regia: AVATI, PUPI
genere: commedia
con Cesare Cremonini, Micaela Ramazzotti, Gianni Cavina, Erica Blanc, Manuela Morabito, Gisella Sofio, Massimo Bonetti, Isabelle Adriani, Stefania Barca, Rita Carlini, Maria Pia Aricò, Tiziana Buldini, Sara Pastore, Bob Messini, Luciano Casaredi, Paolo Fiorino, Sydne Rome, Andrea Roncato, Alessandro Haber, Andrea Carpinteri, Patrizio Pelizzi, Cristina Angela Sartorio
location: Italia
voto: 5,5
Dopo una lunga serie di passi falsi, Pupi Avati torna sul sicuro giocandosi per l'ennesima volta la carta del film corale, nostalgico, retrò, bucolico, (come aveva già fatto con Una gita scolastica, Festa di laurea, Storia di ragazzi e di ragazze, Fratelli e sorelle, Dichiarazioni d'amore, Il testimone dello sposo, La via degli Angeli, Il cuore altrove, Ma quando arrivano le ragazze?, La seconda notte di nozze e Gli amici del bar Margherita). Nel suo cinema della memoria, al centro della vicenda, ambientata nelle terre marchigiane degli anni '30, ci sono i suoi nonni, due ragazzi che stanno per sposarsi: lui (un ottimo Cesare Cremonini, ennesima scelta azzardata e vincente del regista emiliano) è un sottaniere incallito. Suo padre (uno strepitoso Andrea Roncato) lavora a mezzadria per conto di Sisto Osti (Cavina) che ha due figlie che non sono mai riuscite a trovare marito. Sicché il giovanotto dall'alito profumato di biancospino rimane l'ultima chance per le due zitelle. Il ragazzo si invaghisce invece della terza sorella (Ramazzotti), la lei del racconto, tornata alla casa avita dopo anni passati in un orfanotrofio romano. Sisto nicchia, i preparativi nuziali non vanno per il verso giusto ma alla fine i due si sposano, sebbene la notte delle nozze accada qualcosa di davvero imprevedibile…
Cinecartolina dal passato discretamente confezionata, Il cuore grande della ragazze va a segno sul terreno che Avati conosce meglio, quello dell'ambiente rurale della sua giovinezza (il film è ambientato a Fermo, nelle Marche). Le musiche di Lucio Dalla fanno la loro figura senza esagerare ma è intollerabile che in un film in costume si debbano vedere facce di cera, sfigurate dai lifting, come quelle di Erica Blanc e Sydne Rome. Senza contare l'inspiegabile invecchiamento di Manuela Morabito, attrice mediocre e volgarissima chiamata a interpretare un ruolo niente'affatto consono alla sua età: Avati proprio non può fare a meno della sua factory…
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