regia: HAMER, BENT
genere: biografico
con Matt
Dillon, Lili Taylor, Marisa Tomei, Fisher Stevens, Didier Flamand,
Adrienne Shelly, Karen Young, Tony Lyons, Jim Westcott, Geoff Schilz,
Diane Kelson, Christopher Day, Frank Crandell, Jimmy Brockhohn, Jim
Brockhohn, Matthew Feeney, Chris Carlson, Joseph Courtemanche
location: Usavoto: 6,5
Lo scrittore Charles Bukowski torna al cinema grazie alla regia del norvegese Bert Hamer e alla faccia e ai modi di Matt Dillon. Quella di Dillon è l'ennesima - e forse la più riuscita - tra le incarnazioni cinematografiche dello scrittore americano, tra le quali non vanno dimenticate quelle di Ben Gazzara (Storie di ordinaria follia, 1981), Mickey Rourke (Barfly, 1987) e Josse De Pauw (Crazy Love, 1987).
Nel film tratto da tre racconti di Bukowski (I giorni corrono come cavalli servaggi sulle colline, Ciò che più importa è quanto riesci a camminare bene in mezzo al fuoco e Il capitano è fuori a pranzo), lo scrittore ha un alter-ego in Henry Chinaski, disposto a fare qualsiasi lavoro (il Factotum del titolo) pur di non rinunciare alle quattro cose che più lo interessano: scrivere racconti, bere, fumare e scopare. Interpretato con ironia e corporeità da un Matt Dillon in stato di grazia, Chinaski/Bokowki trascorre la sua esistenza tra topaie, bar fumosi, quartieri a luci rosse e sottoscala dei magazzini dove lavora. La voce fuori campo che punteggia il racconto per quadri, straniato e impressionistico, ci ricorda con quanta ironia e quanto lucido distacco Bukowski abbia guardato alle assurdità della vita metropolitana. Il film è dedicato alla memoria di Katrin Cartlidge, attrice inglese scomparsa prematuramente. Inspiegabilmente, una scena potente vista nei trailers (Chinaski si inabissa in uno stagno a bordo di un'auto) è stata tagliata nella versione finale del film. Nella bella colonna sonora compare anche la splendida Where breathing starts, di Tord Gustavsen, connazionale del regista.
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