regia: TETSUYA, NAKASHIMA
genere: drammatico
con Takako Matsu, Yoshino Kimura, Masaki Okada, Yukito Nishii, Kaoru Fujiwara, Ai Hashimoto, Hirofumi Arai, Makiya Yamaguchi, Ikuyo Kuroda, Mana Ashida, Soichiro Suzuki, Kinuwo Yamada, Hiroko Ninomiya, Tsutomu Takahashi, Yûta Kanai, Naoki Ichii, Kai Inowaki, Yûko Araki, Hitomi Ishihara, Sora Iwata, Daichi Izumi, Karin Katô, Ken'ichirô Kawagishi, Ai Kuriki, Takuya Kusakawa, Sohta Maeda, Yui Miura, Ayaka Miyoshi, Hiroki Nakajima, Ariki Narushima, Hotaru Nomoto, Shinji Nomura, Rena Nônen, Masahiro Ohta, Takahiro Ono, Naoya Shimizu, Shû Takaura, Heideru Tatsuo, Kasumi Yamaya, Kensho Yoshikawa, Ayuri Yoshinaga
location: Giappone
voto:1
Durante una lezione in una scuola media, una professoressa (Matsu) rivela alla classe che due dei suoi studenti - degni epigoni di Scattone e Ferraro - hanno ucciso sua figlia per uno stupido gioco. L'insegnante racconta di avere inoculato il sangue di un collega malato di AIDS proprio nel fustino di latte che stanno bevendo i due responsabili. Di tutta la vicenda - prima, durante e dopo - ciascuno studente e la professoressa daranno la propria versione (dispositivo narrativo che ricorda moltissimo la grande lezione di Rashomon), mettendo in evidenza che tutti hanno qualche scheletro nascosto nell'armadio.
Film che manderà in sollucchero gli estimatori dell'anticinema, i pasdaran dell'estetismo più spinto, i cultori dell'arte da videoclip, quelli a cui si infiamma tutto il sistema ghiandolare tanta è l'eccitazione davanti a un movimento di dolly spericolato o un piano sequenza costruito ad hoc, Confessions sembra dimenticare che il cinema richiede anche l'arte della recitazione, senza contare l'effetto nefasto dell'imbastardimento provocato dal pessimo doppiaggio italiano. Per il resto, siamo alle solite: paccottiglia volutamente disturbante con velleità filosofiche da vendersi un tanto al chilo per raccontare la più banale delle storie di vendetta.
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