sabato 28 aprile 2012

To Rome with Love (Bop Decameron)

anno: 2012       
regia: ALLEN, WOODY  
genere: commedia  
con Penélope Cruz, Ellen Page, Woody Allen, Jesse Eisenberg, Alec Baldwin, Alison Pill, Judy Davis, Greta Gerwig, Roberto Benigni, Ornella Muti, Carol Alt, Riccardo Scamarcio, Isabella Ferrari, Alessandra Mastronardi, Giuliano Gemma, Maricel Álvarez, Flavio Parenti, Alessandro Tiberi, Vinicio Marchioni, Luca Calvani, Simona Caparrini, Giada Benedetti, Lina Sastri, Dominic Comperatore, Edoardo Purgatori, Monica Nappo, Roberto Della Casa, Marta Zoffoli, Marina Rocco, Antonio Albanese, Lynn Swanson, Fabio Armiliato, Araba Dell'Utri, Cristiana Palazzoni, Corrado Fortuna, Gianmarco Tognazzi, Edoardo Leo, Antonino Bruschetta, Fabio Bonini, Pierluigi Marchionne, Donatella Finocchiaro  
location: Italia
voto: 2

La coppietta che da Pordenone si trasferisce nella città eterna con la benedizione di tutta la famiglia, un qualsiasi impiegato che improvvisamente assurge a indicibile notorietà (Benigni), la turista americana che incontra l'uomo dei sogni e due studenti di architettura che vivono a Roma già da qualche anno: è intorno a questi personaggi che si snoda il Decamerone di Woody Allen, aggiornato al XXI secolo. Un pastrocchio che centrifuga luoghi comuni di ogni genere, accompagnati da comparsate fugacissime, product placement sfacciato, Modugno e le arie stranote della tradizione canora italiana nonché una Roma che più da cartolina non si potrebbe. Ma dove vive Woody Allen? L'unica mossa minimamente coraggiosa di questo film - la tv spazzatura che crea il personaggio (come se il pubblico USA fosse abituato a chissà quali raffinatezze …) - la ambienta negli studi del TG3, che non è certo l'incarnazione del trash. E poi gli italiani sono vestiti tutti come se fossero ancora fermi agli anni '50, la recitazione dei nostri (l'imbarazzante Alessandro Tiberi su tutti) è avvilente e non c'è in tutto il film una sola battuta degna di questo nome. Dopo Londra, Barcellona e Parigi, nel tributo alle città europee Roma si piazza decisamente al grado zero dell'ispirazione alleniana.    

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