mercoledì 27 dicembre 2006

Domenica

anno: 2000   
regia: LABATE, WILMA 
genere: drammatico 
con Claudio Amendola, Domenica Giuliano, Annabella Sciorra, Rosalinda Celentano, Valerio Binasco, Peppe Servillo, Jessica Maresca, Giuseppe Incoronato, Luana Sarno 
location: Italia   
voto: 4

A Napoli il commissario Sciarpa (Amendola), gravemente malato, è al suo ultimo giorno di lavoro. Lo aspetta l'ingrato compito di accompagnare all'obitorio la tredicenne Domenica (Giuliano), che vive in un istituto di suore, per il riconoscimento di quello che probabilmente è stato il suo stupratore. Dapprima diffidente, Domenica nel corso della giornata finisce col legarsi al commissario, vedendone una figura paterna sostitutiva.
Afasico e statico, il cinema low-cost di Wilma Labate si sofferma soprattutto sull'incisione a tutto tondo dei caratteri: il personaggio di Amedola, sfibrato ma ancora determinatissimo, e quello della ragazzina, palpitante e sincero. Ma una sceneggiatura (scritta da Sandro Petraglia, Wilma Labate e Sandro Roberti) che sembra andare a braccio è troppo poco per un film con pretese da cinema d'autore.
Nella colonna sonora, composta da Paolino Dalla Porta con la partecipazione di Paul McCandless e Antonello Salis, compare anche la splendida Conference of the birds di Dave Holland.    

lunedì 25 dicembre 2006

Little Miss Sunshine

anno: 2006   
regia: DAYTON, JONATHAN * FARIS, VALERIE  
genere: commedia  
con Greg Kinnear, Toni Collette, Steve Carell, Alan Arkin, Abigail Breslin, Paul Dano, Beth Grant, Justin Shilton, Julio Oscar Mechoso, Brenda Canela, Jill Talley, Marc Turtletaub, Steven C. Parker, Alissa Anderegg, Jerry Giles, Nicole Stoehr, Sydni Stevenson-Love, Shane Murphy, Destry Jacobs, Maliah Hudson, Kristen Holaas, Brenae Bandy, Cambria Baird, Alexandria Alaman, Matt Winston, Lauren Yee, Annabelle Roberts, Lindsey Jordan, Brittany Baird, Mel Rodriguez, John Walcutt, Paula Newsome, Geoff Meed, Chuck Loring, Lauren Shiohama, Casandra Ashe, Joan Scheckel, Mary Lynn Rajskub, Wallace Langham, Dean Norris, John Walcutt, Bryan Cranston, Gordon Thomson  
location: Usa
voto: 6,5

Partono in sei, quelli della famiglia Hoover, alla volta della California, dove si terrà il concorso di "Little miss sunshine", al quale la piccola Olive, sotto gli auspici del nonno, desidera da tempo partecipare. Stavolta l'eterno sogno americano - raccolto nella ossessiva regola dei 9 passi di papà Richard (Kinnear) - si infrange contro un mito della frontiera assai meno accogliente del previsto: il nonno muore strada facendo; il 15enne Dwayne scopre di dover rinunciare alla sua massima aspirazione, quella di guidare i jet; il papà vede naufragare ogni speranza di pubblicazione di un suo libro; lo zio, studioso di letteratura con aspirazioni suicide, deve fare i conti col proprio passato mentre mamma Sheryl (Collette) fatica a tenere in piedi la barca. Ci penserà la piccola Olive a spiazzare tutti una volta sulla passerella.
Un furgone scassatissimo e un viaggio per riannodare i rapporti è quanto basta ai due registi e coniugi Jonathan Dayton e Valerie Faris per raccontare l'effimero dei sogni di grandezza americani, la relatività della distinzione manichea tra vincenti e perdenti, l'insulsaggine nascosta dietro i falsi miti della televisione. Famiglia e società si specchiano così una nell'altra in una commedia agrodolce con tentazioni moralistiche. Pornografico e agghiacciante lo spettacolo delle lolite trasformate in mostruose vamp, peraltro ripreso dal vero.
Oscar ad Alan Arkin come miglior attore non protagonista e a Michael Arndt per la migliore sceneggiatura originale.    

giovedì 21 dicembre 2006

Ma che ci faccio qui?

anno: 2006   
regia: AMATO, FRANCESCO    
genere: commedia    
con Daniele De Angelis, Paolo Sassanelli, Chiara Nicola, Alina Nedelea, Francesco Brandi, Manuela Ungaro, Gianfranco Barra    
location: Italia
voto: 2    

Bocciato alla maturità, Alessio, 18enne romano, vede andare a monte il progetto di partire in Interail con due amici. Decide di scappare da casa, finisce in un fatiscente stabilimento del litorale laziale gestito da un tipo dalle maniere spicce e decide - dopo varie vicissitudini - di rimanere lì per trasformare il posto in una specie di Rimini del centrosud.
Opera prima realizzata dagli allievi del centro sperimentale, Ma che ci faccio qui è - a partire dal titolo ispirato a Chatwin - un'operetta corriva infarcita di luoghi comuni di ogni genere, diseducativa (il protagonista scempia qualsiasi bene pubblico per scriverci "Alessio è stato qui", proprio come fanno gli adolescenti di oggi, incapaci di recepire il senso della collettività), rozza, con un livello di recitazione amatoriale. E poi non se ne può più di questi epigoni di Muccino, capaci di raccontare soltanto esami di maturità, occupazioni, ultimi baci e incomunicabilità tra genitori e figli.    

domenica 10 dicembre 2006

Il paradiso può attendere (Heaven can wait)

anno: 1978   
regia: BEATTY, WARREN * HENRY, BUCK    
genere: commedia fantastica    
con Warren Beatty, James Mason, Julie Christie, Vincent Gardenia, Dyan Cannon, Charles Grodin, Jack Warden, Joseph Maher, Buck Henry, William Sylvester, John Randolph, Keene Curtis, R.G. Armstrong, Hamilton Camp, Dolph Sweet    
location: Usa
voto: 10    

Giunto sulla Terra per rimediare all'errore di un novellino che ha espropriato anzitempo un campione di football (Beatty) del proprio corpo, un alto funzionario del paradiso (Mason) fa reincarnare l'asso sportivo in un magnate della finanza per poi farlo tornare nei panni di un altro campione. Inevitabili gli equivoci: il plutarca cambia abitudini e maniere, spiazza tutti, si dà al football e si innamora della bella paladina dei diritti di una comunità contro il nucleare (Andrews).
Remake de L'inafferrabile signor Jordan, che nel 1941 regalò ad Alexander Hall un meritato premio Oscar per la sceneggiatura, il film si muove magnificamente tra commedia degli equivoci, messaggi ecologisti e un socialismo spicciolo ma divertente. Si ride moltissimo e il messaggio che tutti abbiamo una seconda possibilità è ritagliato a misura sul pubblico americano.    

sabato 9 dicembre 2006

Cane di paglia (Straw dogs)

anno: 1971   
regia: PECKINPAH, SAM 
genere: thriller 
con Dustin Hoffman, Susan George, Peter Vaughan, T.P. McKenna, Del Henney, Jim Norton, Donald Webster, Peter Arne, Cherina Mann, Ken Hutchison, David Warner, Sally Thomset, Michael Mundell, Colin Welland, Len Jones, Robert Keegan, June Brown, Chloe Franks 
location: Regno Unito
voto: 8,5

Per approfondire i suoi studi, un professore americano di matematica (Hoffman) si trasferisce con la moglie in un'isolata casa della Cornovaglia. La donna diventa ben presto l'oggetto del desiderio dei bulli di paese i quali, dopo avere impiccato il gatto della coppia e stuprato la donna, non contenti danno l'assedio all'abitazione per linciare lo scemo del paese che si è rifugiato proprio lì. Subiranno una vendetta di proporzioni omeriche.
Con lo stile che gli è proprio, asciutto e aspro, Peckinpah firma un lungometraggio di sapore hobbesiano dove l'odio serpeggia a tutti i livelli. Ambiguo nel messaggio e vagamente fascistoide nei contenuti, Cane di paglia è però un thriller che cresce minuto dopo minuto e che sembra volerci dire che nella lotta per la sopravvivenza la testa supera i muscoli. Hoffman in stato di grazia.    

domenica 3 dicembre 2006

Quando l'amore brucia l'anima (Walk the line)

anno: 2006   
regia: MANGOLD, JAMES  
genere: biografico  
con Joaquin Phoenix, Reese Witherspoon, Ginnifer Goodwin, Robert Patrick, Shelby Lynne, Dan Beene, Lucas Till, Ridge Canipe, Hailey anne Nelson, Dallas Roberts, Dan john Miller, Tyler Hilton, Waylon Payne, Shooter Jennings, Sandra ellis Lafferty, Clay Steakley, Larry Bagby, Jeff Bailey, Shane Bowen, Davielle Boyce, Natalie Canerday, Brian Deas, Kerris Dorsey, Wyatt Entrekin, J.d. Evermore, Glenn alan Gardner, Rhoda Griffis, Ross Harkins, Victoria Hester, Johnny Holiday, Helen Ingebritsen, Micheal Ingersal, Clare c. Johnson, James Keach, Delaney Keefe, Bob King, Amy Kudela, Jean-paul Mcneely, Dave Mcphail, Tracee mae Miller, Mcghee Monteith, Carly Nahon, Glenda Pannell, James deforest Parker, Deborah Rawlings, Johnathan Rice, J. Allen Scott, Carter Thrower, Danny Vinson, Tim Ware, J.w. Williams, Dolan Wilson  
location: Usa
voto: 9

Vita, tormenti e gioie di Johnny Cash, una delle leggende della country music. Cresciuto in una famiglia contadina dell'Arkansas, perduto il fratello adorato ad appena 12 anni, osteggiato da un padre dispotico, con pertinacia Johnny riuscì ad affermare la sua musica. Il bellissimo film di James Mangold racconta uno spicchio di quella splendida traiettoria, tra i successi degli anni Cinquanta, l'affermazione definitiva dei Sessanta, le beghe con una moglie davvero insopportabile, l'arresto, il concerto al penitenziario di Fulsom, le droghe e, sopra ogni cosa, quella passione costante nei riguardi di June Carter, donna straordiariamente brillante e intelligente, compagna di palco per anni e poi anche nella vita. I due morirono a pochi mesi uno dall'altra, nel 2003. Joaquin Phoenix e Reese Witherspoon - che cantano con le loro incredibili voci - sono davvero da standing ovation: non a caso a loro sono andati i Golden Globe come migliori attori. Il film ha anche vinto il Golden Globe per musical/commedia e la Witherspoon si è aggiudicata un meritatissimo premio Oscar.

martedì 28 novembre 2006

Flags of our fathers

anno: 2006       
regia: EASTWOOD, CLINT 
genere: guerra
con Ryan Phillippe, Adam Beach, Jesse Bradford, Jamie Bell, Joseph Cross, Neal McDonough, Paul Walker, Barry Pepper, Jason Gray-Stanford, Matt Huffman, Robert Patrick, Stark Sands, Tom Verica, Ken Watanabe, Gunnarr Baldursson, Judith Ivey, Annette Chéri, Jim Cantafio, John Henry Canavan, Joe Michael Burke, Alex Bickle, Tom Beaver, James E. Ash, Melanie Lynskey, Jóhann G. Jóhannsson, Beth Grant, Pamela Fischer, Hank Fields, Beth Tapper, Grétar Sigurdsson, Angelina Riposta, Topher Rhys, Sean Moran, Jayma Mays, Alessandro Mastrobuono, Grant Linscott, Brian Kimmet, V.J. Foster, Kirk B.R. Woller, Dustin Wilkinson, Myra Turley, Georgiana Jianu, Sigurdur Hilmar Gudjonsson, Björgvin Franz Gíslason, David Foster, Daniel Forcey, Ron Fassler, Brandon DeShazer, Ingimar Björn Davidson, David Hornsby, John Benjamin Hickey, Kevin Chapman 
location: Usa
voto: 5


Compiuto il giro di boa dei settant'anni, il vecchio Clint Eastwood può permettersi di raccontarci qualsiasi cosa con il suo stile personalissimo. In Flags of our fathers le bandiere del titolo sono quelle che un manipolo di soldati piantarono in Giappone durante la durissima battaglia di Iwo Jima. La foto dei sei militari che issano la bandiera divenne una delle immagini belliche più note di tutto il novecento. Eastwood prende spunto da quell'episodio per raccontare la retorica della guerra, il tentativo riuscito di plagiare un popolo stanco di vedere combattere i propri ragazzi. La messa in scena si snoda su diversi piani temporali, guidati dalla voce narrante del figlio di uno dei protagonisti di quella impresa che fu tutt'altro che eroica. Eastwood mette molta carne al fuoco: l'amicizia, le scene di combattimento - una lezione di regia destinata all'immortalità - le pagliacciate kitsch tipicamente americane, i risvolti razzisti nei confronti di uno dei sei "eroi", un nativo americano. Tanto, troppo e troppi talenti (Eastwood alla regia, Haggis - premio Oscar per Crash - alla sceneggiatura e Spielberg alla produzione): una tale mole narrativa che soffoca gli obiettivi del film e finisce col fare la retorica dell'antireterica.
Oscar ad Alan Robert Murray e Bub Asman per il miglior montaggio sonoro.    

giovedì 23 novembre 2006

L'amico di famiglia

anno: 2006   
regia: SORRENTINO, PAOLO  
genere: grottesco  
con Giacomo Rizzo, Fabrizio Bentivoglio, Laura Chiatti, Gigi Angelillo, Clara Bindi, Nicola Grittani, Francesco Grittani, Marco Giallini, Lorenzo Gioielli, Alina Nedelea, Roberta Fiorentini, Geremia Longobardo, Fabio Grossi, Barbara Valmorin, Lorenzo Sorrentino, Giorgio Colangeli, Barbara Scoppa, Elias Schilton, Luisa De Santis, Lucia Ragni  
location: Italia   
voto: 8,5

Convinto di essere una specie di "amico di famiglia" dal cuore d'oro, il sessantenne Geremia (uno stratosferico Giacomo Rizzo, qui alla sua prima prova da protagonista) vive con la madre inferma in una topaia a Sabaudia, sull'Agro Pontino. Si mantiene facendo l'usuraio, è laido e incline a ogni bassezza, verboso, tronfio e apostrofa indistintamente tutti con "fratello caro" o "sorella cara". È così avaro da non voler spendere neppure i soldi per un analgesico, sicché se ne va in giro con una bandana che avvolge delle patate, secondo un rimedio popolare contro il mal di testa. Ha (forse) un solo amico (Bentivoglio), un antieroe solitario da film western che vive in una sorta di eremitaggio in un camper. Sarà lui, insieme a una ragazza volitiva (Chiatti), a dargli la lezione che merita, sottraendogli tutti gli averi.
Fin dalle prime inquadrature Sorrentino - che conferma una particolare attrazione verso i personaggi borderline - squaderna davanti agli occhi dello spettatore tutto il suo talento: Sabaudia viene ritratta da Luca Bigazzi come i quadri di De Chirico e la fantasia del regista spazia intorno all'immaginazione di una metafisica dell'orrore. Ciò che non convince, in questo film sgradevole eppure pieno di fascino, è l'eccesso di stile. Sembra che Sorrentino non abbia fatto che riprendere il suo lavoro precedente - Le conseguenze dell'amore - riscrivendolo in negativo: tanto era laconico il Servillo di quel film, tanto è logorroico Rizzo, che parla sentenziosamente e pontifica su qualsiasi cosa (i dialoghi sono comunque magnifici); in entrambi i film il centro di gravità è il denaro, con la differenza che lì era un mezzo, qui un fine. E poi ci sono la solitudine del protagonista, una storia d'amore impossibile, la bassezza dei tempi in cui viviamo. Gran film, verrebbe da dire, se non fosse che il regista si è fatto prendere la mano da un eccesso di talento e di virtuosismo. I nuovi mostri sono qui. Vengano signori.    

lunedì 13 novembre 2006

A casa nostra

anno: 2006   
regia: COMENCINI, FRANCESCA 
genere: drammatico 
con Valeria Golino, Luca Zingaretti, Giuseppe Battiston, Laura Chiatti, Luca Argentero, Teco Celio, Fabio Ghidoni, Cristina Suciu, Valentina Ludovini, Bebo Storti, Paolo Bessegato, Teresa Acerbis, Elena Bellini    
location: Italia
voto: 7 

"I soldi danno alla testa", dice un'infermiera al suo giovane marito, passato da magazziniere a prestanome per conto di uno speculatore finanziario. I soldi sono il centro di gravità dell'ennesimo film impegnato di Francesca Comencini, nel quale - in una Milano inguardabile - si incrociano le vite di vari personaggi: un capitano di Finanza (Valeria Golino) che sta alle costole del banchiere senza scrupoli (Zingaretti), che ha un'amante con velleità da letterina (Chiatti). La ragazzina per vendetta finisce a letto con il magazziniere, che viene reclutato per un sordida operazione finanziaria. Ma c'è anche l'impiegato a una pompa di benzina che si invaghisce di una prostituta e una coppia anziana, i genitori del ragazzo di cui Valeria Golino è innamorata.
Film corale di stampo altmaniano, a metà strada tra Crash e L'aria serena dell'Ovest, A casa nostra è un'efficace istantanea per raccontare l'Italia dell'inizio del terzo millennio, dove contano denaro e apparenza ma dove continuano a resistere valori e morale. La troppa carne al fuoco (ci sono i temi dei sentimenti, della genitorialità, c'è il risvolto giallo, la prostituzione, le adozioni facili, eccetera) tolgono limpidezza a un film di forte impatto. Da applausi quasi tutto il cast, con la Golino, Zingaretti e Battiston davvero da ovazione.    

martedì 31 ottobre 2006

Babel

anno: 2006   
regia: GONZALEZ INARRITU, ALEJANDRO
genere: drammatico
con Brad Pitt, Cate Blanchett, Gael García Bernal, Koji Yakusho, Rinko Kikuchi, Adriana Barraza, Boubker Ait El Caid, Said Tarchani, Nathan Gamble, Fernandez Mattos Dulce, Paul Terrell Clayton, Mahima Chaudhry, Charlie Matsuo, Barbarella Pardo, Aaron D. Spears, Ivor Shier, James Melody, Elle Fanning, Jamie McBride, Shilpa Shetty, Lynsey Beauchamp
location: Usa   
voto: 10

In Marocco un ragazzino spara per gioco su un autobus di turisti, colpendo una donna americana in crisi coniugale. I figli della coppia sono stati affidati a una tata che, dato il contrattempo, non sa come gestire la necessità di recarsi al matrimonio del figlio, in Messico. Nel frattempo, in Giappone la polizia sta cercando un ricco vedovo professionista che vive con la figlia sordomuta. È a lui che è intestata l'arma con la quale è stata ferita la turista americana.
Quattro storie in quattro posti diversi del mondo, in una babele di linguaggi, situazioni e simboli che la coppia Inarritu-Arriaga, superandosi rispetto ai precedenti, pur magnifici Amores perros e 21 grammi, gestisce con limpidezza esemplare. Sui temi della colpa e del rapporto tra genitori e figli, le due stelle nascenti del cinema mondiale imbastiscono un apologo durissimo di ispirazione biblica (il titolo non è casuale...) col quale ci dicono che è il caso a governare le nostre esistenze. La direzione degli attori è perfetta, lo sfruttamento delle location (il deserto messicano, le montagne marocchine, la metropoli giapponese) davvero esemplare. Ma a colpire sono soprattutto l'uso del sonoro, enfatizzato dai contrasti in soggettiva e oggettiva sulla sordomuta, e la fluidità del montaggio, che a Babel è valso il premio della giuria di Cannes, a fare il paio con quello alla regia conferito a Inarritu. Copione di Guillermo Arriaga. Oscar a Gustavo Santaolalla per la migliore colonna sonora.

venerdì 27 ottobre 2006

The departed - Il bene e il male

anno: 2006   
regia: SCORSESE, MARTIN
genere: poliziesco
con Leonardo DiCaprio, Matt Damon, Jack Nicholson, Mark Wahlberg, Martin Sheen, Ray Winstone, Vera Farmiga, Alec Baldwin, Anthony Anderson, Kevin Corrigan, James Badge Dale, David O'Hara, Mark Rolston, Robert Wahlberg, Kristen Dalton, Shay Duffin, J.C. MacKenzie, Larry Mitchell, Tom Kemp, Zachary Pauliks, Deborah Carlson, Mick O'Rourke, Robert Chan, Saurman Holzemer Peg, John Polce, Mary Klug, John Cenatiempo, Amanda Lynch, Nellie Sciutto, Tracey Paleo, Kevin P. McCarthy, Armen Garo, Conor Donovan, Johnny Cicco, David Conley
location: Usa
voto: 7

Pur di mettere le mani sul boss mafioso Frank Costello (Nicholson), il dipartimento di Polizia di Boston è disposto a far rischiare la vita a un infiltrato (DiCaprio). Il problema è che lo stesso Costello ha un infiltrato nella Polizia (Damon) e che nessuno sospetta di lui. Finale imprevedibile.
Con moltissimo mestiere e poca originalità, Scorsese gira il remake di un recente film di Hong Kong (Infernal Affairs di Wai Keung Lau e Siu Fai Mak), rispolverando i fasti dei gangster movie che gli hanno conferito la meritatissima notorietà internazionale (Mean streets, Quei bravi ragazzi, Casino, Gangs of New York). La tecnica è impeccabile, la direzione degli attori perfetta e l'incastro mirabile. Ma su tutto aleggia un po' di manierismo.
Oscar come miglior film, miglior regia (Martin Scorsese), miglior sceneggiatura non originale (William Monahan) e miglior montaggio (Thelma Schoonmaker).

lunedì 23 ottobre 2006

La sconosciuta

anno: 2006   
regia: TORNATORE, GIUSEPPE  
genere: noir  
con Ksenia Rappoport, Michele Placido, Claudia Gerini, Piera Degli Esposti, Alessandro Haber, Clara Dossena, Ángela Molina, Margherita Buy, Pierfrancesco Favino, Elisa Morucci, Giulia Di Quilio, Pino Calabrese, Paolo Elmo, Simona Nobili, Nicola Di Pinto, Gisella Marengo, Gabriella Barbuti    
location: Italia
voto: 10  

Giunta a Trieste dall'Ucraina, Irena (Rappoport) viene dapprima costretta a battere i marciapiedi, quindi a procreare a ripetizione per fare contenti sia le coppie ricche che vogliono sbrigarsi con le pratiche di adozione scegliendosi anche la madre, sia l'aguzzino "Muffa" (un irriconoscibile Placido), un uomo senza scrupoli e di una malvagità belluina. Stanca di procreare in cambio di pochi soldi e convinta di essersi liberata del suo aguzzino, Irena decide di mettersi sulle tracce della sua ultimogenita. Crede di ritrovarla in Tea, figlia di un'orefice separata dal marito (Gerini). Si fa assumere, diventa una confidente della piccola e, una volta scomparsa la madre e liberatasi definitivamente del suo aguzzino, Irena crede di poter riavere la bambina con sé. Ma la realtà è diversa da come se l'è immaginata e per di più dovrà fare i conti con la giustizia.
Ci sono voluti 6 anni per rivedere il nome di Peppuccio Tornatore in testa ai titoli di un film, dopo il pessimo Malena. Qui il cineasta siciliano non si limita a ribadire la sua netta superiorità tecnica sui colleghi connazionali, ma palesa ance una capacità narrativa impressionante, riuscendo a calibrare il racconto su tre diversi piani narrativi: uno presente, un passato prossimo (la puerpera perennemente incinta) e un passato remoto (Irena innamorata di un ragazzo intenzionato a toglierla dalla strada). Il racconto nerissimo e cupo - con chiare influenze del cinema di Polanski e dell'ultimo Kubrick - evita qualsiasi retorica per rimanere su un piano sempre perfettamente intonato e con più di un momento poetico. Kseniya Rappoport mostra una versatilità impressionante e straordinarie doti recitative, affiancata da un cast di primissimo ordine nel quale è impossibile trovare sbavature. Soltanto la musica di Morricone, a tratti, è sembrata debordante nel tentativo enfatico di accompagnare momenti di tensione che non la richiedevano.    

domenica 22 ottobre 2006

Neil Young - Heart of gold

anno: 2006   
regia: DEMME, JONATHAN
genere: musicale
con Neil Young, Emmylou Harris, Chad Cromwell, Larry Cragg, Anthony Crawford, Karl T. Himmel, Ben Keith, Pegi Young, Jimmy Sharp, Gary W. Pigg, Spooner Oldham, Tom McGinley, Wayne Jackson, Clinton Gregory, Diana DeWitt, Grant Boatwright, Rick Rosas
location: Usa
voto: 8

Nel 2005 il rocker canadese Neil Young fu ospite presso il tempio della musica country a Nashville. Jonathan Demme - già regista di film di gran fama come Il silenzio degli innocenti e Philadelphia - ritrova sia la passione per il rock, che nel 1984 lo portò a dirigere un film-documentario sui Talking Heads, che l'amico che scrisse un brano proprio per Philadelphia.
La regia è discreta, ragionevolmente priva di virtuosismi, ed efficace. Young e il nutrito stuolo dei suoi accoliti sono in gran forma e passano in rassegna gran parte del repertorio dell'album Prairie wind, al quale aggiungono evergreen come I am a child, Harvest moon, Heart of gold, Old man, Needle and the damage done, Comes a time, One of these days per chiudere con un'intensissima versione solitaria di The old laughing lady, a sottolineare quanto la vocalità di Neil Young - a sessant'anni suonati - sia ancora perfettamente intatta.

sabato 23 settembre 2006

Monster

anno: 2004   
regia: JENKINS, PATTY 
genere: drammatico 
con Charlize Theron, Christina Ricci, Bruce Dern, Scott Wilson, Lee Tergesen, Pruitt Taylor Vince, Annie Corley, Marco St. John, Bubba Baker, Marc Macaulay, Brett Rice, Robb Chamberlain, Chandra Leigh, Catherine Mangan, Christian Stokes, Tim Ware, Ed Donovan 
location: Usa
voto: 6

Dopo un'infanzia difficile e uno stupro, Aileen Wuornos (Theron) finisce col fare una prostituta. Conosce la giovane Selby (Ricci), se ne invaghisce e vorrebbe cambiare vita ma non trova di meglio da fare che trasformarsi in una serial killer assetata di vendetta contro l'intero genere maschile. Finirà i suoi giorni nel braccio della morte, per essere giustiziata nel 2002.
L'aspetto più mostruoso del film è la trasformazione fisica di Charlize Theron (15 chili in più, protesi dentaria, rughe e macchie sulla pelle), alla quale l'Oscar per la migliore interpretazione femminile è stato forse attribuito più  per risarcimento che per gli effettivi meriti. La bellissima di film come L'avvocato del diavolo qui acquista le sembianze di Jon Voight e una mimica marcatamente maschile. Dal canto suo, il film - tratto da una storia vera - è didascalico: la regista Patty Jenkins si limita a una spicciolata di considerazioni psicologiche che sarebbero alla portata anche di uno studente di prima media e a continue variazioni sul tema della dialettica tra eros (la prostituzione) e thanatos (gli omicidi in serie). Golden Globe, Orso d'argento e Oscar 2004 a Charlize Theron come migliore attrice.    

giovedì 21 settembre 2006

The constant gardener - La cospirazione

anno: 2006   
regia: MEIRELLES, FERNANDO
genere: thriller
con Ralph Fiennes, Rachel Weisz, Danny Huston, Bill Nighy, Pete Postlethwaite, Hubert Kounde', Daniele Harford, Ben Parker, Archie Panjabi, Keith Pearson, Bernard Otieno Oduor, Damaris Itenyo Agweyu, Packson Ngugi, Donald Sumpter, Eva Plackner, Sidede Onyulo, Richard McCabe, John Keogh, Christopher Okinda, Katherine Damaris, Brigid M. Kakenyi, Nyajima Jial, Chris Payne, Stuart Wheeler, Steenie Njoroge, Lydia M. Manyasi, Andre Leenheer, Ben Gardiner, Dang Wuor Dew, Ann Achan, Chris Lightburn-Jones, Claire Simpson, Edgar Nicholas Rhode, Joe Christopher Rhode, Thomas Chemnitz, Teresa Harder, Rupert Simonian, Jeffrey Caine, Ng'Ang'A Kirumburu, Peter King Nzioki, Ainea Ojiambo, John Moller, Mumbi Kaigwa, Samuel Otage, Donald Apiyo, Jacqueline Maribe, Juliet Aubrey, Nick Reding, John Sibi-Okumu, Gerard McSorley, Anneke Kim Sarnau
location: Usa
voto: 7

Un'attivista per i diritti umani (Weisz) scopre che una casa farmaceutica - dopo avere fiutato un affare colossale per combattere la tubercolosi - ha messo sul mercato un medicinale con gravissimi effetti collaterali. I vertici dell'organizzazione, collusi con il potere politico britannico, la uccideranno facendo passare l'omicidio per un attacco da parte dei predoni. Suo marito (Fiennes), un diplomatico con la passione per il giardinaggio, porta avanti la missione della donna, pagando con la vita la vittoria finale.
Con La cospirazione, il cinema angloamericano torna a parlare delle grandi cause innescate dai metodi spicciativi delle multinazionali: lo avevamo visto in film come Erin Brockovich e Insider. Sullo schermo, il romanzo di John La Carrè acquista toni semidocumentaristici in cui al Kenya e alla sua splendida natura si aggiungono predoni, speculatori, gangster. Un film di genere, con molto mestiere e le giuste aspirazioni etiche. Golden Globe e Oscar 2006 a Rachel Weisz come miglior attrice non protagonista.    

martedì 19 settembre 2006

La stella che non c'è

anno: 2006   
regia: AMELIO, GIANNI  
genere: drammatico  
con Sergio Castellitto, Tai Ling, Angelo Costabile, Hiu Sun Ha, Catherine Sng, Enrico Vanigiani, Roberto Rossi, Xu Chungqing, Wang Biao, Zhao Jianyun, Huang Qinhao, Luo Xiufeng, Tang Xianbi, Wang Lin, Guo Yong, Duan Ping, Ma Qing, Li Zhenduo  
location: Cina, Italia
voto:7,5

Vincenzo Buonavolontà (Castellitto) è il manutentore di un altoforno che un'azienda italiana cede ad una cinese dopo molti anni. Accortosi che l'impianto ha un difetto, Vincenzo intraprende un lungo viaggio in Cina per assicurare agli acquirenti la nuova centralina in sostituzione di quella difettosa. Accompagnato da una interprete incontrata in Italia, Vincenzo girerà inutilmente alla ricerca dell'impianto, al tempo stesso scoprendo una realtà inimmaginabile.
La Cina vista con gli occhi di Gianni Amelio e la splendida fotografia di Luca Bigazzi non è mai stata così vicina: un arcipelago di contraddizioni, una ridda di contrasti tra natura e cultura, ricchezza e miseria, palazzi stratosferici e abitazioni sullo standard di Corviale. Quello di Amelio è un racconto morale esente da qualsiasi moralismo sul tema della responsabilità come pista verso il ritrovamento di se stessi.
Un Castellitto di impressionante bravura si è aggiudicato a Venezia la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile.    

domenica 17 settembre 2006

Amatemi

anno: 2005   
regia: DE MARIA, RENATO
genere: drammatico
con Isabella Ferrari, Pierfrancesco Favino, Donatella Finocchiaro, Branko Djuric, Marco Giallini, Giampaolo Morelli, Marco Cocci, Camilla Filippi, Max Mazzotta, Iaia Forte, Valerio Mastandrea, Tommaso Ragno, Mino Manni, Paolo Calabresi, Fabrizio Rogano, Bruno Torrisi, Leonardo Treviglio, Raffaella Del Rosario, Valerie Erken, Caterina Silva, Daniele Sinigallia, Margherita Rami, Stefano Questorio, Roberto Matteoni, Albertina Malferrari, Dany Greggio, Fred Kuwomu, Monica Dugo, Paolo Casiraghi    
location: Italia
voto: 3

Dopo 15 anni di matrimonio, Nina (Ferrari), impiegata in un centro commerciale di Riccione, viene piantata dal marito (Favino), stanco di una relazione arrivata al capolinea. E Nina che fa? Comincia a scopare a raffica. Tra le sue cosce hanno alloggio il coach di una squadra di basket (Djuric), un disc-jockey (Mastandrea), un istruttore di jogging (Morelli), un uomo che le ha dato un passaggio in macchina (Giallini), un ladro di libri (Cocci).
De Maria, che all'attivo aveva un buon film come Hotel paura e un'opera azzardata come Paz!, cuce su misura un apologo sulla sua musa e compagna Isabella Ferrari. Il copione scritto con Doriana  Leondeff e Francesco  Piccolo non va oltre la comicità involontaria e a poco servono velleitarie voci fuori campo e richiami cinematografici colti (La prima notte di quiete di Valerio Zurlini). Cast davvero sprecato per un film condito da karaoke a go-go e con una colonna sonora infarcita da hit d'antan. De Maria ha contratto la sindrome Moretti?    

venerdì 15 settembre 2006

The Queen - La regina

anno: 2006       
FREARS, STEPHEN  
genere: biografico  
con Helen Mirren, Michael Sheen, James Cromwell, Sylvia Syms, Alex Jennings, Helen McCrory, Roger Allam, Tim McMullan, Paul Barrett, Forbes KB, Gavin Park, Stephen Samson, Christopher Fosh, Elliot Levey          
location: Regno Unito       
voto: 6

Dopo una vita passata sul trono del regno inglese, nel 1997 la regina Elisabetta conobbe il suo momento più difficile: mentre i laburisti tornavano al governo con Tony Blair dopo circa tre lustri, la tragica morte a Parigi della principessa Diana, invisa da tempo all'entourage reale, costò alla regina il risentimento del popolo.
Con stile documentaristico ed estremamente asciutto, Stephan Frears racconta quei giorni e le ansie che li accompagnarono, l'incertezza sul da farsi, l'opportunità di indulgere alle istanze popolari a dispetto delle irrinunciabili regole di etichetta che si impongono rigidamente alla vita di palazzo. Il film di Frears si sofferma proprio su questo aspetto, mostrando la vita di una donna sacrificata ai cerimoniali, alle convenzioni, a una disciplina serrata in aperto conflitto con le aperture alla modernizzazione che il Regno Unito andava conoscendo proprio a quell'epoca. Gli attori, insolitamente per un film britannico, sono il punto debole del film, a dispetto della coppa Volpi che Helen Merril si è aggiudicata a Venezia: da Blair al principe Carlo, sonno tutti davvero troppo caricaturali. La Merrill ha anche vinto l'Oscar come miglior attrice protagonista.    

giovedì 14 settembre 2006

Assault on Precinct 13

anno: 2005   
regia: RICHET, JEAN-FRANCOIS    
genere: poliziesco    
con Ethan Hawke, Laurence Fishburne, John Leguizamo, Maria Bello, Ja Rule, Drea De Matteo, Matt Craven, Aisha Hinds, Gabriel Byrne, Brian Dennehy, Kim Coates, Sasha Roiz, Currie Graham, Colin Glazer, Fulvio Cecere    
location: Usa
voto: 6    

Al distretto di polizia numero 13 di Detroit sono tutti in attesa di festeggiare il capodanno. Proprio all'ultimo momento arriva una grana: una tormenta di neve ha infatti costretto un furgone blindato con alcuni detenuti a bordo a sostare proprio presso quel distretto. Tra gli ammanettati c'è anche un boss della criminalità (Fishburne) che dovrà testimoniare a un processo, rivelando la collusione con alcuni poliziotti. È per questo che nottetempo scatta l'agguato: un commando di teste di cuoio armate fino ai denti fa irruzione presso il distretto, confidando di fare una carneficina e di addossare la colpa agli uomini del boss. Ma le cose non vanno secondo i piani, il sergente Roenick (Hawke) decide di affidare armi e munizioni anche ai detenuti pur di difendersi e alla fine ne uscirà miracolosamente vivo.
Assault on precinct 13 è il remake di un poliziesco ultraviolento che John Carpenter diresse negli anni '70 (Distretto 13: le brigate della morte), che a sua volta era un tributo a Un dollaro d'onore di Howard Hawks: rispetto ai suoi progenitori, il film diretto da Richet ha meno mistero e poca capacità innovativa. C'è invece molto mestiere - col consueto mix di azione, melodramma, sentimentalismo e psicanalisi - ma alla fine non si va granché oltre la conta dei morti. Un casting assai indovinato e l'azione incalzante danno comunque nerbo al film.    

sabato 9 settembre 2006

Nell'anno 2002 di nostra vita io, Francesco Guccini...

anno: 2002   
regia: CONVERSANO, FRANCESCO * GRIGNAFFINI, NENE   
genere: musicale   
con Francesco Guccini   
location: Italia
voto: 6,5   

Francesco Guccini racconta le proprie radici, tra la vita contadina sull'appennino tosco-emiliano, la Bologna delle osterie e le sue attività di cantautore e di scrittore.    

mercoledì 6 settembre 2006

Old boy

anno: 2005   
regia: CHAN-WOOK, PARK  
genere: horror  
con Choi Min-Sik, Yoo Ji-Tae, Gang Hye-Jung, Yun Su-Kyeong, Oh Dal-Su, Kim Su-Hyeon, Park Myeong-Shin, Lee Seung-Ji, Ji Dae-Han, Yun Jin-Seo, Kim Byeong-O  
location: Corea del Sud
voto: 1

Oh Dae-su viene rapito e murato in una stanza per 15 anni. Dopo essere riuscito a fuggire, cerca di capire chi possa odiarlo al punto di tenerlo in simili condizioni tanto a lungo. Scopre così che si tratta di un ex-compagno di scuola che aveva una relazione incestuosa con la propria sorella, relazione che venne resa pubblica proprio da Oh Dae-Su. A sua insaputa, Oh avrà un rapporto incestuoso con sua figlia, che nel frattempo è diventata una ragazza. Soltanto una mente profondamente malata come quella di Quentin Tarantino, presidente della giuria a Cannes, avrebbe potuto conferire il gran Premio a questo film. Non che manchino stile - siamo al crocevia tra  Lynch, Cronenberg, Kitano e lo stesso Tarantino - e l'immaginazione. Piuttosto, i manga dai quali prende spunto la storia ci squadernano davanti la pattumiera di un mondo fatto di torture, vendette, incesti, ipnosi, sadismo, violenza raccapricciante fino allo splatter più stomachevole e gratuito: passano così in rassegna un polpo mangiato vivo, formiche che escono dalla pelle, una lingua tagliata, la tortura dei denti strappati a uno a uno con il martello, zuffe sanguinarie e altre amenità.    

lunedì 4 settembre 2006

Slevin - Patto criminale

anno: 2006   
regia: McGUIGAN, PAUL 
genere: gangster 
con Josh Hartnett, Lucy Liu, Ben Kingsley, Morgan Freeman, Bruce Willis, Stanley Tucci, Danny Aiello, Rick Bramucci, Kevin Chamberlin, Oliver Davis, Victoria Fodor, Sam Jaeger, Janet Lane, Shira Leigh, Dorian Missick, Sebastien Roberts, Michael Rubenfeld, Corey Stoll, Matthew G. Taylor, John Ghaly 
location: Usa
voto: 8

Nel 1979 i boss malavitosi che hanno il controllo sulle corse dei cavalli decidono di dare un giro di vite per dare un segno tangibile e inequivocabile ai troppi che non saldano i debiti: così massacrano i genitori di un ragazzino. 25 anni dopo, quel ragazzino si fa chiamare Slevin (dal nome del cavallo che, perdendo, costò la vita a suo padre) e decide di vendicarsi: con uno stratagemma ingegnosissimo e l'aiuto dello stesso killer che all'epoca gli risparmiò la vita, penetra nelle celle dorate dei due boss e si prende la sua rivincita.
Con una narrazione destrutturata che riannoda progressivamente i fili del racconto, la splendida sceneggiatura di Jason Smilovic incede a colpi di genio, tra dialoghi brillanti - che spesso toccano i registri del comico - e incastri perfetti. Il binomio infiltrato+vendetta si era già visto nell'ottimo La giuria. Qui il meccanismo è ancora più virtuoso: peccato che lo spettatore venga ingannato da una scena - di durata quasi infinitesimale - che rende impossibile indovinare l'esito della storia.    

venerdì 1 settembre 2006

I due marescialli

anno: 1961   
regia: CORBUCCI, SERGIO 
genere: comico 
con Totò, Vittorio De Sica, Gianni Agus, Arturo Bragaglia, Franco Giacobini, Inger Milton, Elvy Lissiak, Olimpia Cavalli, Riccardo Oliviero, Mario Laurentino, Bruno Corelli, Mimmo Poli, Renato Terra Caizzi, Roland Bartrop, Mario De Simone, Mario Castellani, Edgardo Siroli 
location: Italia   
voto: 8

Settembre 1943: il maresciallo Cottone (De Sica) ha appena acciuffato un ladro (Totò) al quale sta dando la caccia da tempo. Un'esplosione prima e l'armistizio dell'8 settembre poi cambiano improvvisamente le regole del gioco: il maresciallo - saputo che il suo corpo militare, fedele al re, viene cacciato e fucilato dai fascisti - si improvvisa prete; il ladro, al contrario, veste i panni di un maresciallo voltagabbana che si mette a servizio dei nazifascisti. I due si troveranno a ordire insieme una forma di resistenza.
Con due assi come Totò e De sica e un copione di tutto rispetto, sarebbe stato impossibile non aspettarsi risultati di livello. E infatti è così: si ride moltissimo non solo per le prestazioni dei due fuoriclasse, ma anche grazie all'azzeccatissima parodia di tutti i ridicoli cliché fascisti.    

giovedì 31 agosto 2006

C.R.A.Z.Y.

anno: 2006       
regia: VALLEE, JEAN MARC  
genere: drammatico  
con Michel Côté, Marc-André Grondin, Danielle Proulx, Émile Vallée, Maxime Tremblay, Pierre-Luc Brillant, Alex Gravel, Félix-Antoine Despatie, Mariloup Wolfe, Jean-Louis Roux, Francis Ducharme, Jean-Marc Vallée, Johanne Lebrun, Sébastien Blouin, Hélène Grégoire, Anik Vermette          
location: Canada
voto:7

Vent'anni nella vita di una famiglia della piccola borghesia canadese: papà, mamma e cinque figli, tutti maschi, le cui iniziali fanno da acronimo al titolo del film. Al centro della vicenda c'è Zac, al quale fin da piccolo vengono attribuiti poteri taumaturgici. Zac è in aperto conflitto con il maggiore dei fratelli, che dopo varie vicissitudini morirà di overdose, e con se stesso, con quella sua voglia di essere come Ziggy Stardust, l'alter-ego androgino creato da David Bowie e diventato poi un'icona bisex.
Il film dell'esordiente Jean Marc Vallee restituisce splendidamente il tormento esistenziale del ragazzo, la sua arcigna volontà di non essere diverso, di non disattendere le aspettative del padre, vero concentrato di machismo vecchia maniera. Pur con qualche lungaggine, Crazy è ottimamente concepito sotto il profilo narrativo, condito dalla musica che ha segnato un'epoca (PInk Floyd, Rolling Stones), visionario senza eccedere. Davvero un gran bell'esordio.    

domenica 27 agosto 2006

Toto le heros - Un eroe di fine millennio

anno: 1991   
regia: VAN DORMAEL, JACO
genere: grottesco
27/08/2006    Michel Bouquet, Jo De Backer, Thomas Godet, Gisela Uhlen, Mireille Perrier, Peter Bohlke, Didier Ferney, Hugo Harold Harrisson, Sandrine Blancke, Christine Smeysters, Pascal Duquenne, Fabienne Loriaux, Klaus Schindler, Didier De Neck, Karim Moussati
location: Belgio
voto: 8

Innamorato della sorella più grandina fin dall'infanzia, il piccolo Thomas si è convinto che sta vivendo la vita del suo persecutore Alfred, il ragazzino vicino di casa che si prende costantemente gioco di lui. L'adorabile padre di Thomas lavora per quello di Alfred e muore, la sorellina ha una tresca con Alfred e ciò è abbastanza per covare un desiderio di vendetta che dura per tutta la vita, fino a quando - con un ripensamento all'ultimo momento - Thomas non decide di sostituirsi, ormai vecchio, all'odiato Alfred, facendosi uccidere al suo posto.
Questo film su un'esistenza grigia e sprecata si muove su un triplo binario temporale (infanzia, maturità, vecchiaia) e su un doppio registro narrativo (realtà, immaginazione). Il regista belga Van Dormael assembla il tutto spiazzando spesso lo spettatore, correndo sul filo del racconto incestuoso e sfogliando l'intera gamma dei possibili registri emotivi: si ride, ci si commuove, di assapora il sarcasmo sulla miseria della vecchiaia. Misteriosamente, il talentuoso regista belga firmò soltanto una riuscita opera seconda (L'ottavo giorno) prima di dare un prematuro addio  al mondo del cinema.    

Padri e figli - 1° episodio

anno:  2006       
regia: ZANASI, GIANNI    
genere: commedia    
con Silvio Orlando, Vittoria Belvedere, Marina Massironi, Natalino Balasso, Mandala Tayde, Luciano Scarpa, Paolo Sassanelli, Maria Laura Rondanini, Silvana De Santis, Rosa Sironi, Chiara Mastalli, Francesca Perini, Andrea Sama, Ludovico Fremont, Federica Di Martino, Giada Prandi, Toni Garrani, Rocco Papaleo, Lorenzo Balducci, Cristina Caldani, Masimiliano Balducci, Amedeo D'Amico    
location: Italia
voto: 1    

In un consultorio romano dove Francesco (Orlando) e Lucilla (Belvedere) svolgono un ruolo di spicco - si intrecciano le vicende di genitori e figli. Piccoli e grandi problemi della giovinezza che si riverberano sugli adulti: chi si sente troppo grassa, chi non sa se abortire, che ha difficoltà di rapporto con i genitori, chi con gli amici e o i fratelli. L'operazione affidata a due insospettabili come Gianni Zanasi (già regista di film sulla adolescenza come Nella mischia e Fuori di me) e Sandro Petraglia serve a varare un'operazione filo-cattolica a dir poco immonda: senza troppi giri di parole, passa un pericolosissimo messaggio anti-abortista. Un manifesto da tenere ben presente rispetto all'uso delle tecniche di manipolazione delle masse all'inizio del Terzo Millennio. Il film diretto da Mario Monicelli che aveva lo stesso titolo è datato 1957: eppure, rispetto alla garbata ironia e all'efficace sguardo sociologico di quell'opera in bianco e nero sembra corrano secoli, tanto è becera la scrittura del film di Zanasi. Nella colonna sonora bellissima, inedita canzone di Daniele Silvestri Prima era prima.    

sabato 26 agosto 2006

La più bella serata della mia vita

anno: 1972   
regia: SCOLA, ETTORE   
genere: commedia   
con Alberto Sordi, Michel Simon, Charles Vanel, Pierre Brasseur, Janet Agren, Giuseppe Maffioli, Claude Dauphin, Hans Ballmann, Dieter Ballmann   
location: Italia, Svizzera
voto: 8   

Varcata la frontiera per mettere al sicuro 100 milioni di lire in una banca svizzera, Alfredo Rossi (Sordi) finisce in un castello abitato da quattro simpatici magistrati in pensione e dalla loro servitù. I quattro inscenano un vero e proprio processo che fa emergere gli scheletri nell'armadio di Rossi. Alla fine, tutto si rivela uno scherzo apparecchiato in un albergo per turisti facoltosi. Ma il finale sarà tragico.
Tratto dal racconto La Panne di Friedrich Durrenmatt e sceneggiato da Scola con Sergio Amidei, il film trasforma il finale letterario (nel quale il protagonista si impicca) in uno meno drammatico. "Alla coscienza risvegliata - come scrive Kezich - si sostituisce il Fato e la metafisica si sostituisce alla psicanalisi". Ciò non di meno, il film - di chiaro stampo teatrale  - è un'efficace satira sulla nostra cattiva coscienza, con qualche frecciatina al sistema politico nostrano e un linguaggio insolitamente ricercato (si sentono parole come prosseneta e apoftegma). Pierre Brasseur morì sul set a Brunico, colpito da infarto. Sordi smisurato e incontenibile.    

giovedì 24 agosto 2006

Le tre sepolture (The three burials of Melquiades)

anno: 2006   
regia: JONES, TOMMY LEE
genere: western
con Tommy Lee Jones, Barry Pepper, Julio Cesar Cedillo, January Jones, Dwight Yoakam, Melissa Leo, Levon Helm, Mel Rodriguez, Cecilia Suarez, Ignacio Guadalupe, Vanessa Bauche, Irineo Alvarez, Guillermo Arriaga, Rene' Campero, Rodger Boyce, Jesse De Luna, Hugo Perez, Gustavo Sanchez Parra, Juan Gabriel Pareja, Lonnie Nelson, Victoria Jones, Jorge Adrian Espindola, Montserrat De Leon, Uriel Chavez, Tiki Davis, Gabriel Olds, Maya Zapata, Guillermo Von Son, Angelina Torres, Spike Spencer, Brent Smiga, Charles Sanders, Terry Parks, Richard Jones, Karen Jones, Sean Hennigan, Jourdan Henderson, Richard Dillard, Barry Tubb, Sonny Carl Davis, Josh Berry
location: Messico, Usa
voto: 8


Il mandriano Pete Perkins (Jones), per onorare la promessa fatta all'amico Melquiades Estrada (Cedilo) di seppellirlo nella terra natale, si mette alla ricerca del suo assassino (Pepper). Lo trova, lo costringe a disseppellire Melquiades dalla fossa comune e a intraprendere con lui un viaggio a cavallo assai difficoltoso alla volta del Messico.
Attore difficile e capacissimo, Tommy Lee Jones passa per la prima volta dietro la macchina da presa con risultati impressionanti: il suo è un road-movie che fa da metafora a una nuova iniziazione alla vita nei confronti dell'assassino di Melquiades, una guardia di frontiera dal grilletto facile, razzista, maschilista e arrogante, che dovrà subire dal "vecchio" Pete una lezione di vita. Uno stile originalissimo coniugato con una dose di umorismo macabro sono gli elementi di spicco di un film dichiaratamente refrattario alle tentazioni del botteghino, che guarda con simpatia ai messicani e che ha giustamente vinto due premi a Cannes: quello a Tommy Lee Jones per la migliore interpretazine maschile e quello a Guillermo Arriaga (già autore dei copioni di 21 grammi e Amores perros) per la migliore sceneggiatura.

mercoledì 23 agosto 2006

Luci nella notte (Feux rouges)

anno: 2005   
regia: KAHN, CEDRIC  
genere: noir  
con Jean-Pierre Darroussin, Carole Bouquet, Vincent Deniard, Charline Paul, Jean-Pierre Gos, Sava Lolov, Igor Skreblin  
location: Francia
voto: 8  

Antoine (Darroussin) e sua moglie Hélène (Bouquet), una coppia sulla quarantina, si mettono in viaggio verso il sud della Francia per andare a recuperare i loro figli reduci da una colonia estiva. Strada facendo, Helene si accorge che Antoine ha alzato il gomito più del solito. I due litigano e lei prosegue da sola, presumibilmente in treno. Antoine intanto continua a bere, dà un passaggio in auto a un evaso (Deniard) e lo massacra. Convinto che la moglie abbia ormai raggiunto la località di vacanza dove li attendono i figli, scopre che la donna non è mai arrivata a destinazione. Dopo diverse telefonate la raggiunge in ospedale, dove apprende che la donna è stata violentata proprio dall'evaso.
Dopo lo splendido Roberto Succo, Kahn mette a segno un'altra prova maiuscola, riadattando il romanzo di Simenon. Il film - penalizzato da un pessimo titolo italiano - è un road-thriller che nella prima parte sfiora più volte il virtuosismo, costringendo la scena quasi sempre entro l'abitacolo dell'auto. Il racconto procede per ellissi che tuttavia rendono perfettamente intelligibile la narrazione. Le atmosfere sono quasi irreali, venate da un'inclinazione psicologica ragguardevole che mette a nudo gli anfratti più irrazionali della relazione matrimoniale.

martedì 22 agosto 2006

Roberto Succo

anno: 2002   
regia: KAHN, CEDRIC   
genere: biografico   
con Stefano Cassetti, Isild Le Besco, Patrick Dell'Isola, Vincent Deneriaz, Aymeric Chauffert, Viviana Aliberti, Estelle Perron, Leyla Sassi, Catherine Decastel, Basile Vuillemin, Brigitte Raul, Marius Bertram, Olivia Carbonini   
location: Francia, Italia
voto: 8   

Nel 1981 il ventenne Roberto Succo (interpretato dallo straordinario non-attore Stefano Cassetti) massacra a Mestre i propri genitori. Rinchiuso in un manicomio criminale, dopo cinque anni Succo ottiene la libertà vigilata per buona condotta. Ne approfitta per scappare in Francia, dove lascia un'impressionante scia di sangue fino a quando la denuncia di una sue ex-fidanzata (Le Besco) e l'ostinazione di un ispettore transalpino (Dell'Isola) non riescono a mettere la parola fine al suo curriculum di serial killer. Tornato a vedere il sole a scacchi nella terra d'origine, Succo si suicida in cella con una busta di plastica.
Cedrik Kahn racconta con efficacia impressionante quella che prima di essere una biopic su uno dei più feroci mostri italiani è un'incredibile vicenda giudiziaria, passata attraverso le decisioni follemente incaute di un giudice di manica larghissima, la complicità folle di una fidanzatina di Succo e sopratutto l'ignobile vicenda delle rogatorie.
Nella colonna sonora compaiono brani del grande jazzista polacco Tomasz Stanko.    

venerdì 18 agosto 2006

Cento giorni a Palermo

anno: 1984   
regia: FERRARA, GIUSEPPE   
genere: storico   
con Lino Ventura, Giuliana De Sio, Lino Troisi, Stefano Satta Flores, Arnoldo Foà, Giuseppe Lo Presti, Rosario Coniglione, Accursio Di Leo, Regis Emglamder, Andrea Aureli, Anita Zagaria, Maria Lo Sardo, Adalberto Maria Merli, Luigi Nicolosi, Guido Sagliocca, Aldo Sarullo    
location: Italia
voto: 7   

A seguito dei successi ottenuti con la lotta al terrorismo, il generale dei carabinieri Carlo Alberto dalla Chiesa (Ventura) ricevette l'incarico di coordinare la guerra alla mafia in qualità di prefetto di Palermo. Era il 1982 e le cosche mafiose in piena rivalità avevano portato il livello del conflitto ai massimi storici. Dalla Chiesa diede un giro di vite che dispiacque tanto alla mafia quanto al Governo, allora presieduto da Andreotti: controlli fiscali, blitz di Carabinieri e Polizia ebbero l'effetto di inasprire la guerra che la mafia aveva ingaggiato contro lo Stato e che portarono al barbaro assassinio di Dalla Chiesa il 3 settembre del 1982, quando si trovava in auto in compagnia della sua giovane moglie (De Sio). La storia ci dirà che il generale dalla Chiesa non morì invano: il suo decesso sconvolse l'opinione pubblica e alcune delle proposte di legge in materia di criminalità organizzata avanzate dall'on. comunista Pio La Torre, deceduto qualche tempo prima, segnarono un deciso passo in avanti nella lotta alla mafia.
Giuseppe Ferrara non è un genio della cinepresa: in questo come in altri film la regia è piatta, televisiva, a tratti didascalica. Eppure Ferrara si distingue per un impegno etico e civile fuori dal comune, continuando a puntellare la storia del cinema italiano con opere che tengono ben vigile la memoria collettiva. E non è poco.    

mercoledì 16 agosto 2006

American dreamz

anno: 2006       
regia: WEITZ, PAUL
genere: grottesco
con Hugh Grant, Dennis Quaid, Mandy Moore, Marcia Gay Harden, Willem Dafoe, Chris Klein, Judy Greer, Jennifer Coolidge, Sam Golzari, Seth Meyers, John Cho, Bernard White, Tony Yalda, Noureen DeWulf, Shohreh Aghdashloo, John Griffin, Beau Holden, P.D. Mani, Nick Schutt, Michael D. Roberts, Maree Morris, Kevin R. Kelly, Jay Harik, Karen Gordon, Adam Busch, Jerome Caldwell
location: Usa
voto: 5

La cinematografia americana (e non solo) è piena di film che fanno la parodia dei mass media. Basterebbe limitarsi a ricordare Quinto potere, Assassini nati, La seconda guerra civile americana, Mad city e Dentro la notizia per farsene un'idea. Alla fitta schiera si aggiunge questo American dreamz (con la "z", come specifica anche il tormentone canoro del film), diretto da Paul Weiz, un regista con un pedigree non sempre impeccabile (meglio About a boy di American Pie). Il protagonista della storia è Martin Tweed (Grant), presentatore famelico perennemente a caccia di casi umani da portare alla ribalta della sua corte dei miracoli, con ascolti che sfiorano il 100% di share.
A contendersi la vittoria per schiamazzare sotto i riflettori della televisione sono, tra gli altri, una ragazzetta volitiva e cinica (Moore) e un giovane musulmano reduce da un addestramento per terroristi (Klein). Un tentato attacco terroristico si trasforma in un suicidio davanti alle telecamere: Tweed pagherà così cara la propria ingordigia, finendo devastato dall'esplosione per non essersi allontanato per tempo. Sogni al silicone, l'inevitabile citazione di Warhol, gli inciuci per aggiudicarsi la vittoria sono ormai stereotipi del lessico di questo filone del grottesco, che qui nulla aggiungono - neppure in termini di divertimento - al già visto.    

lunedì 7 agosto 2006

Tartarughe sul dorso

anno: 2005   
regia: PASETTO, STEFANO 
genere: drammatico 
con Barbora Bobulova, Fabrizio Rongione, Gordana Miletic, Luigi Diberti, Vittorio Amandola, Antonio Manzini, Caterina Casini, Lucia Mascino, Chiara Sani, Giulietta Revel 
location: Italia
voto: 5

La storia d'amore tra uno scaricatore di porto (Rongione) e una lei (Bobulova) che fa il medico in un ospedale triestino è l'epilogo di un racconto destrutturato che comincia sette anni prima, quando lui finisce in carcere per la prima volta per una sciocchezza, poi trova lavoro come pasticcere, quindi si inguaia di nuovo quando spacca la testa a un collega che ha molestato quella che ormai era la sua ex-compagna.
Il film dell'esordiente Stefano Pasetto rientra in un filone riconoscibile del cinema italiano che raccoglie ormai numerosi titoli (Cinque giorni di tempesta, Le acrobate, L'albero delle pere, Una vita non violenta, L'imbalsamatore, La felicità non costa niente, Alla fine della notte, Nemmeno il destino) accomunati dallo stile narrativo a puzzle e da una desolazione esistenziale che si muove tra afasia e nichilismo. Qui il racconto poggia su una cifra stilistica ben visibile (montaggio incrociato, campi e controcampi, immagini usate spesso in senso metaforico) ma il progetto è troppo ambizioso per non cadere nella trappola di un manierismo fine a se stesso.    

sabato 5 agosto 2006

Factotum - Man of many jobs

anno: 2006   
regia: HAMER, BENT  
genere: biografico  
con Matt Dillon, Lili Taylor, Marisa Tomei, Fisher Stevens, Didier Flamand, Adrienne Shelly, Karen Young, Tony Lyons, Jim Westcott, Geoff Schilz, Diane Kelson, Christopher Day, Frank Crandell, Jimmy Brockhohn, Jim Brockhohn, Matthew Feeney, Chris Carlson, Joseph Courtemanche    
location: Usa
voto: 6,5  

Lo scrittore Charles Bukowski torna al cinema grazie alla regia del norvegese Bert Hamer e alla faccia e ai modi di Matt Dillon. Quella di Dillon è l'ennesima - e forse la più riuscita - tra le incarnazioni cinematografiche dello scrittore americano, tra le quali non vanno dimenticate quelle di Ben Gazzara (Storie di ordinaria follia, 1981), Mickey Rourke (Barfly, 1987)  e Josse De Pauw (Crazy Love, 1987).
Nel film tratto da tre racconti di Bukowski (I giorni corrono come cavalli servaggi sulle colline, Ciò che più importa è quanto riesci a camminare bene in mezzo al fuoco e Il capitano è fuori a pranzo), lo scrittore ha un alter-ego in Henry Chinaski, disposto a fare qualsiasi lavoro (il Factotum del titolo) pur di non rinunciare alle quattro cose che più lo interessano: scrivere racconti, bere, fumare e scopare. Interpretato con ironia e corporeità da un Matt Dillon in stato di grazia, Chinaski/Bokowki trascorre la sua esistenza tra topaie, bar fumosi, quartieri a luci rosse e sottoscala dei magazzini dove lavora. La voce fuori campo che punteggia il racconto per quadri, straniato e impressionistico, ci ricorda con quanta ironia e quanto lucido distacco Bukowski abbia guardato alle assurdità della vita metropolitana. Il film è dedicato alla memoria di Katrin Cartlidge, attrice inglese scomparsa prematuramente. Inspiegabilmente, una scena potente vista nei trailers (Chinaski si inabissa in uno stagno a bordo di un'auto) è stata tagliata nella versione finale del film. Nella bella colonna sonora compare anche la splendida Where breathing starts, di Tord Gustavsen, connazionale del regista.     

martedì 1 agosto 2006

Lemony Snicket - Una serie di sfortunati eventi

anno: 2005   
regia: SILBERLING, BRAD  
genere: commedia fantastica  
con Jim Carrey, Meryl Streep, Emily Browning, Liam Aiken, Kara Hoffman, Shelby Hoffman, Timothy Spall, Billy Connolly, Luis Guzmán, Cedric The Entertainer, Deborah Theaker, Catherine O'Hara, Jennifer Coolidge, Alan Heitz, Rosemary Garris, Jamie Harris, Jane Adams, Craig Ferguson  
location: Usa
voto: 8

Persi i genitori a causa di un incendio molto sospetto, Emily, Klaus e Sunny Baudelaire vengono affidati a un tutore (Carrey) deciso a qualsiasi cosa pur di mettere le mani sulla loro eredità. Ma i tre ragazzini hanno molte frecce al loro arco: la primogenita è una specie di genio capace di inventare qualsiasi cosa; il secondo è un lettore avidissimo che ricorda tutto ciò che ha letto e la più piccola ha denti talmente potenti da riuscire a rompere qualsiasi cosa.
Tratto da una serie per bambini di grande successo, Lemony Snicket è la risposta americana in chiave di humor nero all'ottimismo beota di Harry Potter. Lo statunitense Daniel Handler, con lo pseudonimo di Lemony Snicket, è l'autore di una favola gotica tra sarcasmo, Dickens e i fratelli Grimm. La trama - pur avendo qualche momento ripetitivo - è supportata da un furore estetico e una creatività immaginifica da lasciare a bocca aperta. Oscar 2005 come miglior trucco. Da non perdere i bellissimi titoli di coda.    

domenica 16 luglio 2006

Paper moon - Luna di carta

anno: 1973   
regia: BOGDANOVICH, PETER   
genere: commedia   
con Ryan O'Neal, Tatum  O'Neal, Madeline Kahn, John Hillerman, P.J. Johnson, Noble Willingham, Randy Quaid, Lila  Waters, Dorothy Forster, Burton Gilliam, James N.  Harrell, Jessie Lee Fulton   
location: Usa
voto: 8   

Uno spiantato (O'Neal) sulla trentina di nome Moze si assume l'incarico di portare con sé l'orfanella Addie per condurla a St. Joseph, nel Missouri, presso la zia Billie. In realtà l'uomo - che vive di espedienti - ha intenzione di usare la bambina come esca per le sue truffe, a cominciare da una fasulla vendita di Bibbie. La ragazzina mangia la foglia e tra i due il sodalizio - inizialmente soltanto strumentale - diventa anche affettivo.
Capolavoro della commedia americana degli anni '70, Paper moon è un ritratto insolito del rapporto tra adulti e bambini, capace di non rinunciare ad un'analisi ironica della provincia americana di quegli anni. David di Donatello 1974 come migliore attrice straniera a Tatum O'Neal.    

lunedì 3 luglio 2006

Verso il Sud (Vers le Sud)

anno: 2006       
regia: CANTET, LAURENT  
genere: drammatico  
con Charlotte Rampling, Louise Portal, Karen Young, Ménothy Cesar, Lys Ambroise, Jackenson Pierre Olmo Diaz  
location: Haiti
voto: 6

A Port-au-Prince, nella poverissima Haiti di fine anni '70, tre donne mature sono alla ricerca di sole, mare e, soprattutto, maschi da compagnia. Ellen (Rampling) e Sue (Portal) si contendono le attenzioni del diciottenne Legba con maniere apparentemente liberali, trovando però un tragico finale.
Dopo due film dedicati al tema del lavoro (Risorse umane e A tempo pieno), Laurent Cantet si affida a tre racconti dell'haitiano Dany Laferrière, per un film-denuncia sul turismo sessuale con echi esistenzialisti. Caratterizzato da uno stile semi-documentaristico, il film di Cantet è a tratti verboso ma complessivamente restituisce un quadro ben definito dei rapporti di potere economico che passano tra l'opulenza statunitense e la povertà haitiana, condensati nella frase di uno dei personaggi del film: "Una volta venivate qui con le armi; adesso arrivate con i vostri dollari, e fate danni che sono mille volte più devastanti".    

giovedì 29 giugno 2006

Piano 17

anno: 2006   
regia: MANETTI, MARCO & ANTONIO  
regia: thriller  
con Giampaolo Morelli, Elisabetta Rocchetti, Enrico Silvestrin, Giuseppe Soleri, Antonino Iuorio, Massimo Ghini, Valerio Mastandrea, Aldo De Scalzi, Pivio  
location: Italia
voto 7,5

Camuffato da uomo delle pulizie, Mancini (Morelli) deve piazzare una bomba al 17° piano di un grande ufficio romano, allo scopo di distruggere alcuni documenti. Uno dei due soci (Silvestrin) che lo aspettano in automobile gli ha però preparato una trappola: Mancini rimane chiuso con due impiegati nell'ascensore dell'edificio. Ne uscirà rocambolescamente, scoprendo incredibili quanto inattesi retroscena.
Girato a costi irrisori (appena 65 mila euro), il film dei fratelli Manetti è la prova convincente del fatto che quando le idee - come in questo caso - sono ottime, i risultati prescindono dai costi. Spiritoso, a tratti grottesco, ricco di colpi di scena, Piano 17 (il titolo ha una duplice lettura...) è un autentico gioiello noir, impreziosito da argute osservazioni di tipo psicosociale.

sabato 24 giugno 2006

La comunidad - Intrigo all'ultimo piano

anno: 2001       
regia: DE LA IGLESIA, ALEX  
genere: grottesco  
con Carmen Maura, Eduardo Antuna, Maria Asquerino, Jesus Bonilla, Marta Fernandez Muro, Paca Gabaldon, Ane Gabarain, Sancho Gracia, Emilio Gutiérrez Caba, Kiti Manver, Terele Pavez, Roberto Perdomo, Manuel Tejada, Enrique Villen, Eduardo Gomez  
location: Spagna
voto: 6

Julia (Maura), agente immobiliare madrilena, trova 6 miliardi di lire (300 milioni di pesetas) nel centralissimo condominio all'interno del quale sta cercando di vendere un appartamento. Vorrebbe dare una svolta alla sua vita ma non le sarà facile: i soldi sono da anni nelle mire degli altri condomini, tutti ugualmente spietati, cinici e determinati ad avere la loro parte.
Il 36enne iberico Alex De La Iglesia, ex disegnatore di fumetti, dirige una commedia nera con stile espressionista che più che essere una satira sulla cupidigia umana è una specie di horror in chiave grottesca che in Spagna è andato benissimo e alla protagonista ha fruttato due statuine come miglior attrice: il Goya e quella del festival di San Sebastian.    

domenica 18 giugno 2006

Almost blue – Quasi blu

anno: 2000   
regia: INFASCELLI, ALEX   
genere: thriller   
con Lorenza Indovina, Claudio Santamaria, Rolando Ravello, Andrea Di Stefano, Dario D'Ambrosi, Marco Giallini, Alex Infascelli, Regina Orioli, Angelica Di Maio, Marisa Solinas, Luciano Curreli, Benedetta Buccellato   
location: Italia
voto: 4   

A Bologna un serial killer (Ravello) massacra studenti e ne assume l'identità. La polizia, come da copione, brancola nel buio. Anche Simone (Santamaria) brancola nel buio, visto che è cieco. Con la differenza che Simone - che è un hacker con un udito incredibilmente sviluppato - individua la voce del feroce assassino, contribuendo in maniera determinate alla sua cattura.
Tratto dall'omonimo romanzo di Carlo Lucarelli e sceneggiato da Alex Infascelli e Sergio Donati, Almost blue è un film didascalico, con colpi di scena telefonati, grandguignol apparecchiato su misura e incapace di alimentare un'autentica tensione. La recitazione bovina di Andrea Di Stefano, la regia piatta e televisiva e le musiche (?) inascoltabili dei Massimo Volume fanno il resto.    

King Kong

anno: 2005   
regia: JACKSON, PETER  
genere: horror  
con Naomi Watts, Jack Black, Adrien Brody, Andy Serkis, Jamie Bell, Kyle Chandler, Lobo Chan, Thomas Kretschmann, Evan Parke, Colin Hanks, John Sumner, William Wallace, John Clarke, Joe Folau, Geraldine Brophy, Ray Woolf, Louis Sutherland, Richard Kavanagh, Stephen Hall, David Dengelo, Sandro Kopp, T.M. Bishop, Jarl Benzon, Lorraine Ashbourne, Crawford Thomson, Todd Rippon, Troy O'Kane, Jason Whyte, Pip Mushin, Craig Hall, Jed Brophy  
location: Usa
voto: 7,5

Nell'America della Grande Depressione il regista Carl Denham (Black) si mette in viaggio con troupe ed equipaggio alla volta dell'isola dei teschi, al largo di Sumatra, sulla quale circolano terribili leggende. Arrivati a destinazione, Denham e i suoi si imbattono in avventure incredibili: ad accoglierli ci sono cannibali, dinosauri, insetti giganti e lui, King Kong, un enorme gorilla. Che però è un tenerone che si "innamora" dell'attrice (Watts) che è al seguito della spedizione. Portato il ciclopico scimmione a New York per farne un'attrazione da fiera, le cose si complicano: la bestia si libera dalle catene e va alla ricerca della bella, fino a quando non viene abbattuto dall'esercito.
Il neozelandese Peter Jackson, re Mida del botteghino, riporta la storia di King Kong alla sua origine cinematografica del 1933, scansando la versione di Guillermin del 1976. In difficile equilibrio tra effetti speciali di livello pirotecnico e pause in chiave poetica, il film soffre un certo schematismo di fondo: la prima parte vira verso il "cuore di tenebra" conradiano (esplicitamente richiamato nel film) ed è preparatoria; la seconda è ambientata nell'isola e la terza nella metropoli americana, con lo scimmione a seminare il panico. Scenografie magnifiche, intuizioni narrative apprezzabili, efficace critica alla società dello spettacolo e risultato complessivamente diseguale. Premio oscar come miglior suono, miglio montaggio sonoro e migliori effetti speciali.    

venerdì 2 giugno 2006

Fuori vena

anno: 2005   
regia: TAIDELLI, TEKLA
genere: drammatico
con Tekla Taidelli, Gianpaolo III Muciaccia, Stefano Fornataro, Alessandro Beltramini, Marco Brambati, Felicetta Schena
location: Italia       
voito: 6

E' tutta in una Ceres la Milano da bere di Tekla Taedelli, vitalissima punkabbestia della metropoli meneghina che al suo esordio dietro la macchina da presa, rigorosamente in digitale, racconta le vite a perdere dei tossici lombardi (con una puntatina a Bologna), le giornate spese alla ricerca del buco e un'esistenza in fin dei conti percepita come normale. Aliena da qualsiasi tentativo moraleggiante, la ventisettenne regista propone una sorta di Amore tossico alla padana, meno fiction e più documentario, manifestando una cifra stilistica personalissima a metà strada tra echi psichedelici ed estetica da videoclip.    

martedì 23 maggio 2006

4-4-2 il gioco più bello del mondo

anno: 2006   
regia: CARRILLO, MICHELE  * CUPELLINI, CLAUDIO * LAGI, FRANCESCO * JOHNSON, ROAN OCCAM ANTHONY
genere: commedia a episodi
con Alessandro Guasco, Nino D'Angelo, Roberto Citran, Rolando Ravello, Francesca Inaudi, Alba Rohrwacher, Piera Degli Esposti, Gigio Alberti, Hady Sy Mohamed, Antonio Catania, Valerio Mastandrea, Cecilia Eleonora Pippo, Franco Gianni, Pietro Canestrelli, Guglielmo Favilla, Paola Pasqui, Renato Sannio, Giulia Gozzini, Federica Lenzi, Chiara Lelli, Raffaella Lebboroni, Marco Conte, Marcello Marziali, Stefano Scherini, Emanuele Barresi, Michele De Virgilio, Mauro Farfuglia, Julio Salvator Solinas Moreschi, Anna Battaglia, Filippo Vitte, Maria Rosaria Terracino, Mauro Pirovano, Giovanni Luca Izzo, Bruno Gambarotta, Maurizio Tesei, Sergio Pierattini, Massimo Reale, Francesco Gabriele, Alessia Bellotto, Marco Cortesi, Lucrezia Bottiglieri, Anna Foglietta, Leonardo Maddalena, Gaetano Di Vaio
location: Italia   
voto: 7

Mentre nella primavera del 2006 il calcio italico marcisce sempre di più tra gli intrighi del direttore sportivo Moggi e le scommesse del calciatore Buffon, il cinema vara - sotto gli auspici di Paolo Virzì - un bel film in quattro episodi sui lati meno noti ma altrettanto poco edificanti del mondo del pallone.
Il primo episodio ("Meglio di Maradona", di Michele Carrillo; voto: 5) racconta la rapida parabola di un ragazzino napoletano di dieci anni con i piedi fatati (Guasco): la Juventus lo vuole con sé ma il fenomeno in erba preferisce il suo mister verace (D'Angelo) e i suoi amici di sempre all'atmosfera ingessata della società piemontese.
Il secondo episodio ("La donna del mister", diretto da Claudio Cupellini; voto: 4,5), esplora il mondo del calcio femminile: un allenatore despota (Ravello) è in procinto di sposarsi con una malcapitata (Rohrwacher) alla quale una calciatrice lesbica apre gli occhi prima che sia troppo tardi.
Il terzo episodio ("Balondor", di Francesco Lagi; voto: 4) è appena sotto gli altri: un procuratore improvvisato e sprovveduto (Alberti, che qui Gigioneggia un po' troppo...) cerca di combinare un affare col Milan, portandogli un bambino del Mali che è pieno di talento ma è cardiopatico.
L'ultimo episodio ("Il terzo portiere", di Roan Occam Anthony Johnson; voto: 4) racconta una storia dei giorni nostri: un portiere che ha nel curriculum i campi della serie A (Mastandrea, che qui esibisce un credibilissimo accento toscano) vorrebbe vendersi una partita decisiva insieme a due compagni: ma l'occasione di poter giocare ancora una volta dopo tanta panchina lo fa desistere all'ultimo momento.
Più che un film sul calcio, 4-4-2 è un film dove il calcio fa da sponda alla misura socioantropologica di certe stramberie tutte italiane, guardando ora al contrasto culturale (il settentrione e i meridione del primo episodio), ora a quello di genere (le donne e gli uomini de "La donna del mister"), agli stereotipi dell'occidente ricco e dell'Africa povera ("Balondor") e alle meschinità della provincia ("Il terzo portiere"). Il tutto condito con efficace senso narrativo e umorismo.    

lunedì 22 maggio 2006

A history of violence

anno: 2005   
regia: CRONENBERG, DAVID 
genere: thriller 
con Viggo Mortensen, Maria Bello, Ed Harris, William Hurt, Ashton Holmes, Heidi Hayes, Steve Arbuckle, Kyle Schmid, Sumela Kay, April Mullen, Greg Bryk, Connor Price, Morgan Kelly, Ian Matthews, Jason Barbeck, Evan Rose 
location: Usa   
voto: 8,5

L'esistenza di Tom Stoll (Mortensen) scorre felicemente tra l'affetto per la famiglia e la serenità di un lavoro onesto come gestore di una tavola calda. La sua vita imbocca un altro percorso quando, dopo essere stato scaraventato sui media per un atto eroico col quale ha sventato una rapina nel suo locale, gli si presenta il suo losco passato sotto le spoglie di Carl Fogarty (Harris), che vuole pareggiare i conti dopo che Tom gli ha sfregiato il volto e cavato un occhio. Moglie, figli e amici non sanno nulla del passato di Tom, né che si guadagnava il pane facendo il killer. Ma Tom ormai ha cambiato vita, è un altro e l'unico modo per continuare ad esserlo è liberarsi completamente del suo passato e di un fratello (Hurt) che lo perseguita.
Uno dei migliori Cronenberg di sempre, tratto dal romanzo a fumetti Una storia violenta di John Vagner, sceneggiato da Josh Olson, che scruta nel torbido, proprio come piace a Cronenberg, tornato ancora una volta sul tema della doppiezza umana con un film asciutto ad altissima tensione.