domenica 7 dicembre 2008

The Millionaire (Slumdog Millionaire)

anno: 2008   
regia: BOYLE, DANNY
genere: drammatico
con Dev Patel, Anil Kapoor, Saurabh Shukla, Rajendranath Zutshi, Jeneva Talwar, Freida Pinto, Irfan Khan, Azharuddin Mohammed Ismail, Ayush Mahesh Khedekar, Sunil Kumar Agrawal, Jira Banjara, Sheikh Wali, Mahesh Manjrekar, Sanchita Couhdary, Himanshu Tyagi, Sharib Hashmi, Virendra Chatterjee, Feroz Abbas Khan, Virender Kumar, Devesh Rawal, Rubiana Ali, Ankur Vikal, Uday Chopra, Chirag Parmar, Nazneen Shaikh, Farzana Ansari, Anupam Shyam, Salim Chaus, Singh Shera Family, Harvinder Kaur, Narendra Singh Bhati, Tanay Chheda, Ashutosh Lobo Gajiwala, Satya Mudgal, Janet de Vigne, William Relton, David Gilliam, Mia Drake, Kinder Singh, Christine Matovich Singh, Thomas Lehmkuhl, Siddesh Patil, Najma Shaikh, Saeeda Shaikh, Alka Satpute, Tabassum Khan, Tanvi Ganesh Lonkar, Sitaram Panchal, Nigel Caesar, Ajit Pandey, Kedar Thapar, Amit Leonard, Rajesh Kumar, Sagar Ghopalkar, Pradeep Solanki, Abdul Hamid Sheikh, Dheeraj Waghela, Arfi Lamba, Taira Colah, Varun Bagri, Ankur Tewari, Anjum Sharma, Madhur Mittal, Sarfaraz Khan, Syed Fazal Hussain, Umar Khan, Imran Hasnee, Homai Billimoria, Udayan Baijal, Sandeep Kaul, Rufee Ahmed, Rhea Lawyer, Deepali Dalvi, Anisha Nagar, Farrah Shaikh, Mamta Sharma, Neha M. Khatarawalla, Tanya Singh, Anand Tiwari, Faezeh Jalali, Meghana Jhalani, Rupali Mehra, Anju Singh, Saurabh Agarwal
location: India   
voto: 8,5

Come fa il diciottenne Jamal (Patel), che ha sempre vissuto nella baraccopoli di Bombay, a conoscere le risposte a tutte quelle domande, al punto da vincere una montagna di rupie? Se lo chiede un funzionario di polizia la sera in cui Jamal andrà a giocarsi al quiz televisivo la cifra più alta che la televisione di stato indiana abbia mai elargito. Le risposte di Jamal non vengono dai libri, ma da una terribile esperienza di vita.
Se i Millions non avevano portato fortuna in patria a Danny Boyle, con The millionaire l'estroso regista britannico si rifà del flop del film diretto 3 anni prima con tanto di interessi. Il film è un omaggio fin tropo esplicito a Bollywood, giocato com'è sul racconto epico, la storia d'amore raccontata come una favola e persino l'immancabile balletto, fortunatamente relegato ai titoli di coda (ma dietro la macchina da presa si alterna anche un regista del posto, Loveleen Tandan). Di primo acchito si potrebbe pensare che il film sia piuttosto corrivo. Boyle invece lo innerva invece di trovate originali, lo costruisce con uno schema che ricorda quello de I soliti sospetti e colloca al centro del racconto una figura a metà strada tra un Candide volteriano e il Forrest Gump di Zemeckis. Le rimanenti magie sono affidate al talento visionario di Boyle: inquadrature sghembe, effetto stroboscopico, montaggio da perfetto story-board e uso del fish-eye: tutto a servizio di una struttura narrativa palpitante che non rinuncia alle esagerazioni tipiche del regista di Trainspotting.    

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