sabato 18 dicembre 2010

La bellezza del somaro

anno: 2010       
regia: CASTELLITTO, SERGIO  
genere: grottesco  
con Sergio Castellitto, Laura Morante, Enzo Jannacci, Marco Giallini, Barbora Bobulova, Gianfelice Imparato, Nina Torresi, Emanuela Grimalda, Lidia Vitale, Renato Marchetti, Erica Blanc, Valentina Mencarelli, Valerio Lo Sasso, Pietro Castellitto, Lola Ponce  
location: Italia       
voto: 2

Nella casa di una coppia di 50enni romani ultrabenestanti, immersa nella campagna toscana, dove solitamente i due si riuniscono con i loro amici, tra lepidezze e ipocrisie nascoste si presenta la figlia minorenne della coppia (Torresi) con il nuovo fidanzato, un settantenne (Jannacci). I genitori, all'apparenza aperti e comprensivi, vanno in crisi e congiuntamente alle loro tensioni sopite vengono scoperchiate tutte quelle dei loro amici.
Tratto dall'omonimo romanzo di Margaret Mazzantini, il film è un saggio deprimente di come - partendo da uno spunto lillipuziano - si possa fare un film di rara inconsistenza. Quello di Castellitto è un cinema fatto in casa e a casa (lui dirige, interpreta, produce e mette le mura a disposizione, la moglie scrive il copione, il figlio interpreta) al quale manca praticamente tutto: dalla capacità di dirigere gli attori (quella tra Laura Morante, che - imbalsamata come al solito - ha un talento inversamente proporzionale alla sua avvenenza, Barbora Bobulova e Lidia Vitale è una gara tra imbranate) a quella di maneggiare la macchina da presa, oggetto di movimenti nevrotici, allo script, sciatto e confuso, fino alla capacità di raccontare i personaggi, che qui non vanno mai oltre il limite della macchietta e al montaggio che, a voler usare un eufemismo, si può definire acrobatico. Perennemente urlato e sopra le righe, La bellezza del somaro dispensa cachinni e decibel a profusione, pretendendo si far ridere con una comicità d'antan in stile splapstick, a suon di scivoloni e torte in faccia, che quasi non si vede più neppure nelle interpretazioni di Massimo Boldi.    

2 commenti:

  1. Ah ecco... Comunque la coppia Mazzantini-Castellitto non mi avrebbe fregata... Per carità...
    ;-)

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  2. Già, sul montaggio acrobatico non avevo scritto: più che acrobatico pero', lo definirei abbastanza osceno.

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