giovedì 29 agosto 2002

Mimic

anno: 1997       
regia: DEL TORO, GUILLERMO  
genere: horror  
con Mira Sorvino, Jeremy Northam, James Brolin, Giancarlo Giannini, Charles S.Dutton, Alexander Goodwin, Alix Koromzay, F.Murray Abraham                
location: Usa
voto: 5  

A New York una colonia di insetti giganti, frutto di rapidissime mutazioni ottenute in laboratorio, sta seminando il panico tra l'ignara popolazione locale. La biologa Susan Tyler (Sorvino) e suo marito (Brolin) si avventurano nei reticoli della metropolitana per scovare l'intera colonia e distruggerla.
Basato sul racconto omonimo di Donald A.Wollheim e sceneggiato da Matthew Robbins (già con Spielberg in Sugarland Express) e Guillermo del Toro, Mimic è la versione claustrofobica, urbana e aggiornata ai temi attualissimi della bioetica del più noto Alien. Le creature protagoniste del film, che assumono sembianze vagamente umane (da questo deriva il titolo), sono il frutto della troppa fantasia che circola nei laboratori scientifici, da pagare al prezzo di qualche vita umana    

The experiment

anno: 2002       
regia: HIRSCHBIEGEL, OLIVER   
genere: thriller   
con Moritz Bleibtreu, Christian Berkel, Justus Von Dohnanyil   
location: Germania
voto: 5   

Per 4000 marchi tedeschi a testa, 20 volontari, tutti maschi, vengono reclutati per un esperimento che dovrebbe durare due settimane. 8 di loro, a sorteggio, giocheranno il ruolo degli agenti di custodia, mentre i rimanenti 12 dovranno impersonare i detenuti. Dopo un paio di giorni, a causa delle intemperanze di un giornalista che si è infiltrato nell'esperimento (Bleibtreu), le cose cominciano a degenerare. Gli agenti - a dispetto dei diktat imposti dall'équipe di ricerca - cominciano a menare le mani e al quinto giorno la situazione precipita al punto che ci scappano anche un paio di morti.
Il film del tedesco Hirschbiegel prende spunto dal celebre esperimento condotto a Stanford dal ricercatore statunitense Philip Zimbardo, mirato a valutare il potenziale di aggressività insito nell'uomo. Lo spunto - che coniuga afflato scientifico e vogue da Grande Fratello - sulla carta sembra funzionare. Il film, tuttavia, pecca tanto nell'innestare un'inutile divagazione sentimentale sulla trama, quanto nel preoccuparsi talmente tanto di risultare spettacolare a tutti i costi da diventare inverosimile. Lo scienziato che gestisce l'esperimento sembra interpretare invece la parte di un kapò senza scrupoli, mosso soltanto da interessi personali ed insensibile al destino delle sue cavie e l'efferatezza delle scene - a tratti di una ferocia insopportabile - sembra motivata soltanto dall'imperativo di alzare al massimo la dose adrenalinica del film.    

mercoledì 28 agosto 2002

Canicola

anno: 2001       
regia: SEIDL, ULRICH   
genere: grottesco   
con Maria Hofstätter, Alfred Mrva, Erich Finsches, Gerti Lehner, Franziska Weiss, Renè Wanko, Claudia Martini, Victor Rathbone, Christian Bakonyi, Christine Jirku, Victor Hennemann, Georg Friedrich            
location: Austria
voto: 6   

La canicola estiva mette a nudo - in senso letterale ma anche metaforico - un'umanità austriaca alienata, bolsa, triviale, belluina, ritratta con occhio algido e inquadrature di geometrica perfezione da un regista che ne enfatizza l'obbrobriosità attraverso la rappresentazione di corpi tozzi, deformi, rugosi, caratterizzati da una sgradevolissima pinguedine. Un'autostoppista disturbata e logorroica, una coppia di separati in casa, un vedovo con la sua governante, un venditore di impianti antifurto, una cubista col suo fidanzato e una coppia di erotomani intrecciano le loro esistenza nervose in un film a tratti prolisso, demenziale, spesso brutale, persino ributtante, percorso dall'ansia collettiva per una sessualità estrema, morbosa, vissuta come capriccio esistenziale.
Il film dell'esordiente Seidl è come un'opera di Ciprì e Maresco elevata all'ennesima potenza: può indignare il suo cinico sguardo posato su quest'umanità maniacalmente ossessiva; può attrarre la distaccata analisi sociologica con la quale guarda il mondo con un iperrealismo che non ha bisogno di attingere alla fantasia.    

lunedì 19 agosto 2002

Training day

anno: 2001       
regia: FUQUA, ANTOINE  
genere: poliziesco  
con Denzel Washington, Ethan Hawke, Scott Glenn, Tom Berenger, Harris Yulin, Raymond J.Barry, Cliff Curtis, Dr.Dre, Snoop Dogg, Macy Gray, Charlotte Ayanna, Eva Mendes, Nick Chinlund, Jaime P.Gomez, Raymond Cruz, Noel Guglielmi          
location: Usa
voto: 5

Jake Hoyt (Hawke) è al suo primo giorno nell'antinarcotici della Polizia di Los Angeles, dove spera di riuscire a fare carriera. La sua iniziazione avviene con un pluridecorato agente nero, Alonzo (Washington), rozzo e dai modi sbrigativi, che "ha reso ancora più violento il braccio della legge" (Gervasini). Affascinato sulle prime dal suo mentore, Jake non tarda a capire che Alonzo lo sta usando per una intricata e squallida resa dei conti con un boss della malavita. Il suo primo "giorno di addestramento" sarà terribile.
Scritto da David Ayer, Training day non si discosta dagli stereotipi di genere: racconto poliziesco e trama gialla sono saldati ad una massiccia dose di violenza e adrenalina ma il polpettone sa di già visto (Terzo grado di Lumet, tanto per citarne uno, racconta una storia assai simile) e non va oltre un corrivo sermone etico contro la corruzione della polizia. Grande interpretazione di  Washington.    

sabato 17 agosto 2002

Chi si ferma è perduto

anno: 1960   
regia: CORBUCCI, SERGIO    
genere: comico    
con Totò, Peppino De Filippo, Aroldo Tieri, Luigi De Filippo, Alberto Lionello, Alberto Talegalli, Angela Portaluri, Mario Castellani, Lia Zoppelli, Jaqueline Pierreux, Renzo Palmer    
location: Italia
voto: 6,5    

Due funzionari di un'azienda partenopea di spedizioni si contendono la poltrona dopo la morte del loro capufficio. Tra tiri mancini e colpi bassi d'ogni tipo, finiranno per venire esiliati in Sardegna dopo la consueta girandola di qui-pro-quo.
La materia prima di una delle coppie meglio assortite della comicità nostrana - Guardalavecchia e Colabona, al secolo Totò e Peppino - viene elaborata ad arte dai due comici, nonostante un copione (scritto da Bruno Corbucci, Giovanni Grimaldi, Mario Guerra, Luciano Martino con la collaborazione di Dino Di Palma) non proprio irresistibile.    

giovedì 15 agosto 2002

La balia

anno: 1999       
regia: BELLOCCHIO, MARCO   
genere: drammatico   
con Fabrizio Bentivoglio, Valeria Bruni Tedeschi, Maya Sansa, Jacqueline Lustig, Pier Giorgio Bellocchio, Gisella Burinato, Elda Alvigini, Eleonora Danco, Fabio Camilli, Michele Placido   
location: Italia
voto: 7   

In una Roma di inizio '900 percorsa da agitazioni libertarie, lo psichiatra Ennio Mori (Bentivoglio) deve fare i conti con i capricci della moglie Vittoria (Bruni Tedeschi), che rifiuta di allattare il bambino appena avuto costringendo il marito a reclutare una balia (Sansa), un'analfabeta compagna di un sovversivo. Ben presto, alla ripulsa verso il bambino Vittoria aggiunge la gelosia per la balia, che la spinge ad allontanarsi dalla grandissima casa.
Liberamente ispirato all'omonima novella di Luigi Pirandello, il copione di Bellocchio e Daniela Ceselli mette in scena alcuni dei temi cari al regista: se a fare da figura ci sono quelli dell'incapacità di comunicare sentimenti ed emozioni e la dialettica tra apparenza e realtà, sullo sfondo lampeggiano quelli della psichiatria, dell'autorità, della rivolta e della turbolenza dei rapporti familiari. Vibrato interamente su toni intimistici che esaltano l'espressività degli attori e squarciato dall'impeto improvviso che la macchina da presa cattura non appena varca la porta di casa Mori, La balia riesce a raccontare magistralmente l'ineffabilità dei sentimenti, pur lasciando quel senso di incompiutezza tipico dello stile di Bellocchio. La recitazione di Bentivoglio è così esageratamente perfetta da valere da sola la visione del film. Globo d'oro 1999 (stampa estera) a Maya Sansa come rivelazione dell'anno e alla fotografia di Giuseppe Lanci.    

sabato 10 agosto 2002

Il ragazzo selvaggio (L’enfant sauvage)

anno: 1969   
regia: TRUFFAUT, FRANCOIS   
genere: drammatico   
con Jean-Pierre Cargol, Françoise Seigner, François Truffaut, Paul Villè, Pierre Fabre, Jean Dastè   
location: Francia
voto: 8   

Nell'estate del 1798 un ragazzo selvaggio (Cargol) viene ritrovato tra i boschi di Francia. Uno scienziato (Truffaut, qui per la prima volta nei panni di attore) lo porta nella propria casa, convinto di potere studiare su di lui i processi di apprendimento. Ma il compito sarà ben più difficile del previsto.
Tratto da una storia vera, il film di Truffaut indaga sulla dialettica tra natura e cultura cogliendo molte delle sfumature del caso. A tratti didascalico, a tratti poetico, Il ragazzo selvaggio rappresenta una delle rare escursioni del regista transalpino fuori dal tema delle dinamiche amorose. Sceneggiatura e adattamento di Truffaut e Jean Gruault dal lavoro di Jean Itard, che pare ebbe influenza sui metodi di Maria Montessori. Il bianco e nero della pellicola è di Nestor Almendros.    

venerdì 9 agosto 2002

Il villaggio dei dannati (Village of the damned)

anno: 1960       
regia: RILLA, WOLF    
genere: fantascienza    
con George Sanders, Barbara Shelley, M.Gwynn, L.Naismith, J.Phillips, R.Vernon, J.Laird, R.Warner, T.Heathcote, M.Stephens, C.Mitchell, K.Pyott, J.Stuart, B.Archand, S.Robins, Peter Vaughan, T.Bowman, S.Richards, R.Greenwood, S.Long, P.Buck, A.Archdale                
location: Regno Unito
voto: 7    

Nell'immaginario villaggio di Midwich, in Inghilterra, la popolazione locale è psicologicamente sottomessa da un gruppo di ragazzini, partoriti dalle donne locali in occasione di un'invasione extraterrestre che ha lasciato tutti in stato di catatonia. Uno scienziato autoctono (Sanders) vorrebbe farne oggetto di studio, ma quando i delitti compiuti dai ragazzini non sono più imputabili al caso, decide di fare harakiri per evitare che questi colonizzino il pianeta.
Sceneggiato da Stirling Silliphant, Wolf Rilla e George Barclay e basato sul romanzo The Midwich cuckoos (I figli dell'invasione) di John Wyndham, il film di Rilla è un thriller psicologico in linea con una lettura fobica dei rapporti con possibili altre forme di vita, alla stregua de L'invasione degli ultracorpi e La guerra dei mondi. Originale nella scelta di assegnare ai bambini (tutti capacissimi di espressioni incredibilmente torve) un ruolo sgradevole, Il villaggio dei dannati richiama i temi del conflitto tra etica e scienza e quello marcatamente psicosociologico dei gruppi di appartenenza. John Carpenter ne ha fatto un remake nel 1995.