domenica 29 novembre 2009

My summer of love

anno: 2004   
regia: PAWLIKOWSKI, PAWEL    
genere: drammatico    
con Nathalie Press, Emily Blunt, Paddy Considine, Dean Andrews, Michelle Byrne, Paul Antony-Barber, Lynette Edwards, Kathryn Sumner    
location: Regno Unito
voto: 4    

La sedicenne Mona (Press) è stata appena lasciata dal suo ragazzo. Suo fratello (Considine), che ha avuto problemi con la giustizia, ha convertito il pub di famiglia in un ritrovo spirituale per 'Cristiani rinati', e l'estate di Mona si preannuncia come più noiosa del solito. Ma nella sua vita irrompe una viziatissima coetanea di tutt'altra estrazione sociale (Blunt), con la quale Mona ingaggia un rapporto lesbico assai morboso.
Racconto di formazione tratto dall'omonimo romanzo di Helen Cross, My summer of love ruota intorno ai temi della fissazione per la religione e per l'identificazione nell'altro. Nonostante la buona prova degli attori, i profili dei personaggi sono sfuocati e il plot narrativo debole e pretestuoso.    

venerdì 27 novembre 2009

Caro diario

anno: 1993   
regia: MORETTI, NANNI 
genere: grottesco a episodi 
con Nanni Moretti, Renato Carpentieri, Antonio Neiwiller, Claudia Della Seta, Lorenzo Alessandri, Raffaella Lebboroni, Marco Paolini, Moni Ovadia, Riccardo Zinna, Giovanna Bozzolo, Sebastiano Nardone, Antonio Petrocelli, Giulio Base, Italo Spinelli, Carlo Mazzacurati, Jennifer Beals, Alexander Rockwell, Conchita Airoldi, Valerio Magrelli, Sergio Lambiase, Roberto Nobile, Gianni Ferraretto, Pino Gentile, Mario Schiano, Serena Nono, Yu Ming Lu, Tou Yui Chang Pio, Umberto Contarello, Franco Lucarelli, Gianfranco Mecacci, Oreste Rotundo,  Il Gruppo Diapason 
location: Italia   
vtoo: 8

Smessi i panni del suo alter ego Michele Apicella e quelli di Don Giulio, Nanni Moretti si propone per la prima volta in una chiave se possibile ancora più autobiografica di quella adottata nei film precedenti. Caro diario è un trittico nel quale il regista romano racconta ciò che gli piace fare (In vespa, il primo episodio, è un gioiello di ironia e un omaggio memorabile a Roma), i problemi di concentrazione sul lavoro (Isole, l'episodio di gran lunga più debole) e l'odissea personale vissuta passando quasi un anno tra medici, ricette e ospedali (Medici). Il registro è antinarrativo, gli elementi di ironia e le stilettate al vetriolo non mancano (contro la critica cinematografica nel primo episodio e il pentitismo degli ex-sessantottini, contro la dittatura dei figli e la teledipendenza nel secondo, contro i medici nel terzo) ma Caro diario è un non-film, spesso assai leggero, autoironico, malinconico, servito da una colonna sonora memorabile.
L'aiuto regista è Riccardo Milani, mentre l'assistente alla regia è Andrea Molaioli, gente che si è formata nella scuderia di Moretti e che in seguito ha dato prove egregie.

sabato 21 novembre 2009

Quel treno per Yuma (3:10 to Yuma)

anno: 2007   
regia: MANGOLD, JAMES  
genere: western  
con Russell Crowe, Christian Bale, Logan Lerman, Ben Foster, Peter Fonda, Vinessa Shaw, Alan Tudyk, Gretchen Mol, Kevin Durand, Dallas Roberts, Luce Rains, Lennie Loftin, Rio Alexander, Johnny Whitworth, Shawn Howell, Luke Wilson, Girard Swan, Christopher Berry, Arron Shiver, Brian Duffy, Pat Ricotti, Chad Brummett, Chris Browning, Sean Hennigan, Benjamin Petry, Jason Rodriguez, Forrest Fyre, Ramon Frank  
location: Usa
voto: 7  

Nell'Arizona di fine '800 il notissimo fuorilegge Ben Wade (interpretato con atteggiamento sornione da Crowe) viene finalmente arrestato. L'uomo deve essere messo sul treno che lo porterà nel carcere di Yuma ma il percorso per arrivarci è lungo e pieno di insidie. A seguire la sparuta compagnia che deve scortare Wade a Yuma si offre Dan Evans (Bale), contadino  molto svelto con grilletto. Il viaggio presentera un mucchio di sorprese. Remake del film Quel treno per Yuma diretto nel 1957 da Delmer Daves, il film di James Mangold racconta in una chiave assai classica il tema del rispetto, mettendo a confronto due personaggi dalle caratteristiche antitetiche. Il soggetto - all'interno del quale il confine tra bene e male è assai incerto - è ben raccontato, gli attori sono tutti in parte e il mix di suspense e azione è garantito dal solido mestiere di un regista piuttosto sottovalutato.    

sabato 14 novembre 2009

Good morning Aman

anno: 2009       
regia: NOCE, CLAUDIO  
genere: drammatico  
con Said Sabrie, Valerio Mastandrea, Anita Caprioli, Amin Nour, Giordano De Plano, Adamo Dionisi, Sandra Toffolatti  
location: Italia
voto: 2

Aman (Sabrie), ventenne di origine somala, vive ne palazzone romano di Corviale, lavora presso un rivenditore di auto usate e sogna col suo amico Said una vita diversa, sulla quale fantastica dalle terrazze del quartiere Esquilino. L'occasione gli si presenta quando conosce Teodoro (Mastendrea, qui anche nelle vesti di coproduttore), un ex pugile quarantenne con un losco passato, che vive chiuso in casa da tre anni. Aman diventa il suo braccio destro, ma il sodalizio - che li accomuna soltanto per l'insonnia - non porterà nulla di buono a entrambi.
Dopo il convincente cortometraggio Adil & Yusuf, incentrato anch'esso sui problemi dell'integrazione somala nella capitale, Claudio Noce approda al suo primo lungometraggio con un film molto ambizioso: macchina perennemente a spalla, canzoni d'autore, montaggio che sfrutta moltissimo sovrapposizioni e decoupage tra l'immagine e il sonoro, pause e silenzi ostentati, dialoghi diafani. Tantissima tecnica messa a disposizione di un film algido, inutilmente compiaciuto ma molto apprezzato dalla critica.    

sabato 7 novembre 2009

L'uomo di vetro

anno: 2007
regia: INCERTI, STEFANO
genere: drammatico
con David Coco, Anna Bonaiuto, Tony Sperandeo, Elaine Bonsangue, Ilenia Maccarrone, Ninni Bruschetta, Francesco Scianna, Tony Palazzo
location: Italia   
voto: 6

La vera storia di Leonardo Vitale (Coco), il primo pentito di Mafia che venne ucciso nel 1984 pochi mesi dopo la scarcerazione. Timorato di Dio e insofferente al peso della sua coscienza, Vitale trovò il coraggio per confessare gli omicidi commessi per conto della mafia, finendo nel manicomio giudiziario a causa della recalcitranza da parte delle istituzioni a riconoscere come vere le sue confessioni.
Incerti ne traduce la storia in un film registicamente pacato con molti debiti verso il cinema di Rosi e quello di Petri, ma che osa anche piuttosto poco, che non cerca la spettacolarizzazione ma neppure l'agiografia del protagonista e si tiene a debita distanza dagli stereotipi di genere. Premio per la sceneggiatura al Taormina film festival 2007 a Heidrun Schleef e Salvatore Parlagreco.   

venerdì 6 novembre 2009

Il mio piede sinistro (My Left Foot)

anno: 1989   
regia: SHERIDAN, JIM  
genere: drammatico  
con Daniel Day-Lewis, Brenda Fricker, Alison Whelan, Kirsten Sheridan, Cyril Cusack, Ray McAnally, Owen Sharp, Darren McHugh, Declan Croghan, Hugh O'Conor, Fiona Shaw, Ruth McCabe, Eanna MacLiam, Adrian Dunbar  
location: Irlanda
voto: 6

Nato a Dublino nel 1932 da un parto sfortunato, Christy Brown (Day-Lewis) soffre di una paralisi cerebrale che ne limita il linguaggio e i movimenti. Cresciuto in una numerosissima quanto modesta famiglia, Christy grazie a una grande forza di volontà e al suo piede funzionante diventerà un artista con abilità nel campo della pittura e della narrativa.
Il film d'esordio dell'irlandese Jim Sheridan indulge di quando in quando al pietismo, soffre di qualche lungaggine ma è servito dalla prova stratosferica di Daniel Day-Lewis e da quella maiuscola di Brenda Fricker, giustamente insigniti con l'Oscar rispettivamente quali migliore attore protagonista e miglior attrice non protagonista.    

domenica 1 novembre 2009

Tony Manero

anno: 2008   
regia: LARRAIN, PABLO
genere: drammatico
con Alfredo Castro, Paola Lattus, Héctor Morales, Amparo Noguera, Elsa Poblete
location: Cile   
voto:3



Nel Cile del 1978, sotto la dittatura di Pinochet, il cinquantenne Raul vive ossessionato dalla figura di Tony Manero, il personaggio interpretato da John Travolta ne La febbre del sabato sera. Raul ne imita movenze e balli in locali di infimo livello, preparandosi alla sua grande occasione: una gara televisiva per il sosia più bravo. Per raggiungere il suo obiettivo, Raul non esita a uccidere. Pablo Larrain, regista del film, ricorre a un registro narrativo algido e straniato, con macchina da presa perennemente in spalla a generare un effetto di brutale iperrealismo. Dietro questa cifra stilistica emergono i temi del colonialismo culturale e dell'emarginazione sociale che si traduce in furia cieca. Lo sguardo del regista cileno è asettico, lascia parlare le immagini come se si trattasse di un documentario, ma il film rimane freddo e poco ficcante. Due premi al Torino Film Festival (2008): quello per il miglior film e quello per il miglior attore (Alfredo Castro).