martedì 4 settembre 2012

Il giardino di limoni - Lemon Tree

anno: 2008   
regia: RIKLIS, ERAN 
genere: drammatico 
con Hiam Abbass, Doron Tavory, Ali Suliman, Rona Lipaz-Michael, Tarik Kopty, Amos Lavi, Amnon Wolf, Smadar Jaaron, Danny Leshman, Hili Yalon, Liron Baranes, Jamil Khoury, Makram Khoury, Yair Lapid, Loai Nofi, Ayelet Robinson, Einat Saruf, Michael Warshaviak, Lana Zreik  
location: Israele, Usa
voto: 6,5


È la storia di Davide contro Golia. Solo che stavolta Davide non può lanciare sassi con la fionda, ma deve accontentarsi di qualche limone. È questo che accade a Salma Zidane (un manifesto del calciatore dall'omonimo cognome campeggia anche nella sua casa), piacente vedova palestinese di mezza età (interpretata da Hiam Abbass) che vive in Cisgiordania e che ha la sfortuna di ritrovarsi come vicino di casa il ministro dell'interno israeliano (Davory). E allora non bastano i posti di vedetta, le guardie del corpo, i militari armati h24, il filo spinato a segnare il confine tra i due vicini di casa. No: il politicante da strapazzo vuole anche fare abbattere i magnifici alberi di limone che la donna accudisce e coltiva da una vita per assicurarsi una visuale che non permetta a nessuno di avvicinarsi alla sua casa nascondendosi tra le fronde. La donna ingaggia un avvocato (Suliman) col quale nasce una simpatia e i due, dopo i vari gradi di giudizio, si appellano alla corte suprema, che non trova di meglio che la più pilatesca delle soluzioni.
Lo spunto e il tema de Il giardino di limoni sono meritevoli e ad essi si aggiungono delle riflessioni non banali sulla condizione di segregazione femminile da ambo le parti (la moglie del ministro, che è una progressista e dissente dal marito, vive come una reclusa; Salma è oggetto dei pettegolezzi più biechi da parte dei musulmani più retrivi), che mettono a nudo tanto l'arroganza maschile quanto l'arretratezza dei costumi sessuali. Peccato che la regia non riesca a esprimere più del minimo sindacale, che l'intera vicenda suoni piuttosto schematica e prevedibile e che gli attori non siano affatto all'altezza.    

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