regia: COUSINS, MARK
genere: documentario
location: Regno Unito
voto:8
Se avete fatto la fatica - e avete provato il piacere - di leggere i tomi sulla storia del cinema di Goffredo Fofi, di Giampiero Brunetta o di Fernaldo di Giammatteo, non potrete non appassionarvi a questa mirabolante storia del cinema firmata dal britannico Mark Cousins. Uno che fin dalle prime battute lascia intendere subito da che parte sta: Hollywood è stata prodigiosa, ma l'idea che noi europei abbiamo del cinema è parziale. Così, in quindici capitoli della durata di un'ora ciascuno, ci lasciamo trasportare nel mondo magico che ebbe inizio grazie a Edison, i Lumiere e Melies, accompagnati dalla voce calda di Mario Cordova e da brevi quanto efficacissimi saggi sul linguaggio della settima arte.
Si parla molto italiano nel settimo capitolo della storia del film di Marc Cousins: da Fellini a Sergio Leone, passando per Pasolini, Visconti e Antonioni. Tra la fine degli anni '50 e gli 'anni '60 il cinema, anche grazie a questi registi di enorme spessore, si andò sempre più intellettualizzando. Merito anche di personaggi come Bergman, Tati, Bresson, Buñuel e di tutta la Nouvelle Vague francese. Il linguaggio cinematografico subì un impulso impressionante, oscillando tra gli spazi chiusi del teatro (Bergman), della vita come prigione (Bresson) e del circo (Fellini) e quelli aperti dell'incomunicabilità (Antonioni).
Un'opera imprescindibile per chiunque ami la settima arte.
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