giovedì 7 giugno 2012

Dove vai in vacanza?

anno: 1978   
regia: BOLOGNINI, MAURO * SALCE, LUCIANO * SORDI, ALBERTO
genere: commedia a episodi
con Ugo Tognazzi, Stefania Sandrelli, Pietro Brambilla, Clara Colosimo, Emilio Lo Curcio, Adriano Amidei Migliano, Lorraine De Selle, Ricky Tognazzi, Elisabetta Pozzi, Paola Orefice (Sarò tutta per te, di Mauro Bolognini; voto: 3)
Paolo Villaggio, Annamaria Rizzoli, Daniele Vargas, Gigi Reder, Peter Adabire, Paolo Paoloni, Paola Arduini (Sì, buana, di Luciano Salce; voto: 4)
Alberto Sordi, Anna Longhi, Evelina Nazzari, Stefania Spugnini, Alfredo Quadrelli, Filippo Ciro' (Le vacanze intelligenti, di Alberto Sordi; voto: 4,5)
location: Italia
voto: 5,5

La commedia a episodi, tanto in voga tra gli anni Sessanta e i Settanta, fa tappa al tema della vacanza con tre film al prezzo di uno. Durano oltre due ore e mezza gli episodi raccolti da Bolognini, Salce e Sordi che hanno in comune il tipico sapore agrodolce della commedia all'italiana.
Si parte con Tognazzi che decide di raggiungere la ex moglie Stefania Sandrelli, assai più giovane di lui, presso una bella villa a due passi dal mare, dove spera di darle due colpettini. La donna non fa che ricevere ospiti e gli intenti scoperecci del maturo dentista naufragheranno.
Nel secondo episodio - parodia del racconto di Hemingway Breve la vita felice di Francis Macomber - Paolo Villaggio, che fa sentire moltissimo la sua mano in fase di sceneggiatura, è un semialcolizzato rimasto in Africa dopo una disavventura con un tour operator cinico che lo ha messo nei guai.
L'ultimo episodio si incardina sulle figure di due fruttaroli romani che hanno fatto tanti sacrifici per mandare i loro figli all'università. Vengono ripagati da questi con l'organizzazione delle "vacanze intelligenti": dieta, tombe etrusche, musica dodecafonica, biennale di Venezia. È l'episodio più riuscito, divertente e vitale dei tre, sebbene in filigrana non sia difficile leggerci una forte posa conservatrice e una massiccia dose di qualunquismo all'insegna della "filosofia della pastasciutta" (Kezich). Quello di Salce possiede alcuni guizzi geniali sulla scia di Fantozzi mentre l'episodio diretto da Bolognini fa troppo affidamento sulla sola prova di Tognazzi. Siamo tra la satira sociale e il cinema scorreggione, con un risultato complessivamente meno peggio di tanti altri film a episodi.

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