martedì 30 settembre 1997

Consigli per gli acquisti

anno: 1997       
regia: BALDONI, SANDRO   
genere: grottesco   
con Ennio Fantastichini, Ivano Marescotti, Carlo Croccolo, Silvia Cohen, Mariella Valentini           
location: Italia
voto: 3   

Un ingente quantitativo di carne argentina andato a male deve essere reimmesso sul mercato come cibo per cani. Un'agenzia pubblicitaria diretta da Ennio Fantastichini ha il compito di occuparsi del caso. Ce la farà, a dispetto di una manifestazione di disoccupati che mette a soqquadro l'ufficio.
Baldoni, ex pubblicitario, percorre la via del grottesco per satireggiare su un mondo a lui ben noto. Riusciamo ad apprezzarlo per le caricature che tratteggia di personaggi ormai invisi ai più, gente come il sociologo Alberto Abruzzese, il critico cinematografico Enrico Ghezzi, il "creativo" Gavino Sanna, il regista Pappi Corsicato, gente che farebbe bene a mettere a riposo le proprie corde vocali. Ma tutto il resto del film, oltre a volere suscitare in via troppo diretta un senso di repulsione per quel mondo lì, con cerume dalle orecchie, vomito di cane, mutandine di pizzo con bocche lampeggianti, converge su un bozzettismo che non educa, che trascura l'ellisse a favore di una dichiarazione d'odio eccessivamente dichiarata. Da un'idea buona Baldoni non ha saputo ricavare altro che un soggetto inconsistente che trasuda schifo e dove l'unico a non suscitare un senso di ribrezzo è il cane protagonista della vicenda, che pensa con la voce e le canzoni di Paolo Conte.    

lunedì 29 settembre 1997

Pallottole su Broadway (Bullets over Broadway)

anno: 1994   
regia: ALLEN, WOODY  
genere: commedia  
con John Cusack, Jack Warden, Tony Sirico, Chazz Palminteri, Dianne Wiest, Harvey Fierstein, Tracey Ullman, Rob Reiner, Mary-Louise Parker, Joe Viterelli, Jennifer Tilly, Jim Broadbent  
location: Usa
voto: 7  

Durante gli anni '20, David Shayne (Cusack) un commediografo scalcinato, vorrebbe portare sulle scene God of our fathers, lavoro di stucchevole mediocrità. Alla ricerca di uno sponsor, non troverà di meglio che il boss mafioso Nick Vitali (Joe Vitarelli), che però pretende una parte per Olive (Jennifer Tilly), la sua amante starnazzante come un'oca ed assolutamente incapace di recitare. Olive è seguita come un'ombra dal suo gorilla, Cheech (Palminteri), che non lesina suggerimenti fondamentali per la commedia di David, fino ad aumentare a dismisura la propria ingerenza sul prodotto finito. Il successo, dopo l'unione di un cast approssimativo ed improbabile, arriva puntuale, così come l'assassinio per mano della sua stessa guardia del corpo della ragazza del boss, rea di recitare malissimo le battute di Cheech. Il quale ultimo sarà giustiziato dagli altri gangster della banda di Valenti.
L'arte può appartenere a tutti, sembra volerci suggerire Woody Allen, che ha scritto il copione con Douglas McGrath. Ed infatti è proprio un killer biscazziere (l'ottimo Chazz Palminteri, che tra l'altro è l'autore dell'opera prima di Robert De Niro come regista, Bronx) il vero deus-ex-machina del lavoro teatrale. Così, "in fondo a un'ironica commedia di costume ci ritroviamo a sorpresa con un apologo sull'arte" (Kezich). Situazioni comiche e divertenti, dialoghi spumeggianti, efficace fotografia dai toni ambra di Carlo Di Palma e cast davvero in forma sottolineano l'ennesima prova convincente del regista ebreo-newyorkese. Oscar a Diane Wiest come migliore attrice non protagonista.

sabato 27 settembre 1997

Hannah e le sue sorelle (Hannah and her sisters)

anno: 1986   
regia: ALLEN, WOODY  
genere: commedia  
con Woody Allen, Mia Farrow, Michael Caine, Dianne Wiest, Barbara Hershey, Carrie Fisher, Maureen O'Sullivan, Lloyd Nolan, Max von Sydow, Daniel Stern, L.Black, J.Louis-Dreyfus, C.Clemenson, J.Kavner, J.T.Walsh, John Turturro, R.Magee, Sam Waterston, Tony Roberts, B.Short, J.Gleason  
location: Usa
voto:8

Due anni della vita di tre sorelle newyorkesi alle prese con la vita familiare ed i problemi sentimentali. Hannah (Mia Farrow) si accontenta della mediocrità che le offre il marito Elliot (Michael Caine), a sua volta innamorato dell'altra sorella Lee (Barbara Hershey). Quest'ultima ha sposato un artista misantropo assai più anziano di lei (Max Von Sydow), che lascerà per potere proseguire la relazione con Elliot. Holly (Dianne Wiest) è una donna divorziata e stagionata che vive alla giornata e che troverà nell'ipocondriaco produttore televisivo Michey (Woody Allen) - primo marito di Hannah - il proprio principe azzurro. Affidato più alla sporadicità delle gag ed alla pregevole fattura dei dialoghi che non alla struttura narrativa, Hannah e le sue sorelle ironizza sulla fragilità delle relazioni sentimentali lasciando però intravedere - come sarà anni più tardi con Tutti dicono I love you - un ottimismo di fondo. Maureen O'Sullivan è la madre di Mia Farrow sia nella vita che nel film. Tre Oscar: migliore sceneggiatura (Woody Allen) e attori non protagonisti (Caine e Wiest).    

lunedì 22 settembre 1997

L'inafferrabile signor Jordan (Here comes Mr.Jordan)

anno: 1941       
regia: HALL, ALEXANDER  
genere: commedia fantastica
con Robert Montgomery, E.Keyes, C.Rains, R.Johnson, E.E.Horton, J.Gleason, J.Emery, D.MacBride, D.Costello, H.Hobbes, B.Rubin          
location: Usa
voto: 6,5

Morto per errore in un incidente aereo, il boxeur Joe Pendleton (Robert Montgomery) va in paradiso, dove ad attenderlo c'è il fantomatico signor Jordan (Rains). Smanioso di ottenere un risarcimento per essere stato prematuramente ed erroneamente richiamato in cielo, Joe si reincarna in un finanziere truffaldino, innamorandosi di una delle vittime dei suoi raggiri. Decisa a tornare alla boxe, l'anima di Joe entrerà nel corpo di un pugile agonizzante e per lui ricomincerà una nuova vita.
Passando a più pari dal tema del doppio a quello del triplo, Hall allestisce una commedia fantastica dai risvolti gialli, sceneggiata da Sidney Buchman e Seton I.Miller, ricca di trovate originali. Il doppiaggio è datato. Due Oscar come migliore soggetto e sceneggiatura. Rifatto nel 1978 da Warren Beatty col titolo Il paradiso può attendere.    

venerdì 19 settembre 1997

Koyaanisqatsi

anno: 1983   
regia: REGGIO, GODFREY 
genere: documentario 
location: Usa
voto: 10

Nella lingua degli indiani Hopi "koyaanisqatsi" significa "vita frenetica, sbilanciata, sbagliata". E' quello che il regista Godfrey Reggio, il compositore minimalista Philip Glass ed il produttore Francis Ford Coppola hanno voluto rappresentare realizzando un poema ecologico intessuto sul contrasto tra il tempo sinuoso e lento della natura - con il quale le culture primarie si conciliano - e quello frenetico della civiltà occidentale. Otto anni di riprese, un assemblaggio millimetrico tra colonna sonora ed immagini, virtuosismi documentaristici d'altissimo livello (immagine accelerate e rallentate, palazzi che crollano, paesaggi naturali di grande bellezza, volti umani segnati dalla fatica), musiche ora ieratiche ora di vorticosa imponenza e neanche una parola sono serviti a costruire un gioiello del quale soltanto pochi hanno riconosciuto l'enorme valore e troppi hanno saccheggiato. Reggio e Glass hanno ripetuto l'esperimento con Powaqqatsi, Anima mundi e Naqoyqatsi. Michael Hoenig ha completato le musiche.

giovedì 18 settembre 1997

La finestra della camera da letto (The bedroom window)

anno: 1987       
regia: HANSON, CURTIS   
genere: thriller   
con Steve Guttenberg, Elizabeth McGovern, Isabelle Huppert, P.Shenar, C.Lumbly, W.Shawn, F.Coffin, B.Greenquist, R.Skenkkan, M.Chaykin                
location: Usa
voto: 6   

Sylvia (Huppert), moglie di un uomo molto in vista di Baltimora (Shenar), assiste per caso ad un tentativo di omicidio dalla casa del suo amante Terry Lambert (Guttenberg), dipendente di suo marito. Terry decide di denunciare il fatto alla polizia sostituendosi a Sylvia per evitare di comprometterla con uno scandalo. Ma quando la sua testimonianza comincerà a mostrare le falle, il primo sospettato sarà lui. Soltanto l'aiuto della scampata vittima (McGovern) riuscirà a mettere fuori gioco il vero colpevole.
Tocchi hitchcockiani, trama ben oleata, tensione in crescendo, regia anonima da telefilm, ma onesta. Ecco come Curtis Hanson (autore della sceneggiatura) ha saputo trasformare il romanzo The witness di Anne Holden in un thriller da seguire senza grandi pretese per un plot di indiscutibile fascino.    

martedì 16 settembre 1997

Ovosodo

anno: 1997       
regia: VIRZÌ, PAOLO 
genere: commedia 
con Edoardo Gabbriellini, Claudia Pandolfi, Nicoletta Braschi, Malcom Lunghi, Matteo Campus, Salvatore Barbato, Marco Cocci, Regina Orioli, Paolo Ruffini  
location: Italia       
voto: 4 


Piero (Gabbriellini), detto Ovosodo dal nome del quartiere livornese nel quale vive, si arrabatta nel proprio disagio esistenziale inscritto in un'iperbole familiare con padre galeotto, madre defunta, fratello handicappato e matrigna acida e un poco puttana. L'occhio disincantato della cinepresa lo segue dall'infanzia fino al matrimonio, fermandosi a lungo sui personaggi che orbitano intorno alla scuola: una carismatica insegnante delle medie (Nicoletta Braschi) morta suicida e Tommaso (Marco Cocci), compagno di classe alternativo che si scoprirà essere figlio di un ricco industriale. Tra amori difficili, imbarazzi erotici e occasioni perse, Ovosodo si sposerà con una ragazzetta che con assoluta costanza lo ha segretamente amato per anni (Claudia Pandolfi).
Cucito addosso ad un personaggio molto simpatico, degna espressione del disagio giovanile degli anni '90, Ovosodo è un film di buona fattura, insignito col gran premio della critica al Festival di Venezia, ma diseguale nelle diverse articolazioni del racconto, esilarante in molti momenti, prolisso in qualcun altro. Destinato, probabilmente, a farsi ricordare come uno dei più lucidi ritratti generazionali dei giovani degli anni '90. Da un soggetto che lo stesso Virzì ha scritto con Francesco Bruni (già autore dell'ottimo Bonus malus) e che i due hanno sceneggiato con l'aiuto di Furio Scarpelli..    

lunedì 15 settembre 1997

A che prezzo Hollywood? (What price Hollywood)

anno: 1932       
regia: CUKOR, GEORGE   
genere: drammatico   
con C.Bennett, L.Sherman, N.Hamilton, G.Ratoff           
location: Usa
voto: 5   

Una cameriera (Bennett) raggiunge il sogno della propria vita diventando una star del cinema grazie ai buoni auspici di un regista alcolizzato conosciuto quasi per caso (Sherman). Ma la strada della celebrità farà conoscere alla giovane le contraddizioni insanabili dell'ambiente cinematografico: quando toccherà l'apice del successo, il suo Pigmalione morirà suicida.
Tratto da un soggetto di Gene Fowler e Roland Brown, ricavato a sua volta da un racconto di Adela Rogers St.John e sceneggiato da Jane Murfin e Ben Markson, A che prezzo Hollywood anticipa - con originalità ed una buona miscela di commedia e melodramma - molti dei film anti-hollywoodiani. Ma il tempo indebolisce implacabilmente l'opera.    

domenica 14 settembre 1997

Orizzonti di gloria (Paths of glory)

anno: 1957   
regia: KUBRICK, STANLEY
genere: guerra
con Kirk Douglas, Adolphe Menjou, Ralph Meeker, George Macready, Wayne Morris, Timothy Carey, Frederic Bell, Peter Capell, Ken Dibbs, Emile Meyer, Jerry Hausner, Richard Anderson, Susanne Christian, John Stein, Harold Benedict, Bert Freed, Joe Turkel
location: Regno Unito
voto: 8,5

Nel 1916, durante la Prima Guerra Mondiale, un generale francese ambizioso e disumano (Macready) manda tre soldati (Meeker, Carey e Turkel) davanti alla corte marziale, accusandoli di codardia per avere indietreggiato dinanzi ad un'azione impossibile mirata a conquistare il "formicaio" tedesco. Un colonnello umanitario (Kirk Douglas) ne prende la difesa: non riuscirà a salvare loro la vita, ma otterrà chiarezza sull'oscura vicenda.
Interessato al tema della violenza e dell'antimilitarismo, Kubrick allestisce, dall'omonimo romanzo di Humphrey Cobb (sceneggiato dallo stesso Kubrick con Calder Willingham e Jim Thompson) un racconto di linearità esemplare, nel quale tralascia i virtuosismi con la cinepresa (ma c'è una carrellata in trincea a dir poco magistrale) per affidare la zona visiva del film ai contrasti tra bianco e nero girati a Monaco di Baviera. Retroguarista e scioccamente orgogliosa, la Francia vietò il film fino al 1975    

mercoledì 10 settembre 1997

Ancora vivo (Last man standing)

anno: 1996       
regia: HILL, WALTER    
genere: gangster    
con Bruce Willis, Christopher Walken, A.Powers, D.P.Kelly, W.Sanderson, K.Lombard, N.Eisenberg, M.Imperioli, K.Jenkis, R.D.Call, L.Mann, Bruce Dern    
location: Usa
voto: 5    

Un vagabondo che si fa chiamare John Smith (Willis) arriva a Jericho, cittadina del Texas, dove - negli anni del Proibizionismo - si fronteggiano due bande rivali: quella dell'irlandese Doyle (D.P.Kelly) e quella dell'italiano Strozzi (Eisenberg). Mosso da principi imperscrutabili, Smith organizza la fuga delle donne dei due capobanda rivali mentre passa dalla collaborazione con la banda di Strozzi a quella di Doyle. L'eccesso di audacia gli procurerà una violentissima ritorsione che lo costringerà ad eliminare, quasi da solo, entrambe le formazioni.
Violenza a volontà, sparatorie degne di John Woo, atmosfera da western post-moderno, dialoghi alla Sergio Leone (Per un pugno di dollari era, come Ancora vivo, ispirato ad un racconto di Kurosawa) e fotografia virata seppia di Lloyd Ahern (che aveva ottenuto risultati altrettanto soddisfacenti con Geronimo, diretto dallo stesso Hill) sono gli ingredienti Walter Hill - che ha sceneggiato il film basato su una storia di Ayuzo Kikushima e Akira Kurosawa - ha impastato che con molto mestiere. Accontentati i maniaci del genere action movie, Last man standing lascia però a bocca asciutta chi sperava che dal talento di Kurosawa potesse uscire una storia meno corriva.    

martedì 9 settembre 1997

L'aquila solitaria (The spirit of St.Louis)

anno: 1957   
regia: WILDER, BILLY   
genere: biografico   
con James Stewart, Murray Hamilton, Patricia Smith, Bartlett Robinson, Marc Connelly, Arthur Space, Charles Watts    
location: Francia, Usa
voto: 7   

Nel 1927 Charles "Slim" Lindbergh (James Stewart, vero maniaco dell'aviazione), aviatore del servizio postale, affrontò da solo un'impresa storica, viaggiando da New York a Parigi ininterrottamente per quasi 40 ore su un aeroplano monomotore.
Basato sul libro autobiografico dello stesso Lindbergh, sceneggiato da Billy Wilder e Wendell Mayes, con l'adattamento di Charles Lederer, il film si dipana su due nuclei narrativi: la ricerca degli sponsor e delle sovvenzioni per il viaggio nella prima parte e l'inquietudine, i pensieri, i colpi di fortuna, la dura lotta contro il sonno, i ricordi della vita passata nella seconda. Il film non andò bene nelle sale e Wilder fu accusato di avere scritturato un protagonista troppo anziano per la parte, ma nonostante ciò L'Aquila solitaria rimane un racconto avventuroso avvincente e spettacolare.    

martedì 2 settembre 1997

Sorrisi in una notte d'estate

anno: 1955   
regia: BERGMAN, INGMAR   
genere: commedia   
con Ulla Jacobsson, Eva Dahlbeck, Harriet Andersson, Margit Carlquist, Gunnar Björnstrand, Jarl Kulle, Ake Fridell, Bjorn Bjelvenstam, Naima Wifstrand, Jullan Kindhal, Birgitta Valberg, Gull Natorp, Bibi Andersson    
location: Svezia
voto: 8   

Nei primi del Novecento l'avvocato Egerman (Gunnar Björnstrand), sposato con una donna assai più giovane di lui (Ulla Jacobsson), invaghita del nipote dello stesso Egerman (Björn Bjelvenstam), tresca segretamente con l'attrice Desirée (Eva Dahlbeck). Quest'ultima è a sua volta oggetto delle attenzioni di un altro uomo ammogliato, il conte Malcolm (Jarl Kulle), che con i suoi tradimenti continui ha esposto la sua affezionata moglie (Margit Carlquist) ad pubblico ludibrio. Deus ex machina al servizio di Cupido, Desirée decide a sorpresa di invitare tutti quanti ad una cena estiva presso la sua casa: Egerman, sua moglie e suo nipote, la coppia Malcolm e la servetta di casa Egerman (Harriet Andersson). Qui, intrighi e sotterfugi verranno portati alla luce e - come per magia - ognuno troverà il suo amore.
Il film che fece conoscere Bergman al grande pubblico, giustamente insignito col Gran premio al Festival di Cannes, è un'opera a metà strada tra la commedia ed il dramma, un'occasione per riflettere sul rapporto di coppia e sulla affannosa ricerca della felicità.