lunedì 16 giugno 2014

Jersey boys

anno: 2014       
regia: EASTWOOD, CLINT  
genere: musicale  
con John Lloyd Young, Erich Bergen, Vincent Piazza, Michael Lomenda, Christopher Walken, Freya Tingley, James Madio, Mike Doyle, Jeremy Luke, Steve Monroe, Johnny Cannizzaro, Joey Russo, Grant Roberts, Donnie Kehr, Francesca Fisher-Eastwood  
location: Usa
voto: 8

A 84 anni Clint Eastwood continua a manifestare una vitalità che non ha pari nella storia del cinema (con l'accezione dell'ultracentenario De Oliveira, che però gira film inguardabili), sfornando a ripetizione opere di ottima fattura. Con Jersey boys siamo nella provincia americana degli anni '50. Frankie (Lloyd Young) ha al massimo la prospettiva di fare il barbiere ma il suo amico Tommy (Piazza), che ha un complessino che suona musica commerciale, crede nella sua voce acuta e versatile e gli fa imboccare un'altra strada. Che non è solo quella della musica di successo (il gruppo di cui il film racconta la vera storia,, che vendette oltre 150 milioni di dischi, sono i Four Seasons di Frankie Valli, tutti di origine italiana), ma anche quella sbagliata dell'illegalità. Così, tra l'innesto di un compositore dalla penna felice (Bob Gaudio, interpretato da Erich Bergan) e ammanchi milionari dovuti agli inestinguibili eccessi di Tommy e ai suoi contatti con la mafia, il quartetto andò avanti toccando vertici impensabili di popolarità prima di sciogliersi.
Racconto lineare, regia classica eppure impeccabile, l'epica di un antieroe idealista (qui sono l'amicizia e le sue contraddizioni a determinare la traiettoria del gruppo) che è il tema di tutto il suo cinema: i topoi essenziali della filmografia di Eastwood ci sono sempre. Un marchio di fabbrica che è sinonimo di garanzia. Ma stavolta il vecchio Clint azzarda con gli attori che parlano rivolti alla macchina da presa, le battute spiritosissime di un copione scritto a meraviglia che si alternano ai momenti drammatici e sui titoli di coda arriva un vero e proprio musical, che restituisce luminosità e colore a una fotografia volutamente desaturata. L'ennesima gemma della filmografia eastwoodiana si nutre di una delle sue grandi passioni, la musica (dopo Honytonk man e Bird), riportandoci all'epoca del doo-wop con un racconto dal ritmo effervescente e interpreti di smisurata bravura.
Gaudio e Valli hanno coprodotto il film.    

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