regia: COUSINS, MARK
genere: documentario
location: Regno Unito
voto:9
Se avete fatto la fatica - e avete provato il piacere - di leggere i tomi sulla storia del cinema di Goffredo Fofi, di Giampiero Brunetta o di Fernaldo di Giammatteo, non potrete non appassionarvi a questa mirabolante storia del cinema firmata dal britannico Mark Cousins. Uno che fin dalle prime battute lascia intendere subito da che parte sta: Hollywood è stata prodigiosa, ma l'idea che noi europei abbiamo del cinema è parziale. Così, in quindici capitoli della durata di un'ora ciascuno, ci lasciamo trasportare nel mondo magico che ebbe inizio grazie a Edison, i Lumiere e Melies, accompagnati dalla voce calda di Mario Cordova e da brevi quanto efficacissimi saggi sul linguaggio della settima arte.
Il secondo film racconta l'epopea di Hollywood, gli anni '20 durante i quali, rispetto al decennio precedente, il cinema si trasformò in una vera e propria industria, decuplicando le produzioni nel giro di un solo decennio. Gran parte di questo processo è riconducibile a imprenditori ebrei come i fratelli Warner, o a spregiudicati uomini d'affari come Louis Mayer (a capo della Metro-Goldwyn-Mayer). Ma gli anni '20 furono anche e soprattutto quelli dei grandi innovatori: Buster Keaton, Charles Chaplin, Erich von Stroheim e, dall'altra sponda del'Oceano, il danese Carl Theodor Dreyer. E furono anche quelli in cui il documentario assurse a forma concreta della settima arte grazie a Robert Flaherty.
Un'opera imprescindibile per chiunque ami la settima arte.
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