giovedì 30 luglio 1998

Allonsanfàn

anno: 1974       
regia: TAVIANI, PAOLO & VITTORIO  
genere: storico  
con Marcello Mastroianni, Lea Massari, M.Farmer, Laura Betti, C.Cassinelli, B.Lev, R.De Carmine, S.Molnar, Luisa De Santis, Biagio Pelligra, M.Berger, R.Cabrera, A.Casali, R.Frau, C.Spiga, B.Cirino        
location: Italia
voto: 1  

Durante la Restaurazione, un rivoluzionario di nobili origini (Marcello Mastroianni) tenta in tutti i modi di tradire la causa dei suoi compagni. Lui li manderà al massacro, ma sarà ugualmente destinato ad una tragica fine.
Al loro primo film ad alto costo, i Taviani scrivono - dopo San Michele aveva un gallo - un nuovo capitolo sul tema dell'Utopia, girando tuttavia un film di estenuante prolissità, dai tempi dilatatissimi, appesantito dalla recitazione approssimativa di molti attori e dalla presenza di inutili momenti parodistici (la scena finale del balletto dei contadini con le camicie rosse).    

domenica 19 luglio 1998

L'aria serena dell'Ovest

anno: 1990   
regia: SOLDINI, SILVIO 
genere: drammatico 
con Fabrizio Bentivoglio, Patrizia Piccinini, Antonella Fattori, Ivano Marescotti, Silli Togni, Roberto Accornero, Olga Durano, Riccardo Magherini, Nicola Alcozer, Cesare Bocci, Silvia Filastro', Barbara Valmorin, Evelina Magnaghi, Luisa Passega, Patrizia Punzo, Bruno Stori 
location: Italia   
voto: 8

Mentre radio e televisione diffondono le notizie della caduta del muro di Berlino e della strage di piazza Tien-An-Men, l'occidente sereno si racconta attraverso quattro storie ambientate a Milano ed intrecciate dal passaggio di mano in mano di un'agenda telefonica. I quattro protagonisti del film sono accomunati da un'esistenza immersa nel privato, a cui loro a fatica tentano di dare un corso diverso. Cesare (Fabrizio Bentivoglio) ha dovuto rinunciare alla carriera di etnologo per fare interviste per conto di una agenzia di sondaggi. Irene (Antonella Fattori) ha dovuto lasciare il proprio lavoro a Siena per accontentare il fidanzato in carriera (Roberto Accornero). Tobia (Ivano Marescotti) è stanco dell'ipocrisia dei colleghi dell'azienda farmaceutica dove lavora e dello spirito routiniero della moglie (Silli Togni). Infine Veronica (Patrizia Piccinini) sgambetta tra un flirt ed un altro sperando in qualcosa di diverso nell'incontro con Tobia.
Dominato da una scansione narrativa geometricamente perfetta e impreziosito dalla fotografia notturna di Luca Bigazzi, il film che Silvio Soldini ha scritto con Paola Candiani (la sceneggiatura è di Soldini e Roberto Tiraboschi) è opera di autentica tensione morale, che sul finire degli anni ottanta cerca di fare i conti con una generazione in crisi, incapace di affrancarsi dalla propria dimensione privata.

sabato 11 luglio 1998

Babylon - La paura è la migliore amica dell'uomo

anno: 1994       
regia: CHIESA, GUIDO   
genere: giallo   
con Paolo Lorimer, Valeria Milillo, S.Bernhard, Bill Sage, Andrea Prodan           
location: Italia
voto: 3   

L'operaio torinese Francesco (Paolo Lorimer) si lascia divorare dalla propria possessività e sembra determinato ad uccidere la bella mogliettina Carla (Valeria Milillo), che se la fa con un detective americano (Bill Sage). Quando, all'arrivo in città dello straniero, la donna sparisce, tutto lascia pensare che Francesco abbia portato a termine le proprie intenzioni. E invece ha deciso di rifarsi una vita altrove.
Apologo di insopportabile albagia pseudo-intellettuale sul vero senso dell'amore, con cui Chiesa dà fondo al proprio repertorio visionario coniugando l'estetica da videoclip con elementi surreali estranei alla narrazione. Ma la babele linguistica che dà il titolo al film, sottotitolato per due terzi e parlato in italiano, francese ed inglese, rende ancora più ostica la sceneggiatura di Guido Chiesa e Antonio Leotti al punto da farla diventare intollerabilmente tracotante e magniloquente.    

La signora omicidi (The ladykillers)

anno: 1955       
regia: MACKENDRICK, ALEXANDER
genere: commedia nera
con Alec Guinness, C.Parker, H.Lom, Peter Sellers, D.Green, J.Warner, K.Johnson, P.Stainton, F.Howery
location: Regno Unito
voto: 7

Un'arzilla quanto ingenua vecchietta londinese (Katie Johnson) riesce a tenere a bada, da sola, una banda di cinque malviventi che hanno compiuto una rapina alla stazione ferroviaria. Spiazzati dall'imprevedibilità del comportamento della anziana donna, i membri della banda finiranno per scannarsi a vicenda e la vegliarda si terrà il malloppo alla faccia della polizia che non vuole accogliere la sua denuncia.
Tipico prodotto dell'umorismo nero di marca britannica proveniente dalla scuola della Ealing Studios (che si caratterizzò per uno humour rosa su temi macabri), il copione di William Rose si articola in due momenti distinti: una prima parte nella quale ottimizza le risorse comiche del racconto ed una seconda che volge rapidamente su un registro melodrammatico che, pur aumentando la tensione, smorza la verve creativa della storia lasciando spazio a situazioni più corrive.
Rifatto dai fratelli Coen nel 2004 col titolo Ladykillers.    

Come le foglie al vento... (Written on the wind)

anno: 1956       
regia: SIRK, DOUGLAS  
genere: drammatico  
con Rock Hudson, L.Bacall, R.Stack, D.Malone, R.Keith, G.Williams, R.J.Wilke, E.C.Platt, K.Shannon, J.Larch, J.Granby, R.Glenn, M.Norman, W.Schallert, J.Jordan, D.Crayne, D.Porter  
location: Usa
voto:7

L'integerrima Lucy Moore (Laureen Bacall) sposa Kayle Hadley (Robert Stack), magnate del petrolio con la passione per la bottiglia. L'amore per Lucy lo redime ma la gelosia di sua sorella Marilee (Doroty Malone), innamorata del migliore amico di Kayle (Rock Hudson) il quale a sua volta ama segretamente Lucy, lo getta di nuovo ne baratro dell'alcool per poi portarlo alla morte. Ma il poligono amoroso resterà incompiuto. Ossequioso ai diktat morali dell'America bacchettona degli anni Cinquanta, il film sceneggiato da George Zuckerman e tratto dal romanzo di Robert Wilder è un classico melodramma a sfondo sentimentale, prevedibile nello svolgimento e nell'esito finale ma sorretto da una recitazione impeccabile anche se a momenti manierata.    

giovedì 9 luglio 1998

La classe operaia va in paradiso

anno: 1971   
regia: PETRI, ELIO  
genere: drammatico  
con Gian Maria Volonté, Mariangela Melato, Luigi Diberti, Salvo Randone, Renata Zamengo, Mietta Albertini, Donato Castellaneta, Adriano Amidei Migliano, Ezio Marano, Giuseppe Fortis, Gino Pernice, Federico Scrobogna, Corrado Solari, Sergio Tramonti, Eugenio Fatti, Antonio Mangano, Lorenzo Magnolia, Luigi Uzzo, Guerrino Crivello, Flavio Bucci, Carla Mancini  
location: Italia
voto: 10

Dopo avere perso un dito per un incidente in fabbrica, l'operaio stacanovista di un'industria del settentrione Lulù (Gian Maria Volontè) - tipico uomo-massa ridotto anche all'impotenza dall'alienazione sul lavoro - si converte alle lotte sindacali. Finirà prima col perdere il lavoro e poi, recuperato questo, il senno.
Il copione di Elio Petri e Ugo Pirro è l'opera che meglio riesce a fotografare un momento cruciale della storia della lotta operaia in Italia. La tecnica di ripresa quasi documentaristica, l'attenzione per la babele dei linguaggi e la prova di recitazione da antologia di Volontè incorniciano un film che va collocato di diritto tra le maggiori opere italiane degli anni '70.    

domenica 5 luglio 1998

Qualcuno volò sul nido del cuculo (One flew over the cuckoo's nest)

anno: 1975   
regia: FORMAN, MILOS 
genere: drammatico 
con Jack Nicholson, Louise Fletcher, Brad Dourif, William Redfield, Dean R. Brooks, Scatman Crothers, Danny De Vito, William Duell, Vincent Schiavelli, Peter Brocco, Mwako Cumbaka, Josip Elic, Nathan George, Sydney Lassick, Alonzo Brown, Michael Berryman, Tin Welch, Marya Small, Mimi Sarkisian, Kay Lee, Delos V. Smith Jr., Will Sampson, Christopher Lloyd, Tel Markiand, Louisa Moritz, Phil Roth, Dwight Marfield, Mel Lambert 
location: Usa
voto: 10

Per non finire in galera, Randall Patrick McMurphy (uno strepitoso Jack Nicholson) si fa internare in un ospedale psichiatrico dell'Oregon. Il suo arrivo sovvertirà l'ordine dispoticamente costituito dalla capo-infermiera (Louise Fletcher): con McMurphy, i degenti troveranno momentaneamente una dimensione umana attraverso gite, festicciole e altre forme di svago. Ma quando uno dei picchiatelli (Brad Dourif), dopo una notte brava passata con una prostituta, si suicida per la vergogna, l'ira di McMurphy, indirizzata verso la capo-infermiera, verrà punita con la lobotomia. Ma un indiano internato (Will Sampson) saprà cogliere il messaggio utopico di McMurphy.
Basato sul romanzo dello psichiatra visionario Ken Kesey, guru della cultura psichedelica degli anni '60, Qualcuno volò sul nido del cuculo (il titolo, in slang, significa "finire in mezzo ai matti") è uno dei film americani più importanti del decennio: la narrazione impeccabile, la perfetta recitazione dei protagonisti e dei comprimari, il montaggio da antologia, il merito di avere saputo "collegare la condizione dei presunti malati di mente a quella degli indiani" (Kezich) e gli improvvisi acuti comici sono addendi di una somma che offre come risultato un film commovente e splendidamente diretto. Una vera pietra miliare nella rappresentazione della controcultura d'oltreoceano. Prodotto da Michael Douglas, il film raccolse cinque meritatissimi Oscar: miglior film, regia, protagonista maschile e femminile e sceneggiatura (di Lawrence Hauben e Bo Goldman).