venerdì 31 agosto 2001

Together (Tillsammans)

anno: 2000       
regia: MOODYSSON, LUKAS 
genere: commedia 
con Lisa Lindgren, Michael Nyqvist, Emma Samuelsson, Sam Kessel, Gustaf Hammerstein, Anja Lundqvist, Jessica Liedberg, Ola Norell, Axel Zuber Shanti Roney, Olle Sarri, Cecilia Frode, Lars Frode, Emil Moodysson, Henrik Lundström, Therese Brunnander, Claes Hartelius, Sten Ljungren 
location: Svezia           
voto: 6,5

Una lesbica, un omosessuale, un altruista un po' coglione, un fanatico della politica, una ninfomane, uno pseudo-intellettuale e una coppia che se ne vuole andare vivono in una comune svedese, nel 1975. L'arrivo della sorella di uno di loro, che ha abbandonato il marito manesco trascinando con sé i due figlioletti, mette in discussione alcune certezze della comune. Si discute se Pippi Calzelunghe fosse una capitalista precoce, sull'opportunità di fare giocare i bambini con la pistola e di acquistare loro un televisore, la carne e la Coca Cola mentre i bambini mimano le torture di Pinochet e gli adulti danzano allegramente alla notizia della morte del Caudillo Francisco Franco.
Moodysson bissa il successo di pubblico e critica ottenuto con Fucking Åmål, girando un film a basso costo, tutto ripreso con la macchina a spalla, coloratissimo e con molti attimi di poesia. Un film nel quale la complessità della scelta di vivere nella comune viene trattata con qualche tratto caricaturale ma anche mostrandone a tutto tondo la potenza coesiva e le contraddizioni.    

martedì 28 agosto 2001

Se fossi in te

anno: 2001   
regia: MANFREDONIA, GIULIO 
genere: commedia 
con Emilio Solfrizzi, Gioele Dix, Fabio De Luigi, Lunetta Savino, Paola Cortellesi, Manuela Ungaro, Bob Messini, Alberto Bognani, Mauro Marino, Sebino Nela 
location: Italia   
voto: 8

Andrea (Emilio Solfrizzi), Bernardo (Gioele Dix) e Christian (Fabio de Luigi) sono tre frustrati. Il primo lavora come ragioniere presso un'industria tessile, il che gli consente di mandare avanti la famiglia ma lo priva della carriera d'attore che avrebbe voluto intraprendere. Il secondo è un industriale straricco senza amici né figli né partner mentre Christian è un disc-jockey indebitato fino al collo che vorrebbe essere ricco come Bernardo. I tre si incontrano fortuitamente su una spiaggia del litorale laziale e da quel momento le loro esistenze si scambiano. Andrea, prendendo il posto di Christian, diventa un formidabile intrattenitore; Christian prende il posto di Bernardo e diventa ricco di colpo mentre Bernardo finalmente ottiene una famiglia sostituendosi ad Andrea. Ma alla lunga tutti torneranno a lamentare la mancanza di qualcosa e a ritrovarsi pressappoco al punto di prima.
Al suo primo lungometraggio, scritto in fase di sceneggiatura con Valentina Capecci e Anna Maria Morelli, Giulio Manfredonia dirige una commedia divertentissima (fulminante la battuta d'esordio di Solfrizzi: "Non vengo da Lodi per lodarvi; non vengo da Piacenza per piacervi; vengo da Chiavari…"). Sorretto da una sceneggiatura di perfezione geometrica, Se fossi in te porta al cinema un cast che viene dall'avanspettacolo (Solfrizzi e Savino) e dalla televisione (Gioele Dix, Fabio De Luigi e Paola Cortellesi sono volti cult delle ultime edizioni di Mai dire gol) con risultati assai spesso esilaranti. Cammeo indovinatissimo per l'ex-terzino della Roma Sebino Nela.    

domenica 26 agosto 2001

La fortuna di Cookie (Cookie’s fortune)

anno: 1998   
regia: ALTMAN, ROBERT  
genere: commedia gialla  
con Glenn Close, Julianne Moore, Liv Tyler, Chris O’Donnell, Charles S.Dutton, Patricia Neal, Ned Beatty, Courtney B.Vance, Donald Moffat, Lyle Lovett, Danny Darst, Matt Malloy, Niecy Nash, Randle Mell  
location: Usa
voto: 8

L'anziana vedova Cookie Orcutt (Neal) vive ormai da anni in uno stato di parziale isolamento, rotto soltanto dalla presenza dell'affettuoso Willis (Dutton) e dalla comparsa saltuaria di sua nipote Emma (Tyler). Decide così di raggiungere suo marito in cielo, accompagnando il gesto finale con la redazione di una breve lettera d'addio a Willis. Il caso vuole però che la prima ad accorgersi del suicidio sia l'avida nipote Camille (Close), che non vede l'ora di liberare la casa per appropriarsene. Fatte scomparire le prove del suicidio, Camille inscena un delitto a scopo di rapina, del quale viene accusato proprio il tenero Willis. Ma la testimonianza di un ragazzino renderà un ferale contrappasso a Camille.
Scritto da Anne Rapp, toccato dal consueto registro corale da un Altman in gran forma, La fortuna di Cookie nasconde il proprio asso nel conflitto di ruoli che interessa tutti i protagonisti della vicenda, ambientata in una piccola cittadina (il film è ambientato a Holly Springs, nel Mississippi). Camille infatti dirige il piccolo gruppo di teatranti della locale chiesa presbiteriana, del quale fanno parte l'avvocato che dovrà difendere Willis e un agente di Polizia. Virato spesso su registri che sfiorano il grottesco, leggero e pieno di grazia, interpretato magnificamente e montato con grande professionalità, La fortuna di Cookie testimonia la forza di un talento registico che non accenna a spegnersi.    

mercoledì 22 agosto 2001

L’assedio

anno: 1998       
regia: BERTOLUCCI, BERNARDO   
genere: drammatico   
con Thandie Newton, David Thewlis, Claudio Santamaria, John C.Ojwang, Paul Osul, Cyril Nri, Veronica Lazar, Gianfranco Mazzoni, Massimo De Rossi, Mario Mazzetti di Pietralata   
location: Italia
voto: 4,5   

Lasciata l'Africa dove suo marito è stato ingiustamente arrestato per essersi opposto al dittatore di turno, Shandurai (la bella Thandie Newton) si reca a Roma, dove studia con successo presso la Facoltà di Medicina e presta servizio come colf nell'abitazione di Mr.Kinski (Thewlis), sita in Piazza di Spagna. L'uomo le presta progressive attenzioni, la vuole in sposa ma ottiene soltanto un rifiuto. Rimasto nei ranghi con piglio aristocratico, e deciso ad ottenere la scarcerazione del marito di Shandurai a costo di sacrificare la propria dote, Kinski si vede pignorare ad uno ad uno tutti gli oggetti della casa, fino al pianoforte a coda - suo strumento di lavoro. Nel giorno in cui si annuncia l'arrivo di suo marito, Shandurai non sa più cosa vuole.
Il titolo del film - sceneggiato dal regista con la moglie Clare Peploe e tratto dal racconto di James Lasdun - fa riferimento alla "strategia della lumaca" attraverso cui Mr.Kinski punta verso il cuore della ragazza. Per quanto ancora segnato dall'ossessione di Ultimo tango a Parigi, lo spunto è interessante, la messa in scena efficacemente sobria e claustrofobica (il film è stato girato a budget ridottissimo), alcune situazioni generano un effetto di sorpresa ma la costruzione filmica tradisce un effetto eccessivamente artificiale, che aggalla nel montaggio eccessivamente vistoso con effetti stroboscopici, nei siparietti musicali di stampo africano e nelle zone oniriche del racconto. Ancora una volta, l'intellettualismo fine a sé stesso va a detrimento del cinema di un regista perennemente sopravvalutato dalla critica ed eccessivamente premiato dal pubblico.    

lunedì 20 agosto 2001

Segreto di Stato

anno: 1995       
regia: FERRARA, GIUSEPPE
genere: drammatico
con Massimo Ghini, Massimo Dapporto, Antonello Fassari, Isabel Russinova, Mariella Valentini, Tony Sperandeo, Adriana Russo, Alfredo Pea, Giampiero Bianchi, Adalberto Maria Merli
location: Italia
voto: 5

Dopo Cento giorni a Palermo (1984) e Giovanni Falcone (1993), il cinema di impegno civile di Giuseppe Ferrara torna ad occuparsi di mafia. Abbandonato il formato storico-biografico, Ferrara punta l'obiettivo tra la Piovra e i Servizi segreti (il SISDE, in particolare), giocando la carta della fiction in chiave thriller-poliziesca. Paradossalmente, è proprio questo l'aspetto più riuscito ed avvincente di un film cinematograficamente scadente, recitato in maniera approssimativa, raccontato per ellissi, dialogato in maniera imbarazzante e fotografato pessimamente. Al centro della vicenda c'è Carlo Tommasi (Ghini), vicequestore della DIA che deve fare luce su un doppio attentato dinamitardo a Milano. Dirottato sulla pista dell'agguato mafioso, Tommasi mangia la foglia e non fatica a capire che dietro c'è un gioco assai più complesso nel quale sono implicati il Ministro dell'Interno, i fondi neri del SISDE, un capomafia e un suo collega di Polizia. Il Paese va da una parte, il film dall'altra. Ma, almeno qui, i colpevoli finiscono col vedere il sole a scacchi o a sfamare i vermi del camposanto. Per la cronaca: dopo avere recitato la parte della giornalista scema in Palombella rossa, Mariella Valentini si confronta con lo stesso ruolo, con aggiunta di materia grigia e sensualità. Soggetto di Andrea Purgatori (Il muro di gomma).    

Il viaggio della sposa

anno: 1997       
regia: RUBINI, SERGIO 
genere: avventura 
con Sergio Rubini, Giovanna Mezzogiorno, Carlo Mucari, Franco Javarone, Umberto Orsini         
location: Italia
voto: 6

Dopo essere stata per 10 anni in convento presso Atri, la bella Porzia Maria Colonna (Mezzogiorno) parte, nel 1636, per il viaggio che dovrà portarla nelle braccia del suo futuro sposo. Accompagnata dal plebeo Bartolo (Rubini) e da una massiccia dose di sfortuna, la donna arriverà a destinazione col suo involontario dioscuro dopo molti mesi, nel corso dei quali ha incontrato briganti e guardie, ha visto la peste, è stata curata dagli zingari e si è innamorata del suo accompagnatore. Il soggetto di Umberto Marino (di nuovo al fianco del regista dai tempi de La stazione) e Sergio Rubini (sceneggiato con Filippo Ascione e Raffaele Nigro) mette in scena l'incontro tra due mondi complementari in un atipico road movie in costume: quello pragmatico ma rozzo del bifolco e quello locupletato da tante letture ma scarso contatto con la realtà della nobildonna. I due piroettano divertiti, rubano la scena ai comprimari e suggeriscono richiami alla più disparata cinematografia, da Travolti da un insolito destino… fino a Pallottole su Broadway. La Mezzogiorno fatica nel mettere a registro il sussiego che è richiesto alla sua parte, mentre Rubini dà prova di una raggiunta maturità recitativa impersonando un maccabeo maledettamente simpatico.    

lunedì 13 agosto 2001

L'imperatore di Roma

anno: 1988   
regia: D'ALESSANDRIA, NICO    
genere: drammatico    
con Gerardo Sperandini, Giuseppe Amodio, Fulvio Meloni, Nadia Haggi, Agnese De Donato    
location: Italia
voto: 8    

Sulla scorta della lezione di cinema pasoliniana, il primo lungometraggio di Nico D'Alessandria è una discesa negli inferi del quotidiano di Gerry (Sperandini), tossicodipendente con problemi psichici, girovago, accattone, parassita, folle con la faccia da vichingo e la vocazione alla dromomania. Quello di Nico D'Alessandria è un anti-cinema a costo irrisorio, girato in bianco e nero e con un doppiaggio perennemente fuori registro, nel quale la potenza dello spettacolo sta tutta nella tragica autenticità del protagonista, un 32enne antieroe postmoderno che interpreta sé stesso mentre caracolla senza meta negli scorci più suggestivi eppure fotografati senza alcun effetto calligrafico della città eterna. Cinema radicale senza pretese intellettuali, un gioiello dell'underground nazionale puntellato dalla musica acida e penetrante delle chitarre di Al Lunati, Carlo Giugni e Tan-Zero e dal repertorio più visionario di Ummagumma dei Pink Floyd.

sabato 11 agosto 2001

Denti

anno: 2000       
regia: SALVATORES, GABRIELE 
genere: grottesco 
con Sergio Rubini, Anouk Grinberg, Tom Novembre, Anita Caprioli, Fabrizio Bentivoglio, Paolo Villaggio, Claudio Ammendola, Barbara Cupisti, Massimo De Lorenzo, Olimpia Di Maio, Ruggero Dondi, Angela Goodwin, Lucia Migliucci, Alice Pepe, Elisabetta Pellini, Luca Pollini, Angelica Russo, Antonella Stefanucci, Emilio Toscano, Franco Trevisi, Riccardo Zinna  
location: Italia
voto: 3 

Fin da piccolo, Antonio (Sergio Rubini) - professore di filosofia a Napoli - è ossessionato dalle dimensioni ipertrofiche dei suoi denti. Il pensiero fisso si estende a tutto il resto e soprattutto all'idea che la sua bella convivente Mara (Anita Caprioli) voglia tradirlo con un dentista. Per Antonio inizia allora un calvario che lo porta da un odontoiatra all'altro. Una nuova dentizione coinciderà con la rinascita spirituale.
Smaccatamente tracotante, il film tratto dal romanzo di Domenico Starnone vuole essere un viaggio psicologico dagli accenti marcatamente onirici nell'identità di un uomo, il cui cannibalismo relazionale viene metaforizzato dalle dimensioni dei denti. Non manca qualche battuta divertente, ci sono molte trovate visivamente originali, la musica di Eraldo Bernocchi è pertinente e gradevole e il cammeo di Fabrizio Bentivoglio è come di consueto un pezzo di inarrivabile bravura. Ma il resto è filosofia crassa, sadismo nei confronti dello spettatore (la virulenza di alcune scene non è paragonabile nemmeno con quella esercitata dal dentista nazista de Il maratoneta) ed albagia intellettualoide.    

venerdì 10 agosto 2001

Il fascino discreto della borghesia (Le charme discret de la bourgeoisie)

anno: 1972       
regia: BUNUEL, LUIS   
genere: grottesco   
con Fernando Rey, D.Seyrig, Bulle Ogier, Stephane Audran, Jean Pierre Cassel, J.Bertheau, Milena Vukotic, M.G.Maione, C.Piéplu, Muni, P.Maguelon, F.Maistre, Michel Piccoli, P.Frankeur    
location: Francia
voto: 6   

Tra perpetui salotti mondani, mangiate pantagrueliche e messinscena continue dettate dalla coscienza costantemente sporca, si svolge la vita della borghesia francese, rappresentata da personaggi abietti e crapuloni, avvezzi alla menzogna e in preda ai loro incubi.
Il soggetto di Luis Buñuel, scritto con la collaborazione di Jean Claude Carrière, mette ancora una volta alla berlina l'ipocrisia borghese in un film corale perennemente a cavaliere tra la dimensione grottesca e quella onirica, nella quale serpeggia un'insopprimibile vis sarcastica nei confronti del bersaglio sociale preferito dal regista spagnolo.    

domenica 5 agosto 2001

Shrek

anno: 2001       
regia: ADAMSON, ANDREW & JENSON, VICKY  
genere: animazione  
location: Usa
voto: 8

L'orco Shrek vorrebbe continuare a vivere in beata solitudine presso la sua palude. Ma l'invasione di una massa di freaks, scherzi della natura allontanati dal paese vicino - governato a sua volta da un piccolo tiranno - rende ardua l'impresa. Così Shrek - accompagnato da un mulo parlante - accetta la soluzione proposta dall'ambizioso vicino: in cambio del recupero della sua solitudine dovrà sottrarre una bellissima principessa dalla vigilanza di un drago. Quando l'operazione sembra concludersi, tra l'orco e la principessa sboccia l'amore, anche grazie ad un'inattesa somiglianza.
Forse più adatto ad un pubblico adulto che di bambini, Shrek si erge di una spanna su molti dei prodotti dello stesso genere. Qualche faceto riferimento sessuale, qualche rutto e una dose immensa di fantasia sono collocati a corredo di una tecnica di animazione a dir poco stupefacente. Un capolavoro.