mercoledì 18 luglio 2007

La promessa dell'assassino (Eastern Promises)

anno: 2007       
regia: CRONENBERG, DAVID 
genere: gangster 
con Viggo Mortensen, Naomi Watts, Vincent Cassel, Armin Mueller-Stahl, Sinéad Cusack, Donald Sumpter, Josef Altin, Raza Jaffrey, Sarah-Jeanne Labrosse, Aleksandar Mikic, Mina E. Mina, Michael Sarne, Jerzy Skolimowski, Mia Soteriou, Tereza Srbova 
location: Regno Unito
voto: 7 

Una quattordicenne dell'est europeo pestata a sangue muore durante il parto. Anna (Watts), l'ostetrica che ha salvato il neonato, si mette alla ricerca dei parenti del piccolo. Finisce così per trovare il diario della ragazza, scritto in russo. Suo zio, un ex-dipendente del KGB, non vuole saperne di tradurlo, sicché Anna finisce casualmente col rivolgersi all'anziano gestore di un ristorante (Mueller-Stahl, qui in un ruolo assai simile a quello che ebbe in Music box). La donna inconsapevolmente si è messa in un ginepraio, perché l'uomo è un boss della mafia russa a Londra. L'autista-killer di costui (Mortensen) vorrebbe tenerla alla larga tanto dal suo datore di lavoro, quanto dal figlio squilibrato e alcolizzato di costui (Cassel).
Cronenberg torna alla sua ossessione per il corpo - il corpo tatuato del protagonista, nel quale ogni figura rappresenta il segno della sua escalation verso il vertice del potere mafioso, ma anche il corpo stuprato della madre adolescente, il corpo prostituito delle ragazze dell'est, quello prematuro del neonato - con un film che percorre una strada assai vicina a quella del precedente A history of violence. Protagonista ne è ancora una volta un Viggo Mortensen callido e doppio, che conferisce al suo personaggio una recitazione straniata, tutta per sottrazione, che tocca l'apoteosi nella scena in cui, completamente nudo, lotta per la sopravvivenza trasformando lo scontro fisico, il corpo-a-corpo, in una sublime danza carnale che non risparmia agli occhi dello spettatore la violenza più feroce.    

domenica 15 luglio 2007

Occhi di cristallo

anno: 2004   
regia: PUGLIELLI, EROS    
genere: horror    
con Luigi Lo Cascio, Lucía Jiménez, José Ángel Egido, Simón Andreu, Carmelo Gómez, Eusebio Poncela    
location: Italia, Spagna
voto: 5    

I tassiderdismisti al cinema non hanno mai fatto una bella figura: basterà ricordare Psycho, L'imbalsamatore e questo Occhi di cristallo per dare motivi alla categoria di costituirsi in una possibile class action. Nel film di Puglielli l'ispettore Arnaldi (un Lo Cascio raramente così fuori parte) sta dando la caccia a uno psicopatico che conosce l'arte della tassidermia e che vuole costruire una bambola con pezzi di carne umana, prendendo le singole parti da corpi diversi. Inutile dire che pomodoro, grand guignol, vomito e scene raccapriccianti si sprecano.
Tratto da libro L'impagliatore di Luca Di Fulvio, il film di Puglielli (che alle spalle ha qualche cortometraggio e due lunghi: Dorme e Tutta la conoscenza del mondo) è una coproduzione italo-spagnola che per problemi produttivi deve avere attinto dalle liste di collocamento degli attori iberici, tanto scarsa sembra la loro atittudine alla recitazione. La regia coniuga Frankenstein con Dario Argento, infilando nella pellicola atmosfere barocche e indizi sparsi a caso.    

venerdì 13 luglio 2007

Il vento fa il suo giro

anno: 2007   
regia: DIRITTI, GIORGIO  
genere: drammatico  
con Thierry Toscan, Alessandra Agosti, Dario Anghilante, Giovanni Foresti, Caterina Damiano, Giacomino Allais, Daniele Mattalia, Ines Cavalcanti, Kevin Chiampo, Frederique Chiampo, Emma Giusiano, Bruno Demaria, Angelo Martelli, Nadia Belliardo, Bruno Manzo, Piero Tomassino, Giuseppe Rinaudo, Lidia Ellena, Vittorio Luciano, Sergio Piasco, Bernardo Giaime  
location: Italia
voto: 8,5

Un ex professore passato a fare il pastore e a produrre formaggi (Toscan) lascia la sua residenza sui Pirenei - dove stanno per costruire una centrale nucleare - per spostarsi, con la bellissima moglie e i tre piccoli figli, a Chersogno, un paesino del Monviso di pochissime anime, dove si parla ancora la lingua d'Oc. L'arrivo del forestiero è visto con diffidenza da alcuni, come un'occasione per una maggiore vitalità da altri, vicesindaco in testa. Sarà la diffidenza, che si concretizzerà in perfidia e sabotaggi, ad avere la meglio e a costringere il pastore e la sua famiglia ad abbandonare il paese.
Con un piccolo miracolo produttivo realizzato anche grazie alla amichevole partecipazione degli abitanti di Chersogno, l'esordiente Diritti - un passato da documentarista - firma un magnifico film sulle contraddizioni delle piccole comunità, sulla xenofobia come tratto culturale. Siamo dalle parti del cinema di Olmi e di Piavoli, meno incline ad estetismi e lirismi e più sociologico, parlato in tre lingue (italiano, occitano e francese), realista, sorretto da una sceneggiatura non troppo rigida, con sprazzi di autentica poesia.
Nel 2006 ha vinto la Rosa Camuna d'oro al Bergamo film meeting.    

lunedì 9 luglio 2007

Memento

anno: 2000   
regia: NOLAN, CHRISTOPHER 
genere: giallo 
con Guy Pearce, Carrie-Anne Moss, Joe Pantoliano, Mark Boone Junior, Harriet Sansom Harris, Jorja Fox, Kimberly Campbell, Larry Holden, Callum Keith Rennie, Marianne Muellerleile, Russ Fega, Stephen Tobolowsky, Thomas Lennon 
location: Usa
voto: 6

Leonard (Pearce), un uomo sulla trentina, ha un disturbo della memoria a breve termine che non gli permette di acquisire nuovi ricordi. Da tempo è alla ricerca dell'assassino di sua moglie e l'unica strada per arrivare a scoprirlo, dato il suo disturbo, è quella di un metodo applicato in maniera maniacale. I suoi strumenti sono una Polaroid, una penna e il suo corpo sul quale progressivamente tatua gli indizi più importanti. Intorno a lui ci sono un poliziotto ambiguo (Pantoliano) e una barista doppiogiochista (Moss).
Ambizioso, cerebrale, originalissimo, a tratte ironico e grottesco, il film di Nolan procede a passo di gambero puntando tutto su un montaggio complicatissimo. Il meccanismo richiede allo spettatore un'estrema attenzione, un paradossale, continuo esercizio della memoria rispetto alla trama del film. Il quale, con la sua struttura ricorsiva, ha qualcosa di geniale ma alla lunga risulta freddo in quell'anteporre nettamente lo stile a una trama che anticipa uno dei temi ricorrenti nel cinema di Nolan, quello del doppio.
Premio della critica e premio speciale della giuria al festival di Deauville 2000 (Francia). La sceneggiatura è stata premiata al Sundance Film Festival 2000.    

The Italian Job

anno: 2003   
regia: GRAY, F.GARY 
genere: thriller 
con Mark Wahlberg, Charlize Theron, Edward Norton, Seth Green, Jason Statham, Mos Def, Donald Sutherland, Franky G., Christina Cabot 
location: Italia, Usa
voto: 9

Specialista del genere (in curricuum ha film come Il negoziatore e Set it off), Gary Gray parte a razzo e mantiene un ritmo forsennato per tutto il film. The italian job inizia con un audacissimo colpo tra i canali di Venezia: 6 professionisti del furto riescono a portare via 35 milioni di dollari in lingotti d'oro. Peccato che uno di loro (Norton) decida di tenere tutto per se facendo fuoco sugli altri. Il più anziano (Sutherland) muore; gli altri sopravvivono, ingaggiano la figlia dell'amico ucciso (Theron) e organizzano una vendetta che li porta a Los Angeles e che ha dello strabiliante.
Da un soggetto di Troy Kennedy-Martin - già visto al cinema col titolo Un colpo all'italiana, di Peter Collinson (1969), con Michael Caine - il regista americano ricava un film strabiliante, con un cast affiatatissimo, senza pause e con trovate memorabili: su tutte, le due scene del furto delle casseforti "in verticale" e l'inseguimento in macchina, tra i sotterranei della metropolitana. Nel suo genere, pur con indubbi debiti nei confronti di film come Ocean's eleven e I signori della truffa, è un autentico capolavoro.