domenica 4 dicembre 2016

Sully

anno:  2016      
regia: EASTWOOD, CLINT
genere: dramma catastrofico
con Tom Hanks, Aaron Eckhart, Laura Linney, Mike O'Malley, Jamey Sheridan, Anna Gunn, Holt McCallany, Chris Bauer, Jane Gabbert, Ann Cusack, Molly Hagan, Patch Darragh, Sam Huntington, Anna Gunn, Autumn Reeser, Jeff Kober, Valerie Mahaffey, Max Adler, Tracee Chimo, Brett Rice, Ashley Austin Morris, Cooper Thornton, Christopher Curry, Clayton Landey, Wayne Bastrup, Leslie Castay, Graham Sibley, Grant Roberts, Jedediah Jenk, Eric Lee Huffman, Scarlett Mellinger, Sierra Mellinger, Noelle Fink, Patty Tobin, Cathy Fielding, Lisa Brown (II)    
location: Usa
voto: 8

 Il 15 gennaio 2009 un aereo partito da New York appena dopo il decollo venne colpito da un stormo di uccelli che misero fuori uso entrambi i motori. Il pilota Chesley 'Sully' Sullenberger (interpretato dal solito, perfetto Tom Hanks in un ruolo che ricorda quelli rivestiti in Captain Phillips, Il ponte delle spie e The terminal) prese una decisione fulminea e coraggiosissima: far atterrare l'aereo sul fiume Hudson, essendo impossibile raggiungere una qualsiasi pista nei paraggi. Tutti e 155 i passeggeri e i membri dell'equipaggio si salvarono e l'operazione del comandante Sully venne immediatamente salutata come un atto eroico. Ci vollero l'ottusità delle commissioni assicurative e l'ambiguità dei media per passare in breve tempo Sully e il suo secondo Jeff Skiles (Eckhart) da eroi a imputati. "40 anni di esperienza, milioni di passeggeri trasportati e finisci con l'essere giudicato per 208 secondi": è questa l'amarissima considerazione di un uomo retto - ennesima incarnazione di quell'idealismo eastwoodiano rintracciabile in tanti film del regista - davanti alle valutazioni acefale di chi pretende di dare ragione a un simulatore, senza minimamente contemplare il fattore umano della vicenda.
Tratto da una storia realmente accaduta, diventata poi un libro autobiografico a quattro mani che lo stesso Sully ha scritto con Jeffrey Zaslow, il film di Eastwood è l'ennesima prova superba di un regista che non sbaglia un colpo da vent'anni e che continua a dare enfasi ai valori che hanno reso grande una nazione, rimanendo sul solco di uno stile molto classico, sobrio (chissà quale porcheria ne avrebbe ricavato un Roland Emmerich qualsiasi, o anche quale tripudio di retorica sarebbe uscito dallo sguardo di Spielberg), peraltro aiutato, in questa circostanza, da un encomiabile aiuto degli effetti speciali e digitali.   

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