sabato 27 novembre 2004

Gli incredibili - Una normale famiglia di supereroi

anno: 2004       
regia: BIRD, BRAD
genere: animazione
con le voci di Laura Morante, Adalberto Maria Merli, Amanda Lear, Michele Cucuzza
location: Usa
voto: 6,5

Le imprese della famiglia degli incredibili costano troppo all'amministrazione americana. Papà Bob, alias Mister Incredibile, deve smetterla di fare l'eroe e finisce dietro una scrivania; sua moglie è costretta a fare la casalinga. Ma dopo anni di normalità lui non ci sta: gli si offre l'occasione di un'altra impresa straordinaria nella quale si getta a capifitto, quella di distruggere una macchina impazzita, una specie di Godzilla meccanico. La trovata è in realtà uno specchietto per le allodole apparecchiato da un ex-fan di Mister Incredibile, per seminare il panico nelle metropoli. La famiglia corre in aiuto dell'eroe: la moglie Elastic-girl si allunga a dismisura, il figlioletto corre in maniera impressionante e la figlia ha il potere di creare campi energetici. Insomma, i tre, uniti alla potenza muscolare del padre, hanno poteri sufficienti per tornare a recuperare il ruolo di eroi nazionali. L'ennesimo gioiello d'animazione in 3-D della Pixar ha i suoi limiti negli intenti programmatici del titolo: incredibili gli effetti speciali, le imprese, le scenografie, i poteri dei protagonisti, il susseguirsi delle vicende. Peccato che tutto questo renda il film ipertrofico, esagerato, adrenalinico anche se spesso assai divertente.    

sabato 6 novembre 2004

Happiness

anno: 1998   
regia: SOLONDZ, TODD
genere: drammatico
con Lara Flynn Boyle, Jane Adams, Ben Gazzara, Elizabeth Ashley, Dylan Baker, Jared Harris, Philip Seymour Hoffman, Louise Lasser, Jon Lovitz, Camryn Manheim, Rufus Read, Cynthia Stevenson, Anne Bobby, Marla Maples, Don Moran, Evan Silverberg
location: Usa
voto: 8

Happiness, "felicità", è la parola usata in chiave ironica per descrivere un'umanità degradata, schizofrenica, che fatica a mettere a registro i precetti di una normalità borghese con le pulsioni più torbide. Il film gira intorno a tre sorelle figlie di una coppia sulla strada della separazione. Una di loro è una Liala postmoderna consapevole del suo scarso valore; un'altra crede di essere una donna realizzata e ignora la pedofilia del marito mentre la terza è una fallita in tutti i campi. Attorno a loro gravita un'umanità che non è da meno.
Dopo il convincente Fuga dalla scuola media, Solondz firma un film aspro, venato da un sarcasmo al vetriolo che mette alle corde la middle-class americana, una commedia nera che tocca il suo apice nella scena in cui un genitore confessa senza pentimento a suo figlio la propria pedofilia. Siamo nei paraggi tematici di American beauty, ma il risultato non è neppure confrontabile. Attori di impressionante bravura.

martedì 2 novembre 2004

The village

anno: 2004       
regia: SHYAMALAN, M.NIGHT  
genere: fantastico  
con Joaquin Phoenix, Adrien Brody, Bryce Dallas Howard, William Hurt, Sigourney Weaver, Brendan Gleeson, Michael Pitt  
location: Usa
voto: 5

In una vallata di là dal bosco vive una comunità dove regna l'armonia, il rispetto reciproco e dove è bandita ogni forma di violenza. Gli abitanti della vallata, una specie di gruppo Amish, devono però vedersela con "gli innominabili", creature malvagie che abitano il bosco e con le quali esiste un patto di inviolabilità dei rispettivi territori. O almeno questo è quanto viene raccontato dagli anziani al resto della comunità. In realtà si scopre che gli abitanti del villaggio sono vittime di ordinaria violenza metropolitana che, hanno deciso di vivere in una dimensione atemporale pur di affrancarsi definitivamente dalla violenza, pagando - grazie al lascito del padre miliardario di uno di loro (Hurt) - un'apposita vigilanza per controllare i confini del territorio. L'incantesimo rischia però di spezzarsi quando la figlia cieca del capo villaggio (Howard, figlia del regista Ron Howard) decide di oltrepassare il confine proibito per trovare le medicine utili a curare il suo innamorato (Phoenix), colpito da una pugnalata. Il regista indo-americano costruisce un apologo fiabesco sul mito prometeico della conoscenza e sull'impossibilità della separazione manichea tra il bene e il male (non a caso epitomizzati nella stessa figura, innocente e colpevole allo stesso tempo, del matto del villaggio, interpretato da un ottimo Adrien Brody). Nonostante l'impianto narrativo dichiaratamente fiabesco, il film non convince per la piatta stilizzazione dei personaggi e per la scelta didascalica dei loro ruoli (la conoscenza dell'altrove che passa per la ragazza cieca, per il matto e per il solitario del villaggio) che finiscono col rendere The village banale e prevedibile.