domenica 28 ottobre 2001

Il diario di Bridget Jones (Bridget Jones’ diary)

anno: 2001       
regia: MAGUIRE, SHARON   
genere: commedia   
con Renée Zellweger, Hugh Grant, Colin Firth, Jim Broadbent, Gemma Jones   
location: Regno Unito
voto: 7   

Bridget Jones (Zellweger) ha raggiunto la trentina, è inglese ma fuma come una turca, beve e ha diversi chili di troppo. Logico che in queste condizioni fatichi a trovare un fidanzato. L'occasione più propizia sembra essere il capufficio sciupafemmine che spergiura promesse che non manterrà (Grant), mentre mammà suggerisce di tentare una relazione con un impacciato amico d'infanzia (Firth). Ed è proprio con quest'ultimo - e a seguito di una delusione con il primo - che Bridget ritroverà forma e sorriso.
Sharon Maguire firma una commedia astuta, che rovescia gli stereotipi del genere incarnati dalla silfide Julia Roberts, mostrando una diva in carne, refrattaria alle suggestioni delle scorciatoie per diventare irresistibili e lasciando la scena ad una donna con tutti i suoi problemi e le sue nevrosi. La commedia - pur annoverando qualche luogo comune - è gustosa, le battute divertenti senza cadute nel linguaggio da suburra, i dialoghi originali anche grazie all'apporto delle didascalie. Tutta l'intelligenza della commedia made in England.    

sabato 27 ottobre 2001

É simpatico, ma gli romperei il muso (Cèsar et Rosalie)

anno: 1972       
regia: SAUTET, CLAUDE
genere: sentimentale
con Yves Montand, Romy Schneider, Sami Frey, Bernard Le Coq, Eva-Maria Meineke, Henri-Jacques Huet, Isabelle Huppert, Gisella Hahn, Hervè Sand, Jacques Dhery, Germano Casanova, Pipo Merisi, Carlo Nell, David Tonelli, Umberto Orsini
location: Francia       
voto: 7

Durante una cerimonia Rosalie (Schneider) rivede David (Frey), una sua vecchia fiamma ravvivata dall'incontro. Ma è fidanzata con l'attempato, ricco e brillante Cesar (Montand), che farebbe di tutto pur di tenerla con sé. Dapprima Cesar imbocca la strada del confronto aperto e leale quindi - perdendo terreno - scatena la sua furia contro il rivale, torna sui suoi passi, è persino disposto ad una specie di triangolo amoroso, almeno fino a quando Rosalie non decide di abbandonarli entrambi per poi tornare, a sorpresa e dopo molto tempo, con uno di loro, i quali nel frattempo avevano stretto amicizia.
La sceneggiatura di Jean-Loup Dabade e Claude Sautet fa vibrare le corde più intonate del cinema di Sautet. L'atmosfera è quella congeniale al regista francese, sospesa tra leggerezza e malinconia: Sautet vi innesta una contesa che rovescia l'ordine narrativo del truffautiano Jules e Jim. I due maschi si odiano con cortesia, si picchiano e alla fine trovano l'unione nel comune senso di mancanza della donna che non c'è più. Nel film si vede anche un'adolescente Isabelle Huppert.    

martedì 23 ottobre 2001

Nella società degli uomini (In the company of men)

anno: 1997       
regia: LaBUTE, NEIL 
genere: drammatico 
con Aaron Eckhart, Stacy Edwards, Matt Malloy, Emily Cline, Jason Dixie, Chris Hayes, Michael Martin, Mark Rector         
location: Usa       
voto: 6

Lo yuppie Howard (Eckhart) racconta al suo amico e collega Chad di essere stato lasciato dalla moglie. Architetta allora una vendetta panica con la quale rifarsi contro l'intero genere femminile, consistente nel prendere di mira una potenziale zitella, illuderla e quindi lasciarla bruscamente. La malcapitata è una collega d'ufficio dei due "burloni", una ragazza sorda. Ma il "gioco" prende una piega inattesa per Howard, che si innamora quando è ormai troppo tardi: la ragazza è ormai caduta nelle fauci del lupo cattivo.
Al suo primo film - premiato al Sundance festival - LaBute racconta misoginia e il machismo con un piglio in coraggiosa controtendenza. Algido come il diabolico scherzo cesellato fin nei dettagli dai due protagonisti, Nella società degli uomini è un film dall'inconfondibile impianto teatrale, giocato su un'inconsistenza dei dialoghi che ne fa un'opera da iperrealismo postmoderno e penalizzato da "una certa schematicità dimostrativa" (Morandini).    

venerdì 19 ottobre 2001

Il mattatore

anno: 1959   
regia: RISI, DINO   
genere: commedia   
con Vittorio Gassman, Dorian Gray, Anna Maria Ferrero, Mario Carotenuto, Alberto Bonucci, Fosco Giachetti, Luigi Pavese, Nando Bruno, Linda Sini, Piera Arico, Aldo Bufilandi, Salvatore Cafiero, Mario Scaccia, Fanfulla, Armando Bandini, Mario Frera, Peppino De Filippo    
location: Italia
voto: 7   

Uscito di galera, Gerardo Latini (Gassman) detto l'Artista per l'abilità trasformistica con cui mette in atto le sue truffe, si sposa ma scalpita dalla voglia di tornare sulla breccia. E così comincia a raccontare le sue avventure ad un malcapitato truffatore piombatogli in casa…
Tratto da un racconto di Age e Scarpelli su spunto di Sergio Pugliese, Il mattatore è cucito su misura sull'istrionismo di Gassman, che dà sfoggio di un repertorio comico e di un'abilità trasformistica degna di Fregoli. Il copione di Sandro Continenza, Ettore Scola e Ruggero Maccari è un perfetto meccanismo ad orologeria, capace di allacciare le gag che strutturano il film con una fluidità impressionante. Da allora, Gassman divenne "il mattatore" per eccellenza. Video e audio fuori sincrono    

lunedì 15 ottobre 2001

American history X

anno: 1998       
regia: KAYE, TONY
genere: drammatico
con Edward Norton, Edward Furlong, Beverly D’Angelo, Jennifer Lien, Ethan Suplee, Fairuza Balk, Avery Brooks, Elliott Gould, Stacy Keach, William Russ, Guy Torry, Joe Cortese, Jason Bose-Smith, Antonio David Lyons, Alex Sol, Keram Malicki-Sanchez, Giuseppe Andrews
location: Usa
voto: 5

L'adolescente Edward (Furlong) è obnubilato dalla personalità carismatica del fratello maggiore Derek (Norton), bullo di periferia e sostenitore acceso di un neonazismo che si trasforma in fanatismo. Finito in galera dopo l'omicidio di un nero, Derek abbandona le vecchie convinzioni, nella speranza che suo fratello faccia altrettanto. È troppo tardi?
La spina pungente del nazismo torna a farsi sentire di tanto in tanto anche ad Hollywood: basterebbe pensare a Music box, al terzo episodio di Indiana Jones, a Il maratoneta, a Dossier Odessa o a Uccidete la colomba bianca. Incupiti dall'idea di un possibile ritorno in vita del nazismo, produttori e sceneggiatori americani scongiurano una simile evenienza con film capaci di coniugare lo spettacolo con l'empito pedagogico. American history X non fa eccezione: il racconto - interrotto da numerosi flashback e che riecheggia il Diario di un naziskin scritto da Ingo Hasselbach - è lineare e ben costruito ma lo schematismo della vicenda, l'enfasi didascalica sul tema e l'assenza di un minimo di analisi sociologica (il racconto è quasi interamente imperniato sulla famiglia dei due protagonisti) ne stemperano le potenzialità.    

martedì 9 ottobre 2001

La verità vi prego sull’amore

anno: 2001       
regia: APOLLONI, FRANCESCO  
genere: commedia  
con Elda Alvigini, Pierfrancesco Favino, Beatrice Fazi, Yari Gugliucci, Veronika Logan, Mauro Meconi, Alberto Molinari, Carlotta Natoli, Giacinto Palmarini, Gabriella M.Pession, Barbara Snellenburg, Francesco Apolloni  
location: Italia       
Voto: 5

La sera di San Valentino una decina di ragazzi sulla trentina si incontra nell'appartamento romano di Michelangelo ed Olga. Tra chi ha troppe opportunità amorose, chi non ne ha affatto, chi non riesce a confessare alla fidanzata la propria omosessualità, chi non sa trovare le parole per parlare di cancro ai testicoli alla propria ragazza sessualmente insoddisfattissima ma ignara, chi conosce la Roma come unico amore e chi in quella casa ci è capitata per sbaglio, la serata trascorre virando verso una progressiva confessione collettiva nella quale nessuno riesce a trovare le ragioni del proprio amore.
Sull'onda del successo teatrale, Apolloni - coadiuvato in fase di sceneggiatura da Gianni Cardillo - porta sul grande schermo un film corale, registicamente inconsistente, rapsodico, a tratti divertente e addirittura poetico, disseminato da battute audaci e da quegli attributi così spesso menzionati ed esibiti forse proprio perché il film stesso ne difetta.    

domenica 7 ottobre 2001

Erin Brockovich – Forte come la verità

anno: 2000       
regia: SODERBERGH, STEVEN   
genere: biografico   
con Julia Roberts, Albert Finney, Aaron Eckhart, Marg Helgenberger, Chery Jones, Veanne Cox, Conchata Ferrell, Tracey Walter, David Brisbin, Peter Coyote   
location: Usa
voto: 6,5   

Abbandonata dal marito e con tre figli a carico ma sveglia e determinata, Erin Brockovich (Roberts) trova lavoro presso uno studio legale. Qui le capita il caso di una grossa ditta di costruzioni che, contaminando le falde acquifere presso le quali ha edificato alcune vasche contenenti il pericolosissimo e cancerogeno cromo esavalente, ha diffuso terribili malattie tra la ignara popolazione locale. Volitiva, anticonformista, sguaiata, coraggiosa e intraprendente, Erin recluta oltre 600 denuncianti, riesce a convincere il suo bonario, esperto e riluttante principale (Finney) e sacrifica una bella storia d'amore pur di non darla vinta alla mega-impresa. Il risarcimento alle persone coinvolte - passato alla storia giuridica americana come il più ingente mai assegnato in un contenzioso civile - permise ad Erin di rastrellare un bel po' di soldi.
La vicenda è ovviamente tratta da una storia vera, scritta da Susannah Grant e interpretata senza i consueti accenti fiabeschi da una Julia Roberts scollatissima e seduttiva. Soderberg indovina un prodotto premiato al botteghino, confezionando un film a cavaliere tra la commedia brillante e il cinema d'impegno in stile Silkwood, che involontariamente riecheggia quanto il Vaticano sta facendo da anni ai danni della popolazione residente nei paraggi dei suoi ripetitori. Coprodotto da Danny DeVito.