mercoledì 29 settembre 1999

Fino alla fine del mondo (Until the end of the world)

anno: 1991       
regia: WENDERS, WIM   
genere: fantascienza   
con William Hurt, Solveig Dommartin, Sam Neill, Max Von Sydow, R.Vogler, E.Dingo, Jeanne Moreau, C.Ortega, E.Smirnova, E.Mitchell, R.Chishu, A.Garfield, L.Chiles, D.Gulpilil, J.Saunders, C.McMahon, J.Little, K.Belling, R.Roberts, P.Livingston, B.Willoughby   
location: Australia, Germania, Giappone, Italia, Russia, Usa
voto: 5   

1999. Mentre sulla Terra incombe la minaccia della caduta di un meteorite, Claire (Solveig Dommartin), derubata da un rapinatore di banche (William Hurt) al quale ha dato un passaggio in auto, gira per mezzo mondo al seguito dell'uomo che porta con sé uno strano marchingegno costruito dal padre (Max Von Sydow) e che dovrebbe mettere la madre cieca (Jeanne Moreau) in condizioni di vedere, attraverso le onde cerebrali, le immagini da lui "filmate". Ai due errabondi si accodano un detective (Vogler), l'uomo di Claire (Sam Neill) e due rapinatori che arrivano in Australia dove assisteranno al rivoluzionario esperimento.
Il fluviale kolossal di Wenders (costato 23 milioni di dollari per una durata di quasi tre ore) ha molte cose belle e molte cose brutte. Tra le prime metterei le scenografie, con i videofoni e le motociclette futuristiche che non inseguono gli eccessi degli altri film di fantascienza; aggiungerei le bellissime panoramiche in Portogallo, a Mosca, a Berlino, a Venezia, New York, Tokyo e il deserto australiano, tutti posti assai cari al regista e filmati con l'attesa devozione. Sicuramente, infine, non tralascerei la bellissima colonna sonora che include brani di David Darling, Can, Jane Siberry, Lou Reed, Neneh Cherry, Nick Cave, Patti Smith, R.E.M., Talking Heads e U2. Tra le cose brutte, però, metterei innanzitutto la trama, grigia e sconclusionata, errabonda come i suoi personaggi nei vicoli ciechi di una storia implausibile, che per tutta la prima parte è talmente criptica da sembrare senza senso (la colpa è anche delle ellissi di un film che dalle nove ore iniziali è stato ridotto a tre). Poi ci aggiungerei un peccato di presunzione che Wenders - che ha impastato fra l'altro "elementi propri del cinema commerciale con ambizioni filosofiche" (Grazzini) - ha avuto pensando che la sua compagna, la brutta Solveig Dommartin, potesse reggere il film. La donna non solo non ha le corde giuste per recitare, ma isterilisce anche la vena di un bravo attore come William Hurt che per l'intera durata del film sembra chiedersi: che ci sto a fare io qui? Sceneggiato da Peter Carey e Wim Wenders da un'idea originale di Wim Wenders e Solveig Dommartin.    

martedì 28 settembre 1999

La vera vita di Antonio H.

anno: 1994       
regia: MONTELEONE, ENZO   
regia: biografico   
con Alessandro Haber, Giuliana De Sio, Alessandra Acciai, A.Innocenti, B.Kruger, R.Lebboroni, G.Maestri, M.A.Monti, M.Paiato, Patrizia Piccinini, C.Salomè, Monica Scattini, Mariella Valentini, S.Viali, D.Von Thury, Ennio Fantastichini, Massimo Ghini, Moni Ovadia, B.Bertolucci, Nanni Loy, Marcello Mastroianni, M.Monicelli, Michele Placido, Gabriele Salvatores, Paolo Taviani, Vittorio Taviani    
location: Italia
voto: 7   

Articolata in nove capitoli, la vita e la carriera di Antonio Hutter, alias Alessandro Haber, attore con la fama del rompicoglioni, inopportuno e istrione, ricostruita in un originalissimo collage di fiction e reperti d'annata, di testimonianze più o meno vere, più o meno di fantasia, alla maniera del migliore Woody Allen.
Passato per la prima volta dietro la macchina da presa dopo avere firmato molti copioni di prestigio (tra tutti quelli premiato con l'Oscar di Mediterraneo), Monteleone, che ha collaborato nella sceneggiatura con lo stesso Haber, realizza un film a bassissimo costo trovando nel montaggio e nell'ottima interpretazione di Haber e dei suoi comprimari una riuscitissima formula vincente. Nel film si vedono, fra gli altri, Giulio Brogi, Franco Cristaldi, Vittorio De Sica, Federico Fellini, Vittorio Gassman, Gian Maria Volontè e Orson Welles.    

lunedì 20 settembre 1999

Giovanni Falcone

anno: 1993       
regia: FERRARA, GIUSEPPE 
genere: biografico 
con Michele Placido, Anna Bonaiuto, Massimo Bonetti, N.Riviè, Gianni Musy, P.De Giorgio, P.Biondi, Gianfranco Barra, M.Leto, I.Monti, L.Angelillo, Roberto Nobile, L.Treviglio, Giancarlo Giannini, R.Della Casa, Fabrizio Gifuni         
location: Italia
voto: 5,5 

Ricostruzione accidentata dell'opera compiuta dal pool antimafia di Palermo, guidato dai giudici Giovanni Falcone (Michele Placido), Paolo Borsellino (Giancarlo Giannini) e Ninni Cassarà (Massimo Bonetti), che tra l'inizio degli anni '80 e il 1992 cercarono di scoperchiare le relazioni intercorrenti tra la nuova mafia corleonese di Totò Riina e gli innominabili delle alte cariche dello stato. I tre magistrati furono massacrati dalla mafia.
Il copione che Ferrara ha scritto con la fida Armenia Balducci traduce i fatti storici in fiction mediante una giustapposizione degli episodi cruciali della lotta alla mafia di quegli anni. La scelta narrativa è però perdente e se rimane intatto il senso di impegno civile che guidava Falcone e Borsellino, si perdono molte delle ragioni che muovevano tante altre figure di sfondo. Il film di Ferrara, avvezzo all'impegno civile (suoi anche P2 story, Cento giorni a Palermo e Il caso Moro), è un quasi instant-movie che si fa apprezzare più per la vocazione ideale che per la qualità registica e documentaria.    

giovedì 16 settembre 1999

Casotto

anno: 1977       
regia: CITTI, SERGIO 
genere: grottesco 
con Jodie Foster, Mariangela Melato, Michele Placido, Luigi Proietti, Paolo Stoppa, Ugo Tognazzi, Franco Citti, Catherine Deneuve, C.Algranti, McKenzie Bailey, Massimo Bonetti, Ninetto Davoli, K.Marchand, M.Marsili, Flora Mastroianni, Anna Melato, Carlo Croccolo 
location: Italia       
voto: 6,5

In uno spogliatoio del litorale di Ostia transita la fauna umana più strana. C'è una coppia di anziani (Paolo Stoppa e Flora Mastroianni) che vorrebbe appioppare la nipotina incinta (Jodie Foster) prima ad un parente (Michele Placido) e quindi ad un avventore dongiovanni (Luigi Proietti). C'è un funzionario all'apparenza irreprensibile (Ugo Tognazzi) che si lascia sfilare la cintura di castità da due sorelle decise a tutto (Anna e Mariangela Melato). C'è una coppia di fidanzati avanti con gli anni che non riesce a consumare il primo amplesso. Ci sono un prete con un doppio membro virile, una squadra di nuotatrici allenate da un sadico e due militari in cerca di avventure.
Vincenzo Cerami e Sergio Citti realizzano un'opera di cinema estremo dal "tono elegantemente plebeo" (Kezich), tutta giocata all'interno di uno spogliatoio balneare di pochi metri quadrati. Scherzano sui corpi (ci sono membri maschili striminziti, testicoli che escono dal costume, corpi in antitesi coi modelli del machismo) e smitizzano la funzione catartica dell'amplesso portando sulla ribalta un'umanità popolare e schietta, vivace e divertente, protagonista di siparietti tuttavia diseguali in ragione anche dell'eterogeneità del cast .    

sabato 11 settembre 1999

Mamma Roma

anno: 1962   
regia: PASOLINI, PIER PAOLO   
genere: drammatico   
con Anna Magnani, Ettore Garofalo, Franco Citti, Silvana Corsini, Luisa Loiano, Paolo Volponi, Luciano Gonini, Vittorio La Paglia, Piero Morgia, Franco Ceccarelli, Marcello Sorrentino, Sandro Meschino, Franco Tovo, Pasquale Ferrarese, Emanuele Di Bari, Maria Pia Bernardini, Loreto Ranalli, Mario Ferraguti, Renato Capogna, Fulvio Orgitano, Mario Cipriani, Umberto Conti, Sergio Profili, Gigione Urbinati, Enzo Fioravanti, Renato Montalbano, Leandro Santarelli, Antonio Spoletini, Roberto Venzi, Paolo Provenzale, Nino Bonci, Nino Venzi, Elena Cameron, Maria Pia Benati, Renato Troiani, Lamberto Maggiorani, Santino Citti, Luisa Orioli    
location: Italia
voto: 6,5   


Lasciato il fidanzato sfruttatore (Franco Citti) ben più giovane di lei e che la mandava a prostituirsi, Mamma Roma (Anna Magnani) apparecchia al figlio (Ettore Garofalo), rientrato dal collegio, un'esistenza all'apparenza dignitosa. Prende un banco al mercato e cerca di tenere lontano il giovane dalle cattive compagnie e dalle donnacce di strada. Ma i suoi testardi tentativi risulteranno vani.
Ritratto amarissimo di una madre della borgata romana, girato ancora in stile neorealista con attori non professionisti (fatta eccezione per la Magnani e Citti), con una Magnani che offre un profilo indimenticabile della maternità. La dimensione episodica del racconto toglie spessore al film. Grandi collaboratori: Sergio Citti per i dialoghi, Carlo Di Carlo per l'aiuto regia; Flavio Mogherini è l'architetto e Tonino Delli Colli il direttore della fotografia.    

martedì 7 settembre 1999

Joe Bass l'implacabile (The Scalphunters)

anno: 1967   
regia: POLLACK, SYDNEY    
genere: western
con Burt Lancaster, Shelley Winters, T.Savalas, O.Davis, Dabney Coleman, P.Picerni, D.Vadis, A.Silvestre, N.Cravat, T.Epper, C.Roberson, J.Epper, J.Williams    
location: Usa
voto: 7    

Joe Bass (Lancaster), solitario cacciatore dell'Oklahoma, viene derubato delle sue pelli da alcuni indiani, che a loro volta vengono massacrati da un gruppo di banditi guidati da Jim Howie (Telly Savalas). Joe darà loro un'implacabile caccia mentre un nero logorroico (Ossie Davis) tenterà la mediazione per evitare un massacro.
Scritto da William Norton, il film è un western antirazzista (neri e indiani sono gli unici a uscirne dignitosamente) con i toni della commedia picaresca. Buon cinema per tenere il cervello a riposo ma anche per divertirsi tra lazzi e sparatorie.    

mercoledì 1 settembre 1999

Fuori dal mondo

anno: 1999   
regia: PICCIONI, GIUSEPPE
genere: drammatico
con Margherita Buy, Silvio Orlando, Giuliana Lojodice, Carolina Freschi, Marina Massironi, Alessandro Di Natale, Chantal Ughi, Alessandra Comerio, Andrea Tognasca, Riccardo De Torrebruna, Fabio Sartor, Maria Cristina Minerva, Sonia Gessner
location: Italia
voto: 8

Milano. Nel ritrovamento di un neonato abbandonato per strada sono coinvolti suor Caterina (Margherita Buy) e il signor Ernesto (Silvio Orlando), gestore di una lavanderia. Il piccolo cambia in qualche modo le loro vite: la religiosa mette in discussione l'assolutezza della sua vocazione in ragione di una improvvisa voglia di maternità. L'uomo si affranca dal grigiore di una vita vissuta all'insegna dell'aridità dei sentimenti.
Ispirato dalla sua musa prediletta (la Buy, già protagonista di Chiedi la luna, Condannato a nozze e Cuori al verde), Piccioni giunge alla sua prova migliore con un film problematico e sentito, commovente, servito da due attori strabilianti capaci di uscire l'una (la Buy) dal cliché della nevrotica, l'altro (Orlando) da quello del napoletano spiritoso e un po' istrione che qui si trasforma in un uomo qualunque interpretato in maniera sommessa tutta giuocata sui chiaroscuri di una recitazione che in Italia conosce pochi rivali. Bellissima ed intonata la colonna sonora di Ludovico Einaudi