martedì 22 febbraio 2005

Una lunga domenica di passioni (Un long dimanche de fiancailles)

anno: 2005       
regia: JEUNET, JEAN PIERRE 
genere: guerra 
con Audrey Tautou, Gaspard Ulliel, Jean-pierre Becker, Dominique Bettenfeld, Clovis Cornillac, Marion Cotillard, Jean-pierre Darroussin, Julie Depardieu, Jean-claude Dreyfus, Andre' Dussollier, Ticky Holgado, Tcheky Karyo, Jerome Kircher, Denis Lavant, Chantal Neuwirth, Dominique Pinon, Jean-paul Rouve, Michel Vuillermoz, Rufus , Louis-marie Audubert, Till Bahlmann, Jean-gilles Barbier, Philippe Beautier, Jean-philippe Beche, Frederique Bel, Xavier Berlioz, Stephane Butet, Urbain Cancelier, Alexandre Caumartin, Michel Chalmeau, Gaspar Claus, Clotilde Courau, Eric Debrosse, Eric Defosse, Albert Dupontel, Philippe Duquesne, Anais Durand, Marc Faure, Jodie Foster, Eric Fraticelli, Tony Gaultier, Stephanie Gesnel, Thierry Gibault, Mick Gondouin, Pierre Heitz, Arnaud Klein, Bouli Lanners, Solene Le pechon, Virgil Leclaire, Jean-claude Lecoq, Francois Levantal, Pascale Lievyn, Elina Lowensohn, Xavier Maly, Gilles Masson, Philippe Maymat, Frankie Pain, Rodolphe Pauly, Christian Pereira, Marcel Philippot, Maud Rayer, Sandrine Rigaud, Marc Robert, Michel Robin, Myriam Roustan, Esther Sironneau, Luc Sonzogni, Gerald Weingand         
location: Francia
voto: 5,5 

Nel 1920 Mathide (Tatou), una ragazza francese claudicante che vive fin da piccola con gli zii, si mette alla ricerca di Manech, il fidanzato che aveva prima che la grande guerra glielo portasse via. Incredula rispetto alle voci che le dicono che Manech è ormai morto sul campo di battaglia, insospettita dalla diverse versioni del racconto della sua presunta scomparsa, Mathilde si mette alla ricerca dell'uomo, scoperchiando intrighi, malefatte ed orrori della guerra.
Con uno stile inconfondibile che mescola l'espressionismo con il Guernica di Picasso, il ritmo dei rumori della società industriale con i cromatismi esasperati, l'uso peculiare del sonoro con il macabro realismo in stile Soldato Ryan, Jeunet trova un suo personalissimo modo per raccontare le oscenità della guerra. Il grottesco si sposa con il grand-guignol in un film che richiede allo spettatore uno sforzo titanico per seguire un plot narrativo che trabocca di personaggi, eventi, dettagli e che finisce con l'essere il tallone d'Achille di un film comunque di grande inventiva ma ancora prigioniero del fantasma di Amélie.    

domenica 20 febbraio 2005

Million dollar baby

anno: 2005   
regia: EASTWOOD, CLINT
genere: drammatico
con Clint Eastwood, Hilary Swank, Morgan Freeman, Jay Baruchel, Mike Colter, Lucia Rijker, Brian O'byrne, Anthony Mackie, Margo Martindale, Riki Lindhome, Michael Pena, Benito Martinez, Bruce Macvittie, David Powledge, Joe D'angerio, Marcus Chait, Eddie Bates, Michael Bentt, Kirsten Berman, Jim Cantafio, Ray Corona, Kim Dannenberg, Morgan Eastwood, Ned Eisenberg, Kimberly Estrada, Dean Familton, Don Familton, Brian Finney, V.j. Foster, Erica Grant, Ted Grossman, Susan Krebs, Ming Lo, Rob Maron, Tom Mccleister, Louis Moret, Sunshine chantal Parkman, Miguel Perez, Steven m. Porter, Marco Rodriguez, Marty Sammon, Jon d. Schorle ii, Kim Strauss, Mark Thomason, Jaerin Washington, Spice Williams, Jamison Yang
location: Usa   
voto: 8,5

Frankie Gunn (Eastwood) è il gestore di una fatiscente palestra per pugili della downtown losangelina. Va a messa tutti i giorni da 23 anni, pone domande bizzarre al parroco, scrive una volta alla settimana a una figlia che non vede da una vita e che non gli risponde mai. Allena un pugile che porta a un passo dal titolo mondiale. E ha un solo amico: un ex-pugile monoculo (Freeman, giustamente premiato con l'Oscar) che ramazza in palestra e al quale è affidata la voce fuori campo del film. Il loro è il regno dei perdenti, il ritrovo dello sfrido umano. Finché un giorno non entra nella palestra una ragazza molto determinata (Swank, qui ancora ad un ruolo "maschile" dopo l'ottimo Boys don't cry), che riesce a vincere la riluttanza del vecchio Frankie e a farsi allenare da lui, fino ad arrivare a disputare il titolo dei welter nel campionato femminile. Una scorrettezza dell'avversaria le spaccherà la schiena e la lascerà per sempre immobile, proprio nel momento in cui avrebbe potuto riscattarsi da una famiglia infame che non la ha mai apprezzata. Sarà allora che chiederà al "suo" Frankie un ultimo sacrificio: quello di staccarle la spina.
Al suo 25esimo film, Clint Eastwood sale sempre più in alto nell'Olimpo dei registi che hanno fatto la storia del cinema con una storia d'amore - un amore vicario - tra perdenti, sui generis, che racconta l'incontro tra due solitudini. Film d'interni, tratto dalla raccolta di racconti di F.X. Toole Lo sfidante e sceneggiato da Paul Haggis, girato quasi tutto nella penombra dell'oscurità, controcorrente al punto di maneggiare una materia doppiamente incandescente (quella dell'eutanasia e quella della box femminile), malinconico eppure terribilmente sobrio, lirico, toccante. Oscar per film, regia, attore non protagonista. Grazie di esistere, vecchio Clint.    

domenica 13 febbraio 2005

Ma quando arrivano le ragazze?

anno: 2005       
regia: AVATI, PUPI  
genere: commedia  
con Claudio Santamaria, Vittoria Puccini, Paolo Briguglia, Johnny Dorelli, Augusto Fornari, Alessio Modica, Enrico Salimbeni, Selvaggia Quattrini, Manuela Morabito, Eliana Miglio  
location: Italia
voto: 4

Nel 1994 Gianca (Briguglia), giovane rampollo di un'altolocata famiglia bolognese, va ad Umbria Jazz con la speranza di mettere finalmente a frutto il proprio talento, nel quale il padre (Dorelli) - per una voglia di riscatto vicaria - crede ciecamente. Qui Gianca incontra Nick Cialfi (Santamaria), benzinaio trombettista autodidatta. Insieme i due metteranno su un quintetto jazz la cui popolarità crescerà in maniera inversamente proporzionale al sodalizio tra Nick e Gianca. Il primo sposerà la sorella di Gianca (Quattrini) e avrà una relazione con sua moglie (Puccini). Si ritroveranno nel 2004, quando ormai Nick è diventato una stella internazionale e Gianca ha rinunciato ai suoi sogni di musicista. 
La dichiarazione d'amore al jazz Avati l'aveva già fatta 14 anni prima con il riuscito Bix. Qui il regista emiliano smarrisce tanto il senso della trama quanto la direzione degli attori, toccando uno dei punti più bassi della sua carriera. Imbarazzante la recitazione di Briguglia, privo di spessore il plot narrativo, punteggiato dal riferimento al mistero astronomico delle comete, con i personaggi femminili relegati a puro oggetto del desiderio maschile. Rimane davvero poco da vedere. Per fortuna, da sentire c'è del buon jazz, uscito dagli spartiti di Riz Ortolani. I ben informati dicono che il racconto ricostruisca la vicenda autobiografica di Avati e il suo rapporto di amicizia-rivalità con Lucio Dalla.    

venerdì 11 febbraio 2005

Provincia meccanica

anno: 2005       
regia: MORDINI, STEFANO  
genere: drammatico  
con Stefano Accorsi, Valentina Cervi, Ivan Franek, Miro Landoni, Luisa Pasello, Barbara Folchitto, Giacomo Piperno, Adele Ferruzzi, Lorenzo Zanetti  
location: Italia
voto: 3

Dovrebbe intitolarsi Diario di una schizofrenica questo film girato a Marradi, nel ravennate, al cui centro si trova una famiglia operaia poco convenzionale, che alleva i due figli in un tugurio tra muffe, piatti ammucchiati, play-station e un'iguana. La figlia Sonia fa troppe assenze a scuola. I servizi sociali, sollecitati dalla nonna materna, intervengono per toglierla ai due genitori, che vanno in crisi. Lei (Cervi) prima si rinchiude in camera per giorni, poi ha una scappatella, rimane incinta di un altro (Franke). Lui (Accorsi) sembra impazzire, si aggrappa ai maghi dell'166, rischia denunce continue, la casa va a rotoli. In tutto questo schiamazzo isterico c'è molto di sgradevole, sopra le righe, di una violenza psicologica, acustica e fisica fine a se stessa. La provincia, quella operaia, quella meccanica del titolo, che richiamerebbe una riflessione in chiave sociologica, non ha nulla a che fare con i berci da suburra che infestano la pellicola.    

martedì 1 febbraio 2005

C'era una volta in America (Once upon a time in America)

anno: 1984   
regia: LEONE, SERGIO
genere: gangster
con Robert De niro, James Woods, Elizabeth Mcgovern, Treat Williams, Tuesday Weld, Burt Young, Joe Pesci, Danny Aiello, Richard Bright, Jennifer Connelly, Darlanne Fluegel, William Forsythe, Robert Harper, James Hayden, Olga Karlatos, Dutch Miller, Gerard Murphy, Larry Rapp, Amy Ryder, Scott Tiler
location: Italia, Usa   
voto: 10

Trentacinque anni dopo, Noodles (De Niro) torna nel quartiere ebraico di New York, dove ha lasciato sull'asfalto i suoi tre amici di sempre, imbarcatisi in un'impresa gangsteristica più grande di loro. In un'altalena di flashback e flashforward, Noodles è il protagonista di una narrazione epica che si sposta tra gli anni del proibizionismo e la grande depressione, in cui con Max (Woods) e altri tre sodali formò una banda di gangster dalla faccia sporca che si arricchì piuttosto in fretta. Il film di Leone è molto più di questo: il racconto di un'America amara, di un'amicizia dissolta, del relativismo delle cose, esasperato in un finale aperto in cui non sapremo mai se l'intero film ci racconta un sogno dovuto agli eccessi dell'oppio o il vero andamento delle cose.