domenica 25 marzo 2018

La via della conciliazione

anno: 2016   
regia: BRUNETTI, RAFFAELE * CURZI, PIERGIORGIO   
genere: documentario   
con Franco Ferrarotti, David Kertzer, Padre Bernard Ardura, Paolo Portoghesi, Gianni Gai, Anna Baldi, Franco Andreoli    
location: Italia
voto: 8   

Via della Conciliazione è quella strada maestosa che dal colonnato della basilica di S. Pietro porta verso Castel Sant'Angelo, il collegamento, anche simbolico, tra la Roma papalina e quella laica. Quella strada prima non esisteva. Al suo posto c'era un borgo, che ancora permane in parte ai lati di essa, popolato da artigiani, piccoli commercianti, professionisti di vario genere. Quel borgo fu spazzato via per effetto del Concordato del 1929 tra lo Stato rappresentato da Mussolini e la Chiesa, nelle mani di Pio XI, con buona pace dei residenti. L'ottimo documentario di Raffaele Brunetti e Piergiorgio Curzi racconta questa tortuosa vicenda il cui primo seme su piantato con la breccia di Porta Pia nel 1870, a cui seguì il ridimensionamento dello Stato Pontificio e che terminò soltanto nel 1950, quando fu un altro papa, Pio XII, a inaugurare la strada che avrebbe dovuto essere pronta per l'arrivo a Roma di Hitler. Aiutati dalle immagini di repertorio dell'istituto Luce, da fotografie d'epoca e soprattutto da animazioni efficacissime che dinamizzano il racconto, i due registi confezionano un prodotto di alto livello che racconta lo sventramento di quel borgo capitolino, cominciato nel 1936 sotto la direzione di Piacentini (con Mussolini che, in cima a un tetto, diede la prima, simbolica picconata) come effetto dei Patti Lateranensi e che fu una vera e propria deportazione degli abitanti, alcuni dei quali - insieme al sociologo Franco Ferrarotti, all'architetto Paolo Portoghesi, allo storico David Kertzer e a Padre Bernard Ardura che ha la faccia di uno appena uscito da un processo per pedofilia - offrono le loro testimonianze. Quell'opera urbanistica così magniloquente fu realizzata a colpi di pala e picconi, con le funi, senza le ruspe, con un intero palazzo spostato da un lato all'altro della strada (sic), tradendo gli intenti architettonici di Michelangelo e di Bernini, entrambi consapevoli dell'effetto sorpresa che avrebbe dovuto suscitare nei pellegrini la grandiosità della basilica una volta districatisi dal labirinto di strade e stradine del Borgo. Unico neo del documentario è la totale mancanza di riferimenti al luogo dove furono mandati gli abitanti del rione: la zona paludosa di Tor Marancia, oggi oggetto di progetti di riqualificazione urbanistica.    

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