sabato 29 maggio 2004

Troy

anno: 2004   
regia: PETERSEN, WOLFGANG   
genere: mitologico   
con Brad Pitt, Eric Bana, Orlando Bloom, Diane Kruger, Sean Bean, Brian Cox, Peter O'toole, Brendan Gleeson, Saffron Burrows, Rose Byrne, Julie Christie, Garrett Hedlund, Adoni Maropis, Tyler Mane, James Cosmo, Julian Glover, Owain Yeoman, Trevor Eve, Alex King    
location: Grecia, Turchia
voto: 7   

Nel 1193 a.C. il principe troiano Paride (Bloom) sottrae la bella Elena (Kruger) al marito Menelao (Gleeson). Quest'ultimo chiama vendetta e si rivolge al fratello Agamennone (Cox), che vuole cogliere l'occasione per sbaragliare l'ultima roccaforte che ostacola le sue mire espansionistiche. Con una flotta di 50mila uomini guidata da Achille, si dirige verso Troia, dove proprio Achille (Pitt) con i suoi Mirmidoni ottiene una clamorosa vittoria. I dissapori tra il guerriero acheo e il re greco mettono a dura prova l'esercito di Agamennone quando Achille si ammutina. Sarà l'uccisione del cugino Patroclo (Hedlund) a richiamare Achille all armi e a uccidere Ettore (Bana), il più valoroso guerriero troiano. Tuttavia, la città sotto assedio resiste e soltanto l'ingegno di Ulisse (Bean) la metterà sotto scacco con l'inganno di un cavallo dato in offerta agli dei. La sceneggiatura di David Benioff opera molti rammendi e orpelli sulla trama del poema omerico. Il racconto non ne soffre, anche perché servito dall'estrema incisività spettacolare della gesta belliche. Se le ricostruzioni scenografiche sono riuscitissime e monumentali, le scene di guerra memorabili, i movimenti degli eserciti stupefacenti, altrettanto non si può dire della recitazione assai "muscolare" degli attori, tutti - Peter O'Toole (nella parte di Priamo) compreso - troppo poco carismatici per vestire i panni di personaggi archetipici come Achille, Ettore, Agamennone…

domenica 16 maggio 2004

Vidocq

anno: 2002       
regia: PITOF  
genere: poliziesco  
con Gerard Depardieu, Guillaume Canet, Ines Sastre, Andrè Dussollier, Edith Scob, Moussa Maaskri, Jean-Pierre Gos, Isabelle Renauld, Jean-Pol Dubois, Andre' Penvern, Gilles Arbona, Jean-Marc Thibault, Francois Chattot, Elsa Kikoine, Fred Ulysse, Nathalie Becue, Luc-Antoine Diquero, Akonio Dolo, Michel Lefevre, Pierre Marcherez, Dominique Zardi          
location: Francia
voto: 5

Nella Parigi del 1830 l'ambiguo detective Vidocq (Depardieu, che qui raggiunge una stazza impressionante) finisce dentro una fornace al termine di una furiosa lotta con un uomo mascherato sul conto del quale sono fiorite le più cruente leggende metropolitane relative a un suo mercimonio di sangue di ragazze vergini. Un sedicente biografo (Canet) indaga sulla presunta morte di Vidocq, ripercorrendone l'itinerario investigativo. Finale a sorpresa.
Servito da un'eccellente ricostruzione scenografica dei bassifondi parigini, caratterizzato da un'atmosfera gotica amplificata dall'uso costante del grandangolo, Vidocq si perde tuttavia in un esercizio di virtuosismo registico dietro il quale c'è ben poco. Il finale è "telefonato" fin dalle prime battute e la vicenda si risolve in una sorta di perenne inseguimento coniugato con effetti in stile Matrix, alchimia e paranormale, in ossequio ai blockbuster a stelle e strisce. Al copione ha collaborato Jean-Christophe Grangè, autore del soggetto.    

sabato 8 maggio 2004

Funny games

anno: 1997   
regia: HANEKE, MICHAEL
genere: thriller
con Christoph Bantzer, Stefan Clapczynski, Arno Frisch, Frank Giering, Wolfgang Glueck, Doris Kunstmann, Susanne Lothar, Susanne Meneghel, Ulrich Muehe, Monika Zallinger 
location: Austria
voto: 8


Raggiunta la casa in riva al lago per le vacanze estive, una famiglia altolocata (papà, mamma e figlioletto) viene segregata, torturata e sterminata da due gaglioffi in guanti bianchi e dall'aria apparentemente per bene.
L'austro-tedesco Haneke mette in scena un film di agghiacciante crudeltà, che non concede nulla agli estetismi del genere lasciando gli episodi di violenza sempre fuori campo ma mostrandone gli effetti macabri sulle persone. Al crocevia tra Arancia meccanica e Ore 10: calma piatta, Funny games strizza l'occhio a una crudeltà beffarda, che non lascia posto a un atto misericordioso fino all'ultimo fotogramma del film.