Montagni, Giuseppe Lauricella, Dino Curcio, Renato Marzano, Maria Grazia Marescalchi, Egidio Casolari  
location: Italia
voto:6

Nauseato dal caos della vita cittadina, un facoltoso avvocato romano (Vittorio Gassman) si ritira a vivere in solitudine sul monte Soratte, in Ciociaria. Quando la giustizia si interessa a lui per qualche pendenza giuridica legata al suo passato di cittadino, "il profeta" - come viene presto ribattezzato a scopo pubblicitario - è costretto a fare ritorno in città. Qui ne viene inevitabilmente corrotto ed approfitta della notorietà raggiunta dal suo caso per aprire un ristorante nella capitale.
In pieno '68 e senza disdegnare qualche stoccata al movimento hippy, Risi, autore del copione con Ettore Scola e Ruggero Maccari, sferra un attacco frontale all'inciviltà della vita cittadina, al suo consumismo, alla sua ipocrisia e alla corsa a successo e denaro che sembra esserne la prima forza motrice. Sono gli anni in cui Mitscherlich dava alle stampe il suo pamphlet contro Il feticcio urbano e nei quali queste tematiche, in piena civiltà del benessere e con l'ascesa della religione della tecnologia, queste tematiche non erano affatto scontate. Carmen Villani canta la canzone omonima del film. I simpatici cartoni animati dei titoli di testa sono di Harry Hess. Francesco Massaro è aiuto regista.    

lunedì 8 novembre 1999

Quei bravi ragazzi (Goodfellas)

anno: 1990   
regia: SCORSESE, MARTIN  
genere: gangster  
con Robert De Niro, Ray Liotta, Joe Pesci, Lorraine Bracco, Paul Sorvino, Chuck Low, Frank DiLeo, Frank Sivero, Tony Darrow, Mike Starr, Frank Vincent, Frank Adonis, Catherine Scorsese, Gina Mastrogiacomo, Samuel L. Jackson, Charles Scorsese, Kevin Corrigan, Welker White, Margo Winkler, Debi Mazar, Suzanne Shepherd, Julie Garfield  
location: Usa
voto: 8,5

Ascesa e declino del gangster newyorchese Henry Hill (Ray Liotta), assoldato al clan mafioso guidato da James Conway (Robert De Niro) e Tommy De Vito (Joe Pesci) che imperversò per una ventina d'anni - fra il 1955 ed il 1980 - compiendo efferati delitti, traffico di droga e tradendosi reciprocamente.
A quasi vent'anni di distanza da Mean streets Scorsese torna al gangster movie (il film è tratto da Wiseguy di Nicholas Pileggi, che ha collaborato con il regista alla sceneggiatura) con un tocco di grandissima ironia del tutto inconsueto, "contro il mito epico del Padrino di Coppola o il romanticismo accorato di C'era una volta in America di Leone" (Tornabuoni). Una mano magistrale in regia, un cast che gareggia in bravura e la struttura a mosaico del racconto conferiscono prestigio a un'opera che pecca soltanto per una certa prolissità. Due premi: Leone d'argento a Venezia e Oscar come migliore attore non protagonista a Joe Pesci.    

martedì 2 novembre 1999

Il viaggio di Felicia (Felicia’s journey)

anno: 1999       
regia: EGOYAN, ATOM  
genere: noir  
con Bob Hoskins, E.Cassidy, P.McDonald, A.Khanjian  
location: Usa
voto:6

La diciassettenne irlandese Felicia (Cassidy) va a Birmingham nella speranza di trovare il fidanzato che ora è anche padre del bambino che porta in grembo. Nell'affannosa ed ingenua ricerca la ragazza si imbatte in un signore di mezza età dall'apparenza tranquilla (un grande Bob Hoskins). Impiegherà non poco per capire che si tratta si un serial killer.
Egoyan rompe le regole di genere e trasforma il suo thriller in un viaggio nelle ragioni delle efferatezze umane attraverso un efficace gioco di flashback. Una scenografia eccellente e l'originalità dello stile narrativo bilanciano un eccesso di prolissità che è l'unico difetto di un film interpretato con rara bravura.    

venerdì 29 ottobre 1999

Tutto su mia madre (Todo sobra mi madre)

anno: 1999   
regia: ALMODOVAR, PEDRO
genere: drammatico
con Cecilia Roth, Marisa Paredes, Candela Peña, Antonia San Juan, Penélope Cruz, Eloy Azorín, Toni Cantó, Fernando Fernán Gómez, Carlos Lozano, Rosa Maria Sardà, Carmen Fortuny, Yael Barnatán, Malena Gutiérrez, Carmen Balagué, Juan José Otegui, José Luis Torrijo, Manuel Morón, Fernando Guillén, Inmaculada Subira, Esther García, Lola García, Paz Sufrategui, Agustín Almodóvar, Carlos García Cambero, Rosa Manaut, Daniel Lanchas, Michel Ruben, Juan Márquez, Patxi Freytez    
location: Spagna
voto: 8

Perso il figlio diciottenne a causa di un investimento automobilistico, la 38enne Manuela (una Roth di inestimabile bravura, un immenso talento) si sposta da Madrid a Barcellona alla ricerca di Lola, il transessuale che, prima di passare al terzo sesso, era l'inconsapevole padre del ragazzo. Nella città catalana Manuela ritrova un'amica trans del passato, Agrado, conosce Rosa (Penelope Cruz), una giovane suora che dalla stessa Lola aspetta un bambino e ritrova Huma (Peredes), l'attrice lesbica che è stata la causa involontaria della morte di suo figlio. Per tutte queste donne è l'occasione per fare il punto della propria esistenza ed analizzare i propri affetti.
Abbandonati i panni del trasgressore a tutti i costi, Almodovar conferma la sua dimensione ottimale dopo i riusciti Carne tremula e Il fiore del mio segreto. Muovendosi con agilità e disinvoltura tra i grandi temi della vita (l'amore, la morte, il sesso, la malattia, la maternità), il regista iberico realizza un'opera corale struggente e magnificamente raccontata, con cui dimostra ancora una volta di essere anche un grande conoscitore del cinema, capace di passare dalle tonalità melodrammatiche di Eva contro Eva e Un tram che si chiama desiderio (ma c'è anche una chiara citazione da La sera della prima di Cassavetes) a quelle scanzonate di Come sposare un miliardario. Nella colonna sonora compare la splendida Gorriòn di Dino Saluzzi. Il film ha strameritato l'Oscar come migliore pellicola straniera.    

La leggenda del re pescatore (The fisher king)

anno: 1991       
regia: GILLIAM, TERRY
genere: fantastico
con Robin Williams, Jeff Bridges, Amanda Plummer, M.Ruehl, M.Jeter, W.J.Marshall, C.Howell, Tom Waits
location: Usa       
voto: 5

Nel giro di tre anni il conduttore radiofonico Jack (Jeff Bridges) vede ribaltarsi la sua vita: dal protervo e sedicente disk jockey che era, si trasforma in un essere spesato divorato dal rimorso. La sua compagna (Mercedes Ruhel), tiranneggiata fino a poco tempo prima, passa dalla parte del più forte. La causa di tutto è una sua affermazione che ha spinto un radioascoltatore a compiere un massacro in un locale newyorchese. Nei lunghi vagabondaggi notturni tra discariche e suburre, Jack conosce il barbone Parry (Robin Williams), un ex-professore diventato psicotico proprio dopo avere perso sua moglie in occasione di quella strage. L'incontro frutterà ad entrambi una rigenerazione: Parry conosce un'altra donna (Amanda Plummer), mentre Jack può finalmente tornare al suo lavoro con sentimenti più umani.
Girato come al solito con il gusto dell'eccesso, della parodia e del fantastico, il film scritto da Richard LaGravenese è un apologo sulla solidarietà umana, raccontato a più livelli: di classe, di sesso, di cultura. Il plot funzionerebbe se non fosse che Robin Williams rimane perennemente e insopportabilmente sopra le righe e che il film si dipana in tempi eccessivamente lunghi. Leone d'argento alla Mostra di Venezia e Oscar per la migliore attrice non protagonista alla Ruhel.    

sabato 23 ottobre 1999

Provaci ancora, Sam (Play it again, Sam!)

anno: 1972   
regia: ROSS, HERBERT   
genere: commedia   
con Woody Allen, Diane Keaton, Tony Roberts, Jerry Lacy, Susan Anspach, Jennifer Salt, Joy Bang, Viva, Suzanne Zenor, Diana Davila, Mari Fletcher   
location: Usa
voto: 8   

San Francisco. Il critico cinematografico Sam (Allen) è stato appena lasciato dalla moglie. Una coppia di suoi carissimi amici, Linda (Diane Keaton) e Dick (Tony Roberts), fa di tutto per procurargli qualche compagnia femminile, mentre Humphrey Bogart (Jerry Lacy) si abnega nelle fantasie di Sam per dargli consigli su come comportarsi con le ragazze. Infilato un insuccesso dietro l'altro, Sam finisce con l'innamorarsi proprio di Linda, che peraltro è in crisi matrimoniale con Dick. Ma al dunque finisce col farsi da parte in un finale nel quale ricalca pedissequamente lo stile del Bogart di Casablanca.
Basato sul testo teatrale di Woody Allen e sceneggiato dallo stesso comico ebreo-newyorchese, Provaci ancora Sam è un divertito ed irriverente omaggio alla magniloquenza di Hollywood coniugato con la consueta autoironia di Allen, sempre pronto a mettere in primo piano le sue incorreggibili nevrosi.    

giovedì 21 ottobre 1999

Come te nessuno mai

anno: 1999   
regia: MUCCINO, GABRIELE  
genere: commedia  
con Silvio Muccino, Anna Galiena, Luca De Filippo, Valeria D’Obici, Enrico Silvestrin, Giulia Ciccone, Giorgio Pasotti, Veronica Gentili, Diane Fleri, Gregorio Paolini, Alessandro Palombo, Francesco Rotoli, Alfonso Favino, Saverio Micheli, Nicola Campiotti, Cristiano Juliano, Adele Tulli, Sara Pelagalli, Giuseppe Sanfelice di Monteforte, Caterina Silva, Giulia Carmignani, Simone Pagani, Giulia Steigerwalt, Luis Molteni
location: Italia   
voto: 7,5

Durante i giorni dell'occupazione di un liceo romano, il quindicenne Silvio (Silvio Muccino) fa la sua prima esperienza sessuale con una coetanea della quale non si era mai accorto per andare dietro ad un'altra.
A 33 anni Muccino, autore del copione con il fratello Silvio e con una sua compagna di classe, ripete l'ambientazione scolastica del film d'esordio (Ecco fatto) e consolida il suo interessamento per il mondo degli adolescenti. Sulla scia di un'altra opera dello stesso periodo, La prima volta, il regista racconta i turbamenti propri di quella età attraverso gli elementi topici del comportamento degli adolescenti: il conflitto con i genitori (splendidamente interpretati da Luca De Filippo e Anna Galiena), i consigli chiesti ad un fratello più grande con molte teorie ma poca pratica (Enrico Sivestrin), i "tradimenti" dei compagni, il disorientamento politico. Se su questi piani il film segue un ritratto quasi filologico della "generazione X", è su quello dei contenuti che si può avanzare qualche riserva: l'inevitabile confronto con i movimenti studenteschi precedenti (quelli del 1968, del 1977 e del 1989) si traduce nella rivendicazione di un diritto al qualunquismo che svuota completamente di significato le ragioni di quei movimenti. Omologando paradossalmente i ragazzi degli anni '90 sotto lo slogan del "siamo contro l'omologazione di massa" il film finisce col rendere un pessimo servizio ad una generazione disperatamente alla ricerca di un'identità.    

mercoledì 20 ottobre 1999

84 Charing Cross road

anno: 1987   
regia: JONES, DAVID 
genere: drammatico 
con Anne Bancroft, Anthony Hopkins, Judi Dench, J.DeBaer, M.Denham, E.David, M.Ruehl, D.Gerroll, W.Morgan, I.McNeice, J.Smith-Cameron, T.Isbell 
location: Regno Unito, Usa

voto: 8 

La corrispondenza trentennale, iniziata nel 1949, tra la sceneggiatrice ebrea newyorchese perennemente il bolletta Helene Hanff (Anne Bancroft) e il direttore di una libreria d'antiquariato londinese situata all'84 di Charing Cross, Frank Doel (Anthony Hopkins), al quale la donna si rivolge per rimpinguare la sua biblioteca con testi della letteratura britannica. Quando i due stanno per incontrarsi è ormai troppo tardi.
Autentica elegia sul piacere della lettura, imparentato con film che di epistolari e libri hanno fatto il loro centro di gravità (Scrivimi fermo posta, Lettera a tre mogli e Farenheit 451, tanto per citare a caso), il film sceneggiato da Hugh Whitemore e tratto dalla pièce autobiografica della Hanff, trova una originalissima chiave narrativa non facendo mai incontrare i due protagonisti - peraltro responsabili di una prova leggendaria - e consegnando alla bravura degli interpreti e alla densità dei dialoghi il peso dell'intera architettura dell'opera. Mel Brooks, marito della Bancroft, figura nelle vesti di produttore esecutivo.    

lunedì 18 ottobre 1999

A proposito di Henry (Regarding Henry)

anno: 1991       
regia: NICHOLS, MIKE   
genere: drammatico   
con Harrison Ford, Annette Bening, Bill Nunn, M.Allen, D.Moffat, R.Bartlett, B.Altman, R.Miller           
location: Usa
voto: 8   

Colpito accidentalmente alla testa da un proiettile, durante una rapina, un avvocato di New York cinico e senza scrupoli (Harrison Ford) deve intraprendere la lenta e difficile strada verso la rieducazione motoria e mentale. La moglie (Annette Bening) e un fisioterapista innamorato della vita (Bill Nunn) lo restituiranno alla vita in una pelle molto più umana.
Improbabile e talvolta sentimentale e zuccheroso, il film scritto dal giovane Jeffrey Abrams ha però il merito di raccontare la resurrezione morale del protagonista - uno dei miti della cultura americana - puntando su una miriade di dettagli e su un plot non privo di risvolti giallorosa che accattivano lo spettatore. La fotografia di Giuseppe Rotunno conferisce un'ottima confezione al prodotto.    

sabato 2 ottobre 1999

Vip, mio fratello superuomo

anno: 1968   
regia: BOZZETTO, BRUNO    
genere: animazione    
location: Italia
voto: 8    

Per realizzare le sue pretese di vendere al mondo intero i suoi prodotti, una vecchia plutocrate vuole verificare le sue tecniche di lavaggio del cervello sulle creature più resistenti, i Vip, esseri eccezionali capaci di volare e dalla forza strepitosa. La sua cavia è però Minivip, un Vip a potenzialità ridotte, che per cavarsela ha bisogno dell'aiuto dell'aitante fratello. Ma sarà proprio Minivip a sventare il pericolo finale.
Fiaba insieme ecologista e antitotalitaria, in linea con gli ideali della rivolta di quegli anni, il film sceneggiato da Bruno Bozzetto, Attilio Giovannini e Guido Manuli non cede al linguaggio corrivo ma inventa continuamente in una chiave accessibile ai bambini e divertente per gli adulti.
Nella colonna sonora compaiono Vai, vai e Nella giungla di Johnny Gregory, il complesso vocale 4 + 4 di Nora Orlandi, Vip e Metti un tigre nel doppiobrodo cantate dal compianto Herbert Pagani.

mercoledì 29 settembre 1999

Fino alla fine del mondo (Until the end of the world)

anno: 1991       
regia: WENDERS, WIM   
genere: fantascienza   
con William Hurt, Solveig Dommartin, Sam Neill, Max Von Sydow, R.Vogler, E.Dingo, Jeanne Moreau, C.Ortega, E.Smirnova, E.Mitchell, R.Chishu, A.Garfield, L.Chiles, D.Gulpilil, J.Saunders, C.McMahon, J.Little, K.Belling, R.Roberts, P.Livingston, B.Willoughby   
location: Australia, Germania, Giappone, Italia, Russia, Usa
voto: 5   

1999. Mentre sulla Terra incombe la minaccia della caduta di un meteorite, Claire (Solveig Dommartin), derubata da un rapinatore di banche (William Hurt) al quale ha dato un passaggio in auto, gira per mezzo mondo al seguito dell'uomo che porta con sé uno strano marchingegno costruito dal padre (Max Von Sydow) e che dovrebbe mettere la madre cieca (Jeanne Moreau) in condizioni di vedere, attraverso le onde cerebrali, le immagini da lui "filmate". Ai due errabondi si accodano un detective (Vogler), l'uomo di Claire (Sam Neill) e due rapinatori che arrivano in Australia dove assisteranno al rivoluzionario esperimento.
Il fluviale kolossal di Wenders (costato 23 milioni di dollari per una durata di quasi tre ore) ha molte cose belle e molte cose brutte. Tra le prime metterei le scenografie, con i videofoni e le motociclette futuristiche che non inseguono gli eccessi degli altri film di fantascienza; aggiungerei le bellissime panoramiche in Portogallo, a Mosca, a Berlino, a Venezia, New York, Tokyo e il deserto australiano, tutti posti assai cari al regista e filmati con l'attesa devozione. Sicuramente, infine, non tralascerei la bellissima colonna sonora che include brani di David Darling, Can, Jane Siberry, Lou Reed, Neneh Cherry, Nick Cave, Patti Smith, R.E.M., Talking Heads e U2. Tra le cose brutte, però, metterei innanzitutto la trama, grigia e sconclusionata, errabonda come i suoi personaggi nei vicoli ciechi di una storia implausibile, che per tutta la prima parte è talmente criptica da sembrare senza senso (la colpa è anche delle ellissi di un film che dalle nove ore iniziali è stato ridotto a tre). Poi ci aggiungerei un peccato di presunzione che Wenders - che ha impastato fra l'altro "elementi propri del cinema commerciale con ambizioni filosofiche" (Grazzini) - ha avuto pensando che la sua compagna, la brutta Solveig Dommartin, potesse reggere il film. La donna non solo non ha le corde giuste per recitare, ma isterilisce anche la vena di un bravo attore come William Hurt che per l'intera durata del film sembra chiedersi: che ci sto a fare io qui? Sceneggiato da Peter Carey e Wim Wenders da un'idea originale di Wim Wenders e Solveig Dommartin.    

martedì 28 settembre 1999

La vera vita di Antonio H.

anno: 1994       
regia: MONTELEONE, ENZO   
regia: biografico   
con Alessandro Haber, Giuliana De Sio, Alessandra Acciai, A.Innocenti, B.Kruger, R.Lebboroni, G.Maestri, M.A.Monti, M.Paiato, Patrizia Piccinini, C.Salomè, Monica Scattini, Mariella Valentini, S.Viali, D.Von Thury, Ennio Fantastichini, Massimo Ghini, Moni Ovadia, B.Bertolucci, Nanni Loy, Marcello Mastroianni, M.Monicelli, Michele Placido, Gabriele Salvatores, Paolo Taviani, Vittorio Taviani    
location: Italia
voto: 7   

Articolata in nove capitoli, la vita e la carriera di Antonio Hutter, alias Alessandro Haber, attore con la fama del rompicoglioni, inopportuno e istrione, ricostruita in un originalissimo collage di fiction e reperti d'annata, di testimonianze più o meno vere, più o meno di fantasia, alla maniera del migliore Woody Allen.
Passato per la prima volta dietro la macchina da presa dopo avere firmato molti copioni di prestigio (tra tutti quelli premiato con l'Oscar di Mediterraneo), Monteleone, che ha collaborato nella sceneggiatura con lo stesso Haber, realizza un film a bassissimo costo trovando nel montaggio e nell'ottima interpretazione di Haber e dei suoi comprimari una riuscitissima formula vincente. Nel film si vedono, fra gli altri, Giulio Brogi, Franco Cristaldi, Vittorio De Sica, Federico Fellini, Vittorio Gassman, Gian Maria Volontè e Orson Welles.    

lunedì 20 settembre 1999

Giovanni Falcone

anno: 1993       
regia: FERRARA, GIUSEPPE 
genere: biografico 
con Michele Placido, Anna Bonaiuto, Massimo Bonetti, N.Riviè, Gianni Musy, P.De Giorgio, P.Biondi, Gianfranco Barra, M.Leto, I.Monti, L.Angelillo, Roberto Nobile, L.Treviglio, Giancarlo Giannini, R.Della Casa, Fabrizio Gifuni         
location: Italia
voto: 5,5 

Ricostruzione accidentata dell'opera compiuta dal pool antimafia di Palermo, guidato dai giudici Giovanni Falcone (Michele Placido), Paolo Borsellino (Giancarlo Giannini) e Ninni Cassarà (Massimo Bonetti), che tra l'inizio degli anni '80 e il 1992 cercarono di scoperchiare le relazioni intercorrenti tra la nuova mafia corleonese di Totò Riina e gli innominabili delle alte cariche dello stato. I tre magistrati furono massacrati dalla mafia.
Il copione che Ferrara ha scritto con la fida Armenia Balducci traduce i fatti storici in fiction mediante una giustapposizione degli episodi cruciali della lotta alla mafia di quegli anni. La scelta narrativa è però perdente e se rimane intatto il senso di impegno civile che guidava Falcone e Borsellino, si perdono molte delle ragioni che muovevano tante altre figure di sfondo. Il film di Ferrara, avvezzo all'impegno civile (suoi anche P2 story, Cento giorni a Palermo e Il caso Moro), è un quasi instant-movie che si fa apprezzare più per la vocazione ideale che per la qualità registica e documentaria.    

giovedì 16 settembre 1999

Casotto

anno: 1977       
regia: CITTI, SERGIO 
genere: grottesco 
con Jodie Foster, Mariangela Melato, Michele Placido, Luigi Proietti, Paolo Stoppa, Ugo Tognazzi, Franco Citti, Catherine Deneuve, C.Algranti, McKenzie Bailey, Massimo Bonetti, Ninetto Davoli, K.Marchand, M.Marsili, Flora Mastroianni, Anna Melato, Carlo Croccolo 
location: Italia       
voto: 6,5

In uno spogliatoio del litorale di Ostia transita la fauna umana più strana. C'è una coppia di anziani (Paolo Stoppa e Flora Mastroianni) che vorrebbe appioppare la nipotina incinta (Jodie Foster) prima ad un parente (Michele Placido) e quindi ad un avventore dongiovanni (Luigi Proietti). C'è un funzionario all'apparenza irreprensibile (Ugo Tognazzi) che si lascia sfilare la cintura di castità da due sorelle decise a tutto (Anna e Mariangela Melato). C'è una coppia di fidanzati avanti con gli anni che non riesce a consumare il primo amplesso. Ci sono un prete con un doppio membro virile, una squadra di nuotatrici allenate da un sadico e due militari in cerca di avventure.
Vincenzo Cerami e Sergio Citti realizzano un'opera di cinema estremo dal "tono elegantemente plebeo" (Kezich), tutta giocata all'interno di uno spogliatoio balneare di pochi metri quadrati. Scherzano sui corpi (ci sono membri maschili striminziti, testicoli che escono dal costume, corpi in antitesi coi modelli del machismo) e smitizzano la funzione catartica dell'amplesso portando sulla ribalta un'umanità popolare e schietta, vivace e divertente, protagonista di siparietti tuttavia diseguali in ragione anche dell'eterogeneità del cast .    

sabato 11 settembre 1999

Mamma Roma

anno: 1962   
regia: PASOLINI, PIER PAOLO   
genere: drammatico   
con Anna Magnani, Ettore Garofalo, Franco Citti, Silvana Corsini, Luisa Loiano, Paolo Volponi, Luciano Gonini, Vittorio La Paglia, Piero Morgia, Franco Ceccarelli, Marcello Sorrentino, Sandro Meschino, Franco Tovo, Pasquale Ferrarese, Emanuele Di Bari, Maria Pia Bernardini, Loreto Ranalli, Mario Ferraguti, Renato Capogna, Fulvio Orgitano, Mario Cipriani, Umberto Conti, Sergio Profili, Gigione Urbinati, Enzo Fioravanti, Renato Montalbano, Leandro Santarelli, Antonio Spoletini, Roberto Venzi, Paolo Provenzale, Nino Bonci, Nino Venzi, Elena Cameron, Maria Pia Benati, Renato Troiani, Lamberto Maggiorani, Santino Citti, Luisa Orioli    
location: Italia
voto: 6,5   


Lasciato il fidanzato sfruttatore (Franco Citti) ben più giovane di lei e che la mandava a prostituirsi, Mamma Roma (Anna Magnani) apparecchia al figlio (Ettore Garofalo), rientrato dal collegio, un'esistenza all'apparenza dignitosa. Prende un banco al mercato e cerca di tenere lontano il giovane dalle cattive compagnie e dalle donnacce di strada. Ma i suoi testardi tentativi risulteranno vani.
Ritratto amarissimo di una madre della borgata romana, girato ancora in stile neorealista con attori non professionisti (fatta eccezione per la Magnani e Citti), con una Magnani che offre un profilo indimenticabile della maternità. La dimensione episodica del racconto toglie spessore al film. Grandi collaboratori: Sergio Citti per i dialoghi, Carlo Di Carlo per l'aiuto regia; Flavio Mogherini è l'architetto e Tonino Delli Colli il direttore della fotografia.    

martedì 7 settembre 1999

Joe Bass l'implacabile (The Scalphunters)

anno: 1967   
regia: POLLACK, SYDNEY    
genere: western
con Burt Lancaster, Shelley Winters, T.Savalas, O.Davis, Dabney Coleman, P.Picerni, D.Vadis, A.Silvestre, N.Cravat, T.Epper, C.Roberson, J.Epper, J.Williams    
location: Usa
voto: 7    

Joe Bass (Lancaster), solitario cacciatore dell'Oklahoma, viene derubato delle sue pelli da alcuni indiani, che a loro volta vengono massacrati da un gruppo di banditi guidati da Jim Howie (Telly Savalas). Joe darà loro un'implacabile caccia mentre un nero logorroico (Ossie Davis) tenterà la mediazione per evitare un massacro.
Scritto da William Norton, il film è un western antirazzista (neri e indiani sono gli unici a uscirne dignitosamente) con i toni della commedia picaresca. Buon cinema per tenere il cervello a riposo ma anche per divertirsi tra lazzi e sparatorie.    

mercoledì 1 settembre 1999

Fuori dal mondo

anno: 1999   
regia: PICCIONI, GIUSEPPE
genere: drammatico
con Margherita Buy, Silvio Orlando, Giuliana Lojodice, Carolina Freschi, Marina Massironi, Alessandro Di Natale, Chantal Ughi, Alessandra Comerio, Andrea Tognasca, Riccardo De Torrebruna, Fabio Sartor, Maria Cristina Minerva, Sonia Gessner
location: Italia
voto: 8

Milano. Nel ritrovamento di un neonato abbandonato per strada sono coinvolti suor Caterina (Margherita Buy) e il signor Ernesto (Silvio Orlando), gestore di una lavanderia. Il piccolo cambia in qualche modo le loro vite: la religiosa mette in discussione l'assolutezza della sua vocazione in ragione di una improvvisa voglia di maternità. L'uomo si affranca dal grigiore di una vita vissuta all'insegna dell'aridità dei sentimenti.
Ispirato dalla sua musa prediletta (la Buy, già protagonista di Chiedi la luna, Condannato a nozze e Cuori al verde), Piccioni giunge alla sua prova migliore con un film problematico e sentito, commovente, servito da due attori strabilianti capaci di uscire l'una (la Buy) dal cliché della nevrotica, l'altro (Orlando) da quello del napoletano spiritoso e un po' istrione che qui si trasforma in un uomo qualunque interpretato in maniera sommessa tutta giuocata sui chiaroscuri di una recitazione che in Italia conosce pochi rivali. Bellissima ed intonata la colonna sonora di Ludovico Einaudi

martedì 31 agosto 1999

Un amore

anno: 1999   
regia: TAVARELLI, GIANLUCA MARIA 
genere: sentimentale 
con Lorenza Indovina, Fabrizio Gifuni, Luciano Federico, Roberta Lena, Gianluca Arcopinto, Riccardo Montanaro, Ezio Sega 
location: Italia
voto: 10

Torino. Diciotto anni nella storia di Marco (Fabrizio Gifuni) e Sara (Lorenza Indovina), dal 1982, quando entrambi erano sulla ventina, fino al 2000. Anni durante i quali i due si lasciano, si ritrovano, si sposano con altri, hanno figli, si ritrovano ancora dopo lunghi silenzi, diventano amanti, divorziano dai rispettivi coniugi e festeggiano il capodanno del 2000 in riva al mare.
Dopo Portami via, il suo primo lungometraggio che gli aveva fruttato il Premio Salinas, Tavarelli sembra avere raggiunto la piena maturità registica. Un amore scava nella storia dei due protagonisti senza mai indulgere al sentimentalismo, alla trovata ad effetto, alla carineria. Con il respiro degno di un'opera come C'eravamo tanto amati, il film di Tavarelli procede sobrio, sceglie ellissi sempre opportune (il pestaggio del marito di Sara ai danni di Marco; i momenti in cui i due fanno l'amore), solcato dai disegni di Laura Federici che marcano la separazione tra un episodio e l'altro. Servito da un coppia d'attori di incredibile bravura e naturalezza (Lorenza Indovina aveva già lavorato con Aurelio Grimaldi e Ricky Tognazzi; Fabrizio Gifuni con Amelio in Così ridevano), avvolto nella memorabile colonna sonora di Ezio Bosso, girato superbamente con uno stile di soli piani sequenza che incoronano ciascuno dei dodici capitoli, il film è di una bellezza commovente, capace di misurarsi con persone qualunque e di renderle, al tempo stesso, uniche ed universali. Completa questo capolavoro del cinema italiano le scelta caduta su due delle canzoni meno note di Francesco Guccini: Canzone della vita quotidiana e Argentina. Una testimonianza, l'ennesima, dell'assoluta straordinarietà del film, al quale perdoniamo volentieri il suo unico neo: quello di richiamare in maniera troppo esplicita i diversi anni (la nazionale di "Pablito" Rossi, il Live Aid, Berlinguer e il successo PCI del 1984, la caduta del muro di Berlino) che ne scandiscono la trama

lunedì 30 agosto 1999

Monkey shines - Esperimento nel terrore

anno: 1988       
regia. ROMERO, GEORGE A.   
genere: horror   
con J.Beghe, J.Pankow, K.McNeil, J.Van Patten, C.Forrest, S.Root, Stanley Tucci, J.Turner           
location: Usa
voto: 6   

Dopo un incidente lo sportivo Allan Mann (Jason Beghe) rimane paralizzato. Per aiutarlo nelle faccende quotidiane, l'amico Geoffrey Fisher (John Pankow) gli procura Ella, una scimmia cappuccina che - a insaputa di Allan - Geoffrey sta sottoponendo ad alcuni esperimenti di "umanizzazione". Inizialmente servizievole e ossequiosa ai suoi compiti, la scimmia compie un eccidio e tenta di rovesciare il gioco delle parti, puntando a comandare il gioco. Ma l'intelligenza umana è pur sempre superiore…
Già affermato autore di horror, Romero - servendosi di un cast di semisconosciuti - ha realizzato un film non banale "con molta suspense e poco sangue" (Mereghetti), tratto dall'omonimo racconto di Michael Stewart, che procede intrigante fin quando non incappa negli eccessi dell'ultimo quarto d'ora.    

venerdì 27 agosto 1999

L'armata Brancaleone

anno: 1966   
regia: MONICELLI, MARIO 
genere: grottesco 
con Vittorio Gassman, Catherine Spaak, Gian Maria Volonté, Maria Grazia Buccella, Barbara Steele, Enrico Maria Salerno, Carlo Pisacane, Folco Lulli, Ugo Fangareggi, Joaquin Diaz, Luis Induni, Gianluigi Crescenzi, Alfio Caltabiano, Luigi Sangiorgi, Pippo Starnazza, Fulvia Franco, Tito García, Philippa De La Barre De Natteuil, Carlos Ronda 
location: Italia   
voto: 9

Ricevuta una mappa che conferisce al suo possessore il diritto sulle terre di Aurocastro delle Puglie, Brancaleone (Vittorio Gassman) parte col suo esercito microscopico di soldati scalcinati alla volta della meta prefissa. Dopo le vicissitudini del viaggio, arrivato sul posto Brancaleone trova i Saladini che vorrebbero impalarlo con i suoi. Viene salvato dal legittimo possessore di quelle terre, sta per essere ucciso di nuovo quando un predicatore (Enrico Maria Salerno), incitando tutti alla carità cristiana, unisce vincitori e vinti alla volta delle crociate, apparecchiando così un seguito al film (Brancaleone alle crociate).
Il film scritto da Age, Scarpelli e Monicelli fece epoca: non soltanto perché la locuzione "armata Brancaleone" entrò nel linguaggio corrente, ma anche per quel molto di inventiva che sotto il profilo linguistico (un finto latino volgare) e avventuroso (le guerre medievali viste in chiave grottesca) seppe raccontare. È però la struttura sfilacciata ed episodica del racconto a farlo apparire complessivamente debole e meno meritevole degli onori che ha ricevuto.    

lunedì 23 agosto 1999

Il seduttore

anno: 1954        
regia: ROSSI, FRANCO    
genere: commedia    
con Alberto Sordi, Lea Padovani, L.Amanda, Jaqueline Pierreux, Denise Gray, C.Barbi, M.Doro, M.Giorda, N.Vingelli, E.Vaniceck, P.Bottin, M.Berni, D.Raffaelli, G.Piaz, R.Bertea, Riccardo Cucciolla, A.Costa
location: Italia        
voto: 6    

Un mediocre agente assicurativo romano (Alberto Sordi), che vive facendo il parassita con la moglie gestrice di un ristorante (Lea Padovani), tenta un paio d'avventure con una francese e un'americana. Quando le tre donne scoprono l'intrigo, l'uomo è costretto a rientrare nei ranghi.
Una delle tante macchiette di Sordi, come altre legate al tema del matrimonio (Il vedovo, Il marito, Lo scapolo, La bella di Roma, eccetera), virata eccessivamente sui toni autocommiserativi tipici del repertorio dell'attore romano, meno divertente ma più equilibrata nella sceneggiatura (il copione è di R.Sonego, U.Guerra, L.Benvenuti, G.Prosperi, G.Leoni, R.Radice e F.Rossi da un'idea di Diego Fabbri) di altre. Ottavio Alessi (Che fine ha fatto Totò baby) è aiuto regista; Marco Leto (La villeggiatura; Al piacere di rivederla) assistente alla regia. Chissà quale film ha visto il critico Mereghetti quando lo ha recensito per il suo celebre Dizionario.    

domenica 22 agosto 1999

Colpire al cuore

anno: 1982   
regia: AMELIO, GIANNI 
genere: drammatico 
con Jean Louis Trintignant, Laura Morante, Sonia Gessner, Maria Nucci, Vanni Corbellini, Vera Rossi, Matteo Cerami, Fausto Rossi 
location: Italia
voto: 8 

Il difficile rapporto tra un professore universitario milanese (uno stratosferico Jean Louis Trintignant) e il suo figlio quindicenne Emilio (Fausto Rossi, diretto benissimo da Amelio che con i ragazzi ha un tocco degno di De Sica) si incrina all'indomani di un atto terroristico che vede coinvolto un amico del docente (Vanni Corbellini) che Emilio aveva conosciuto il giorno prima nella casa avita di Bergamo. Il ragazzo va dai carabinieri, rivela tutto e compromette la posizione del padre che a questo punto riprende con piglio autoritario la propria posizione di genitore ingombrante, destinato a venire definitivamente sconfitto dall'ultimo atto delatorio del figlio.
Il conflitto generazionale visto sullo sfondo degli anni di piombo con le parti rovesciate tra padre e figlio (è quest'ultimo a prendere decisioni, a giudicare, ad essere sempre troppo serio, diversamente da quanto si vedeva in altri film sulle risultanti del terrorismo nelle dinamiche familiari: La tragedia di un uomo ridicolo di Bertolucci e Caro papà di Risi) è il tema di quest'ottimo film scritto da Gianni Amelio e Vincenzo Cerami, che riesce a mantenersi in perfetto equilibrio al di sopra delle parti, lasciando quell'area di ambiguità sufficiente a nascondere il reale coinvolgimento del protagonista nelle vicende terroristiche.    

venerdì 20 agosto 1999

Segreti segreti

anno: 1985   
regia: BERTOLUCCI, GIUSEPPE  
genere: drammatico  
con Lina Sastri, Rossana Podestà, Giulia Boschi, Alida Valli, Stefania Sandrelli, Lea Massari, Mariangela Melato, Lorella Morlotti, Massimo Ghini, Antonio Petrocelli, Sandra Ceccarelli, Nicoletta Braschi, Federico Pacifici, Fabrizio Varesco, Nicola Di Pinto, Arnaldo Momo, Claudio Spadaro, Francesca Archibugi, Pino Calabrese, Daniele Costantini, Laura Perugini  
location: Italia
voto: 8

Un magistrato viene ucciso da un commando di terroristi a Venezia. A sparare è una donna (Lina Sastri) che durante l'operazione ha anche eliminato un suo compagno di lotta. La terrorista cerca di non dare nell'occhio, tornando a una vita normale. La sua balia (Alida Valli) capisce e lascia la casa nella quale ha vissuto dopo 40 anni. La sorella del compagno morto (Giulia Boschi), che vive accampata in una roulotte dopo il terremoto in Irpinia, mette sulla giusta strada gli inquirenti che stanano la ricercata proprio quando questa si trova di fronte al copro suicida della madre (una Lea Massari indimenticabile, mai tanto brava).Davanti alle domande del giudice (Mariangela Melato), che dalla piccola figlia ha appena appreso di venire tradita dal marito, la donna comincia a fare i nomi dei suoi compagni. Film tutto al femminile "di gran classe" (Kezich) densissimo nella trama, ricco di suggestioni ed intrecci che si scambiano di continuo sulle linee parallele del pubblico e del privato. Da un regista profondo (autore anche del soggetto; la sceneggiatura è scritta a quattro mani con Vincenzo Cerami, dalla cui penna era già uscito un altro capolavoro sul terrorismo, quel Colpire al cuore firmato da Gianni Amelio) e di grande cultura ed intelligenza, uno dei film memorabili sugli anni di piombo. Francesca Archibugi era assistente alla regia; Anna Di Francisca segretaria di edizione.

giovedì 19 agosto 1999

Bonus malus

anno: 1993       
regia: ZAGARRIO, VITO  
genere: drammatico  
con Claudio Bigagli, Gigio Alberti, Felice Andreasi, Claudio Bisio, Claudio Botosso, Giulia Boschi, Athina Cenci, Francesca D’Aloja, L.De Luca, A.Fattori, Maddalena Fellini, Carlo Monni, Novello Novelli, Leonardo Pieraccioni, M.Sarchielli, E.Barresi, R.Lebboroni, Lino Miccichè, Massimo Ceccherini          
location: Italia       
voto: 6,5

Uno zelante ispettore assicurativo livornese, Marco Altoviti (un ottimo Claudio Bigagli, uno degli attori più seri ed intelligenti oggi in circolazione), vede quotidianamente le malefatte dei suoi colleghi e degli stessi assicurati. Riuscirà a cambiare vita?
Al suo secondo lungometraggio, Zagarrio realizza un ottimo ritratto sul rampantismo impiegatizio degli anni '90 (il soggetto è di Francesco Bruni; la sceneggiatura di Enzo Monteleone, Zagarrio, Bruni e Luigi Guarnieri) dai toni intensi e cupi, mettendo a nudo lo spaesamento valoriale di "un'Italia devitalizzata, truffaldina, senza innocenza e senza molte speranze" (Tornabuoni). Peccato che la presenza di un ancora sconosciuto Pieraccioni e di Massimo Ceccherini involgariscano inutilmente il film.    

domenica 15 agosto 1999

Train de vie – Un treno per la vita

anno: 1998       
regia: MIHAILEANU, RADU 
genere: commedia 
con L.Abelanski, Rufus, C.Harari, M.Muller, B.Abraham-Kremer, Gad Elmaleh 
location: Romania
voto: 6 

Grazie all'intuizione di un pazzo, una comunità yiddish rumena simula una deportazione da parte dei nazisti per evitare di finire nei lager. L'impresa eccezionale riuscirà a metterli in salvo, con comunisti e zingari. Ma è soltanto un sogno ad occhi aperti…
Parente di Vogliamo vivere! e de La Strategia della lumaca, questo originalissimo film assembla caratteri spassosi, ritmi e melodie balcaniche con un umorismo ebraico sottile e divertente. Un'opera estremamente promettente che si inceppa soltanto in qualche singhiozzo del racconto. I dialoghi italiani sono ottimamente curati da Moni Ovadia.    

mercoledì 11 agosto 1999

Quando eravamo re (When we were kings)

anno: 1996   
regia: GAST, LEON  
genere: documentario  
con Cassius Clay, George Foreman, Don King, James Brown, B.B. King, Mobutu Sese Seko, Spike Lee, Norman Mailer, George Plimpton, Thomas Hauser, Malick Bowens, Lloyd Price,  The Spinners, Miriam Makeba,  The Crusaders  
location: Usa
voto: 6,5

Il 30 ottobre 1974 a Kinshasa, nello Zaire (ex Congo belga) si tenne un incontro per il titolo mondiale dei pesi massimi di boxe che andava ben al di là del significato sportivo. Cassius Clay, alias Muhammed Alì, incarnava la coscienza politica dei neri, mentre il suo antagonista George Foreman, allora campione in carica, rappresentava la sottomissione di questi alla colonizzazione culturale da parte dei bianchi. Con straordinaria abilità, mettendo insieme filmati d'epoca selezionati da ben 400 ore di pellicola e interviste a personaggi famosi che assistettero all'evento (il cronista George Plimpton, lo scrittore Norman Mailer, il regista Spike Lee), Leon Gast ricostruisce quell'evento straordinario (finito con la vittoria di Cassius Clay) partorendo un'agiografia di Alì che ce lo propone come un uomo eccentrico, spiritoso, gradasso, grandissimo comunicatore, inviso ai conservatori americani, perennemente sopra le righe. Per gli appassionati del pugilato, un film da non perdere; per gli altri, l'importante testimonianza di un'epoca. Premio speciale della giuria al Sundance Film Festival e Oscar quale migliore documentario.    

martedì 10 agosto 1999

Ecco fatto

anno: 1998   
regia: MUCCINO, GABRIELE
genere: commedia
con Giorgio Pasotti, Barbora Bobulova, Claudio Santamaria, G.Colonna, Enrico Silvestrin, M.Marino, S.Abbati, Piero Natoli, Gigio Alberti, Blas Roca Rey, A.Laurenzi, L.Aristodemo, G.Arcopinto, P.Bertone, Gisella Burinato, A.Ceraudo, Eleonora Danco, T.Del Giovane, A.V.Dini, V.Duse, P.Gasparini, A.Grimaldi, L.Zanchi, F.Zanchini, Sergio Rubini       
location: Italia       
voto: 6,5

In una lavanderia romana il diciottenne Matteo (Giorgio Pasotti) racconta ai clienti la sua storia con Margherita (Barbora Bobulova), una ragazza dell'est di tre anni più grande di lui, molto carina e della quale è così infondatamente geloso da rischiare di mandare all'aria la sua storia d'amore. 
Al suo esordio dietro la macchina da presa, il trentenne Muccino ritrae la generazione spaesata dei ventenni con un registro che - unitamente a film come Ovosodo, Jack Frusciante è uscito dal gruppo, Tutti giù per terra e La prima volta - comincia a costituire un sottogenere a se stante. Interpreti ben diretti, montaggio da veterano del 35 millimetri e una buona dose di ironia sul tema della gelosia preparano a Muccino un posto nel Pantheon dei registi emergenti italiani. Sceneggiatura di Nicola Alvau, Andrea Garello e Gabriele Muccino.    

lunedì 9 agosto 1999

Terapia e pallottole (Analyze this)

anno: 1998   
regia: RAMIS, HAROLD  
genere: commedia  
con Robert De Niro, Billy Crystal, Lisa Kudrow, Chazz Palminteri, Burt Tangredi, Michael Straka, Joseph Rigano, Joe Viterelli, Richard C. Castellano, Molly Shannon, Max Casella, Frank Pietrangolare, Kyle Sabihy, Bill Macy, Rebecca Schull, Pat Cooper, Tony Darrow, Neil Pepe, Kresimir Novakovic, Donnamarie Recco, Aasif Mandvi, Leo Rossi  
location: Usa
voto:8

In attesa della riunione della cupola di tutta la mafia americana, un boss mafioso (Robert De Niro) viene colto da attacchi di panico. Per superarli ingaggia con la forza uno psichiatra (Billy Crystal, qui anche in veste di produttore esecutivo) in procinto di sposarsi con una giornalista che prepara pezzi contro la mafia. L'FBI complica ulteriormente le cose ma lo psichiatra riuscirà nella sua opera di redenzione. Due grandi talenti, un copione scoppiettante, dei comprimari da Oscar, molta ironia sul genere gangster ed il gioco è fatto: esaurito il filone del racconto ricorsivo, Ramis dirige il suo film migliore, pieno zeppo di battute divertenti con un De Niro che vorremmo vedere più spesso nei panni comici.    

sabato 31 luglio 1999

Twister

anno: 1996       
regia: DE BONT, JAN   
genere: dramma catastrofico   
con Helen Hunt, B.Paxton, C.Elwes, J.Gertz   
location: Usa
voto: 3   

Da film di questo genere, soprattutto in epoche in cui al cinema sono gli effetti speciali a governare, lo spettatore si aspetto soprattutto scene mozzafiato. Jan De Bont, specialista dell'action-movie, perde invece tre quarti di tempo del film a farci capire che un meteorologo dell'Oklaoma (Bill Paxton), dove sta per arrivare un tornado di proporzioni ciclopiche, non è poi così convinto di salire sull'altare una seconda volta: a fronte della vita tranquilla che condurrebbe con la fidanzata psicologa e semi-deficiente (secondo i più corrivi cliché cinematografici americani) preferisce l'azione al fianco della sua ex (Helen Hunt). Mucche, trattori e intere abitazioni cominciano a venire risucchiate nel vortice del tornado soltanto a mezz'ora dalla fine, con effetti discutibili e trovate ai limiti del ridicolo. Per questa fesseria Steven Spielberg si è eccitato al punto da figurare tra i produttori esecutivi. Scritto (si fa per dire) da Michael Crichton e sua moglie Anne-Marie Martin.    

mercoledì 21 luglio 1999

Il padrino (The Godfather)

anno: 1972   
regia: COPPOLA, FRANCIS FORD 
genere: gangster 
con Marlon Brando, Al Pacino, James Caan, Richard Castellano, Robert Duvall, Salvatore Corsetto, Rudy Bond, Sterling Hayden, Julie Gregg, Tony Giorgio, Diane Keaton, Morgana King, Richard Conte, Franco Citti, John Cazale, Richard Bright, Corrado Gaipa, Victor Rendina, Saro Urzì, Simonetta Stefanelli, Talia Shire, Cardell Sheridan, Vito Scotti, Angelo Infanti, Alex Rocco, Abe Vigoda, Lenny Montana, John Martino, John Marley, Tere Livrano, Jeannie Linero, Gianni Russo, Al Martino, Al Lettieri 
location: Usa
voto: 8

Non accettando di immischiarsi in un grosso affare di droga, il boss mafioso di una famiglia newyorchese, don Vito Corleone (Marlon Brando), resta vittima di un agguato. Nella spirale di ritorsioni, finiscono al creatore uno dei suoi figli (James Caan) e una nuora. Sarà allora che il padrino, prima di passare il testimone al più in gamba dei suoi figli (Al Pacino) decide di proporre una tregua alle altre famiglia mafiose newyorchesi che verrà però rotta alla sua morte proprio dall'iniziativa di suo figlio.
Realizzato con uno stile "classico e semplice, senza movimenti di macchina complicati né zoom in modo da evocare i film degli anni '40" (Coppola) e considerato con Piccolo Cesare come uno dei film-manifesto del genere gangster-movie, il film tratto dallo scadente best-seller di Mario Puzo e diventato uno dei campioni di incassi di tutti i tempi pur privilegiando la dimensione narrativa su quella sociologica, ha il merito di non dimenticare un acuto sguardo sulla psicologia di questi personaggi. Cast italoamericano di all-stars ovviamente all'altezza della situazione. Due seguiti e tre Oscar: miglior film, miglior attore protagonista e migliore sceneggiatura non originale.    

lunedì 19 luglio 1999

Un eroe dei nostri tempi

anno: 1955   
regia: MONICELLI, MARIO 
genere: commedia 
con Alberto Sordi, Franca Valeri, Giovanna Ralli, Tina Pica, Mario Carotenuto, Leopoldo Trieste, Alberto Lattuada, Carlo Pedersoli (Bud Spencer) 
location: Italia   
voto: 6

Un impiegato romano carrierista e conformista (Alberto Sordi) si trova sempre nel posto sbagliato al momento sbagliato. Quando scoppia una bomba durante un comizio elettorale, sarà il primo ad essere indagato.
Da un soggetto di Rodolfo Sonego, sceneggiato da Sonego e Monicelli, Sordi ricava l'ennesima caratterizzazione dell'italiano medio bieco e meschino, disposto a tutto pur di assicurarsi denaro e potere. Commedia di taglio sociologico meno divertente di altre, nella quale Sordi si limita a replicare i topos consolidati del suo repertorio comico.    

martedì 13 luglio 1999

Lo sceicco bianco

anno: 1952       
regia: FELLINI, FEDERICO   
genere: commedia   
con Alberto Sordi, Brunella Bovo, Leopoldo Trieste, Giulietta Masina, E.Almirante, L.Landi, F.Marchiò, G.Mascetti, J.Silvani, E.Maggio, A.Primula, M.Billi, A.Libianchi, U.Attanasio, G.Moreschi, E.Zago, P.Antonucci, Aroldino    
location: Italia
voto: 6   

Una coppia del meridione si reca a Roma in viaggio di nozze: lei (Brunella Bovo) in realtà insegue un vano sogno d'amore con una star dei fotoromanzi  chiamata "lo sceicco bianco" (Alberto Sordi); lui (Leopoldo Trieste), per salvare la faccia davanti ai familiari, finisce con delle prostitute nel tentativo di ritrovarla.
Al suo esordio solista dietro la macchina da presa, Fellini caratterizza con tocco beffardo lo spirito neorealista allora in voga. Il risultato è una turlupinatura del provincialismo bigotto dell'epoca e uno schiaffo al mondo di cartapesta del varietà. All'epoca il film non piacque a nessuno. Sceneggiatura di Tullio Pinelli e Fellini con la collaborazione di Ennio Flaiano da un soggetto di Michelangelo Antonioni, Fellini e Pinelli.    

venerdì 9 luglio 1999

Coraggio... fatti ammazzare (Sudden impact)

anno: 1983       
regia: EASTWOOD, CLINT  
genere: poliziesco  
con Clint Eastwood, Sondra Locke, P.Hingle, B.Dillman, P.Drake, A.J.Neenan, J.Thibeau, M.Currie, A.Popwell, M.Keyloun, K.Major Howard, B.Ford, N.Parsons, J.Bellan, W.Wellman, M.Corday, R.McCubbin, R.Sutton, N.Fish, C.Argenziano, L.Britt, B.Reddick, L.de Banzie, M.Child          
location: Usa       
voto: 6

Una donna di San Francisco (Sondra Locke) è stata stuprata insieme alla sorella. Dopo dieci anni decide di farsi giustizia da sola, visto che chi dovrebbe averle garantito i suoi diritti all'epoca non lo fece. Anche l'ispettore Callaghan (Eastwood) si fa giustizia da solo: all'inefficienza di un sistema poliziesco burocratizzato ed inoperoso oppone un ruvido pragmatismo destrorso. I due si conoscono quando Callaghan viene spostato da un precedente incarico alla catena di delitti operati dalla donna. Capirà e si comporterà di conseguenza.
Buon film di genere basato sui personaggi creati da Harry Julian Fink e R.M.Fink e sceneggiato da Joseph C.Stinton su un soggetto di Earl E.Smith e Charles B.Pierce, Sudden impact (il titolo italiano riprende uno dei due tormentoni del protagonista: l'altro è "sublime") è l'ennesimo episodio con protagonista "l'uomo dalla cravatta di cuoio" e il primo con Eastwood dietro la macchina da presa, con molta violenza e meno sesso del solito. Mitica la battuta con cui Callaghan intimorisce gli avversari: "Dovrete fare i  conti con noi tre: io, Smith e Wesson".    

lunedì 5 luglio 1999

Viola

anno: 1998       
regia: MAIORCA, DONATELLA   
genere: erotico   
con Stefania Rocca, S.Rota, Rolando Ravello, A.Vanzi, Giselda Volodi, Neri Marcorè, R.Mortara, A.Cerami, E.Pistolesi, G.Gennusa, Maddalena Crippa   
location: Italia
voto: 1   

Marta (Stefania Rocca), intervistatrice presso un'agenzia di sondaggi romana, inizia a "chattare" via Internet con un certo Mittler. La relazione dopo poco diventa sempre più coinvolgente e la ragazza sembra non pensare ad altro, tanto da perdere il lavoro e l'amatissimo cane. La sua immaginazione la convince che si tratti di un maturo quarantenne, ma quando decide di vedere in faccia il suo interlocutore ha una brutta sorpresa…
Improbabile, sedicente, parruccone nella sua ambizione di trasgredire mettendo perennemente a nudo la protagonista (dotata di un seno che è l'unica nota intonata dell'intero lungometraggio), il film tratto dal soggetto di Claudio Antonini e sceneggiato da Fabrizio Bettelli fa parte di quelle operazioni onanistiche pseudo-intellettuali che affliggono la cinematografia nostrana. Disonesto e da dimenticare. La voce dell'interlocutore misterioso è quella di Ennio Fantastichini.