mercoledì 30 agosto 2017

Gli amori folli (Les Herbes Folles)

anno: 2010       
regia: RESNAIS, ALAIN 
genere: grottesco 
con Sabine Azéma, André Dussollier, Anne Consigny, Emmanuelle Devos, Mathieu Amalric, Michel Vuillermoz, Edouard Baer, Annie Cordy, Sara Forestier, Nicolas Duvauchelle, Vladimir Consigny, Dominique Rozan, Jean-Noël Brouté, Elric Covarel Garcia, Valéry Schatz, Stefan Godin, Grégory Perrin, Roger Pierre, Paul Crauchet, Jean-Michel Ribes, Nathalie Kanoui, Adeline Ishiomin, Lisbeth Mornet-Arazi, Françoise Gillard, Magaly Godenaire, Rosine Cadoret, Vincent Rivard, Dorothée Blanck, Antonin Minéo, Emilie Jeauffroy, Patrick Mimoun, Isabelle Des Courtils, Candice Charles    
location: Francia
voto: 3 

Un portafoglio rubato è all'origine della improvvisata e folle liason tra un sessantenne padre di famiglia (Dussollier) e una dentista dalle idee confuse (Azema, qui con una abbondante capigliatura rosso elettrico, moglie del regista). Lui la corteggia telefonicamente, la pedina fino a casa, le fora le ruote dell'automobile pur di poterla trattenere a sé, ma al momento di coronare il suo futile sogno la respinge.
Alla veneranda età di 87 anni, Alain Resnais licenzia una commedia leggerissima, tutta giocata sul filo dell'assurdo, con trovate registiche retrò e una levità più degna dei film di Rohmer che di opere come La mia notte con Maud. Esilissimo fino all'impalpabilità, con trovate tanto frivole quanto gratuite, personaggi fittizi e incastri improbabili che vorrebbero sottolineare l'egoismo dell'animo umano, Gli amori folli è ulteriormente appesantito da una continua e fastidiosa voce fuori campo.    

venerdì 25 agosto 2017

La grande partita (Pawn sacrifice)

anno: 2014   
regia: ZWICK, EDWARD
genere: biografico
con Tobey Maguire, Liev Schreiber, Peter Sarsgaard, Michael Stuhlbarg, Sophie Nélisse, Robin Weigert, Lily Rabe, Evelyne Brochu, Seamus Davey-Fitzpatrick, Andreas Apergis, Aiden Lovekamp, Conrad Pla, Katie Nolan, Brett Watson, John Maclaren, Alexandre Gorchkov, Vitali Makarov, Raphael Grosz-Harvey, Shawn Campbell
location: Islanda, Usa
voto: 7

La grande partita del titolo è quella che si giocò tra il campione del mondo di scacchi Boris Spassky (Schreiber) e lo sfidante americano Bobby Fischer (Maguire), asso tanto precoce quanto folle e imprevedibile. La partita fu anche, se non soprattutto, una metafora della guerra fredda, al punto che, davanti ai ripetuti capricci di Fischer in quel di Reykjavík, città che ospitò la partita, dovette mobilitarsi niente meno che il segretario di stato americano Henry Kissinger.
Il film di Edward Zwick (Blood diamond, Defiance) ricostruisce quell'evento di portata epocale forgiandolo come un biopic concentrato sulla figura eterodossa del campione americano. Ebreo antisemita, anticomunista fino al midollo, paranoico affetto da manie di persecuzione, misantropo e misogino, Fischer esordì malissimo in quella lunga sfida, cambiando successivamente le sorti del confronto e, metonimicamente, quella tra USA e URSS, a partire dalla sesta partita, ancora oggi ricordata come la più bella della storia degli scacchi. Tobey Maguire incarna il suo personaggio in maniera credibile, sottolineandone vezzi e assurdità. Liev Schreiber gli contrappone uno Spassky disorientato e ipertonico, poco vicino alla fisionomia dell'originale ma comunque tratteggiato con cura. Una regia sobria ed abile nel conferire dinamismo al nucleo centrale del film fanno il resto, per una delle non molte opere cinematografiche dedicate al gioco di alfieri, re e regine. Per gli appassionati del genere, è d'obbligo una ripassata al notevole documentario Bobby Fischer against the world.    

giovedì 17 agosto 2017

Taxi to the dark side

anno: 2008
regia: GIBNEY, ALEX 
genere: documentario 
con Alex Gibney, Brian Keith Allen, Moazzam Begg, Christopher Beiring, Willie Brand, George W. Bush, Jack Cafferty, Brian Cammack, William Cassara, Doug Cassel, Dick Cheney, Jack Cloonan, Damien Corsetti, Thomas Curtis, Greg D'Agostino, Lynndie England, Tommy Franks, Carlotta Gall, John Galligan, Frank Gibney, Tim Golden, Alberto Gonzales, Charles A. Graner, Gita Gutierrez, David Hayden, Donald O. Hebb, Scott Hennen, Jay Hood, Scott Horton, John Hutson, Maan Kaassamani, Anthony Lagouranis, Eric Lahammer, Carl Levin, Steven Loring, John McCain, Alfred W. McCoy, James McGarrah, Dan McNeill, Geoffrey D. Miller, Alberto J. Mora, Anthony Morden, Dan Mori, Richard Myers, Karyn Plonsky, Colin Powell, Jack Reed, Condoleezza Rice, Donald Rumsfeld, Selena Salcedo, Randall M. Schmidt, Clive Stafford Smith, Glendale Walls, Lawrence Wilkerson, Tom Wilner, Carolyn A. Wood, John Yoo, Tim Russert    
location: Usa
voto: 8 

Nel 2002 un tassista afgano viene catturato, rinchiuso nel carcere di Bagram, torturato e ucciso. Il caso è la prima spia di un'escalation che l'amministrazione Bush, attraverso le immonde prese di posizione di pazzi sanguinari come John Yoo, Dick Cheney e Donald Rumsfeld (gente al cui paragone Pol Pot potrebbe passare per un benefattore) raggiunse in termini di torture e sadismo, in barba alla Corte Suprema americana e alla convenzione di Ginevra. Da lì, il passo verso gli orrori di Abu Ghraib (in Iraq) e Guantanamo (a Cuba) fu breve: presunti terroristi sottoposti a vessazioni di ogni tipo, dalla musica sparata a tutto volume all'abbaiare incessante dei cani, fino al waterboarding, la privazione del sonno e quella sensoriale. Un abisso che Alex Gibney, uno dei migliori documentaristi in circolazione (suo Enron), ricostruisce attraverso le interviste ad alcuni dei protagonisti di quelle azioni tanto abiette (manca la peggiore di tutti, Carolyn Wood), che, stando alle dichiarazioni dell'amministrazione Bush, erano poche "mele marce", mentre i documenti raccolti dimostrano che gli ordini venivano impartiti dall'alto. Alle interviste si aggiungono le moltissime fotografie di repertorio totalmente sconcertanti, nonché un quadro puntuale e senza fronzoli che dimostra a quali livelli possa arrivare il sadismo degli uomini.
Oscar 2008 come miglior documentario lungometraggio.    

mercoledì 16 agosto 2017

Mr. Holmes - il mistero del caso irrisolto

anno: 2015       
regia: CONDON, BILL  
genere: giallo  
con Ian McKellen, Laura Linney, Hiroyuki Sanada, Hattie Morahan, Patrick Kennedy, Roger Allam, Frances de la Tour, Philip Davis, Milo Parker, Nicholas Rowe, Spike White, Siobhan McSweeney, John Sessions, Charles Maddox, Colin Starkey, Sarah Crowden, Takako Akashi, Zak Shukor    
location: Regno Unito
voto: 3,5  

Uno Sherlock Holmes ormai vecchio (McKellen), malandato e con qualche problema di memoria vive nella campagna inglese con una governante (Linney) e il piccolo figlio di quest'ultima, allevando api e cercando di portare a termine un romanzo. Scrittura e memoria si confondono in un fluido indistinguibile dal quale emerge la vicenda di una donna che non ha potuto coronare il suo sogno di maternità e le tante licenze poetiche che il dottor Watson si prese nell'allestire i cliché della figura di Holmes.
Dal regista premio oscar di Kinsey e The twilight saga, un film oleografico ed estetizzante  con pretese filosofiche (soprattutto sul rapporto tra verità e finzione) che si dipana in una miriade di rivoli narrativi sfilacciati ed ellittici, senza alcun senso del ritmo, stanco come il vecchio Ian McKellen che interpreta il protagonista.    

martedì 15 agosto 2017

Venere Nera (Venus Noire)

anno: 2011       
regia: KECHICHE, ABDELLATIF 
genere: drammatico 
con Yahima Torrès, André Jacobs, Olivier Gourmet, Elina Löwensohn, François Marthouret, Michel Gionti, Jean-Christophe Bouvet, Jonathan Pienaar, Gilles Matheron, Violaine Gillibert, Violaine de Carne, Philip Schurer, Christian Prat, Olivier Loustau    
location: Francia, Regno Unito
voto: 6 

All'inizio dell'800 una ragazza 25enne ottentotta di origine boscimana (Torrès) viene portata a Londra ed esibita come fenomeno da baraccone per via delle sue inusitate fattezze, in primis la dimensione delle natiche assolutamente fuori dall'ordinario. Una parte dell'opinione pubblica si interessa al suo caso e porta a processo il suo sfruttatore (Jacobs), accusato di vessare oltremodo la donna, costretta a un finto ruolo di selvaggia, sebbene non sia chiaro dove finisca il suo ruolo di vittima e dove cominci quello di complice. Vinto il processo ma con la stampa ormai schierata contro di lui, l'uomo porta il suo lugubre spettacolo a Parigi, in accordo con un domatore d'orsi (il dardelliano Gourmet) che peggiora le sorti della ragazza di colore, fino a indurla alla prostituzione. Nel frattempo, alcuni scienziati si stanno interessando al caso della donna, in barba a qualsiasi rispetto etico.
Giunto al suo quarto film, l'autore franco-algerino di Cous cous, Abdellatif Kechiche, colloca ancora una volta al centro della scena una donna, rivestendo il racconto di immancabili ricami antropologici. Prossimo al documentario, tanto puntuali sono le ricostruzioni della travagliata vicenda della protagonista, il film risente di una certa prolissità (quasi tre ore di durata), proponendoci una sociologia del corpo in ambientazioni dickensiane che fa larghissimo uso di obiettivi medi, sempre a ridosso dei personaggi, molto spesso in interni, ma che sembra voler rimanere ancorata a una dimensione asettica incapace di alzare lo sguardo oltre il mero racconto dei fatti, all'insegna del più esasperato voyeurismo e oscenità fino ai titoli di coda. Da questi apprendiamo che il corpo della donna, fatto letteralmente a pezzi dalla scienza (con i genitali conservati in formaldeide…) verrà restituito al Sudafrica soltanto nel 2002, quando trovò finalmente riposo.   

lunedì 14 agosto 2017

Kong: Skull Island

anno: 2017   
regia: VOGT-ROBERTS, JORDAN   
genere: horror   
con Tom Hiddleston, Samuel L. Jackson, John Goodman, Brie Larson, Jing Tian, Toby Kebbell, John Ortiz, Corey Hawkins, Jason Mitchell, Shea Whigham, Thomas Mann (II), Terry Notary, John C. Reilly, Eugene Cordero, Marc Evan Jackson, Will Brittain, Richard Jenkins, Allyn Rachel    
location: Usa
voto: 7   

Siamo nel 1973. Esploratori, militari, mercenari e una fotografa partono alla volta di una misteriosa isola del Pacifico, ciascuno con la propria motivazione. Non sanno che in quel posto King Kong, un gorilla gigantesco, è venerato come un dio e che non è proprio il caso di andare a stuzzicare dei lucertoloni giganti carnivori.
Tra il film d'esordio del 1933, i due di John Guillermin e quello di Peter Jackson, sono almeno 5 i film dedicati al titanico scimmione. Il capitolo diretto dal semiesordiente Jordan Vogt-Roberts si segnala per essere interamente girato all'insegna dell'oversize: dal budget astronomico da autentico blockbuster alla taglia di tutti gli animali che infestano l'isola (siamo dalle parti dello spielbeghiano Jurassic Park), fino al grande dispendio di figuranti e di effetti speciali, che qui sono il vero valore aggiunto del film. Nel suo genere, Skull island è una sorta di Apocalypse Now in chiave fantascientifica, particolarmente riuscito, col suo mix di scorrevolezza, ironia, tensione, azione, violenza e qualche colpa di scena ben assestato.    

domenica 13 agosto 2017

Wiener-Dog

anno: 2016   
regia: SOLONDZ, TODD
genere: grottesco
con Greta Gerwig, Julie Delpy, Kieran Culkin, Zosia Mamet, Danny DeVito, Ellen Burstyn, Tracy Letts, Samrat Chakrabarti, Keaton Nigel Cooke, Trey Gerrald, Connor Long, Bridget M. Brown, Clara Mamet, Michael James Shaw, Devin Druid, Jen Ponton, Andrew Pang, Rigoberto Garcia, Charlie Tahan, Kett Turton    
location: Usa
voto: 3

Un cane bassotto di sesso femminile fa da trait-d'union tra quattro episodi di un cinema ormai esangue, lontanissimo da Fuga dalla scuola media o Happiness, le opere migliori di Todd Solondz, regista eccentrico che ha da tempo ridotto la sua vena corrosiva a puro manierismo.
Nel primo episodio la bassottina diventa il premio per un bambino che ha appena vinto una malattia. La cagnetta vive segregata in una gabbia ma alla prima occasione il ragazzino la libera, compromettendone gravemente la salute. La stessa cagnetta, allontanata dalla famiglia, viene salvata da una veterinaria che aveva avuto l'incarico di sopprimerla. Nel terzo episodio, la bassotta è l'animale da compagnia di un professore di cinema (DeVito) inviso a colleghi e studenti: la userà come tremenda vendetta; nell'ultimo episodio, la quadrupede appartiene a un'anziana donna malata di cancro (Burstyn), che riceve una visita interessata dalla nipote.
Il cane bassotto del titolo originale è un pretesto per mostrare nefandezze ed egoismi dell'animo umano. Lo spirito è quello solito di Solondz, cinico e corrosivo. Ma il film non c'è nella sceneggiatura, nella lasca pretestuosità dello spunto di partenza, nella recitazione e nella pochezza dei dialoghi.    

Man in the Dark (Don't Breathe)

anno: 2016   
regia: ALVAREZ, FEDE   
genere: horror   
con Stephen Lang, Jane Levy, Dylan Minnette, Daniel Zovatto, Sergej Onopko, Jane Graves, Jon Donahue, Katia Bokor, Christian Zagia, Emma Bercovici    
location: Usa
voto: 6   

L'uruguaiano Fede Alvarez, classe 1978, dopo aver diretto La casa è stato accolto come una delle stelle nascenti dell'horror. Ci sarebbe da dar ragione ai critici nel vedere questo Man in the dark se ci si fermasse all'uso della macchina da presa, al montaggio e all'assemblaggio di un copione ricco di colpi di scena. Il problema è che la sceneggiatura è del tutto implausibile e ha più buchi di un groviera. La storia che racconta è quella di tre giovani dalle psicologie disegnate con l'accetta che decidono di andare a rubare qualche centinaio di migliaio di dollari a un uomo di mezza età (Lang), un cieco misantropo veterano della Guerra in Iraq. L'uomo, che ha perso la sua bambina in un incidente d'auto causato da una ragazza, sa però benissimo come difendersi, ha un rottweiler pronto all'attacco e segreti importanti nascosti in cantina.
Se si insegue l'effetto suspense un tanto al chilo, questo è il film perfetto. Ma se si vuole aderire alle tracce del cinema geometrico e impeccabile di Hitchcock, il maestro del brivido, allora è meglio scegliere altro, a dispetto del successone che questa piccola produzione ha ottenuto al box-office americano.    

sabato 12 agosto 2017

Mr. Nobody

anno: 2009   
regia: VAN DORMAEL, JACO
genere: fantastico
con Jared Leto, Sarah Polley, Diane Kruger, Linh-Dan Pham, Rhys Ifans, Natasha Little, Toby Regbo, Juno Temple, Clare Stone, Thomas Byrne, Audrey Giacomini, Laura Brumagne, Allan Corduner, Daniel Mays, Michael Riley, Harold Manning, Emily Tilson, Roline Skehan, Anders Morris, Pascal Duquenne, Noa De Costanzo, Chiara Caselli, Daniel Brochu, Ben Mansfield    
location: Belgio, Brasile, Canada, Francia
voto: 5

Jaco Van Dormael, uno dei registi europei più geniali e meno prolifici (addirittura un anno intero per montare questo film), appartiene a quella categoria di talenti superdotati che non sempre riescono a canalizzare proficuamente i loro spunti creativi. Alla stregua di Michel Gondry, Jean Pierre Jeunet e, in maniera inferiore e parzialmente diversa, Terrence Malick, il regista belga ha delle esplosioni immaginative incontenibili che rischiano di rasentare il guazzabuglio. È quanto accade con Mr.Nobody, dal punto fi vista visivo il più potente film di Van Dormael, ma anche il più ambizioso e meno riuscito. Sul tema della scelta, quella di Nemo (interpretato dallo scialbo Jared Leto), il regista di Toto le heros e L'ottavo giorno imbastisce una trama fittissima a sfondo fantascientifico. Agonizzante su un letto d'ospedale, nel 2092 Nemo - l'ultimo dei mortali - racconta a un giornalista la propria vita, tutta intessuta di scelte cruciali: quella se restare col padre in Inghilterra o seguire la madre negli States e quella tra tre possibli donne. Una sorta di Sliding doors esagerato e sfiancante, dilatato a 2 ore e 20 di durata, nel quale ciascuna storia ha un suo sviluppo e un suo epilogo possibile. Facile a raccontarsi a colpi di battute sulla tastiera, il film è quanto di più ingarbugliato possa esserci, al punto da destare il sospetto che le moltissime trovate di regia che fanno urlare al miracolo siano la vera base del film, che così pare un assemblaggio di virtuosismi registici. Un piacere per gli occhi, compensato malissimo da contenuti velleitari.    

domenica 6 agosto 2017

Deepwater - Inferno sull'Oceano (Deepwater Horizon)

anno: 2016   
regia: BERG, PETER   
genere: dramma catastrofico   
con Mark Wahlberg, Kurt Russell, John Malkovich, Gina Rodriguez, Dylan O'Brien, Kate Hudson, Douglas M. Griffin, James DuMont, Joe Chrest, Brad Leland, Dave Maldonado, J.D. Evermore, Ethan Suplee, Jason Pine, Jason Kirkpatrick, Robert Walker Branchaud, Jonathan Angel, Jeremy Sande, Stella Allen, Peter Berg, Juston Street, Anthony Centonze, Henry Frost, Terry Milam, Garrett Kruithof, Michael A. Howell, Ronald Weaver, Deneen Tyler, Garrett Hines    
location: Usa
voto: 6,5   

Nell'aprile 2010 una piattaforma petrolifera situata sul golfo del Messico si trasformò in un rogo colossale a causa della negligenza della British Petroleum, la compagnia multimiliardaria che rifiutò di fare i dovuti controlli sulla tenuta della struttura. In quell'inferno persero la vita alcuni dei 126 uomini che lavoravano sul posto.
Dopo Lone survivor, il regista Peter Berg e l'attore Mark Wahlberg tornano a fare coppia con un film tratto ancora una volta da una storia vera e strutturato alla maniera di moltissimi altri drammi catastrofici, come se ne facevano già negli anni '70: panoramica sulle vicende personali delle persone coinvolte, messa a fuoco dei "cattivi", culmine narrativo nella sciagura, atti d'eroismo e ricerca della salvezza, epilogo finale. L'assemblaggio del meccanismo narrativo è abbastanza prevedibile, la spiegazione degli aspetti tecnici obiettivamente complessa e un po' farraginosa, più di una situazione è telefonata ma il dispendio di effetti grafici, esplosivi e movimenti di macchina garantisce uno spettacolo ad alto coefficiente adrenalinico su quello che viene ricordato come il più grande disastro ambientale della storia americana.    

sabato 5 agosto 2017

Boston - Caccia all'Uomo (Patriots Day)

anno: 2016   
regia: BERG, PETER   
genere: poliziesco   
con Mark Wahlberg, Kevin Bacon, John Goodman, J.K. Simmons, Michelle Monaghan, Alex Wolff, Themo Melikidze, Jake Picking, Jimmy O. Yang, Rachel Brosnahan, Christopher O'Shea, Melissa Benoist, James Colby, Michael Beach, Dzohkar Tsarnaev, Vincent Curatola, Cliff Moylan, Rhet Kidd, Lana Condor, John Fiore, Dean Neistat, Dicky Eklund Jr., Adam Trese, Billy Smith, Hampton Fluker, Jay Giannone, Matt Kutcher, David De Beck, David Ortiz, Tereza Kacerova, Paige MacLean, Curtis J. Bellafiore, Daniel Whelton, Elijah Guo, Martine Assaf, Kelby Turner Akin, Dustin Tucker, James L. Leite    
location: Usa
voto: 7,5   

Nell'aprile 2013, durante la maratona di Boston, due ordigni esplosero nei pressi del traguardo, ferendo centinaia di persone e uccidendone tre. I responsabili furono due fratelli musulmani di origine cecena, che approfittarono della kermesse che richiama sulle strade della città una gran parte della popolazione locale per commettere una strage. Da quel momento ebbe inizio una caccia all'uomo che, grazie alla cooperazione tra polizia locale, servizi di intelligence ed F.B.I., portarono all'identificazione dei due colpevoli.
Dopo Lone Survivor e Deepwater, Peter Berg colloca ancora al centro della scena Mark Wahlberg, stavolta nei panni di un poliziotto claudicante e animato da forti valori collettivisti, firmando un film ad altissima tensione che, servendosi di molte immagini di repertorio, ricostruisce la dinamica di quel tragico evento. La prima mezz'ora procede in maniera prevedibile sul solco del più vieto disaster movie, ma dopo il film spicca il volo, garantendo un'altra ora e mezza di spettacolo adrenalinico, nel quale le operazioni di coordinamento e identificazione dei responsabili vengono ricostruite in maniera filologicamente mirabile.