venerdì 25 gennaio 2002

Il favoloso mondo di Amèlie

anno: 2001   
regia: JEUNET, JEAN-PIERRE 
genere: commedia fantastica 
con Audrey Tautou, Mathieu Kassowitz, Rufus, Lorella Cravotta, Claire Maurier, Isabelle Nanty, Dominique Pinon, Serge Merlin, Jamel debbouze, Yolande Moreau, Urbain Cancellier 
location: Francia       
voto: 8

Cresciuta in una famiglia parigina che ha inamidato i sentimenti, a 23 anni Amelie (Tatou) scopre la scatola dei ricordi di un uomo che era vissuto nella sua precedente abitazione. Ed è  allora che decide di dedicare agli altri la propria vita, trasformandosi in un Cupido postmoderno o improvvisando caracollanti cacce al tesoro per un ragazzo che ha smarrito il suo album di fototessere e che si innamorerà di lei.
Impaginato in modo sublime, puntellato da una voce fuori campo dal sapore antico, impreziosito dai virtuosismi di macchina (dolly e steady-cam sono utilizzati come in pochi altri film), Il favoloso mondo di Amelie è anche una magnifica elegia sul valore prezioso dei piccoli piaceri della vita, come infilare la mano in un sacco di legumi o spaccare la crème brulèe col cucchiaio. Coloratissimo e formalmente impeccabile, sul piano dei contenuti il film di Jean-Pierre Jeunet conserva un invidiabile equilibrio che non lo lascia mai scantonare nella trappola del buonismo. E così i beneficiari delle azioni di Amèlie-angelo-custode non sempre ottengono il meglio da ciò che viene dato loro…    

lunedì 7 gennaio 2002

M.Butterfly

anno: 1993       
regia: CRONENBERG, DAVID 
genere: drammatico 
con Jeremy Irons, John Lone, Barbara Sukowa, Annabel Leventon, Shizuko Hoshi, Ian Richardson
location: Cina, Usa
voto: 7 

In piena rivoluzione culturale cinese, tra il 1964 e il 1968, il diplomatico francese Renè Gallimard (Irons) si innamora perdutamente di un'attrice di teatro (Lone). In realtà, quest'ultima è un uomo dall'aspetto efebico con compiti spionistici. In un crescendo apocalittico, il povero Gallimard ci rimetterà prima l'amore (l'amato/amata è finita, con intellettuali ed artisti, nei campi di lavoro voluti dal Grande Timoniere), poi il lavoro e quindi la vita allorché, scoperto l'inganno, fa harakiri durante una rappresentazione teatrale nelle patrie galere.
Cronenberg rilegge alla sua maniera l'opera di Puccini e Illico rovesciandone le parti. Sedotto e abbandonato, Irons-Gallimard veste i panni di una geisha dannata dalle sue stesse fantasie. Confermando "l'ossessione di Cronenberg per la mutazione dei corpi" (Grazzini), M.Butterfly è una delle opere migliori del regista canadese. Realtà e finzione, confronto tra culture e l'idea che la perfezione femminile sia possibile soltanto nella fantasia maschile sono i cardini sui quali è intessutala sceneggiatura di David Henry Hwang, ispirata ad una storia vera.