sabato 29 novembre 2003

La regola del sospetto

anno: 2003       
regia: DONALDSON, ROGER 
genere: spionaggio 
con Al Pacino, Colin Farrell, Bridget Moynahan, Gabriel Macht 
location: Usa
voto: 4

"Niente è quello che sembra", ripete il tormentone di Walter Burke (Pacino), addestratore della CIA che nella recluta James Clayton (Farrell), facendone il suo pupillo, vede il possibile emissario di un delicato compito. Prima lo sottopone a uno stress psicologico straziante per accertarsi della sua idoneità al ruolo, quindi gli affida la missione di svelare la trama di un'infiltrata (Moynahan) che sta rubando un codice segreto. Ma siccome, appunto, "niente è come sembra", non si fatica a capire che il sardonico Burke sta facendo un pericolosissimo doppio gioco.
Lontani anni luce dal fascino talentuoso di James Bond, questi agenti della CIA sono la quintessenza del conformismo intriso di patriottismo. O almeno così ce li restituisce il regista Roger Donaldson, nella pellicola tratta dal romanzo di Kurt Vonnegut (uno che al cinema ha dato film come Mattatoio 5 e La colazione dei campioni). Tutto sa di risaputo, di già visto, e l'istrionismo di Pacino, con quell'aria sempre più disfatta da cocainomane dallo sguardo allucinato, è il colpo di grazia a un film inutile.   

venerdì 28 novembre 2003

Il gigante di ferro (The iron giant)

anno: 1999   
regia: BIRD, BRAD  
genere: animazione
Location: Usa
voto: 8

Automobili divorate, tralicci fatti a pezzi, la centrale elettrica messa a soqquadro: in una tranquilla cittadina del Maine, negli States, è arrivato un gigante di ferro la cui dieta è a base di metalli. Nessuno, a parte un bambino, lo vede ma tutti ne parlano. Uno zelante poliziotto a caccia della promozione gli dà la caccia e finisce col mobilitare l'esercito, che - nel tentativo di distruggere il gigante con un missile nucleare - rischia di annientare l'intera cittadina. Ma il gigante è un gigante buono, refrattario alla guerra, che si immola in un sacrificio da kamikaze pur di salvare la vita al piccolo amico che lo ha tenuto nascosto e protetto. Pur essendo privo dei mezzi pirotecnici che caratterizzano i cartoons della Pixar e della Disney, Il gigante di ferro è un riuscitissimo e toccante apologo sull'insensatezza della guerra e la stupidità del pregiudizio. Commovente, divertente, carico di suspense, il film ricavato dal racconto che Ted Hughes scrisse nel 1968 e prodotto dal leader del gruppo rock degli Who, Pete Townshend, rappresenta soprattutto "un forte e sentito appello alla tolleranza" (Liberti).    

lunedì 24 novembre 2003

Condominio

anno: 1991   
regia: FARINA, FELICE 
genere: commedia 
con Carlo Delle Piane, Ottavia Piccolo, Ciccio Ingrassia, Roberto Citran, Nicoletta Boris, Paola Tiziana Cruciani, Riccardo Pangallo, Leda Lojodice, Anna Lelio, Pasquale Anselmo, Renato D’Amore, Freddy Copertone, Guerrino Locatelli, Laura Muccino, Fausta Maria Rigo, Roberto Baratto, Carlo Virzì, Antonio Lubrano 
location: Italia
voto: 7,5

Alla Magliana, un quartiere della periferia romana, un formicaio umano è attanagliato da problemi di ordine quotidiano: la morosità con l'Acea, l'installazione dei citofoni e via dicendo. Un volonteroso ragioniere (Delle Piane) si prende la briga di ridare dignità al condominio, smuovendo la sfiducia dei coinquilini e puntando sulla reciproca solidarietà.
Il soggetto di Paolo Virzì e Felice Farina (sceneggiato con Francesco Bruni e Gianluca Greco) ruota sulla rappresentazione dei microcosmi di quella che una volta veniva chiamata "la ggente de' borgata", giocando la carta del film corale nel quale figure e figurine sono dipinte "con gusto del colore, senza approfondire il tratto ma nemmeno scendere nella macchietta" (Grazzini). Servito da interpreti tutti all'altezza, Condominio è il manifesto dei buoni sentimenti, il segno che - come cantava De Andrè - "dal letame nascono i fior".    

martedì 11 novembre 2003

Mystic river

anno: 2003   
regia: EASTWOOD, CLINT
genere: giallo
con Sean Penn, Tim Robbins, Kevin Bacon, Laurence Fishburne, Marcia Gay Harden, Laura Linney
location: Usa   
voto: 9,5

Tre amici. Tre ragazzini di undici anni. Un giorno, mentre giocano sulla strada di un quartiere operaio di Boston, uno di loro, Dave, viene caricato su un'auto, portato via e seviziato per quattro giorni, fino a quando non riesce a fuggire. 25 anni dopo la figlia di un altro di loro, Jimmy (Penn) viene trovata assassinata. Si chiamava Kate. Sul caso indaga il terzo dei ragazzi di un tempo, Sean Devine (Bacon) e le ricerche - tanto quelle della polizia quanto quelle parallele degli sgherri al servizio di Jimmy - sembrano convergere su due principali indiziati: il ragazzo di Kate, inviso a papà Jimmy, e Dave (Robbins), che nella stessa notte dell'omicidio torna a casa misteriosamente coperto di sangue. Chi è il vero assassino? Finale a sorpresa, tutto da vedere.
Servendosi di un romanzo di Dennis Lehane, il vecchio Clint dirige con mano sicura un film maestoso sul tema dell'innocenza perduta: ciascuno a suo modo, i tre amici di un tempo vivono in un mondo la cui forza propulsiva è data dal reciproco sospetto: tutti diffidano di tutti, i delatori sono in ogni dove e i legami affettivi si sfarinano al minimo cenno di crisi. Narrato in maniera sobria e impeccabile, il film di Eastwood esprime una visione lacerante e nichilista, quella di un grande vecchio del cinema ancora capacissimo di dire la sua su un mondo che gira alla rovescia, come già ci aveva anticipato in quell'altro capolavoro che è Un mondo perfetto. Al Maestro della macchina da presa rende servizio un cast in stato di grazia: che Sean Penn fosse bravissimo lo sapevamo già; che Tim Robbins avesse eccezionali doti mimetiche soprattutto nei ruoli del perdente non è neppure una novità. Ma non si era mai visto recitare tanto bene Kevin Bacon. Tra i tre, un'incredibile gara di bravura.    

martedì 4 novembre 2003

Gente di Roma

regia: 2003       
regia: SCOLA, ETTORE  
genere: commedia  
con Stefania Sandrelli, Arnoldo Foà, Valerio Mastandrea, Fiorenzo Fiorentini, Lola Pagnani, Antonello Fassari, Rolando Ravello, Sabrina Impacciatore, Simona Cianti, Salvatore Marino, Augusto Fornari, Francesco De Gregori, Fiorella Mannoia, Luca Barbarossa, Fabio Ferrari          
location: Italia
voto: 4

Lo aveva fatto, con risultati assai apprezzabili, Federico Fellini. Lo aveva fatto anche Roberto Meddi, in un piccolo-grande film intitolato Ponte Milvio e circoscritto a un quartiere romano. Anche Ettore Scola prova a raccontare la città eterna con un film a cavaliere tra fiction e documentario, nel quale la macchina da presa non esce dal perimetro del centro capitolino, negando l'esistenza delle periferie pur evitando la tentazione dell'oleografia. Scorci della città ripresi a bordo dell'autobus, Aziende Sanitarie Locali, sezioni di partito, la grande manifestazione del 14 settembre 2002 contro la legge Cirami e immagini di barboni che solidarizzano si alternano a momenti di fiction: un uomo che non confessa alla moglie di essere stato licenziato; un altro che va a trovare la sua ex; una madre che perde il figlio durante una manifestazione (lo ritrovano De Gregori e la Mannoia!); un vecchio in procinto di andare in un ospizio; un giornalista che fa un'inchiesta sui romani; un trentenne che ascolta le voci dei morti al Verano. La confezione ne esce penalizzata da un eccesso di discontinuità, messa a nudo dall'incertezza dei movimenti della macchina da presa e dall'approssimazione del montaggio, che non riesce a dare la giusta fluidità nel passaggio da una scena all'altra. A Gente di Roma, girato in digitale, manca la capacità di cogliere l'ethos dei romani. Il copione che il regista ha scritto con Paola e Sofia Scola è affettuoso ma incapace persino di sfiorare la dimensione socioantropologica della città e dei suoi abitanti. Da un'idea interessante ne esce un'occasione sprecata, con molti episodi addirittura imbarazzanti (quello con la Sandrelli, inspiegabile, e quello girato al Verano). Ma la presenza e il pezzo di bravura di un immenso Arnoldo Foà vale, da sola, il prezzo del biglietto.