venerdì 31 ottobre 2008

Si può fare

anno: 2008   
regia: MANFREDONIA, GIULIO
genere: commedia
con Claudio Bisio, Anita Caprioli, Andrea Bosca, Giovanni Calcagno, Giuseppe Battiston, Giorgio Colangeli, Michele De Virgilio, Carlo Giuseppe Gabardini, Andrea Gattinoni, Natascia Macchiniz, Rosa Pianeta, Daniela Piperno, Franco Pistoni, Pietro Ragusa, Franco Ravera, Bebo Storti, Daniele Ferretti, Tony D'Agostino, Maria Rosaria Russo, Ariella Reggio, Giulia Steigerwalt
location: Italia
voto: 8

Milano, 1984. Un ex sindacalista (Bisio) viene chiamato a dirigere una cooperativa di disabili psichici. Idealista e volitivo, l'uomo trasforma i matti in soci e li responsabilizza mettendoli nelle condizioni di fare un lavoro vero, quello di parquettisti. Con il cambio di gestione sanitaria arriva anche lo scalaggio degli psicofarmaci, poi il sesso e persino l'amore. Ma uno di loro (Bosca) non ce la farà a reggere i ritmi di una vita "normale", nonostante l'incredibile successo dell'impresa.
Ispirato a quella grande stagione del terzo settore che in Italia vide nascere le cooperative per disabili a corollario della legge Basaglia (la famosa legge 180), affrancando la follia dalla coercizione dei manicomi, Si può fare - opera terza di Giulio Manfredonia - è una commedia indovinata con più di un debito (fin troppo esplicito) verso Qualcuno volò sul  nido del cuculo e Risvegli. Si ride, e molto, e ci si commuove per un film capace di coniugare impegno sociale e registri comici, e di scegliere, a dispetto dei blasonatissimi riferimenti di partenza, un percorso narrativo originale e spesso tutt'altro che scontato.   

sabato 25 ottobre 2008

Saimir

anno: 2005   
regia: MUNZI, FRANCESCO   
genere: drammatico   
con Michel Manoku, Xhevdet Feri, Lavinia Guglielman, Anna Ferruzzo, Genti Hazizi, Antonella Cerainara, Muradiu Cizmic, Alessio Falcinelli, Edim Jacellari, Ilaria Ciucci, Giovanni Paoloni, Isadora Pasinato Giorgi, Claudio Lavoretti, Massimo Palmucci, Olha Ohura, Giuseppe Bruschelli, Mario Patanè, Erjion Aliko, Resid Hrustcic, Olta Hamzaj, Salir Cizmic, Elio Sallabanda, Valon Ratkocevi, Auni Ismajlji, Antonio Obino, Marzia Bodoni, Matilde De Sanctis, Francesca Quagliero, Serenella Proietti, Donjiette Gerguri, Dentrit Gerguri, Hossain Kalam, Abdul Mannan, Ivan Muradiu, Abdul Mosabbi   
location: Italia
voto: 6   

Il sedicenne albanese Saimir (Manoku) vive con suo padre (Feri) in un sobborgo del litorale laziale. Qui aiuta il genitore, che è in attesa di sposarsi con un'italiana per prendere la cittadinanza, in un traffico di immigrati clandestini che i due caricano a bordo di un camion. Quando Saimir si innamora di una sua coetanea, per fare colpo e avere più denaro a disposizione su di lei non ha altro mezzo che aumentare il livello di rischio. Finisce così con altri ragazzi a svaligiare un villa, quindi assiste alle sevizie ai danni di una quindicenne e, in un sussulto di orgoglio, decide di denunciare tutto.
Opera prima cupissima, a suo modo estrema nella conservazione degli idiomi originali (gran parte del film è sottotitolata), con momenti di violenza sconcertante (lo stupro, il furto nella villa). Siamo dalle parti dei Dardenne, con un'attenzione particolare a volti e paesaggi scarnificati, in quella zona del realismo che non concede nulla alla retorica. Vincitore del nastro d'argento 2006 per regia di un'opera prima.

giovedì 23 ottobre 2008

La classe - Entre les murs

anno: 2008   
regia: CANTET, LAURENT
genere: drammatico
con François Bégaudeau, Nassim Amrabt, Laura Baquela, Cherif Bounaïdja Rachedi, Juliette Demaille, Dalla Doucoure, Arthur Fogel, Damien Gomes, Louise Grinberg, Qifei Huang, Chien-wei Huang, Franck Keïta, Henriette Kasaruhanda, Lucie Landrevie, Agame Malembo-Emene, Rabah Naït Oufella, Carl Nanor, Esméralda Ouertani, Burak Özyilmaz, Eva Paradiso, Angélica Sancio, Boubacar Touré, Justine Wu, Samantha Soupirot, Atouma Dioumassy, Nitany Gueyes, Vincent Caire, Olivier Dupeyron, Patrick Dureuil, Frédéric Faujas, Dorothée Guilbot, Cécile Lagarde, Anne Langlois, Yvette Mournetas, Vincent Robert, Anne Wallimann-Charpentier, Fatoumata Kanté, Abdoul Drahamane Sissoko, Adeline Fogel, Sezer Özyilmaz, Wenlong Huang, Cheick Baba Doumbia, Marie-Antoinette Sorrente, Silma Aktar, Aline Zimierski, Stéphane Longour, Olivier Pasquier, Julie Athenol, Céline Spang, Marie-Laure Bulliard, Robert Demaille, Lingfen Huang, Khalid Amrabt, Jean-Michel Simonet
location: Francia   
voto: 8

François insegna francese in una terza media di una scuola collocata nella banlieue parigina. Ce la mette tutta per dare spunti di riflessione ai suoi ragazzi, per tenerli alla larga da omologazione e bullismo ma l'impresa sembra essere davvero titanica e non tutti i colleghi sono dalla sua parte.
Conservando il caratteristico stile semidocumentaristico e il consueto piglio sociologico, Cantet firma un ritratto a tutto tondo della scuola francese, sineddoche di problemi e difficoltà che investono la società intera. Lo fa a partire dal best seller di François Bégaudeau, che del film è anche il protagonista, raccontando la coesistenza difficile tra culture diverse, i consigli di classe e quelli di disciplina, gli incontri tra docenti e genitori, le continue logomachie in aula, la povertà culturale diffusa. Ma su tutto predomina l'Edipo irrisolto dei ragazzi, questo continuo scatenarsi contro le istituzioni non trovando in famiglia una controparte adeguatamente antagonista, ma soltanto ectoplasmi che rispondono a comando alle loro esigenze di consumo. Macchina a spalla, recitazione iperrealista, zoomate sui dettagli dell'abbigliamento e il bordone del continuo chiacchiericcio in aula amplificano il verismo di un film che è l'ideale continuazione di Essere e avere, con i piccoli protagonisti di quel gioiello cinematografico ormai cresciuti e sempre più difficili. Palma d'oro al festival di Cannes.    

martedì 21 ottobre 2008

Wall-e

anno: 2008   
regia: STANTON, ANDREW
genere: animazione
location: Usa
voto: 7

Nell'anno 2800 il pianeta Terra è diventato una gigantesca pattumiera. L'accumulo di rifiuti e l'aria irrespirabile ha costretto quel che resta dell'umanità a vivere a bordo di un'enorme astronave, sdraiata su lettini ad aria, controllata dal Grande Fratello, cieca all'ambiente che le è intorno e impachidermita dagli eccessi dietetici. Sulla terra è rimasto soltanto il robot-spazzino Wall-E, che con impagabile zelo continua a costruire grattacieli di rifiuti. Ma allo sbarco di Eve, una sonda lanciata dagli umani per verificare le condizioni della Terra, per Wall-E e la sua esistenza solitaria, accompagnata soltanto da una blatta, la vita comincia a cambiare e forse anche gli umani avranno qualche speranza in più.
Apologo ambientalista contro la degenerazione tecnologica, il lungometraggio della Pixar diretto da Andrew Stanton si avvale di una stupefacente quanto iperrealistica messinscena, offre allo spettatore un messaggio dai forti contenuti pedagogici ma è sostanzialmente fiacco sul piano narrativo: la scelta di avvalersi pressoché di un solo personaggio, per di più rinunciando alle parole, è troppo estrema per non avere dei costi. Sicché il film si trasforma in molte occasioni in una giustapposizione di trovate visivamente strabilianti, sostenute da un ritmo iperbolico e da citazioni cinefile (si va da 2001 Odissea nello spazio a Qualcuno volò sul nido del cuculo) ma sostanzialmente ripetitive. L'eccessiva durata dà ulteriore conto dell'infinita gamma di idee e trovate che quelli della Pixar avevano nel loro cilindro, proprio come il prestigiatore di Presto, il divertentissimo cortometraggio di pura comicità slapstick che accompagna il film.    

lunedì 20 ottobre 2008

Vicky Cristina Barcelona

anno: 2008       
regia: ALLEN, WOODY  
genere: commedia  
con Scarlett Johansson, Rebecca Hall, Javier Bardem, Penélope Cruz, Chris Messina, Patricia Clarkson, Kevin Dunn, Silvia Sabaté, Pablo Schreiber, Zak Orth, Abel Folk, Julio Perillán, Joel Joan, Carrie Preston, Manel Barceló, Jaume Montané, Lloll Bertrán, Josep Maria Domènech  
location: Spagna
voto: 6

Vicky (Joahnsson) e Cristina (Hal) sono amiche da una vita. Il volo dagli States le porta a Barcellona, dove conoscono un pittore sottaniere ed epicureo (Bardem). Vicky, che sta per sposarsi, è la prima a finire nel letto dello sconosciuto, che a breve inizia una relazione con Cristina. Le geometrie dell'amore si complicano quando il  triangolo si trasforma in un quadrilatero con la ricomparsa di Maria Melena (Cruz), la ex moglie del pittore.
La voce off che puntella il film la dice lunga sulla regia numero 37 (e 1/3) di Woody Allen: molto mestiere senza andare troppo per il sottile, scorciatoie narrative, ricerca figurativa al minimo sindacale, battute che innescano al massimo un sorriso. Insomma, se la forma del film è quella di un grande professionista ormai svogliato, il contenuto sembra non prendere una strada molto diversa: la dialettica tra ragione e sentimento, tanto cara al regista newyorchese da almeno un decennio, stavolta appare sotto le spoglie dell'amore liquido: ognuno dei protagonisti ha il proprio ricettario per la felicità ma nessuno riesce a raggiungerla. Il disincanto dal mondo del vecchio Woody trapela da tutte le parti, accompagnato dalle stoccate riservate ai connazionali, troppo borghesi, materialisti e massificati per poter trovare l'amore.    

domenica 19 ottobre 2008

Indovina chi? (Guess who?)

anno: 2005   
regia: SULLIVAN, KEVIN RODNEY
genere: commedia
con Bernie Mac, Ashton Kutcher, Zoe Saldana, Hal Williams, Kellee Stewart, Robert Curtis-Brown, Ronreaco Lee, Paula Newsome, Phil Reeves, Sherri Shepherd, Nicole Sullivan, Jessica Cauffiel, Jonell Kennedy, Niecy Nash, Kimberly Scott, Denise Dowse, Chad Gabriel, Gus Lynch, Amanda Tosch, Andy Morrow 
location: Usa
voto:3

La vita del giovane newyorchese Simon Green è già abbastanza in salita dopo aver dato le dimissioni quando gli spetta un ostacolo ancora più difficile: l'incontro col futuro genero. Il quale è un nero vecchia maniera, mentre lui è un bianco. Ne nasceranno equivoci e conflitti, con inevitabile happy ending.
Ispirato al film Indovina chi viene a cena? (1967) diretto da Stanley Kramer e scritto da William Rose, il film di Kevin Rodney Sullivan non fa che invertire le parti tra bianchi e neri, aggiungere melassa in quantità industriale, sistemare qualche battutina qui e lì. Troppo poco per impedire a chi ha visto l'originale di parlare di autentico vilipendio.    

martedì 14 ottobre 2008

Oxford Murders - Teorema di un delitto

anno: 2008   
regia: DE LA IGLESIA, ALEX  
genere: giallo  
con John Hurt, Elijah Wood, Leonor Watling, Julie Cox, Burn Gorman, Anna Massey, Jim Carter, Alan David, Ian East, Charlotte Asprey, Alex Cox, Tom Frederic, Dominique Pinon, Danny Sapani, Martin Nigel Davey  
location: Regno Unito
voto: 7,5

Oxford, 1993. Una catena di omicidi sembra nascondere la mano di un serial killer con forti inclinazioni matematiche: accanto ai corpi vengono trovati simboli di una setta pitagorica. Il professor Seldom (Hurt) e un giovane studente americano (Wood) cercando di districare l'ingarbugliatissima matassa a suon di intuizioni e ragionamenti. Ma la verità forse è meno logica delle apparenze.
Partendo dal romanzo "La serie di Oxford" di Guillermo Martínez, De La Iglesia firma un'opera assai ambiziosa, nella quale matematica, filosofia, logica e psicologia costituiscono il vero asse portante. L'intreccio è ben congegnato, la macchina da presa si muove con qualche artificio e apprezzabili piani sequenza, ma al film non mancano qualche scantonamento nel grand guignol e una rappresentazione dei matematici ai limiti della caricatura. Ma la sfida tra maestro e allievo sulla ricerca della verità rimane perfettamente costruita.    

giovedì 9 ottobre 2008

Barbara

anno: 1998   
regia: ORLANDO, ANGELO  
genere: commedia  
con Valerio Mastandrea, Marco Giallini, Jacqueline Lustig, Giorgio Molino, Fabio Ferri, Massimiliano Bruno, Elisabetta La Rosa, Daniele Silvestri, Armando De Razza  
location: Italia
voto: *

Due amici avvocati sulla trentina (Mastandrea e Giallini) - intenzionati a passare una serata facendo giochetti erotici con la loro amichetta Barbara - si ritrovano legati al letto della donna che nel frattempo è uscita di casa. Una congerie di personaggi circola per la casa ma nessuno di loro si prende la briga di slegarli.
Non è tratto da Beckett e neppure da Jonesco questo cinema dell'assurdo inguardabile e fatto con quattro soldi. Uno spazio recitativo tanto ristretto avrebbe richiesto la presenza di un fuoriclasse dietro la macchina da presa. Il modestissimo Angelo Orlando, qui alla seconda prova dopo il pessimo L'anno prossimo vado a letto alle dieci, dimostra una incredibile tracotanza, girando un film inconsistente che non viene neppure salvato da qualche timido tentativo di battuta da parte dei due protagonisti.    

mercoledì 8 ottobre 2008

Il matrimonio di Lorna (Le silence de Lorna)

anno: 2008       
regia: DARDENNE, JEAN-PIERRE * DARDENNE, LUC  
genere: drammatico  
con Arta Dobroshi, Jérémie Renier, Fabrizio Rongione, Alban Ukaj, Morgan Marinne, Anton Yakovlev, Grigori Manoukov, Mireille Bailly, Stéphanie Gob, Laurent Caron, Baptiste Sornin, Alexandre Trocky, Cédric Lenoir, Cécile Boland, Serge Larivière, Philippe Jeusette, Sophia Leboutte, François Sauveur, Christian Lusschentier, Stéphane Marsin, Olivier Gourmet    
location: Belgio
voto: 7  

Per denaro e per acquisire la cittadinanza belga, la giovane albanese Lorna (Dobroshi) sposa un tossico (Renier). Nel programma dei suoi "datori di lavoro" l'uomo deve andare anzitempo al Creatore per overdose, in modo che Lorna possa prestarsi a un nuovo matrimonio bianco per far acquistare la cittadinanza belga a un russo. Ma Claudy, il tossico, proprio grazie alla vicinanza di Lorna comincia a uscire dal tunnel della droga, la ragazza gli si affeziona e vorrebbe cambiare i programmi dei suoi aguzzini. Le cose si complicano irrimediabilmente.
Il cinema morale dei Dardenne, premiato a Cannes per la miglior sceneggiatura, guarda al problema dello sfruttamento dell'uomo sulla donna da una prospettiva insolita, solo in apparenza più umana. E lo fa con uno sguardo lucido, senza fronzoli, inteso a mettere a fuoco un dramma umano che nel finale sembra sconfinare in una sorta di delirio allucinatorio derivato da un immane senso di colpa. La macchina da presa si muove in maniera meno concitata rispetto alle opere precedenti (Rosetta su tutte), mentre rimangono il taglio documentaristico e l'indagine sociale, con un cenno al tema dell'aborto che ci si augura non venga impugnato per l'ennesima crociata antiabortista. Sulla messa in scena aleggia un'aria iperrealista, resa possibile dalle prove maiuscole dell'intero cast, con un Jérémie Renier emaciato e ridotto pelle e ossa nella parte del drogato dolorosamente credibile.