giovedì 30 settembre 2010

La guerra di Charlie Wilson (Charlie Wilson's War)

anno: 2008  
regia: NICHOLS, MIKE  
genere: drammatico  
con Tom Hanks, Amy Adams, Julia Roberts, Philip Seymour Hoffman, Terry Bozeman, Brian Markinson, Jud Tylor, Hilary Angelo, Cyia Batten, Kirby Mitchell, Ed Regine, Daniel Eric Gold, Emily Blunt, Peter Gerety, Wynn Everett, Mary Bonner Baker, Rachel Nichols, Shiri Appleby, P.J. Byrne, John Slattery, Thomas Crawford, Joe Roland, Patrika Darbo, Carly Reeves, Salaheddine Ben Chegra, Om Puri, Faran Tahir, Rizwan Manji, Maurice Sherbanee, Salam Sangi, Navid Negahban, Mozhan Marnò, Habib Saba, Nadia Miller, Michelle Arthur, Shila Vossugh Ommi, Edward Hunt, Michael Haley, Denis O'Hare, Michael Spellman, Russell Edge, Christopher Denham, Joseph Sikora, Gabriel Tigerman, Patrick Bentley, Marc Pelina, Ken Stott, Tracy Phillips, Aharon Ipalé, Ned Beatty, Mary Bailey, Trish Gallaher Glenn, Ron Fassler, Enayat Delawary, Nancy Linehan Charles, Daston Kalili, Pavel Lychnikoff, Ilia Volok, Alexander Lvovsky, Sammy Sheik, Moneer Yaqubi, Gabriel Justice, Siyal Mohammad, Quill Roberts, Jim Jansen, Harry S. Murphy, Spencer Garrett, Kevin Cooney  
location: Usa  
voto: 6



La vera storia Charlie Wilson (Hanks), deputato texano sottaniere ed epicureo che negli anni ’80 riuscì a far stanziare fondi sontuosi – un miliardo di dollari da una richiesta iniziale di 5 milioni – per aiutare i mujahiddin
afgani nella guerra contro gli invasori sovietici. La disfatta di questi ultimi contribuì alla fine della Guerra Fredda e al crollo del dominio sovietico nell’Europa del’Est.
Tratto dalla storia scritta da Gorge Crile, il film segna il ritorno del quasi ottantenne Mike Nichols (il regista di capolavori come Il laureato, Conoscenza carnale e Silkwood) al cinema impegnato e di buona fattura dopo una serie di prove opache. La pellicola del regista statunitense- che recupera un evento bellico del quale al cinema non si sentiva parlare dai tempi dell’ottimo Belva di guerra di Kevin Reynolds – oltre a raccontare la parabola di un cinico diventato idealista suo malgrado, si offre come metafora sulla condizione attuale, con l’America sempre pronta a dare dove più le conviene e a lasciare le cose come stanno quando gli interessi – all’epoca, quello della Guerra Fredda – vengono meno. Tom Hanks e Philip Seymour Hoffman duettano che è una bellezza (il secondo si conferma uno dei migliori attori americani di sempre) mentre la Roberts assume sempre più i connotati di un transessuale ma la verve dei protagonisti contribuisce allo smarrimento di un punto d’equilibrio tra i toni da commedia e l’importanza del tema.


martedì 28 settembre 2010

Polar Express

Polar Express
anno: 2004   
regia: ZEMECKIS, ROBERT
genere: fantastico
con Tom Hanks, Leslie Zemeckis, Eddie Deezen, Nona Gaye, Peter Scolari, Hayden McFarland, Michael Jeter, Phil Fondacaro, Chantel Valdivieso, Debbie Lee Carrington, Josh Hutcherson, Andrew Ableson, Julene Renee, Jimmy 'Jax' Pinchak, Ashly Holloway, Dylan Cash, Kevin C. Carr, Connor Matheus, Chris Coppola, Ed Gale
location: Usa   
voto:7,5


È la vigilia di Natale in una qualsiasi casa americana. Qui vive un bambino che da tempo ha cominciato a nutrire molti dubbi sull'esistenza di Babbo Natale. La notte di Natale, però, vede fermarsi sotto casa un treno misterioso, l'Espresso Polare, che lo porterà a scoprire tutti i preparativi che il vecchio barbuto fa in occasione del Natale e a conoscere nuovi amici. Realizzato con la tecnica della performance capture, realizzata con una serie di ricettori attaccati sul corpo dei protagonisti per poi poter catturare le immagini col computer e trasformarle in animazione, The Polar Express è l'ennesimo miracolo creativo e tecnologico di Robert Zemeckis. Strabiliante non tanto per la tecnica, a metà strada tra fiction e animazione, quanto per la miriade di trovate visive e per la forza del racconto, The polar Express - tratto dal racconto di Chris van Allsburg - si perde purtroppo nell'ultima mezz'ora in una riflessione piagnucolsa sulla capacità di conservare sogni e speranze, uno sguardo incantato (altro che il disincanto dal mondo di weberiana memoria) con corredo di canzoni stucchevoli che penalizzano un film che per la prima ora non perde un colpo.  

sabato 25 settembre 2010

Inception

Inception  
anno: 2010  
regia: NOLAN, CHRISTOPHER 
genere: fantascienza 
con Leonardo DiCaprio, Ken Watanabe, Joseph Gordon-Levitt, Marion Cotillard, Ellen Page, Tom Hardy, Cillian Murphy, Tom Berenger, Michael Caine, Lukas Haas, Tohoru Masamune 
location: Usa  
voto: 5,5
Ha impiegato 8 anni quel geniaccio di Christoper Nolan per dare corpo (ma poca anima) al suo progetto più ambizioso: questo Inception - letteralmente: innesto - che è la storia di Dom Kobb (DiCaprio), un ladro di sogni specializzato nell'estrazione dei sogni dalla mente altrui a ovvi scopi di lucro. Quando però finisce in un grosso guaio a causa di una di queste operazioni, al ladro per sdebitarsi viene fatta una richiesta particolare: quella di fare un innesto di sogno nella vita onirica di un ricco ereditiero (Murphy). Raccolta intorno a sé una squadra di ultraprofessionisti, Dom cerca di portare a termine la difficilissima missione. Ma dovrà fare i conti con gli effetti collaterali che questa sua straordinaria capacità ha comportato nel passato.
Le ambizioni del cineasta britannico trovano sbocco in un racconto visionario, onirico, dalla trama estremamente complessa (le riviste specializzate per l'occasione sono uscite in edicola corredate da un vademecum per decifrare il film), capace in maniera stupefacente di tradurre i sogni in immagini, come mai nessun film - da Il posto delle fragole a Se mi lasci ti cancello - era mai riuscito a fare prima d'ora. Eppure, a dispetto delle numerose scene da manuale del cinema che Nolan è riuscito a tradurre su pellicola, Inception rimane freddo, cervellotico, poco penetrante rispetto ai tentativi di rappresentare la manipolazione dell'inconscio mediante sogni, incubi, dormiveglia e qualche rimorso per il passato (la morte della moglie del protagonista). Piuttosto, il film sembra muoversi tra Matrix e una qualsiasi spy-story di James Bond: troppo poco per proporsi come cinema seminale quale avrebbe voluto e potuto essere.

venerdì 24 settembre 2010

La passione

La passione  
anno: 2010  
regia: MAZZACURATI, CARLO 
genere: commedia 
con Silvio Orlando, Giuseppe Battiston, Corrado Guzzanti, Cristiana Capotondi, Stefania Sandrelli, Kasia Smutniak, Maria Paiato, Marco Messeri, Giovanni Mascherini, Fausto Russo Alesi, Djibril Kébé, Cosimo Messeri 
location: Italia  
voto: 3
Gianni Dubois (Orlando) è un regista in crisi che spera di riscattarsi girando un film con una stellina della televisione (Capotondi). Quando la sovrintendenza alle Belle Arti lo richiamano nella sua casa Toscana per porre rimedio a un affresco danneggiato per incuria, Gianni si vede costretto a "patteggiare" dando la sua disponibilità a dirigere la rappresentazione della passione di Cristo nel piccolo comune toscano.  Raduna così una sorta di armata Brancaleone col quale cerca di metter su l'improbabile impresa.
Mazzacurati - che ha tratto il film da un episodio realmente accadutogli - continua a raccontare la provincia attraverso il consueto manipolo di perdenti calati stavolta in una situazione grottesca. Se nella prima parte del film le occasioni per ridere non mancano, nella seconda La passione mostra la corda, il racconto sbrodola e le falle dell'intero impianto, con una tenue satira sulla volgarizzazione del pubblico per colpa della televisione e incapace di quella dose di cattiveria che fece grande la commedia all'italiana, vengono a galla in tutta la loro evidenza. Notevole come sempre la fotografia di Luca Bigazzi.

giovedì 23 settembre 2010

I sogni del signor Rossi

I sogni del signor Rossi
anno: 1977   
regia: BOZZETTO, BRUNO
genere: cortometraggio
location: Italia   
voto: 4

Infastidito dal continuo successo con le ragazze ottenuto da SuperJohnny, il suo vicino di casa, il signor Rossi sogna ad occhi aperti di diventare un divo del cinema. Il suo cane maggiordomo lo seda e, una volta a letto, Rossi sogna di liberare una principessa da un castello fatato. Cortometraggio di una ventina di minuti che Bozzetto ha scritto con i fidi Nichetti e Manuli, pieno di trovate originali e spumeggianti e con canzoni e musiche all'altezza della situazione.  

martedì 21 settembre 2010

Tutta colpa di Voltaire (La faute à Voltaire)

anno: 2000    regia: KECHICHE, ABDELLATIF
genere: drammatico
con Sami Bouajila, Élodie Bouchez, Bruno Lochet, Aure Atika, Olivier Loustau, Virginie Darmon, Mustapha Adouani, Sami Zitouni, Carole Franck, Jean-Michel Fête, Manuel Le Lièvre, François Genty, Meryem Serbah, Francis Arnaud, Nejlb Nekales, Bilal Ali, Martin Amic, Tonio Descanvelle, Michel Gionti, Allain Naron, Myriam Van Hove, Philippe Huet, Mouloud Boukerche, Marco Pallotta, Raphaël Pallotta, Jocelyne Maillard, Valentine Boudles, Beate Krien, Joël Barbouth, Manuel Weber, Michel Tastard, Sonia Rifi, Magali Barney, Jean-François Lepetit, Charles Tordjman, Mireille Fox, Jean Guien
location: Francia   
voto:5

Arrivato clandestinamente a Parigi dalla Tunisia,  Jallel (Bouajila) sta per ottenere la green card quando viene piantato sull'altare della donna di cui si è innamorato. Il fatto gli causa una depressione che lo conduce in una clinica psichiatrica, dove conosce Lucy (Bouchez), una ninfomane che lo fa tribolare. Finale amaro. Il regista Bechiche è assai abile nel muoversi sul crinale tra melodramma e commedia, dribbla abilmente i luoghi comuni sul musulmano maschilista (il protagonista ci mette pochi minuti a conquistarsi la simpatia dello spettatore) ma calca eccessivamente la mano su vicende sussidiarie che avrebbero potuto snellire il film di una buona mezz'ora, facendone un ritratto significativo sulla vita ai margini degli immigrati clandestini.

domenica 19 settembre 2010

La notte non aspetta (Street Kings)

anno: 2008   
regia: AYER, DAVID 
genere: poliziesco 
con Keanu Reeves, Forest Whitaker, Common, Martha Higareda, Cedric The Entertainer, Chris Evans, Noel Guglielmi, Kenneth Choi, Hugh Laurie, Naomie Harris, Cle Sloan, Amaury Nolasco, John Corbett, Terry Crews, The Game, Kevin Benton, Jay Mohr, Angela Sun, Clifton Powell 
location: Usa
voto: 6

Un poliziotto losangelino dal grilletto facile (Reeves) si trova coinvolto in una posizione difficilissima: prima causa la morte di alcuni malviventi coreani, quindi si trova impegolato in quella sospetta di un collega e infine provoca quella di altri due poliziotti sotto mentite spoglie sembrano far convergere su di lui grossi sospetti. Il complotto è invece ai vertici della Polizia.
La notte non aspetta somiglia a centinaia di altri polizieschi e manifesta una chiara discendenza da film come Serpico. Il regista, che ha tratto il film da un soggetto di James Ellroy, ci mette molto mestiere, una dose massiccia di violenza, inseguimenti e ribaltamenti di fronte e lascia serpeggiare sull'intera vicenda un'ambiguità che è la vera cifra del film.    

sabato 18 settembre 2010

Primavera, estate, autunno, inverno… e ancora primavera

regia: KI-DUK, KIM    
genere: drammatico    
con Oh Young-Su, Kim Ki-duk, Kim Young-Min, Seo Jae-Kyung, Ha Yeo-Jin, Kim Jong-Ho, Kim Jung-Young, Ji Dae-Han, Choi Min, Park Ji-A, Song Min-Yiung    
location: Corea del Sud    
anno: 2003
voto: 7


Quattro stagioni, più una quinta che si ripete a sottolineare la circolarità del tempo e della Natura, fanno da sfondo ad altrettante stagioni della vita di un monaco buddista che vive isolato dal mondo in una pagoda al centro del lago Jusan Pond, in Corea del Sud. Le sevizie ai danni degli animali, l'amore perduto, gli insegnamenti a chi è più giovane di lui e infine la morte suicida sono le tappe attraverso le quali si snoda questo film fortemente antinarrativo, carico di simbolismi (a cominciare dalle porte che non hanno pareti). Kim Ki-Duk ci regala un saggio di potentissima forza figurativa, uno di quei film "da vedere", eppure sideralmente lontano dalla sensibilità occidentale. Criptico e coraggioso nell'affidare a quattro diversi attori lo stesso ruolo, il film del regista sudcoreano stupisce per l'inventiva delle immagini, ma tralascia di curare adeguatamente altri aspetti dell'opera, a cominciare dalla recitazione.    

martedì 14 settembre 2010

Niente paura. Come siamo, come eravamo e le canzoni di Luciano Ligabue

anno: 2010       
regia: GAY, PIERGIORGIO  
genere: documentario  
con Luciano Ligabue, Carlo Verdone, Fabio Volo, Paolo Rossi, Javier Zanetti, Don Luigi Ciotti, Margherita Hack, Stefano Rodotà, Giovanni Soldini, Sabina Rossa, Luciana Castellina, Umberto Veronesi, Beppino Englaro, Luca Morabito, Gemmi Sufali  
location: Italia
voto: 5

La morte di Guido Rossa, la strage di Bologna, l'arrivo degli albanesi sulle coste della Puglia, le stragi di mafia, le vittorie della nazionale ai mondiali del 1982 e del 2006, la morte di Eluana Englaro: passa per queste tappe, in rigoroso ordine sparso, lo sguardo sull'Italia dell'ultimo trentennio che il regista Piergiorgio Gay ha cucito ricorrendo come testimonial alla figura popolarissima del rocker Luciano Ligabue. Il film è un florilegio di testimonianze e commenti, i più disparati, sugli orrori di questo Paese allo sfascio: da Carlo Verdone, Paolo Rossi, Margherita Hack, Stefano Rodotà, Giovanni Soldini, Sabina Rossa, Luciana Castellina, Umberto Veronesi, Beppino Englaro ai volti sconosciuti dei ragazzi d'oggi. Dalle parole di alcuni di loro, così come da quelle dello stesso Ligabue, chiamato inopportunamente al ruolo di maître à penser, aleggia un'unica, forte convinzione: che per salvarci dalla catastrofe non ci rimane che fare appello alla salvaguardia della Costituzione. Messaggio forte e chiaro, se non fosse che l'antologia d'immagini di repertorio è trita e ritrita, che non vi sia il benché minimo tentativo di accusa alla classe dirigente che ci ha portato al disastro e che in fin dei conti le canzoni del "Liga" non sono che uno specchietto per le allodole. Il film è come loro: velleitario, scarno sempliciotto, buono per il pubblico di massa che di tanti temi vorrebbe saperne qualcosa di più, ma rimanendo rigorosamente in superficie.    

domenica 12 settembre 2010

Il figlio

anno: 2002       
regia: DARDENNE, JEAN-PIERRE * DARDENNE, LUC  
genere: drammatico  
con Olivier Gourmet, Morgan Marinne, Isabella Soupart, Nassim Hassaini, Remy Renaud, Kevin Leroy, Felicien Pitsaer  
location: Belgio
voto: 6,5  

Il capomastro di una falegnameria (Gourmet) incardinata in un istituto per la rieducazione dei ragazzi devianti prende sotto la sua guida il piccolo omicida di suo figlio (Marinne), appena uscito dal carcere minorile, il quale non conosce l'identità dell'uomo. Quest'ultimo si prende ugualmente cura del ragazzino, nonostante covi un desiderio di vendetta.
È il cinema morale dei Dardenne, tutto imperniato sul tema della pietas, col consueto stile semidocumentaristico, qui sottolineato dai continui rumori della segheria, del battere dei chiodi, del respiro che si fa affannoso. Macchina rigorosamente a spalla e letteralmente sul collo del protagonista - premiato a Cannes per la migliore interpretazione maschile - Il figlio è raccontato con il consueto climax delle storie raccontate dai fratelli belgi.    

venerdì 10 settembre 2010

La solitudine dei numeri primi

anno: 2010       
COSTANZO, SAVERIO    
genere: drammatico    
con Alba Rohrwacher, Luca Marinelli, Martina Albano, Arianna Nastro, Tommaso Neri, Vittorio Lomartire, Aurora Ruffino, Giorgia Pizzio, Isabella Rossellini, Maurizio Donadoni, Roberto Sbaratto, Giorgia Senesi, Filippo Timi, Giorgia Pizzo    
location: Italia       
voto: 3
Può accadere che un ragazzetto di 26 anni, neolaureato in fisica, scriva un romanzo dal titolo "La solitudine dei numeri primi" con il più potente editore italiano. Può anche accadere che a questo romanzo venga conferito uno di quei premi che le case editrici usano come specchietto per le allodole per rimpinguare le loro casse e che nella fattispecie questi premi siano addirittura due: il Campiello e lo Strega. Poi può accadere che un regista sensibile che ha girato due film memorabili passati pressoché inosservati (Private e In memoria di me) nel paese dove tutti - a partire dal pubblico femminile - abboccano a scrittori come lo stesso Giordano o la Tamaro, figlio di un piduista molto intimo con il potente editore italiano nonché presidente del consiglio di cui sopra, si rivolga a papà per uscire finalmente dalla nicchia (Medusa produce e distribuisce…). È la storia, tutta italiana, di un film tracotante, ambiziosissimo, involontariamente caricaturale che Saverio Costanzo ha portato sul grande schermo sceneggiandolo con lo stesso autore del romanzo. La storia è quella di Alice (Rohrwacher) e Mattia (Marinelli), trentenni segnati da un trauma infantile ed incapaci di uscire dalle sacche di un'esistenza travagliata che porta entrambi a fare del proprio corpo un capro espiatorio. Ambientato a Torino e girato con mano svogliata e senza i guizzi figurativi dei due film precedenti, La solitudine dei numeri primi delude innanzitutto per la povertà dei tratti psicologici dei due protagonisti: ambedue, come i loro comprimari, sono tagliati con l'accetta, raccontati in un contesto paramucciniamo (la scuola, la discoteca, le discussioni in famiglia) con l'apporto della pessima colonna sonora rockettara di Mike Patton, frontman dei Faith No More, ennesima strizzatina d'occhio al pubblico giovane e abboccane.    

domenica 5 settembre 2010

Focaccia blues

anno: 2009   
regia: CIRASOLA, NICO   
genere: documentario   
con Dante Marmone, Luca Cirasola, Tiziana Schiavarelli, Renzo Arbore, Lino Banfi, Michele Placido, Nicola Vendola, Onofrio Pepe, Eric Jozsef, AnnaRita del Piano    
location: Italia
voto: 7   

Ad Altamura, in Puglia, dove esiste una tradizione consolidatissima relativa alla qualità del pane, la McDonald aprì un fast food proprio accanto a una focacceria. Dopo breve tempo fu costretta a chiudere, schiacciata dalla qualità della concorrenza.
Nico Cirasola, pugliese d.o.c., ricostruisce con questa docufiction la vittoria della focaccia sull'hamburger, cioè a dire di Davide contro Golia. Focaccia blues è l'occasione per raccontare, con piglio antropologico e qualche incursione nella fitcion e nella pantomima, un mondo che va scomparendo, fatto di sapori genuini (e infatti a sostenere il film c'è Slow food di Carlo Petrini), di mestieri in estinzione, di riflessioni sui pericolosi effetti collaterali della globalizzazione. Il tutto narrato con umorismo e ironia, servito dalla partecipazione amichevole e affettuosa di 4 pugliesi come Michele Placido, Renzo Arbore, Nichi Vendola e Lino Banfi.    

La parola ai giurati (Twelve angry men)

anno: 1957   
regia: LUMET, SIDNEY
genere: drammatico
con Henry Fonda, Martin Balsam, John Fiedler, Lee J. Cobb, E.G. Marshall, Jack Klugman, Ed Binns, Jack Warden, Joseph Sweeney, Ed Begley, George Voskovec, Robert Webber, James A. Kelly, John Savoca, Bill Nelson, Rudy Bond
location: Usa   
voto: 10

12 giurati si riuniscono per decidere le sorti di un 18enne accusato di parricidio. Uno di loro (Fonda) manifesta i suoi dubbi e quella che poteva sembrare una pratica da sbrigare a tempo di record si trasforma in uno psicodramma che vede i membri della giuria cambiare progressivamente opinione sotto la forza d'urto delle argomentazioni favorevoli al ragazzo che emergono a mano a mano.
Capolavoro di Sidney Lumet, alla sua prima regia cinematografica dopo anni di televisione, tratto da un teledramma di Reginald Rose (qui in veste anche di coproduttore), servito da un cast stellare e capace di imprimere forza e tensione a un'opera estrema con elementi da cinema espressionista, girata tutta all'interno di un unico spazio chiuso, l'auletta adiacente al tribunale. Il film ha avuto due rifacimenti: uno diretto da William Friedkin nel 1997 e un altro da Nikita Mikhalkov nel 2008.    

giovedì 2 settembre 2010

Il dubbio (Doubt)

anno: 2008   
regia: SHANLEY, JOHN PATRICK 
genere: drammatico 
con Meryl Streep, Philip Seymour Hoffman, Amy Adams, Viola Davis, Alice Drummond, Audrie Neenan, Susan Blommaert, Carrie Preston, John Costelloe, Lloyd Clay Brown, Joseph Foster, Mike Roukis, Haklar Dezso, Frank Shanley, Robert Ridgell, Sarah Giovanniello, Katie Shelnitz, Aaron O'Neill, Thomas J. Meehan, Abigail L. Dyer, Samantha Chadbourne, Christina Angelina Celone, Melissa Viezel, Emily Swimmer, Katelyn Snell, Shayne Fischman, Coby D. Moran, Alannah Iacovano, Frank Dolce, Paulie Litt, Matthew Marvin, Bridget Megan Clark, Philip Post, Thomas J. Kennedy, Thomas A. Varrone, Sabrina Costa, Samantha Buczek, Gabriella Renne DiMaria, Ariana Silvestro, Michele Ciago, Anna Lonczak, Brandy Panfili, Molly Chiffer, Lydia Jordan, Suzanne Hevner, Helen Stenborg, Tom Toner, Michael Puzzo, Margery Beddow, Jack O'Connell, Marylouise Burke, Valda Setterfield 
location: Usa   
voto: 8,5

In un collegio americano degli anni '60 la preside, sorella Aloysius (Streep), accusa padre Flynn (Hoffman) di avere attenzioni troppo particolari verso Donald (Foster), unico ragazzino nero della scuola e fido chierichetto dello stesso padre Flynn. La donna non ha alcuna prova ma solo supposizioni, eppure costringe l'uomo a dimettersi dalla parrocchia e dall'istituto.
Scritto, sceneggiato e diretto da John Patrick Shanley, Il dubbio è prima di tutto l'occasione per una sfida a colpi di altissima classe attoriale tra Meryl Streep e Philip Seymour Hoffman. Ma al di là della prova sbalorditiva dei due attori, entrambi candidati all'Oscar, il film, diretto con stile classico, mano sorvegliata e piglio anticlericale, ha il merito di tenersi in perfetto equilibrio tra le due posizioni, a dispetto del personaggio della suora disegnato a tinte decisamente fosche. Eppure il dubbio (l'avrà fatto? Non l'avrà fatto) rimane radicato anche nello spettatore, innescando un efficacissimo meccanismo proiettivo.    

mercoledì 1 settembre 2010

Le pagine della nostra vita (The notebook)

anno: 2005   
regia: CASSAVETES, NICK   
genere: sentimentale   
con Ryan Gosling, Rachel McAdams, James Garner, Gena Rowlands, James Marsden, Sam Shepard, David Thornton, Joan Allen, Kevin Connolly, Tim Ivey, Starletta DuPois, Anthony-Michael Q. Thomas, Ed Grady, Jennifer Echols, Geoffrey Knight, Jamie Brown, Heather Wahlquist, Matthew Barry, Hugh Robertson, Sylvia Jefferies, Sherrill Turner, Matt Shelly, Andrew Schaff, John A. Cundari, Chuck Pacheco, Lindy Newton, Sandra W. Van Natta, Ronald Betts, Riley Novak, Madison Wayne Ellis, Robert Ivey, Julianne Keller Lewis, Meredith Zealy, Sasha Azevedo, Daniel Chamblin, Nancy De Mayo, Bradley D. Capshaw, Peter Rosenfeld, Daniel Czekalski, Frederick Bingham, Kweli Leapart, Pat Leonard, Traci Dinwiddie, Cullen Moss, Eve Kagan, James Scott Deaton, Meredith O'Brien, Tim O'Brien, Jude Kitchens, Leslea Fisher, Cheryl Cantrell, Mark Johnson, Jonathan Parks Jordan, Patricia Buckley-Moss, Elizabeth Bond, Barbara Weetman, Milton Buras, Todd Lewis, Scott Ritenour, Mark Garner, Michael D. Fuller, Robert Washington, Renèe Amber, Erin Guzowski, Stephanie Wheeler, Obba Babatundé, James Middleton, Rebecca Koon, Deborah Hobart, Robert Fraisse   
location: Usa
voto: 6   

Colpita da demenza senile e persa ormai la memoria, la anziana Allie (Rowlands) si fa raccontare da Noah (Garner) il diario che l'uomo, che è suo marito, ha raccolto nel corso di una vita e che ricostruisce la traiettoria dell'amore tormentato tra lui, operaio in una segheria, e lei, proveniente da una famiglia assai agiata che fa molto caso al conto in banca di un eventuale aspirante marito.
Cinema classicissimo che non aggiunge granché alle moltissime storie di amori impossibili raccontate dal cinema e dalla letteratura. Eppure Cassavetes - così distante dal cinema di suo padre - ha un forte senso del racconto, la fiaba romantica si segue che è un piacere e la lacrima è sempre in agguato.