martedì 25 luglio 2000

Il seme della violenza (Blackboard jungle)

anno: 1956       
regia: BROOKS, RICHARD  
genere: drammatico  
con Glenn Ford, A.Francis, L.Calhern, M.Hayes, J.Hoyt, R.Kiley, E.Meyer, B.Ruysdael, W.Anderson, Sidney Poitier, V.Moorw, D.Terranova, R.Campos, Paul Mazursky  
location: Usa
voto: 8

L'impegno e la determinazione del professore Richard Dadier (Glenn Ford), al suo primo incarico in un istituto scolastico superiore della periferia di New York, a fronte del cinismo dei colleghi e della rudezza dei ragazzi. Con pazienza e comprensione e facendo leva su uno degli studenti (Sidney Poitier) che mostra palesi doti di leader, l'insegnante riuscirà ad ottenere i primi risultati evitando che i ragazzi vengano abbandonati a loro stessi.
Film culto che fotografa, pur con qualche accento patetico, il disagio di una generazione di giovani che a quell'epoca costituiva una continua occasione di inchiesta sociologica (basti pensare ad Albert K.Cohen, Paul Goodman e Theodore Roszak), Il seme della violenza portò per la prima volta alla ribalta la musica rock con Rock around the clock (di Bill Haley & His Comets), canzone che più di ogni altra ha segnato la nascita del rock'n'roll. Nel film, sceneggiato dallo stesso regista e tratto dal romanzo di Evan Hunter, figurano anche altri celebri motivi musicali come Invention for guitar & trumpet di Stan Kenton e la sua orchestra e The jazz me blues, eseguita da Bix Beiderbecke and his gang.    

sabato 22 luglio 2000

Cassandra Crossing

anno: 1976       
regia: PAN COSMATOS, GEORGE
genere: dramma catastrofico
con Sophia Loren, Richard Harris, O.J.Simpson, Lionel Stander, Ingrid Thulin, Lee Strasberg, Burt Lancaster, Ava Gardner, Lou Castel, J.P.Law, Alida Valli, R.Lovelock, S.Patrizi, C.De Mejo 
location: Svezia, Svizzera
voto: 5


A bordo di un treno che viaggia sulla linea Ginevra - Stoccolma viaggia un terrorista (Lou Castel) che ha contagiato moltissimi viaggiatori dopo un avere contratto accidentalmente una terribile malattia durante un'incursione nel laboratorio dell'Organizzazione Mondiale della Sanità dove gli americani stanno sperimentando un'arma batteriologica. Per evitare che il virus si trasformi in un'epidemia, un colonnello dell'esercito (Burt Lancaster) opta per la "soluzione finale" di hitleriana memoria, decidendo di dirottarlo sul ponte di Cassandra, in Polonia, in disuso da anni. Un medico a bordo del veicolo (Richard Harris) riuscirà ad evitare in parte la strage. In pieno boom del genere catastrofico (sono di quegli stessi anni Inferno di cristallo, Uragano, L'avventura del Poseidon, Airport '75 e molti altri ancora), l'oriundo greco Pan Cosmatos non si stacca di una virgola dai dettami del film di genere: una manciata di personaggi - ciascuno con i suoi affanni e i suoi problemi da risolvere - si trova nel posto sbagliato al momento sbagliato, mentre buoni e cattivi ingaggiano un braccio di ferro per deciderne la sorte. La riuscita di questo film fantapolitico diventa allora appannaggio degli interpreti, qui tutti piuttosto sottotono, e delle scene d'azione, memorabili in casi rarissimi. Tratto dal romanzo di Robert Katz.    

martedì 11 luglio 2000

Alta fedeltà

anno: 2000    
regia: FREARS, STEPHEN    
genere: commedia    
con John Cusack, J.Black, L.Bonet, J.Carter, Joan Cusack, S.Gilbert, I.Hjejle, T.Louiso, Liv Tyler, N.Gregson Wagner, Tim Robbins, B.Springsteen    
location: USA
voto: 3    

Rob Gordon (John Cusack) gestisce un fallimentare negozio per maniaci della musica in vinile in una stradina di Chicago, passa il tempo a stilare classifiche di tutti i tipi (musicali, sentimentali) e ha il complesso dell'abbandono in campo sentimentale. Ripercorrendo la sua personalissima "top five" della storie d'amore finite male, Rob capisce che la storia Laura (Hjejle) costituisce il suo punto d'arrivo.
Tratto dal best-seller di Nick Hornby (che al cinema aveva già consegnato Febbre a 90°), fortemente voluto da John Cusack che, da produttore, supervisore alle musiche e co-sceneggiatore, ha spostato l'ambientazione del romanzo originale da Londra e Chicago, il film - in chiaro stile hollywoodiano - risente troppo dell'io narrante del racconto e Cusack non sembra affatto in grado di reggere la prova, che si stempera in un'ora e mezza di nostalgica autocommiserazione. Cammeo per Bruce Springsteen nella parte di se stesso.    

lunedì 10 luglio 2000

Rosemary's baby

anno: 1968   
regia: POLANSKI, ROMAN
genere: horror
con Mia Farrow, John Cassavetes, Ruth Gordon, Sidney Blacmer, Maurice Evans, Ralph Bellamy, William Castle, Elisha Cook Jr., Walter Baldwin, Wende Wagner, Marianne Gordon, Charles Grodin, Emmaline Henry, Patsy Kelly, Hanna Landy, Philip Leeds, Hope Summers, Angela Dorian, Martin D'Urville
location: Usa
voto: 10

Pur di ottenere successo a teatro e al cinema, Guy Woodhouse (John Cassavetes), da poco trasferitosi nella casa che fu abitata da strani stregoni e adepti del satanismo a Manhattan, promette ai dirimpettai - cultori di una setta satanica - il figlio che gli darà sua moglie Rosemary (Mia Farrow).La poverina, donna frustrata e senza personalità, ci impiega quasi due ore di film per capire il complotto. Partorito il mostro satanico, a seguito di continue ingurgitazioni di pozioni diaboliche, la donna se ne prenderà ugualmente cura. Foriero di presagi terribili (un anno dopo la moglie di Polanski, Sharon Tate, venne massacrata - mentre aspettava un figlio - dalla setta satanica, la "Family" guidata da Charles Manson; il sacerdote diabolico si chiama Roman; il condominio dove è stato girato il film è lo stesso dove andò ad abitare John Lennon e davanti al quale venne ucciso da un fanatico nel 1980), il film tratto dal romanzo di Ira Levin, al quale rimane assai fedele, si presta ad una duplice chiave di lettura: una più palmare, legata agli orrori e ai misteri del satanismo, l'altra psicologica. Tutto il film non potrebbe essere la trasposizione cinematografica degli incubi di una puerpera? Non potrebbe raffigurare il timore atavico di perdere il proprio figlio o di vederlo nascere mostruosamente deforme? In perfetto equilibrio sul crinale delle due letture, Polanski dirige un film claustrofobico, tutto lavorato sul grandangolare, che conosce la sua climax a mano a mano che procede verso il finale. Rosemary's baby valse l'Oscar come migliore attrice non protagonista a Ruth Gordon, la moglie di George Cukor. Ma Mia Farrow non le è assolutamente da meno.

Lo specchio scuro (The dark mirror)

anno: 1946   
regia: SIODMAK, ROBERT   
genere: noir   
con Olivia De Havilland, Lew Ayres, Thomas Mitchell, Richard Long, Charles Evans, Gary Owen, Lester Allen, Lela Bliss, Marta Mitrovich    
location: Usa
voto: 8   

L'assassinio di un medico fa convergere tutte le testimonianze su una donna (Olivia De Havilland), che però ha una gemella da lei indistinguibile. Al caso si interessa un medico (Lew Ayres) che da anni studia le caratteristiche dei gemelli e che, con un raffinato quanto complesso stratagemma, riuscirà a smascherare la colpevole.
Per una volta la psichiatria fa una buona figura al cinema: il rigore dello scienziato e dei suoi test proiettivi (le "macchie di Rorschach") è pari a quello del copione (produzione e soggetto cinematografico sono di Nunnally Johnson, dal romanzo originale di Vladimir Pozner). Lo sdoppiamento della De Havilland nelle due gemelle diventa moltiplicazione esponenziale attraverso un gioco figurativo nel quale gli specchi hanno una parte essenziale ma anche attraverso la personalità divisa di una delle due gemelle. Un gioiello del genere noir, servito da un cast di primissimo ordine.    

sabato 8 luglio 2000

The peacemaker

anno: 1997       
regia: LEDER, MIMI   
genere: thriller   
con George Clooney, Nicole Kidman, M.Iures, A.Baluev, R.Medvesek, G.Werntz, R.Batinkoff, J.Haynie, A.Strobelle, H.McCallany, M.Boatman, J.Copeland, C.Gomez, Armin Mueller-Stahl    
location: Bosnia-Erzegovina, Usa
voto: 5   

Mentre la ex-Jugoslavia si disgrega sotto i colpi di una guerra etnico-religiosa sempre più aspra, un commando di militari filo-russi ruba dieci testate nucleari col preciso intento di farle esplodere a New York. Il piano non è chiaro alla super-esperta di spionaggio militare Julia Kelly (Nicole Kidman) e al suo braccio destro, il pluridecorato militare Thomas Devoe (George Clooney), i quali - con azioni rocambolesche e sempre ai limiti della legalità - riescono per il rotto della cuffia a sventare la strage.
Cosa abbia indotto i produttori del film, se non una buona dose di autoironia, a intitolare "Il pacificatore" un film dove l'unico mezzo per stabilire la pace è la violenza più efferata è davvero un mistero. Politicamente scorretta, la sceneggiatura di Michael Schiffer trascura le ragioni dei paesi balcanici per mostrarli come autentici mostri, come faceva la vecchia Hollywood nei confronti di indiani e sovietici negli anni del maccartismo. La regista Mimi Leder esordisce sul grande schermo dopo i successi televisivi ottenuti come E.R. - Medici in prima linea, interpretato dallo stesso Clooney.