regia: COUSINS, MARK
genere: documentario
location: Regno Unito
voto:9
Se avete fatto la fatica - e avete provato il piacere - di leggere i tomi sulla storia del cinema di Goffredo Fofi, di Giampiero Brunetta o di Fernaldo di Giammatteo, non potrete non appassionarvi a questa mirabolante storia del cinema firmata dal britannico Mark Cousins. Uno che fin dalle prime battute lascia intendere subito da che parte sta: Hollywood è stata prodigiosa, ma l'idea che noi europei abbiamo del cinema è parziale. Così, in quindici capitoli della durata di un'ora ciascuno, ci lasciamo trasportare nel mondo magico che ebbe inizio grazie a Edison, i Lumiere e Melies, accompagnati dalla voce calda di Mario Cordova e da brevi quanto efficacissimi saggi sul linguaggio della settima arte.
Arrivata al quarto episodio, l'odissea del cinema impatta in maniera dirompente con il sonoro, spiazzando alcuni e, a causa della necessità di esaltare le nuove possibilità, diventando al tempo stesso meno cinematografico. Siamo agli inizi degli anni '30 e, nonostante la Grande Depressione, l'industria cinematografica continua a tirare per l'intero decennio. Registi come Rouben Mamoulian (Amami stanotte) ottimizzano le opportunità del sonoro, il quale rende possibile una distinzione tra generi che fino a quel momento era soltanto embrionale. Ecco allora che al melodramma e alla commedia, peraltro rinnovata in quegli anni dall'irresistibile ascesa dei personaggi femminili, si aggiungono l'horror, il poliziesco, il western, il musical (prima ovviamente impensabile) e i cartoni animati di Walt Disney. Ma gli anni '30 furono anche quelli del primo grande cinema francese (Cocteau, Vigo, Carnè, Renoir), di Leni Riefenstahl e dei primi lungometraggi di quel genio di Alfred Hitchock, al quale questo quarto episodio dedica una parte consistente.
Un'opera imprescindibile per chiunque ami la settima arte.
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