sabato 7 giugno 2014

3 Days to Kill

anno: 2014       
regia: McG
genere: thriller
con Kevin Costner, Amber Heard, Hailee Steinfeld, Connie Nielsen, Tómas Lemarquis, Richard Sammel, Marc Andréoni, Bruno Ricci, Jonas Bloquet, Eriq Ebouaney, Big John
location: Francia, Serbia, Usa
voto: 5,5

Uccidere o morire? Il dubbio amletico di Ethan Renner (interpretato da un Kevin Costner vicino alla sessantina ma ancora affascinante), che ha scoperto di avere un tumore che gli lascia pochi mesi di vita, è legato al fatto che vorrebbe dedicare il tempo che gli rimane alla figlia adolescente (Steinfeld) e alla ex-moglie (la sempre splendida Connie Nielsen), entrambe di stanza a Parigi, per averne concesso loro troppo poco negli anni in cui è stato un agente della CIA. Il problema è che sull'altro piatto della bilancia pesa l'opportunità di una cura sperimentale costosissima, che una giovane agente carrierista (Heard) metterebbe nel conto spese dell'agenzia di intelligence a condizione che Ethan, navigatissimo e impeccabile 007, riesca a catturare un criminale noto come the wolf (Sammel). Tempo massimo: tre giorni. Durante i quali, guarda un po', la ex moglie di Ethan deve andare all'estero e lasciare a lui l'incarico di gestire la piccola mentecatta.
Tratto da un racconto di Luc Besson (qui anche in veste di produttore e sceneggiatore), 3 days to kill è un mix di commedia familiare e spy-story fracassona, pensato a tavolino per soddisfare ogni palato. Idea furba, che la dice lunga sul peso del botteghino nelle scelte produttive, e che ha una miriade di antecedenti, peraltro declinati secondo lo stesso canone dell'adulto costretto a uccidere e della ragazzina ingenua e rompiscatole (il Leon dello stesso Besson docet, ma ormai si tratta di un autentico sottogenere nel quale l'Edipo viene declinato in ogni chiave possibile, da Io vi troverò a Tutta colpa di Freud). Della sezione commedia si farebbe volentieri a meno, anche perché scivola sovente nel piagnucoloso, mentre si capisce che il grosso del budget è stato speso per gli effetti speciali e le sequenze ad alto tasso adrenalinico, che sono quelle per cui vale la pena mandare i neuroni in vacanza per un paio d'ore.    

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