giovedì 30 settembre 2010

La guerra di Charlie Wilson (Charlie Wilson's War)

anno: 2008  
regia: NICHOLS, MIKE  
genere: drammatico  
con Tom Hanks, Amy Adams, Julia Roberts, Philip Seymour Hoffman, Terry Bozeman, Brian Markinson, Jud Tylor, Hilary Angelo, Cyia Batten, Kirby Mitchell, Ed Regine, Daniel Eric Gold, Emily Blunt, Peter Gerety, Wynn Everett, Mary Bonner Baker, Rachel Nichols, Shiri Appleby, P.J. Byrne, John Slattery, Thomas Crawford, Joe Roland, Patrika Darbo, Carly Reeves, Salaheddine Ben Chegra, Om Puri, Faran Tahir, Rizwan Manji, Maurice Sherbanee, Salam Sangi, Navid Negahban, Mozhan Marnò, Habib Saba, Nadia Miller, Michelle Arthur, Shila Vossugh Ommi, Edward Hunt, Michael Haley, Denis O'Hare, Michael Spellman, Russell Edge, Christopher Denham, Joseph Sikora, Gabriel Tigerman, Patrick Bentley, Marc Pelina, Ken Stott, Tracy Phillips, Aharon Ipalé, Ned Beatty, Mary Bailey, Trish Gallaher Glenn, Ron Fassler, Enayat Delawary, Nancy Linehan Charles, Daston Kalili, Pavel Lychnikoff, Ilia Volok, Alexander Lvovsky, Sammy Sheik, Moneer Yaqubi, Gabriel Justice, Siyal Mohammad, Quill Roberts, Jim Jansen, Harry S. Murphy, Spencer Garrett, Kevin Cooney  
location: Usa  
voto: 6



La vera storia Charlie Wilson (Hanks), deputato texano sottaniere ed epicureo che negli anni ’80 riuscì a far stanziare fondi sontuosi – un miliardo di dollari da una richiesta iniziale di 5 milioni – per aiutare i mujahiddin
afgani nella guerra contro gli invasori sovietici. La disfatta di questi ultimi contribuì alla fine della Guerra Fredda e al crollo del dominio sovietico nell’Europa del’Est.
Tratto dalla storia scritta da Gorge Crile, il film segna il ritorno del quasi ottantenne Mike Nichols (il regista di capolavori come Il laureato, Conoscenza carnale e Silkwood) al cinema impegnato e di buona fattura dopo una serie di prove opache. La pellicola del regista statunitense- che recupera un evento bellico del quale al cinema non si sentiva parlare dai tempi dell’ottimo Belva di guerra di Kevin Reynolds – oltre a raccontare la parabola di un cinico diventato idealista suo malgrado, si offre come metafora sulla condizione attuale, con l’America sempre pronta a dare dove più le conviene e a lasciare le cose come stanno quando gli interessi – all’epoca, quello della Guerra Fredda – vengono meno. Tom Hanks e Philip Seymour Hoffman duettano che è una bellezza (il secondo si conferma uno dei migliori attori americani di sempre) mentre la Roberts assume sempre più i connotati di un transessuale ma la verve dei protagonisti contribuisce allo smarrimento di un punto d’equilibrio tra i toni da commedia e l’importanza del tema.


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