regia: AKIN, FATIH
genere: drammatico
con Diane
Kruger, Denis Moschitto, Johannes Krisch, Numan Acar, Samia Muriel
Chancrin, Johannes Krisch, Ulrich Tukur, Ulrich Brandhoff, Hanna
Hilsdorf
location: Germania, Greciavoto: 8
Nuri (Acar) è un cittadino di Amburgo di origini curde con qualche precedente per spaccio e un po' di galera alle spalle, ma ormai integrato nella società tedesca. Un giorno, mentre si trova col figlio piccolo al lavoro, una bomba li uccide entrambi. La moglie (Kruger) è convinta che si tratti di un'azione a sfondo razzista, dietro la quale si celano i neonazisti, mentre la polizia rovista nel passato non sempre cristallino del marito. Fine del primo atto. Si va a processo. La moglie non sbagliava: sul banco degli imputati c'è una coppia di giovani fanatici di Hitler. Il primo grado dà ragione a loro. Terzo atto: la vedova si trova in Grecia, sulle tracce di un sostenitore di Alba Dorata - il gruppo dell'ultradestra locale - per poter sbrogliare la matassa. Vietato lo spoiler.
Ci deve essere una qualche forma di idiosincrasia latente dei titolisti italiani nei confronti del regista turco-tedesco se ancora una volta l'epigrafe di un suo film - come era già accaduto con il notevolssimo Ai confini del paradiso - viene tradotto con tanta banalità (quello originale corrisponderebbe a "Dal nulla", che non è il massimo che si possa chiedere a un copywriter, ma è già qualcosa…). Ed è un vero peccato, perché Akin ha già dimostrato di avere talento, originalità da vendere (Soul kitchen) e grande sensibilità verso le tematiche sociali (La sposa turca) e non andrebbe zavorrato da titoli tanto improbabili. I tre atti di Oltre la notte sono la dimostrazione di una capacità narrativa indiscutibile, oltre che dell'attitudine a scrivere copioni impeccabili e senza sbavature. Se poi al tema di fondo, spinto dall'urgenza di raccontare le azioni omicide delle formazioni neonaziste tedesche (il film si ispira a fatti reali messi in pratica dal gruppo neo-nazista NSU - National Socialist Underground - a partire dal 2000), ci unisci una prova d'attrice magistrale come quella sfornata da Diane Kruger, giustissimamente premiata a Cannes per la migliore interpretazione femminile, ecco che non può sorprenderti nemmeno il Golden Globe 2018 come miglior film in lingua straniera.
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