domenica 31 luglio 2011

Qualunquemente

anno: 2011   
regia: MANFREDONIA, GIULIO
genere: commedia
con Antonio Albanese, Sergio Rubini, Lorenza Indovina, Nicola Rignanese, Davide Giordano, Mario Cordova, Luigi Maria Burruano, Alfonso Postiglione, Veronica Da Silva, Salvatore Cantalupo, Asia Ndiaye, Antonio Gerardi, Massimo Cagnina, Maurizio Comito, Manfredi S. Perrotta, Liliana Vitale, Massimo De Lorenzo, Antonio Fulfaro, Sebastiano Vinci
location: Italia
voto: 1

Quando la realtà supera la fantasia c'è ben poco da ridere. Arriva fuori tempo massimo di oltre cinquant'anni questa fiacchissima commedia scritta e voluta da Antonio Albanese, che ha portato sul grande schermo Cetto La Qualunque, uno dei suoi personaggi televisivi di successo, affidandosi alla regia di Giulio Manfredonia. Con Qualunquemente il regista romano ha certamente rafforzato il proprio conto in banca indebolendo al tempo stesso il suo curriculum dopo le ottime prove di Se fossi in te e Si può fare. Bruciato dal nascere persino da film dei primi anni '60 come Gli onorevoli, con Totò diretto da Sergio Corbucci, Qualunquemente rispolvera la ridda di luoghi comuni, tutti fondatissimi, sui politicanti arraffoni e senza scrupoli, per raccontare l'irresistibile ascesa in un paese della Calabria di Cetto e del suo partito du pilu, che dell'illegalità, dell'abusivismo, del clientelismo e del familismo fa la sua bandiera in campagna elettorale. Non una sola battuta che strappi la risata, non una scena che non sappia di una scialba scimmiottatura di quanto i nostri politici vanno facendo nel Belpaese. Uno va al cinema per ridere ma non gli resta che piangere: tanto per le condizioni in cui versa la politica italiana, quanto per il livello del nostro cinema che sfonda al botteghino e per l'insulsaggine della satira politica. Meno mane che Sabina Guzzanti esiste…    

sabato 30 luglio 2011

Lezioni di cioccolato

anno: 2007   
regia: CUPELLINI, CLAUDIO
genere: commedia
con Luca Argentero, Violante Placido, Hassani Shapi, Neri Marcorè, Carlo Gabardini, Monica Scattini, Francesco Pannofino, Ivano Marescotti, Marco Marzocca, Regina Orioli, Walter Corelli, Francesco Lagi
location: Italia
voto: 5

In Italia certi temi serissimi come la sicurezza sul lavoro o li tratti in chiave da commedia o è meglio che li lasci perdere perché tanto nessuno li va a vedere. Non fa eccezione il regista Claudio Cupellini, che non ha il fegato dei Dardenne de La promesse e racconta la parabola di un geometra perugino cialtrone, maneggione e arrivista (Argentero) che, pur di non incassare la denuncia di in un suo operaio egiziano caduto dal tetto a causa della mancanza di ponteggi (Shapi), è disposto a sostituirsi a questo in un corso di alta pasticceria, che nell'egiziano alimenta da tempo il sogno di tornare a fare il lavoro che svolgeva prima di reinventarsi come manovale. Inevitabili sia il risvolto sentimentale che la scoperta della sostituzione di persona.
Pur rinascendo a strappare qualche sorriso, Lezioni di cioccolato si muove sul filo esilissimo della carineria, con personaggi caricaturali interpretati da attori che - con l'eccezione di Marescotti - sono appena passabili. Per il resto è uno spot colossale alla Perugina, che non si fa neppure scrupolo di occultare il product placement.    

Assassinio sull'Orient Express (Murder on the Orient Express)

anno: 1974   
regia: LUMET, SIDNEY 
genere: giallo 
con Albert Finney, Lauren Bacall, Martin Balsam, Ingrid Bergman, Jacqueline Bisset, Jean-Pierre Cassel, Sean Connery, John Gielgud, Wendy Hiller, Anthony Perkins, Vanessa Redgrave, Rachel Roberts, Richard Widmark, Colin Blakely, Vernon Dobtcheff, Michael York, Jeremy Lloyd, John Moffatt, Dennis Quilley, George Silver, George Coulouris 
location: Regno Unito
voto: 6,5

Scoperta la formula vincente, i giallisti tendono a ripetere preferibilmente lo stesso schema. Non fa eccezione Agatha Christie, che chiama il suo personaggio preferito, il detective belga Hercule Poirot (uno dei meno visti nel travaso dalla pagina letteraria al cinema), a districare nel 1934 la complicatissima matassa di un omicidio occorso sull'Orient Express, il treno che dalla Turchia arriva fino all'Inghilterra. Un losco figuro che ha sulla coscienza il rapimento e l'assassinio di una bimba americana (un vero fatto di cronaca che sembra aver dato il la al romanzo), viene trovato ucciso nella sua cabina letto. Gli indizi sembrano indicare soluzioni molto diverse al caso ma l'acume e la capacità logica di Poirot (interpretato da Albert Finney ai limiti del virtuosismo), che rimetterà insieme le tracce raccolte e le testimonianze, riusciranno a risolvere l'intricatissimo caso.
Lumet ribadisce la sua abilità nell'orchestrare il gruppo come già aveva fatto con La parola ai giurati. Qui mette insieme un cast stellare per un plot di impianto, ancora una volta, fortemente teatrale, nel quale a una prima parte preparatoria ne segue una seconda assai più ricca di suspense e quasi interamente centrata sui dialoghi.

venerdì 29 luglio 2011

Il grande dittatore (The great dictator)

anno: 1940   
regia: CHAPLIN, CHARLES SPENCER
genere: comico
con Charlie Chaplin, Jack Oakie, Reginald Gardiner, Henry Daniell, Billy Gilbert, Grace Hayle, Carter De Haven, Paulette Goddard, Maurice Moskovich, Emma Dunn, Bernard Gorcey, Paul Weigel, Leo White, Florence Wright, Eddie Dunn, Nita Pike, Esther Michelson, Hank Mann, Lynn Hayes, Eddie Gribbon, Chester Conklin, Robert O. Davis, Lucien Prival, Richard Alexander
location: Usa
voto: 10

Ci volevano il coraggio, la preveggenza e l'azzardo di Charlie Chaplin per girare, a secondo conflitto mondiale appena iniziato, un film che mettesse alla berlina due despoti come Hitler e Mussolini sotto le mentite spoglie di Hinkle e Napoloni e al tempo stesso alimentasse un minimo di speranza in quella società civile tanto ingiustamente oltraggiata da quella guerra. Film seminale, pietra angolare della storia del cinema, Il grande dittatore è imperniato sul tema del doppio: da un canto il dittatore Hinkle, dall'altro un impacciato barbiere ebreo reduce dalla grande guerra e con la memoria non proprio in ordine. Quando Hinkle si accinge a portare le sue truppe in Ostria (l'Austria..) arriva l'inevitabile scambio di persona con il suo sosia ebreo e l'intera popolazione della Tomania (la Germania…) potrà tirare un respiro di sollievo.
Con Il grande dittatore, suo primo film parlato, Chaplin macina una ridda di situazioni comiche che non rinunciano mai alla cifra clownesca, si esibisce in pezzi di bravura quando interpreta un collerico Hinkle e al tempo stesso riesce a commuovere con un'opera che riesce a non scadere nella retorica neppure nell'ultima, accorata scena, quella in cui il barbiere si rivolge alle genti di tutte le nazioni per soffiare su di loro un alito di speranza.

lunedì 25 luglio 2011

Il diavolo veste Prada

anno: 2006       
regia: FRANKEL, DAVID
genere: commedia
con Meryl Streep, Anne Hathaway, Emily Blunt, Stanley Tucci, Simon Baker, Adrian Grenier, Tracie Thoms, Rich Sommer, Daniel Sunjata, David Marshall Grant, James Naughton, Tibor Feldman, Rebecca Mader, Jimena Hoyos, Gisele Bündchen, George C. Wolfe, John Rothman, Stephanie Szostak, Colleen Dengel, Suzanne Dengel, Heidi Klum, Valentino Garavani, Bridget Hall, Ines Rivero, Alyssa Sutherland, Robert Verdi, Paul Keany, David Callegati, Rori Cannon, Stan Newman, James Cronin, Eric Seltzer, Lindsay Brice, Steve Benisty, John Graham, Wells Dixon
location: Usa
voto: 5

La storia di Davide e Golia è vecchia come il cucco eppure continuano a proparlarcela in tutte le salse. Stavolta è il turno del mondo della moda, notoriamente popolato da pescecani, dove Andy (Hathaway), una giovane laureata idealista con aspirazioni da giornalista, trova un impiego a New York come segretaria particolare di Miranda Priestly (Streep), temutissima editrice di una rivista di moda e talent scout a cui si deve la paternità di una miriade di scoperte nel mondo dell'abbigliamento. Contro la dispotica Miranda-Golia, la piccola Andy-Davide saprà far valere i propri valori, lasciando un segno indelebile.
Ci avevano già provato Altman con Prêt-à-Porter, uno dei suoi film più fiacchi, Anne Fontaine con Coco Avant Chanel e molti altri ma al cinema sembra che, a parte il pestaggio di qualche escremento, nessuno riesca a fare satira sulla moda senza mostrare unghie spuntatissime. Basta guardare i titoli di coda di un qualsiasi film per capire il perché: gli stilisti foraggiano abbondantemente il cinema e questo si guarda bene dal rendere loro un'indebita pariglia. Non fa eccezione Il diavolo veste Prada, girato con indubbio mestiere e sorretto da una Maryl Streep come sempre straordinaria (suo, con questo film, il Golden Globe come migliore attrice) alla quale uno Stanley Tucci in stato di grazia per poco non ruba la scena.    

sabato 23 luglio 2011

Il compagno don Camillo

anno: 1965   
regia: COMENCINI, LUIGI  
genere: commedia  
con Gino Cervi, Fernandel, Saro Urzì, Jacques Herlin, Gianni Garko, Ettore Geri, Leda Gloria, Silla Bettini, Graziella Granata, Margherita Sala, Paul Muller, Marco Tulli, Mirko Valentin, Aldo Vasco, Armando Migliari, Rose Marie Lindt, Salvatore Campochiaro, Alessandro Gottlieb  
location: Italia, Russia
voto: 3

Gli anni della guerra fredda furono per l'Italia  anche quelli dell'antagonismo tra Democrazia Cristiana e Partito Comunista. È su questo sfondo storco-sociale che si staglia il quinto episodio e anche l'ultimo della serie tratto dalla fantasia di Guareschi, i cui protagonisti sono Don Camillo (Fernandel), prete democristiano, e il sindaco Peppone (Cervi), ovviamente comunista. In occasione del gemellaggio tra Brescello - la cittadina dove vivono entrambi - e un comune sovietico, Don Camillo trova il modo per infiltrarsi tra i "bolscevichi", cercando di fare proselitismo anche in loco.
Le cronache narrano che Comencini dovette dirigere questo film per saldare i debiti con Rizzoli. Come che sia, il frutto della collaborazione tra i due non poteva che concludersi con un divorzio: la comicità è inesistente, le gag sciatte, i toni predicatori, la morale incredibilmente reazionaria e schierata a destra (Guareschi d'altronde non faceva mistero del suo credo politico). Da dimenticare.    

venerdì 22 luglio 2011

Un gelido inverno (Winter's Bone)

anno: 2011       
regia: GRANIK, DEBRA
genere: giallo
con Jennifer Lawrence, John Hawkes, Ashlee Thompson, Valerie Richards, Kevin Breznahan, Dale Dickey, Shelley Waggener, Garret Dillahunt, William White, Lauren Sweetser, Tate Taylor
location: Usa
voto: 3

Chissà se negli scopi dei distributori italiani c'era quello di mimetizzare un film che si è aggiudicato il massimo alloro al Sundance festival sono la genericità di un titolo ben lontano dall'originale (Winter's bone). Fatto sta che Un gelido inverno richiama una sfilza infinita di titoli "stagionali" di cui noi italiani siamo specialisti (Il primo giorno d'inverno, Un inverno freddo freddo, solo per citarne un paio a caso). A tanta inconsistenza epigrafica fa da sponda un'inconsistenza ancora maggiore sul piano narrativo, alla faccia anche del premio ricevuto in occasione del Festival di Torino. La diciassettenne Ree (Lawrence) vive con la madre squinternata e i due fratellini in una stamberga in mezzo ai boschi del Missouri. Quando lo sceriffo le notifica che sulla casa - l'unica cosa che rimane a Ree e alla sua famiglia - grava un'ipoteca per la scarcerazione su cauzione del padre spacciatore, la ragazza si vedrà costretta a mettersi sulle tracce di quest'ultimo, misteriosamente scomparso. Si troverà a scontrarsi con una ridda di malavitosi ma alla fine la sua caparbietà avrà la meglio.
Dalla recitazione monocorde della protagonista all'inerzia del racconto (ispirato al romanzo di Daniel Woodrell) che procede per lentissimo accumulo senza aggiungere né suspense né indizi, il film si avvita su un progredire narcotizzante, con uno speciale gusto del grand guignol che culmina in un'abominevole, inutile scena in cui vengono scuoiati alcuni scoiattoli. Alla faccia della sensibilità femminile della regista!    

lunedì 11 luglio 2011

Potiche - La bella statuina

anno: 2010       
regia: OZON, FRANÇOIS  
genere: commedia  
con Catherine Deneuve, Gérard Depardieu, Fabrice Luchini, Karin Viard, Judith Godrèche, Jérémie Renier, Sergi López, Évelyne Dandry, Bruno Lochet, Elodie Frégé, Gautier About, Jean-Baptiste Shelmerdine, Noam Charlier, Martin De Myttenaere, Yannick Schmitz, Christine Desodt, Jean-Louis Leclercq, Alexandre Chaidron, Anne Carpriau, Nathalie Laroche, John Flanders, Pierre Barillet, Sandrine Laroche, Muriel Hobé, Jacqueline Delmarche, Denyse Schwab, Catherine Déry, Yvan Coene, Hervé Dubois  
location: Francia
voto: 2

L'emancipazione femminile, soprattutto quella all'interno delle mura domestiche, ha una lunga storia dall'andamento sinusoidale. Ne sa qualcosa Suzanne Pujol (Devenuve), bella statuina che ha lasciato al marito fedifrago, dispotico e maneggione (Luchini) le redini dell'azienda paterna dove si producono ombrelli. Quando gli operai mettono quest'ultimo dinanzi a una grossa grana, l'uomo si dimostrerà incapace di gestire la situazione tanto da ammalarsene e da dover lasciare provvisoriamente il testimone alla moglie, che invece si mostra perfettamente all'altezza delle aspettative contro ogni previsione.
Ambienti ultraborghesi fanno da sfondo a questa insulsa commedia tratta da una pièce di Barillet e Grédy e ambientata negli anni '70, un misto tra l'estetica da fotoromanzo e la collana di cliché sulla subalternità femminile. Rimane il fatto che i francesi stanno all'umorismo come Giuliano Ferrara sta all'anoressia.    

lunedì 4 luglio 2011

Signore e signori, buonanotte

anno: 1976   
regia: COMENCINI, LUIGI * LOY, NANNI * MAGNI, LUIGI * MONICELLI, MARIO * SCOLA, ETTORE 
genere: commedia a episodi 
con Marcello Mastroianni, Monica Guerritore, Paolo Villaggio, Vittorio Gassman, Senta Berger, Adolfo Celi, L.Love, Nino Manfredi, Andrea Ferreol, Mario Scaccia, Eros Pagni, Carlo Croccolo, Ugo Tognazzi 
location: Italia
voto: 6

Cinque registi al servizio di un unico progetto, per un film a episodi che - per una volta - ha una sua coerenza: quello di raccontare una qualunque giornata televisiva, con un mezzobusto che dispensa notizie inutili in maniera annoiata (Mastroianni), parodie di eventi di cronaca (La bomba, con un chiaro riferimento alla strage di Piazza Fontana), gli sceneggiati tv (L'ispettore Tuttunpezzo, l'episodio migliore), la pubblicità, la diretta dal conclave (con un contenuto incredibilmente profetico: quello che racconta il tentativo di piazzare a San Pietro un papa di transizione, cosa che sarebbe effettivamente avvenuta con papa Lucani), le inchieste giornalistiche, i telequiz e persino la tv educativa. Gli episodi sono cuciti bene ma sono inevitabilmente diseguali. Si apprezza però la capacità di menare fendenti al potere senza alcuna remora. E ce n'è davvero per tutti i potenti: da quelli che risiedono a palazzo Chigi a quelli del Vaticano e di Viale Mazzini.

domenica 3 luglio 2011

L'arcidiavolo

anno: 1966   
regia: SCOLA, ETTORE
genere: commedia fantastica
con Vittorio Gassman, Claudine Auger, Mickey Rooney, Gabriele Ferzetti, Liana Orfei, Milena Vukotic, Luigi Vannucchi, Ettore Manni, Hélène Chanel, Ernesto Colli, Roberto De Simone, Paolo Di Credito, Franco De Rosa, Ugo Fangareggi, Annabella Incontrera, Giorgia Moll, Paolo Montagna, Giovanni Ivan Scratuglia, Marco Tulli
location: Italia
voto: 6

Nello stesso anno in cui aveva messo il suo smisurato talento a servizio di Mario Moniceli ne L'armata Brancaleone, Vittorio Gassman girava il terzo dei suoi 9 film sotto la regia di Ettore Scola, impersonando Belfagor, l'arcidiavolo inviato dagli inferi con la precisa missione di seminare zizzania tra la Firenze medicea e la Roma papalina. Accompagnato dal valletto Adremelek, il mattatore mette a segno una girandola di gag in un film simpatico, adrenalinico, farsesco, ingenuo e fracassone, fino a quando non viene domato dall'amore e reso uomo.
La ruggine del tempo si sente soltanto sugli effetti speciali: per il resto, L'arcidiavolo rimane una commedia fantastica con molti guizzi e alcune trovate scenografiche - come quella delle macchine leonardesche - di notevole astuzia.

sabato 2 luglio 2011

Rocco Papaleo / Rita Marcotulli / Luciano Biondini

Il Truffacuori (L'arnacoeur)

anno: 2011       
regia: CHAUMEIL, PASCAL
genere: commedia
con Romain Duris, Vanessa Paradis, Julie Ferrier, François Damiens, Héléna Noguerra, Andrew Lincoln, Jacques Frantz, Amandine Dewasmes, Jean-Yves Lafesse, Jean-Marie Paris, Tarek Boudali, Geoffrey Bateman, Philippe Lachaux, Natasha Cashman, Hiromi Asai, Sophie Jézéquel, Audrey Lamy, Dominique Giafferi, Elodie Frenck, Agustin Barrutia, Camille Figuereo, Nina Melo, Adina Cartianu, Patrick Massiah, Gianfranco Poddighe, Victoria Silvstedt, Alexis Attia, Didier Isnard, Mustapha Adidou, Eve Chems de Brouwer, Armand Eloi, Belliccini Léticia, Karima Gouit, Caroline Duris, Sophie Lebreton, Hervé Algarra, David Bancel, Jean Vincentelli, Rose Lê, Cathy Darietto, Clémentine Niewdanski, Hélène Liber, Marie-Iris Cadier, David Vatinet, Mohamed El Hana, Olivier Schneider, Yahia Jaafari, Med Enachache
location: Francia
voto: 4,5

Lui si chiama Alex Lippi (Duris), lavora con la sorella e il cognato ed è specializzato nel mandare a monte i matrimoni: parenti e amici che non  vedono di buon occhio la relazione di qualcuno che stia loro a cuore possono usufruire dei suoi servigi ultraprofessionali. La grande sfida arriva quando il cliente di turno è il padre malavitoso di una ragazza capricciosa e ricchissima (e anche parecchio brutta, Vanessa Paradis), destinata a un uomo apparentemente impeccabile e per lo più filantropo. Alex prende il toro per le corna ma finisce per invischiarsi sul piano dei sentimenti.
Parte benissimo ma si perde dopo appena una ventina di minuti questa commedia francese ambientata in Costa Azzurra che sa di già visto (basterebbe pensare a Hitch, con Will Smith), con troppe trovate ripetitive e un interminabile finale alla melassa che assicura il diabete.