venerdì 15 agosto 2014

LSD - La sostanza (The Substance - Alfred Hofmann's LSD)

anno: 2011   
regia: WITZ, MARTIN  
genere: documentario  
con Alfred Hofmann, Stanisvav Grof, Martin A. Lee, James S. Ketchum, Franz X. Vollenweider, Carolyn Garcia, Ralph Metzner, Nick Sand, Roaldn Griffiths, Clark Martin  
location: Svizzera
voto: 7,5  

Nel 1943 il chimico svizzero Albert Hofmann, nel tentativo di trovare un farmaco che aiutasse la circolazione sanguigna, sintetizzò per primo l'LSD. Nell'intervista che precedette la sua morte a 102 anni, nel 2008, lo scienziato si è prestato a ricostruire le alterne fortune della "sostanza": dapprima usata in ambito psichiatrico per arrivare a quelle zone dell'inconscio impermeabili alla psicoterapia, successivamente acquistata e studiata dalla CIA a scopo militare, per deconcentrare i nemici e applicare il lavaggio del cervello alternandone l'uso a quello dei narcolettici.
Negli anni '50 l'antropologo Wasson intuì che un fungo, il peyote (ma il documentario non lo dice) induceva effetti analoghi a quelli dell'LSD e veniva usato in Messico dagli sciamani in stato di trance: fu a quel punto che si tentò di sintetizzare direttamente il principio attivo del fungo.
Ma fu nel decennio successivo che l'LSD conobbe la sua massima fortuna e diffusione, quando intellettuali del calibro di Ken Kesey (l'autore di Qualcuno volò sul nido del cuculo) Aldous Huxley (a cui si deve Le porte della percezione, saggio breve dal quale i Doors di Jim Morrison trassero il nome del gruppo) e soprattutto Timothy Leary, accademico nientemeno che ad Harvard, invocarono l'uso dell'acido lisergico per scardinare i condizionamenti sociali ed espandere le coscienze. Non fu un caso che la stagione più straordinaria dal punto di vista creativo in ambito musicale, e non solo, ebbe luogo proprio in quegli anni, né fu un caso che le autorità, allertate dall'uso che della sostanza stava facendo gran parte della controcultura americana, a partire dal 1966 ne vietarono l'uso. La conseguenza fu duplice: da una parte si finì con l'alimentare il mondo della malavita; dall'altra, con l'impedire lo studio scientifico sulle potenzialità degli allucinogeni. Ed è qui che si rivela l'aspetto più interessante della vicenda, quello legato alle proprietà curative dell'LSD, alla sua capacità di aiutare i malati di cancro a rivolgere altrove la loro attenzione, fino, in alcuni casi, a portarli alla guarigione.
Il documentario distribuito dalla Real Cinema di Feltrinelli non offre grandi sorprese sotto il profilo cinematografico e spettacolare, ma ha l'enorme merito di ricostruire una vicenda controversa che è arrivata a noi attraverso una serie di omissioni e falsi storici. Da non perdere.    

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