domenica 30 dicembre 2007

La vita segreta delle parole (La vida secreta de las palabras)

anno: 2005   
regia: COIXET, ISABEL  
genere: drammatico  
con Sarah Polley, Tim Robbins, Javier Cámara, Eddie Marsan, Steven Mackintosh, Julie Christie, Danny Cunningham, Daniel Mays, Emmanuel Idowu, Sverre Anker Ousdal, Dean Lennox Kelly, Reg Wilson, Leonor Watling    
location: Spagna
voto: 6  

Hanna (Polley) è un'operaia modello: da anni non prende un giorno di ferie, non si ammala, fa benissimo il suo lavoro in fabbrica. La direzione la invita a prendersi una pausa, non fosse altro che per ragioni di equilibrio sindacale. Refrattaria a qualsiasi tipo di divertimento e relax, Hanna non trova di meglio che recuperare le sue competenze da infermiera per assistere un ustionato grave (Robbins) bloccato in una piattaforma petrolifera in mezzo all'Atlantico. Con lei ci sono soltanto uomini che vogliono dimenticare il passato, come d'altronde lei stessa.
La formula scelta dalla regista iberica è ancora quella del precedente, struggente e magnifico La mia vita senza me: un racconto sul dolore come esperienza "necessaria", sostenuto dalla prova intensissima di Sarah Polley. Se in quel film la corsa verso esperienze mai fatte era l'ultimo anelito di vita della protagonista, qui il tema viene rovesciato nel suo contrario, quello dell'oblio. Oblio di una guerra, quella dei Balcani, che è difficile raccontare per le sue atrocità, far transitare le parole dal cervello alla gola. È da quella guerra troppo in fretta è stata dimenticata che proviene Hanna. Diretto senza virtuosismi ma con accenti d'autore molto personali (l'ambientazione è del tutto inedita) e qualche tocco naïf (l'oca che starnazza sulla piattaforma, il karaoke di due tecnici diventati amanti), il film è vagamente oleografico nella prima parte ed è eccessivamente esplicativo in quella finale. Magnifica la colonna sonora, impreziosita dalle canzoni di Tom Waits, Antony and the Johnsons, David Byrne e Paolo Conte.    

domenica 23 dicembre 2007

Il labirinto del fauno (El laberinto del fauno)

anno: 2006   
regia: DEL TORO, GUILLERMO   
genere: horror   
con Sergi López, Maribel Verdú, Ivana Baquero, Álex Angulo, Ariadna Gil, Doug Jones, Eusebio Lazaro, Paco Vidal, Federico Luppi, Roger Casamajor, Manolo Solo, César Vea, Sebastián Haro, Ivan Massagué, Chema Ruiz, Milo Taboada, Mina Lira    
location: Spagna
voto: 4   

Nella Spagna del '44 un capitano del generale Franco (Lopez) sta dando la caccia ai ribelli. L'uomo ha da poco sposato una giovane vedova che ha una figlia appassionata di letteratura fantasy. La bambina (Baquero) ha sviluppato una forte immaginazione che la porta a inventarsi un mondo popolato da fauni, fate e rospi giganti. Nel frattempo, nella fattoria che ospita il capitano e la sua legione, qualcuno sta covando una feroce riscossa contro il sadismo dell'uomo.
Con due film al prezzo di uno, Del Toro firma un'opera magniloquente, patinata, con accessi di violenza belluina e una dose di cerebralità fuori luogo. Oscar 2007 per la migliore fotografia, la scenografia (che sembra intercettare certe suggestioni di Goya) e il trucco (David Marti e Montse Ribe).

lunedì 17 dicembre 2007

28 giorni dopo (28 days later)

anno: 2003   
regia: BOYLE, DANNY 
genere: horror 
con Cillian Murphy, Naomie Harris, Megan Burns, Brendan Gleeson, Christopher Eccleston, Alex Palmer, Bindu De Stoppani, Jukka Hiltunen, David Schneider, Noah Huntley, Christopher Dunne, Emma Hitching, Alexander Delamere, Kim McGarrity, Luke Mably, Stuart McQuarrie, Ricci Harnett, Toby Sedgwick, Adrian Christopher, Nick Ewans, Paul Kasey, Nicholas James Lewis, Tristan Matthiae, Joelle Simpson, Steen Young, Marvin Campbell, Sanjay Ramburuth, Ray Panthaki, Junior Laniyan, Leo Bill, Al Strokes, Jeff Rann, Jenni Lush, Sebastian Knapp, Terry John, Richard Dwyer, Justin Hackney 
location: Regno Unito
voto: 6

L'intera Inghilterra viene contagiata dalla rabbia. Il contagio è avvenuto perchè un gruppo di animalisti, nel tentativo di liberare alcune scimmie chiuse nelle gabbie di un laboratorio, ha provocato la fuga degli animali che avevano la rabbia. Il virus si trasmette all'uomo, le città vengono evacuate, si combatte una lotta per la sopravvivenza e quattro sopravvissuti, poi ridotti a tre, sperano di trovare rifugio presso un presidio militare. Ma le cose si complicano e l'assalto degli appestati dalla rabbia non danno tregua.
B-movie in chiave horror con tanto di zombie e scene splatter, il film tratto dal romanzo di Alex Garland è un thriller apocalittico che trova nella messa in scena il suo risultato migliore: il risveglio del protagonista in una Londra deserta e spettrale è efficacissimo, come lo sono le scene da penuria tecnologica e di "spesa proletaria" nel supermercato deserto. Ma la trama - sulla quale si innesta la guerra di tutti contro tutti come ne Il signore delle mosche e lo scenario apocalittico de Il villaggio dei dannati - procede sui binari di un film d'orrore piuttosto convenzionale. Audio da sala di qualità eccellente    

mercoledì 12 dicembre 2007

Pater familias

anno: 2003   
regia: PATIERNO, FRANCESCO   
genere: drammatico   
con Domenico Balsamo, Luigi Jacuzio, Federica Bonavolontà, Francesco Pirozzi, Sergio Solli, Marina Suma, Ernesto Mahieux, Italo Celoro, Cristiana Liguori, Pasquale Russo, Antonella Migliore, Michelangelo Dalisi, Paolo Oliva, Carlo Triola, Francesco Di Leva, Nando Triola, Maria Laura Rondanini, Antonio Pennarella   
location: Italia
voto: 4   

Durante una licenza premio ricevuta dal carcere di Secondigliano dove è detenuto, Matteo (Balsamo) torna a Casoria, il paesino dell'hinterland napoletano dove è cresciuto, dove ha visto morire diversi amici e dove sta organizzando la fuga di Rosa (Bonavolontà), costretta a un matrimonio riparatore.
Raccontato con una diffrazione temporale che viene completamente sgretolata in fase di montaggio, il film dell'esordiente Francesco Patierno - tratto liberamente da un libro di Massimo Cacciapuoti - rappresenta un'analisi lucida, asciutta e semi documentaristica della società patriarcale. La realtà degradata di Casoria assurge a emblema dell'intero meridione italiano, con i padri e poi i fratelli a dettare legge dentro casa, secondo le più viete regole sessiste. Patierno non fa sconti e lo stile iperrealista delle riprese rende ancora più duro il racconto: in una rappresentazione della violenza che non è mai compiaciuta, volano bicchieri e colpi di scopa, si spara e si arriva allo stupro incestuoso. Gli intenti sono di tutto rispetto ma a pesare sulla riuscita del film è soprattutto la formazione del giovane regista: l'estetica da videoclip applicata a un film crudo e realista come Pater familias produce un cortocircuito narrativo, una frammentazione del racconto tutta a favore della destrutturazione virtuosistica del montaggio. Contiene Extra    

mercoledì 5 dicembre 2007

Nella valle di Elah (In the Valley of Elah)

anno: 2007       
regia: HAGGIS, PAUL  
genere: drammatico  
con Tommy Lee Jones, Charlize Theron, James Franco, Susan Sarandon, Josh Brolin, Jonathan Tucker, Jason Patric, Frances Fisher, Rick Gonzalez, Barry Corbin, Brad William Henke, Wayne Duvall, Brent Briscoe, Kathy Lamkin    
location: Usa
voto: 6  

Hank Deerfield (Jones) è un veterano del Vietnam, un sergente a riposo e un patriota devoto alla causa americana. Le sue certezze cominciano a vacillare da quando si mette alla ricerca del suo secondogenito, appena rientrato dalla guerra in Iraq e approdato a una base militare del New Mexico. Il ragazzo sembra essersi volatilizzato, il padre lo cerca, la polizia locale non vuole grane, una poliziotta mobbizzata (Theron) lo aiuta e del ragazzo non vengono ritrovati che i resti carbonizzati a pochi passi dallo stesso campo militare. Si pensa a un regolamento di conti per questioni di droga, ma la verità che Hank dovrà ingoiare sarà ben più amara.
Scritto e diretto da Paul Haggis, già premio Oscar per Crash, Nella valle di Elah dice lapidariamente la sua sulla "guerra giusta" e l'intervento americano in Vietnam. Programmatico fin dal titolo - che ci riporta al luogo dove Davide sconfisse Golia e diede la vittoria agli israeliti contro i filistei, ma soltanto a seguito del sacrificio di una miriade di altri giovani - Nella valle di Elah era stato scritto per Eastwood, che ne avrebbe probabilmente ricavato l'ennesimo capolavoro. Nelle mani di Haggis il film risente di un eccesso di scrittura, di un sovradosaggio narrativo, di uno schematismo di fondo che lasciano aleggiare sull'opera una certa freddezza. A riscaldare i cuori ci pensano le rughe di una delle facce più belle del cinema made in Usa, quella di un Tommy lee Jones capace dell'ennesima prova da gigante, di un autentico saggio di recitazione.    

lunedì 3 dicembre 2007

Rosso come il cielo

anno: 2005   
regia: BORTONE, CRISTIANO 
genere: drammatico 
con Luca Capriotti, Paolo Sassanelli, Marco Cocci, Simone Colombari, Rosanna Gentili, Norman Mozzato, Patrizia La fonte, Clotidle De Spirito, Francesca Maturanza, Simone Gullì, Andrea Gussoni, Michele Iorio, Francesco Campobasso, Alessandro Fiori 
location: Italia
voto: 9

Nel 1971 il piccolo Mirco (Capriotti), un ragazzino curioso e sveglio che vive in un paesino della Toscana, ha un brutto incidente domestico e perde la vista. Per fargli continuare gli studi in un'epoca in cui i non vedenti non erano ammessi nelle scuole "normali", i genitori lo mandano in un collegio di Genova gestito da suore e diretto da un uomo ottuso e conformista. Sarà don Giulio (Sassanelli) ad accorgersi dello straordinario talento e delle capacità di Mirko, che anni dopo lo porteranno a diventare uno dei più affermati montatori del suono del cinema italiano.
Dopo il frivolo e velleitario Sono positivo, Bortone firma un film - co-sceneggiato con Paolo Sassanelli, Monica Capelli e Mirco Mencacci - ispirato proprio alla verta storia di quest'ultimo. Il lirismo palpabile, l'assenza di fronzoli, la perfetta direzione degli attori - dei ragazzi ciechi davvero straordinari - e la ricostruzione realistica degli ambienti fanno di questa fiaba delicata un autentico gioiello di pura poesia cinematografica. Vincitore del David giovani 2007.

domenica 2 dicembre 2007

Rino Gaetano - Ma il cielo è sempre più blu

anno: 2007   
regia: TURCO, MARCO
genere: biografico
con Claudio Santamaria, Laura Chiatti, Kasia Smutniak, Thomas Trabacchi, Vitalba Andrea, Ivano De Matteo, Giorgio Caputo, Mia Benedetta, David Brandon, Rosita Celentano, Francesca Antonelli, Emanuela Aurizi, Serafino Fuscagni, Roberta Rovelli, Leonardo Maddalena, Marta Iacopini, Francesco Apolloni, Giorgio Colangeli, Nicola Di Pinto, Ninetto Davoli, Andrea Rivera    
location: Italia
voto: 8

Negli anni '70 Rino Gaetano fu l'unica, straordinaria voce anarchica del panorama musicale italiano, distante tanto dalla canzone commerciale quanto dalle frange del cantautorato più impegnato. Poeta dadaista, ironico e sarcastico, originario di Crotone ma vissuto a Roma dall'età di 11 anni, Rino Gaetano nella sua musica frullava insieme impegno e contestazione, Majakowskij e il teatro assurdo di Godot e Yonesco, nonsense, imprevedibilità e tormentoni, Buscaglione e Petrolini, iconoclastica e divertissement, espressioni popolari e lingua colta. Tutto questo è raccontato nel bel film che Marco Turco ha girato per Rai Uno, in un'opera che mette a fuoco i tormento del personaggio, il suo essere troppo in anticipo sui tempi, i problemi sentimentali legati ai due grandi amori della sua vita, il rapporto con il manager dei primi tempi (Mecocci, che nel film diventa Cerioni, impersonato da un ottimo Giorgio Colangeli), quelli col padre (Di Pinto), un portinaio  autoritario e all'antica, l'incapacità di reggere il successo e di tenere testa ai boss della RCA, la multinazionale del disco che fu anche la responsabile della sua depressione e del rapporto sempre più intenso con la bottiglia. Claudio Santamaria, con un'interpretazione da Oscar che fa il paio con quella del Johnny Cash interpretato da Joacquin Phoenix in Quando l'amore brucia l'anima, dà voce, corpo e anima a quell'artista immenso e tormentato. Con un cast di prim'oirdine e una serie di personaggi di contorno ben definiti, la biopic su Rino Gaetano si eleva di molto sulla media delle produzioni televisive. Certi clichè degli anni '70 che sfiorano la caricatura sono il punto debole di un film con un solido impianto narrativo sulla vita di un genio della musica scomparso in un incidente stradale a soli 31 anni, nel 1981, e già ricordato nei titoli di film come Il cielo è sempre più blu e Mio fratello è figlio unico.