regia: PLACIDO, MICHELE
genere: drammatico
con
Ambra Angiolini, Cristiana Capotondi, Fiorella Mannoia, Maria Nazionale,
Violante Placido, Clémence Poésy, Sabine Timoteo, Ottavia Piccolo, Anne
Consigny, Michele Placido, Luisa Cattaneo, Erika D'Ambrosio, Balkissa
Maiga, Bruno Cariello, Lee Colbert, Mimma Lovoi, Donato Placido, Gerardo
Placido (Gerardo Amato)
location: Italia
voto: 7
Una
fabbrica romana sta per cedere la quota di maggioranza azionaria a un
investitore francese (Consigny) che, per entrare nell'affare, chiede che
il consiglio di fabbrica - tutte donne - si pronunci sulla possibilità
che la pausa pranzo venga ridotta di 7 minuti. Tra la portavoce
(Piccolo) e le altre donne del consiglio si scatena un dibattito che,
inizialmente, sembra indicare che una maggioranza schiacciante sia
propensa ad accettare quelle condizioni ricattatorie. Nel frattempo,
fuori dalla fabbrica, le famiglie e le altre operaie attendono
ansiosamente il verdetto.
Partendo
da una storia vera accaduta in Francia, diventata in seguito un testo
teatrale di Stefano Massini, il film di Placido ricalca pienamente la
struttura de La parola ai giurati, il capolavoro di Lumet. Efficace
nello sviscerare i nodi apparentemente meno vistosi di una scelta che
sembra una resa della dignità e un abbandono dei propri diritti in nome
del più bieco crumiraggio, questo thiller di ispirazione sindacale - che
torna al tema del lavoro che segnò l'esordio del regista pugliese
dietro la macchina da presa (Pummarò)
- è decisamente più debole nella definizione dei caratteri, tutti
viziati da un eccesso di stereotipia e affidati a un nugolo di attrici
tra le quali, a stento, emerge la figlia del regista, una delle poche a
capaci di tenere a bada l'overacting.
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