regia: COUSINS, MARK
genere: documentario
location: Regno Unito
voto: 8
Se avete fatto la fatica - e avete provato il piacere - di leggere i tomi sulla storia del cinema di Goffredo Fofi, di Giampiero Brunetta o di Fernaldo di Giammatteo, non potrete non appassionarvi a questa mirabolante storia del cinema firmata dal britannico Mark Cousins. Uno che fin dalle prime battute lascia intendere subito da che parte sta: Hollywood è stata prodigiosa, ma l'idea che noi europei abbiamo del cinema è parziale.
Così, in quindici capitoli della durata di un'ora ciascuno, ci lasciamo trasportare nel mondo magico che ebbe inizio grazie a Edison, i Lumiere e Melies, accompagnati dalla voce calda di Mario Cordova e da brevi quanto efficacissimi saggi sul linguaggio della settima arte.
Negli ultimi giorni della celluloide sembrava che il cinema di mezzo mondo volesse aggrapparsi alla realtà. Mentre film come Terminator II avrebbero segnato la svolta verso il digitale e la fantascienza più spinta, molti cineasti - tra i quali Moshen Makhmalbaf e Abbas Kiarostami - si concentrarono sulle cose più umane come le emozioni. La realtà e non più mostri e alieni furono anche l'elemento dominante del nascente J-Horror nipponico (Tsukamoto, Nakata). E ancora la realtà fu l'ossessione di un gruppo di cineasti danesi capitanati da Lars Von Trier che, attraverso Dogma, predicavano il ritorno del cinema alle origini: niente più cavalletto, schermo panoramico, scenografie fittizie. Il cerchio di questo ritorno alla realtà si chiuse con l'enorme contributo di Haneke e dei fratelli Dardenne.
Un'opera imprescindibile per chiunque ami la settima arte.
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