regia: LUMET, SIDNEY
genere: drammatico
con Paul Newman, Charlotte Rampling, Jack Warden, James Mason, Milo O'Shea, Lindsay Crouse, Edward Binns, Julie Bovasso, Roxanne Hart, James Handy, Wesley Addy, Joe Seneca, Lewis J. Stadlen, Kent Broadhurst, Colin Stinton, Burtt Harris, Scott Rhyne, Susan Benenson, Evelyn Moore, Juanita Fleming, Jack Collard, Ralph Douglas, Gregor Roy, John Blood, Dick McGoldrick, Edward Mason, Patty O'Brien, Maggie Task, Joseph Bergmann, Herbert Rubens, J.P. Foley, Leib Lensky, H. Clay Dear, J.J. Clark, Gregory Doucette, Tony La Fortezza, Marvin Beck, Herb Peterson, Tobin Bell, Kevin Fennessy, Willow Hale, Jon Hopwood, Bruce Willis
location: Usa voto: 6
Frank Galvin (Newman), un avvocato di mezza età dal passato brillante ma dal presente davvero poco edificante che lo tiene perennemente attaccato alla bottiglia, ha la grande occasione per riscattarsi: citare in giudizio una rinomata clinica cattolica di Boston i cui medici hanno ridotto in fin di vita una donna durante il parto. Contro i titani della clinica, peraltro legati a doppio filo con la Chiesa, Galvin sembra avere scarsissime chance, tanto più che una donna (Rampling) si infiltra nella sua vita per fare da talpa. Ma la vicenda avrà un esito inatteso.
Lumet ritorna a farci respirare l'aria polverosa dei tribunali del suo primo film, La parola ai giurati, con un dramma giudiziario (sceneggiato da David Mamet) dalle molte imperfezioni e un po' schematico, nel quale nella prima ora non accade pressoché nulla, ma che si riscatta con una seconda parte avvincente e una prova maiuscola di Paul Newman. La figura della Rampling - che qui ricorda moltissimo la recitazione della Dietrich - sembra piuttosto pretestuosa: infiltrata nella vita del protagonista come nel film.
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