regia: RISI, MARCO
genere: grottesco
con Monica Bellucci, Alessandro Haber, Francesca D’Aloja, Marco Giallini, Ricky Memphis, Giorgio Tirabassi, N.Tulli, Piero Natoli, M.Mazzotta, Claudio Santamaria, Beppe Fiorello, Adriano Pappalardo, G.Ferreri, Maria Monti, Iva Zanicchi, Angela Finocchiaro, F.Virgili, Ludovica Modugno, R.Rossi
location: Italia
voto: 3
35 anni dopo l'antologia di istantanee paterne, Risi junior propone un aggiornamento de I mostri in chiave pulp-fumettistica, con una rassegna delle oscenità dell'Italia di fine millennio. Partendo dal romanzo dello scrittore "cannibale" Niccolò Ammaniti (Fango), che ha anche collaborato col regista alla sceneggiatura, Risi ambienta il film in un condominio ubicato nella zona borghese della via Cassia, a Roma. I sei episodi che fanno da filo conduttore del film si intersecano in continuazione, caratterizzati da una partenza in sordina in vista dell'esplosione della mezzanotte dell'ultimo giorno dell'anno. Monica Bellucci (che compensa la recitazione bovina con un generoso nudo integrale) è la mogliettina tradita di un professionista che finisce trapassato da un fucile subacqueo insieme all'amante (Francesca D'Aloja). Anche Alessandro Haber è impantanato in una storia di tradimenti. Con la scusa di passare l'ultimo dell'anno in una cena di lavoro, si svincola dalla moglie (Angela Finocchiaro) per trascorrere la nottata a fare giochini sadomaso. Poi ci sono gli apostoli dello sballo. Ludovica Modugno è alcoolizzata da quando i khmer rossi gli hanno rapito il marito, che annuncia il proprio ritorno dopo dieci anni. Il figlio della portinaia Iva Zanicchi sballa con hascisc, coca e solventi. Anche chi vorrebbe starsene in pace è costretto alla guerra di fine millennio. Piero Natoli ha appena ricevuto gli accessori per la sua auto d'epoca dai suoi cari, ma se la vede distruggere in pochi minuti. Beppe Fiorello fa il gigolò per un'anziana signora che muore per una scarica elettrica facendosi il bagno. E nel frattempo Ricky Memphis e i suoi due compagni svaligiano uno studio legale.
Confusionario, caricaturale, volutamente stomachevole e cannibalesco (la scena in cui la D'Aloja raccoglie il proprio vomito è davvero troppo anche per gli stomachi più resistenti...), L'ultimo capodanno è un film velleitario e compiaciuto, ennesimo tassello di un mosaico che, alla fine degli anni novanta (Carogne, Escoriandoli, Consigli per gli acquisti e I buchi neri), lascia emergere un desolante pulp all'italiana.
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