giovedì 31 agosto 2000

Dolly's restaurant (Heavy)

anno: 1995       
regia: MANGOLD, JAMES  
genere: drammatico  
con P.Taylor Vince, Shelley Winters, Liv Tyler, D.Harry, J.Grifasi, E.Dando          
location: Usa
voto: 7

In conflitto con i propri genitori, Callie (Liv Taylor) trova la strada dell'indipendenza andando a lavorare come cameriera nel ristorante dell'anziana Dolly (Shelley Winters). Qui la ragazza suscita l'interesse di Victor (Pruitt Taylor Vince), figlio obeso, complessato, mite e taciturno della proprietaria, e la gelosia di Dolores (Deborah Harry). Quando Dolly muore, Victor non  dice niente a nessuno, nella speranza di mantenere intatto l'equilibrio che si è instaurato nel locale.
Premiato dalla giuria al Sundance Film Festival, il primo lungometraggio di Mangold - allievo di Milos Forman - è un capolavoro di mezzitoni "giocato sui particolari e sugli sguardi" (Levantesi), di personaggi a tutto tondo di assoluta ordinarietà, capaci di creare un'atmosfera di continua tensione che non arriva mai ad esplodere. Splendida l'interpretazione di Pruit Taylor Vince.    

mercoledì 23 agosto 2000

Autunno

anno: 1999       
regia: DI MAJO, NINA  
genere: commedia a episodi  
con G.Bruno, F.Caracciolo, M.M.De Notaris, A.Di Majo, N.Di Majo, P.A.Di Majo, S.Gessner, Marino Masè, I.Milanese, A.Nunziante Cesaro, Moni Ovadia, E.Piccolomini, P.Pisacane, D.Rossi Doria
location: Italia
voto: 2  

Napoli. Costanza (Nina di Majo) è una studentessa universitaria dal carattere insopportabile, che va d'accordo soltanto con la zia, contesta continuamente i genitori in procinto di separarsi ed ha velleità letterarie. Matteo è un adolescente dell'alta borghesia con problematiche comportamentali e sogni matricidi. Cosa c'entrino l'uno con l'altra, a parte le difficili relazioni parentali e il fatto che i protagonisti dei due episodi, pur non avendo alcun tratto narrativo in comune, si sovrappongono di continuo, lo sa solo questa proterva regista d'ultim'ora.
Il tentativo di scimmiottare Moretti è palese, almeno quanto lo sono i difetti di dizione della protagonista che ha avuto il coraggio, con il finanziamento in fase produttiva di Giorgio Magliulo, di arruolare l'intera famiglia. Borioso nelle tematiche, sciatto nella regia, mal scritto, ispessito da una colonna sonora che non ha nulla a che vedere con le immagini, Autunno, con il suo titolo privo di significato, sembra metaforicamente segnare la stagione più grigia del cinema italiano. Peccato trovarci uno come Moni Ovadia, che anche in parodie del genere mette tutta la propria elegante professionalità.    

lunedì 21 agosto 2000

I soliti ignoti

anno: 1958   
regia: MONICELLI, MARIO
genere: commedia
con Totò, Vittorio Gassman, Marcello Mastroianni, Renato Salvatori, Carla Gravina, Claudia Cardinale, Tiberio Murgia, Memmo Carotenuto, Rossana Rory, Carlo Pisacane, Gina Rovere, Gina Amendola, Elisa Fabrizi, Elvira Tonelli, Mario Feliciani, Mimmo Poli, Mario De Simone, Nino Marchetti, Aldo Trifiletto, Ida Masetti, Edith Bruck, Mario Meniconi, Pasquale Misiano, Lisa Romey, Amerigo Santarelli, Gustavo Serena, Roberto Spiombi, Renato Terra
location: Italia   
voto: 8

Un manipolo di scalcagnati rubagalline progetta un furto in una gioielleria. Tra contrattempi e rinvii e a dispetto dei precetti di un maestro dello scasso (impersonato da Totò), i "soliti ignoti" si ritroveranno a rubare un piatto di pasta e fagioli.
La grande stagione del cinema italiano, rappresentata dai suoi nomi di maggior calibro - al copione hanno lavorato Age, Scarpelli, Suso Cecchi D'Amico e Mario Monicelli - tocca uno dei suoi vertici più alti con uno spettacolo spassosissimo, costruito su gag epiche, che non a caso ebbe un seguito eccellente (L'audace colpo dei soliti ignoti) ed un inutile amarcord (I soliti ignoti vent'anni dopo) con tentazioni commerciali. Monicelli ebbe l'ardire di far indossare a Gassman i panni del comico; il resto della combriccola, da Totò a Mastroianni, non ha bisogno di encomi.    

sabato 19 agosto 2000

Cronaca familiare

anno: 1962       
regia: ZURLINI, VALERIO  
genere: drammatico  
con Marcello Mastroianni, Jacques Perrin, V.Ciangottini, Salvo Randone, Sylvie, S.Vergano, M.Guglielmi  
location: Italia       
voto: 6

Rimasti orfani in occasione del secondo parto della madre, Enrico (Marcello Mastroianni) e il neonato Lorenzo (Jacques Perrin) sono destinati a vite separate: il primogenito vive con la nonna, soffre di tisi e povertà e stenta a trovare un lavoro nella Firenze del 1938. Lorenzo viene adottato da un barone (Salvo Randone) che dissipa il suo patrimonio in pochi anni, impedendo al ragazzo di terminare gli studi ed apparecchiandogli un futuro si stenti, fino ai ricoveri in clinica a Roma, durante la guerra, e alla morte.
Tratto dal romanzo omonimo di Vasco Pratolini e sceneggiato da Mario Missiroli e Valerio Zurlini, Cronaca familiare rimane fedele al testo originale, conservato nella voce fuori campo di Enrico. Cupo e denso, malinconico e a volte spettrale, mai consolatorio, il film di Zurlini racconta il rovesciamento di due destini nel difficile rapporto tra due fratelli. Stile asciutto, ritmo assente, recitazione da applausi.    

lunedì 14 agosto 2000

Io ti salverò (Spellbound)

anno: 1945   
regia: HITCHCOCK, ALFRED   
genere: drammatico   
con Ingrid Bergman, Gregory Peck, Michael Chekhov, Leo G. Carroll, John Emery, Richard Bartell, Matt Moore, Harry Brown (II), Steven Geray, Donald Curtis, Joel Davis, Edward Fielding, Dave Willock, Bill Goodwin, Paul Harvey, Regis Toomey, Clarence Straight, George Meader, Teddy Infuhr, Wallace Ford, Art Baker, Victor Kilian, Norman Lloyd, Addison Richards, Janette Scott, Erskine Sendford, Rhonda Fleming, Jean Acker    
location: Regno Unito
voto: 7   

In un ospedale psichiatrico di New York la dottoressa Constance Peterson (Ingrid Bergman) è alle prese con un caso di amnesia, presentato da un sedicente medico, il dottor Edwardes (Gregory Peck), che - a causa di un ingiustificato complesso di colpa - ha perduto la sua identità sostituendosi allo scomparso dottore. Innamoratasi, la psichiatra decide di aiutare questo improvvisato paziente sfuggendo agli inseguimenti della polizia che nel frattempo ha saputo della scomparsa del vero dottor Edwardes. Il caso si risolve scoprendo che il complesso di colpa del paziente riguardava la morte accidentale, da bambini, provocata da questo nei confronti del fratello.
Da un romanzo di Francis Beeding adattato da Angus MacPhail, Hitchcock combina Freud con Salvator Dalì (che ha realizzato le sequenze del sogno) focalizzando il percorso del film sull'abreazione finale. Suspense e una sceneggiatura (di Ben Hecht) a regola d'arte irrobustiscono un film appannato soltanto da qualche sbavatura negli effetti speciali.

Il bell'Antonio

anno: 1963   
regia: BOLOGNINI, MAURO    
genere: drammatico    
Marcello Mastroianni, Claudia Cardinale, Pierre Brasseur, Rina Morelli, Tomas Milian, Fulvia Mammi, Patrizia Bini, Anna Arena, Maria Luisa Crescenzi, Jole Fierro, Cesarina Gheraldi, Alice Sandro, Guido Celano, Maurizio Conti, Salvatore Fazio, Rino Giusti, Enzo Tiribelli, Ugo Torrente, Nazzareno D'Aquilio, Nino Camarda, Anna Glori, Gina Mattarolo    
location: Italia
voto: 8    

Antonio (Marcello Mastroianni), figlio di un militare in congedo (Pierre Brasseur), è ambito da molte femmine di Catania per la sua bellezza. Sposatosi con Barbara (Claudia Cardinale), dopo più di un anno i due non riescono ad avere figli e il padre di lei, un facoltoso notaio con un consistente patrimonio finanziario, chiede l'annullamento alla Sacra Rota. La "fama" di Antonio verrà salvata dalla servetta di casa, mentre il padre, per dimostrare la quantità di testosterone a disposizione della sua genia, muore deliberatamente consumando le sua ultime energie in un bordello.
Tratta dal romanzo omonimo di Vitaliano Brancati, la sceneggiatura di Pier Paolo Pasolini e Gino Visentini sposta l'ambientazione dall'epoca del fascismo agli anni Cinquanta, mettendo a fuoco l'ipocrisia collettiva contrapposta dialetticamente alla recalcitranza di un personaggio come Antonio, che non potrebbe essere più avulso dalla cultura alla quale appartiene. La bella Barbara è più preoccupata dalla possibilità di un secondo matrimonio con un miliardario, il padre di Antonio dalla salvaguardia della leggendaria virilità della famiglia, la servetta dall'occasione di un'improvvisa quanto rapida ascesa sociale. Toni cupi, fotografia bellissima e contrastata e la recitazione tutta in levare di Mastroianni, contornato da un Pierre Brasseur da antologia e da una Rina Morelli (nella parte della madre) che avrebbe dovuto avere un posto fisso sul grande schermo fanno del film di Bolognini uno dei suoi migliori saggi di regia. Vela d'oro al Festival di Locarno.    

domenica 13 agosto 2000

Il mondo secondo Garp (The world according to Garp)

anno: 1982   
regia: HILL, GEORGE ROY 
genere: commedia 
con Robin Williams, Mary Beth Hurt, Glenn Close, John Lithgow, Swoosie Kurtz, Peter Michael Goetz, Amanda Plummer, Hume Cronyn, Jessica Tandy, James McCall, Kate McGregor-Stewart, Ian MacGregor  
location: Usa   
voto: 7,5


Quali sono state le aberrazioni del femminismo? Prova a raccontarcerlo John Irving, autore del romanzo omonimo sul quale si basa il film di George Roy Hill sceneggiato da Steve Tesich (già autore dell'ottimo All american boys), che travestendo da commedia la storia di T.S.Garp (Robin Williams) rovescia la prospettiva da clima "politicamente corretto" provando a vedere quali danni provocano femminismo e sessuofobia sul maschio. Garp (Robin Williams) nasce dall'unica copula che sua madre Jenny Fields (Glenn Close) ha con un moribondo in ospedale, presso il quale presta servizio da infermiera. La donna lo cresce con apprensione, ne traccia le scelte una volta adulto, paga per lui una prostituta e lo guarda storto se lo pesca con l'occhio concupiscente rivolto a qualche ragazza. La sessuofobia materna si trasforma ben presto in pagliacciata ideologica, con tanto di reclutamento delle frange più estreme del femminismo in una specie di comunità autarchica. Il figlio cresce ribaltando i ruoli in famiglia e trasformandosi nel mammo di casa. Ma per entrambi il destino è segnato: mamma Jenny si spinge troppo oltre e finisce sotto il fuoco di qualche vetero-maschilista in occasione di un comizio. Garp sotto quello di colei che fin dall'infanzia gli aizzava contro il cane, la donna che simboleggia la zitella che maschera l'impossibilità di accesso all'uomo da paludamento ideologico. Un film coraggioso e controcorrente, capace di guardare in modo impopolare e in tempi non sospetti a una delle correnti ideologiche che hanno soffiato più forte e non senza danno nel ventesimo secolo.    

La stangata (The sting)

anno: 1973   
regia: HILL, GEORGE ROY   
genere: commedia   
con Paul Newman, Robert Redford, Robert Shaw, Charles Durning, Ray Walston, Dimitra Arliss, Sally Kirkland, Robert Earl Jones, Eileen Brennan, Jack Kehoe, John Heffernan, Harold Gould, Dana Elcar    
location: Usa
voto: 7,5   

Joliet, Illinois, settembre 1936. Henry Gondorff (Newman) Johnny Hoolfer (Redford), truffatori di razza, cercano il primo il colpo che lo sistemi per tutta la vita, mentre il secondo vuole vendicarsi dell'assassinio del suo amico più caro. Il pollo da spennare è un boss della mala nonché banchiere (Shaw) al quale i due, con una teatrale messinscena, riescono a portare via mezzo milione di dollari, truffando anche la polizia.
Scritta da David S.Ward, la commedia diretta da George Roy Hill è una miscela gustosa e piena d'ironia che gioca con mafia e gangster movie prendendo nettamente le distanze da film come Il padrino, uscito l'anno prima. Newman e Redford sono più che mai spumeggianti, serviti da una sceneggiatura divertente e ricca di trovate e da un cast tutto perfettamente a proprio agio.    

giovedì 10 agosto 2000

La scorta

anno: 1993       
regia: TOGNAZZI, RICKY    
genere: poliziesco    
con Claudio Amendola, Enrico Lo Verso, Carlo Cecchi, Ricky Memphis, Tony Sperandeo, Lorenza Indovina, Ugo Conti, R.Savagnone, Francesca D’Aloja, G.Alamia, G.Pallavicino, B.Raneli, G.Ferro, Guja Jelo, F.Siciliano, Angelo Infanti, Leo Gullotta, Simona Izzo                
location: Italia
voto: 7    

Trasferito da Varese a Trapani, il Sostituto Procuratore della Repubblica Michele De Francesco (Carlo Cecchi) interpreta la sua professione con rigore e coraggio. Ben presto lui e gli uomini della sua scorta diventano oggetto di minacce ed attentati, uno dei quali costerà la vita ad uno di loro (Tony Sperandeo).
Il più americano dei registi del cinema italiano anni novanta gira un film di mafia ispirato al giudice Francesco Taurisano e agli uomini della sua scorta guardando - un anno dopo l'omicidio di Falcone e della sua scorta - dietro le quinte del teatro della magistratura. Accantonati i processi in aula, il film si snoda interamente tra uffici, automobili e residenze degli uomini della scorta, mettendo in luce sentimenti, paure, angosce e coraggio di un pezzo importante ma dimenticato della lotta alla mafia. Il copione è di Graziano Diana e Simona Izzo da un'idea di Stefano Sudriè e Giovanni Romoli. Rita Savagnone interpreta la parte della madre di Claudio Amendola, di cui è madre anche nella realtà.

Regalo di Natale

anno: 1986   
regia: AVATI, PUPI    
genere: drammatico    
con Carlo Delle Piane, Diego Abatantuono, Alessandro Haber, Gianni Cavina, George Eastman (Luigi Montefiori), Kristina Sevieri, Gianna Piaz, Ferdinando Orlandi, Patrizia Camiscioni, Eleonora Salvadori, Sasha Vulicevic, Roberta Mencarani, Francesco Russo    
location: Italia
voto: 8    

In una lussuosa villa di Bologna si ritrovano, durante la notte di Natale, quattro amici con la passione per le carte, che sembrano intenzionati a spennare un pollo con il vizio del gioco (Carlo delle Piane). La fortuna sembra riappianare l'acredine decennale tra due di loro finché vira dalla loro parte. Ma alla fine il vero pollo sarà un altro (Diego Abatantuono).
Regalo di Natale è il film che ha cambiato il corso della carriera di Abatantuono, efficacissimo nello smettere i panni del "terrunciello" per passare ai toni ombrosi di questa interpretazione. Ritagliato in uno spazio chiuso che restituisce la claustrofobia angosciosa del giocatore d'azzardo, vittima di se stesso, il film di Avati è amaro, senza alcun finale consolatorio, capace di guardare con cinismo all'altra faccia dell'amicizia, quella che prende le sembianze del tradimento. In un film che sul piano della sceneggiatura sfiora la perfezione formale, gli unici nei sono i flashback pleonastici con i quali viene ricostruita la storia dell'amicizia tra Cavina e Abatantuono e una fotografia troppo piatta e televisiva. Leone d'oro al Festival di Venezia a Carlo Delle Piane per la migliore interpretazione.    

martedì 8 agosto 2000

Cafè Express

anno: 1980   
regia: LOY, NANNI
genere: commedia
con Nino Manfredi, Adolfo Celi, Vittorio Caprioli, Vittorio Mezzogiorno, Marzio Honorato, Gigi Reder, Luigi Basagaluppi, Marisa Laurito, Vittorio Marsiglia, Maurizio Micheli, Clara Colosimo, Silvio Spaccesi, Giovanni Piscopo, Gerardo Scala, Leo Gullotta, Tano Cimarosa, Nino Vingelli, Loris Bazzocchi, Lina Sastri, Nino Terzo, Franca Scagnetti, Antonio Allocca, Elisa Mainardi, Ester Carloni, Concetta Barra, Italo Celoro
location: Italia   
voto: 9

Sul treno che quotidianamente corre tra Napoli e Vallo della Lucania vende clandestinamente il caffè Michele Abbagnano (Nino Manfredi). La polizia ferroviaria, indifferente ai tanti malviventi d'accatto e in doppiopetto che circolano sul treno, dà la caccia proprio a lui, disgraziato vedovo con figlio malato a carico. Ma l'ispettore delle Ferrovie (Adolfo Celi) e il maresciallo dei Carabinieri (Tano Cimarosa) al dunque sapranno chiudere un occhio.
Sensibile, come spesso accade nel suo cinema, alla sorte del proletariato, Loy recluta l'attore che meglio di ogni altro riesce ad indossare i panni del meridionale dignitoso, Nino Manfredi, che qui torna ai ruoli di Pane e cioccolata dando una prova straordinaria. Il soggetto di Nanni Loy ed Elvio Porta, sceneggiato con lo stesso Manfredi, è un'amara riflessione su una delle tante ingiustizie d'Italia, dove alla tracotanza del Palazzo fa da contraltare l'umanità plebea della gente comune.

lunedì 7 agosto 2000

Un'anima divisa in due

anno: 1993  
regia: SOLDINI, SILVIO
genere: drammatico
con Fabrizio Bentivoglio, Maria Bakò, Philippine Leroy-Beaulieu, Jessica Forde, Felice Andreasi, Silvia Mocci, Edoardo Moussanet, Renato Scarpa, Patrizia Punzo, Zinedine Soualem, Sonia Gessner, Ivano Marescotti, Manrico Gammarota, Ines De Carvalho, Daniele Maggioni, Giuseppe Cederna, Moni Ovadia, Eugenio Canton, Giuseppe Battiston, Antonio Albanese, Giorgio Bezzecchi, Lionello Cerri, Vitalba Andrea, Luigi Manconi
location: Italia
voto: 7,5

Pietro Di Leo (Fabrizio Bentivoglio) fa il vigilante in un grande magazzino di Milano, ha un figlio piccolo che adora, è separato dalla sua compagna e sta passando un momentaccio di stress che gli procura continue epistassi. L'occasione per voltare pagina arriva quando è costretto a fermare Pabe (Bakò), una zingara trovata a rubare. Con Pabe parte per Ancona, spende tutto quello che ha, trova lavoro e lo trova anche per la sua compagna. Ma la società conformista e xenofoba che si permette di fare apprezzamenti sulla cultura rom dimostra di essere mentalmente ancora molto arretrata. Per Pabe, che sta accarezzando l'idea di tornare presso il suo popolo, è forse troppo tardi.
Il copione di Silvio Soldini e Roberto Tiraboschi, ricavato da un'idea di Umberto Marino, imbocca la strada meno didascalica e convenzionale per affrontare il tema della diversità in termini antropologici: evitato qualsiasi retaggio cattolico che potesse fare passare il protagonista per un redentore (qui sembra piuttosto che sia la gitana a sollevare le sorti del "gagio"), gli autori affrontano il tema con una dinamica complessa, che molto lascia agli umori dei personaggi e alle atmosfere e nella quale il confronto tra le due culture è comunque sempre paritario. Forse è questo eccesso di correttezza sul piano formale, che talvolta rischia l'oleografia, l'unico neo di un film che deve molto alla fotografia di Luca Bigazzi e alla consueta, eccellente prova di Fabrizio Bentivoglio. Cammei per il deputato verde Luigi Manconi, per Antonio Albanese, Ivano Marescotti, Giuseppe Cederna, Giorgio Tirabassi e Moni Ovadia.    

martedì 1 agosto 2000

Il cielo è sempre più blu

anno: 1995   
regia: GRIMALDI, ANTONELLO   
genere: drammatico   
con Ivano Marescotti, Asia Argento, Luca Barbareschi, Margherita Buy, Roberto Citran, Enrico Lo Verso, Dario Argento, Gigio Alberti, Cesare Apolito, Davide Bechini, Massimo Bellinzoni, Monica Bellucci, Lynda Biondi, Claudio Bisio, Cesare Bocci, Simona Borioni, Renato Campese, Simona Caparrini, Claudia Casaglia, Antonio Catania, Daniele Cerri, Gino Clemente, Silvia Cohen, Umberto Contarello, Vincenzo Crivello, Carlo Croccolo, Eduardo Cuomo, Cecilia Dazzi, Roberto De Francesco, Francesca De Martini, Silvana De Santis, Memo Dini, Maurizio Donadoni, Giannina Facio, Nicola Farron, Vanni Fois, Iaia Forte, Luigi Galloni, Manrico Gammarota, Alberto Gimignani, Giorgio Gobbi, Alessandro Haber, Lorenza Indovina, Lucrezia Lante della Rovere, Luca Lionello, Massimo Lodolo, Daniele Luchetti, Emanuele Magnoni, Annalena Manca, Mauro Marino, Federica Mastroianni, Marino Masé, Sante Maurizi, Margaret Mazzantini, Vasco Mirandola, Silvia Mocci, Stefania Montorsi, Fabrizio Moroni, Piero Natoli, Francesca Neri, Flavio Nuccitelli, Elena Oriani Galloni, Silvio Orlando, Alessandra Panelli, Patrizia Piccinini, Gabriele Piersanti, Gianluca Piersanti, Giorgio Podo, José Luis Puertas, Monica Rametta, Paco Reconti, Remo Remotti, Diego Ribon, Sergio Rubini, Ed Sala, Enrico Salimbeni, Carolina Salome, Gabriele Salvatores, Giulio Scarpati, Edoardo Scata, Monica Scattini, Tullio Sorrentino, Gianmarco Tognazzi, Leonardo Treviglio, Giovanni Vettorazzo, Gaia Zucchi, Rocco Tanica, Alessandro Baricco, Sergio Endrigo, Guido La Volpe, Stefano Abbati, Sasha Altea, Daria Deflorian, Consuelo Fibbi, Valerio Isidori, Giuseppe Piccioni, Massimo Zenobi, Claudio Accosta, Massimiliano Aiello, Sandro Arista, Cristina Armeni, Antonio Baiocco, Alessandro Banci, Fabrizio Bettelli, Daniele Bortoletti, Veronika Brozek, Claudia Businaro, Licia Businaro, Francesca Buy, Riccardo Cannone, Giancarlo Cianca, Nadia Coppola, Massimo Cristaldi, Massimo Cristofanelli, Tino Crudo, Enzio De Tellis, Filippo D'Antoni, Francesca D'Antoni, Massimiliano Fedeli, Micaela Fusco, Andrea Galeazzi, Fiorella Giannelli, Gianluca Gugliarelli, Massimo Ippolito, Marco Lastei, Samuele Massacesi, Santa Micozzi, Giulia Oriani, Filippo Pichi, Paola Prosperi, Alessandro Rinaldi, Daniela Rompietti, Pierluigi Roscioli, Gualtiero Rosella, Federica Rosellini, Giovanni Rosellini, Paolo Rossi, Maria Scafetta, Monica Schiano, Enrico Sieni, Gabriella Sirianni, Patrizia Sirianni, Daniela Spada, Simona Stellato, Dominick Tambasco, Giuseppe Taragoni, Mila Venturini, Fernando Vicentini, Massimo Wertmüller, Deborah Young    
location: Italia
voto: 7   

Una sessantina di attori, alcuni dei quali improvvisati (Baricco, Piccioni), più un mucchio di comparse, mettono in scena in un mosaico composto da una ventina di tasselli una giornata di ordinaria mediocrità nella Roma degli anni novanta. Aperto, percorso e chiuso dalla figura di un Ivano Marescotti, attore-simbolo del cinema italiano anni '90, qui in funzione di angelo impotente degno del Decalogo di Kieslowski, Il cielo è sempre più blu, per parafrasare il celebre film di Altman al quale è palesemente obbligato, è un'Italia oggi guardata con algido cinismo, attraversata da traditori, matricidi, killer, ricettatori, vigili sadici, tossicodipendenti ed altra umanità degradata e senza possibilità di redenzione. Il copione di Daniele Cesarano e Paolo Marchesini è una scommessa difficilissima da vincere, che a dispetto dell'esubero delle intenzioni mantiene un proprio miracoloso equilibrio sul piano strutturale e formale, accompagnandolo con una riflessione sociologica di disarmante intensità.