regia: LANG, HANNES
genere: documentario
location: Austria, Francia, Italia
voto: 4
Mentre i ghiacciai si sciolgono e il bosco sale verso le vette delle montagne, mangiando il prato dove i pastori hanno fatto pascolare il bestiame per anni, qual è la preoccupazione di tecnici e ingegneri? Quello di inventare sistemi sempre più sofisticati per garantire ogni anno agli sciatori di Italia, Austria e Francia (e non solo, ovviamente, ma il documentario si ferma a questi tre paesi) di continuare a praticare la loro attività grazie alla neve artificiale. Sicché è tutto un dispiego di strutture enormi per creare bacini artificiali, teli ciclopici per ricoprire le vette e inondarle di neve fasulla. Il documentario di Hannes Lang mette sostanzialmente in scena il contrasto tra la montagna come necessità di sopravvivenza e la montagna come puro loisir. Gli sciatori, ai quali andrebbe sempre ricordato l'apoftegma di Gaber su Gli inutili ("Ci dev'essere uno strano godimento a sentirsi inutili, perché sono tutti più allegri, più ottimisti e tutti via a sciare e vela, windsurf, equitazione, golf… bello! Secondo me per essere bravi in quegli sport lì non è che bisogno essere proprio imbecilli, però aiuta!"), sono i beneficiari di un mondo che è l'apoteosi della finzione: alberghi all'ultimo grido desolati d'estate e brulicanti di persone d'inverno, piste innevate in mezzo alla terra nuda, turbine che gettano neve a tonnellate: il tutto per far divertire questo esercito di beoti che producono un'impronta antropica colossale ma che poi si purificano la coscienza iscrivendosi a Greenpeace o facendo le guide scout.
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